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Finalmente femmina


di ViziosaMartina
09.05.2024    |    6.042    |    27 9.6
"Hai raddoppiato il prezzo per essere sicuro di non doverlo fare..."
Ciao a tutti sono Martina la mia storia inizia dai miei 19 anni...
Abito non lontano dal casello di Bolzaneto. Una sera rimasto solo a casa, iniziai a guardarmi un po' in giro su internet e mi ritrovai nella sezione racconti erotici. Lessi il primo, poi il secondo, poi il terzo racconto di donne troie affamate di cazzo e iniziai a provare un certo prurito...una strana sensazione mi assaliva fino a convincermi di voler provare.
Era come una febbre e mi bruciava dentro. Un desiderio fortissimo di tutto quello che è femminile. Un desiderio fortissimo di sembrare donna. Mi è sempre piaciuto indossare indumenti femminili. Vestirmi da donna mi ha sempre eccitato moltissimo.
Da bambino quando restavo solo in casa indossavo le mutandine di mia madre. Crescendo mi cominciavano a star bene altre cose e pian piano arrivai a vestirmi completamente. Comincia anche a truccarmi. All'inizio solo un po' di rossetto poi via via imparai a truccarmi molto bene. Per farmi un mio guardaroba escogitai un sistema che funziono benissimo. Spostavo un capo di vestiario che mi interessava di mia madre in un posto insolito dell'armadio. Qualche volta se era una cosa che le interessava molto ribaltava la camera per cercarlo e lo trovava. Spesso pero lasciava andare dicendo che prima o poi sarebbe riuscito fuori. Di solo dopo un po' se ne dimenticava e allora io lo facevo mio e lo tenevo insieme al resto in uno scatolone che tenevo sopra l'armadio della mia camera. Mia madre credeva che fosse piena di vecchi giochi che amavo conservare.
Con questo sistema riuscii a farmi un ricco guardaroba e un bel set da trucco.
Ogni volta che rimanevo solo in casa per un po' di tempo mi travestivo da donna, e succedeva spesso i miei erano sempre fuori. Vedermi donna mi eccitava da morire, mi atteggiavo da donna, cercavo di educare la voce per poter parlare con la voce da donna.
Grazie al fisico il risultato che vedevo allo specchio era decisamente fantastico. Mi vedevo una bella porcona...amavo metter su un seno enorme servendomi di bombe ad acqua. Quel gioco mi eccitava da morire. Il vedermi donna mi eccitava ma quello mi faceva impazzire era il desiderio di essere visto da altri come donna. Volevo sentirmi donna in mezzo agli altri. Un'idea fissa che mi perseguitava. Ma come potevo fare. E' vero che una volta travestito era difficilissimo capire che non ero una donna vera e sarebbe stato difficile per un conoscente riconoscermi. Ma uscire da casa cosi era tropo rischioso. L'idea di essere scoperto mi terrorizzava.
Avevo diciannove anni. Mi sentivo sempre più femmina. Sempre preoccupato di difendere il mio segreto. Ma finalmente trovai il coraggio. Entrai in una bacheca di annunci e ce ne era uno di un paese non lontano dal mio: "Ti cerco giovane e troia, meglio se travestita. Ospito in luogo riservato". Mi sentii al sicuro. Avevo la certezza di non essere scoperto un travestito. Composi il numero lasciato nel messaggio. Mi rispose un uomo che dalla voce aveva sulla 50ina. Pensavo dentro di me...troia con un porcone maturo...vibravo tutta.
L'appuntamento fu per la sera successiva, era un sabato.
Il giorno del debutto ero eccitatissimo. Preparai la borsa con molta cura. Il beauty case con il trucco. I vestiti da indossare. Tutte cose provate e riprovate, molto provocanti.
Portai la borsa in macchina. Uscendo la sera avrei detto che andavo a cena con amici e poi in discoteca. Uscire con un borsone sarebbe apparso strano. Alle otto lasciai casa. Salito in macchina mi avviai verso Savona.
Per strada fui assalito da mille pensieri...ero eccitata ma insieme timorosa...
Avevo poco tempo per cambiarmi e truccarmi. Avevo fatto le prove...ma avevo paura. Giunto al luogo dell'appuntamento mi attendeva un maschione paurosamente avvenente. Sulla 50ina portati splendidamente, fisico tonico. Mi guardò con sospetto dapprima, poi mi disse seguimi e ci avviammo. Mi condusse in un casolare di campagna.
Entrammo mi indicò il bagno. Ero emozionatissimo. Mi cambiai, mi truccai per bene, l'eccitazione e la paura insieme rallentarono le manovre. Uscii. Per la prima volta mi ritrovai vestito da donna di fronte ad un uomo. Mi tremavano le gambe per l'emozione.
Cominciai ad esaminare il modo in cui mi guardava. Mi sentii apprezzata. Si. Piacevo. Avevo indossato un maglioncino a collo alto di lana boucle rosso che faceva splendidamente le forme delle tettone che avevo indossato, una gonna elasticizzata che copriva di poco l'orlo delle calze. Le gambe inguainate in calze color cognac autoreggenti e un perizoma. Ai piedi un paio di decolleté con tacchi altissimi, una parrucca lunga castano chiara.
Ero in estasi il cuore mi batteva all'impazzata.
Mi disse: "Sei un puttanone fantastico".
Poi disse: "Andiamo"!
Mi aspettavo di essere sbattuta con ferocia da lui e lui mi diceva "Andiamo". Senza chiedere dove, mi avviai con lui. Il cuore mi stava uscendo. Salimmo in macchina.
Aveva in mente un programma ben preciso. Voleva capire che effetto facevo. Si fermò ad un distributore. Un self-service, dove c'era un pachistano. Mi diede 10 euro e mi disse scendi tu. Scesi dalla macchina e dandogli i dieci euro scambiai con lui due parole. Non lo vidi meravigliato. Mi guardava però con interesse.
Ripartì alla ricerca di un altro distributore. Avremmo rimesso altri dieci euro. Ormai ero eccitatissima e decisi di lasciarmi andare. Volevo vedere gli uomini eccitarsi per me. Certo vestita cosi sarei apparsa una puttana. Era quello che infondo volevo. Al distributore trovai un marocchino. Che vedendomi non cerco neanche di nascondere l'effetto che gli facevo. Mi guardava con sfrontatezza e dandomi del tu mi fece capire che mi considerava una puttana. La cosa mi eccitò immensamente. Fatto rifornimento ripartimmo. Questa volta verso
uno di quei posti dove sostano le prostitute lungo la strada.
Aveva già studiato il posto, fermò la macchina in una viuzza e mi fece scendere e a piedi facendo pochi passi arrivai sul viale dove sostavano parecchie prostitute. Parlai con due che mi presero per una di loro senza sospetti. Mentre tornavo in macchina Mi si fermò accanto una macchina. L'autista era un anziano che mi chiese "Quanto vuoi?" Quell'approccio mi sconvolse. Mi fermai e piegatami sul finestrino, cli feci: "Non lavoro qui tesoro." Poi col cuore che mi batteva corsi verso la macchina.
Ero tutta in subbuglio. Un uomo voleva scoparmi. Bastava che avessi detto si e sarei stata tra le braccia di un uomo. Certo essere invitata a fare l'amore ti fa sentire tanto donna. Tantissimo. Essere corteggiata è il massimo. Mi assalirono mille pensieri. Lui intanto taceva. Mi chiedevo "Cosa vorrà? e se mi fa del male?".
D'un tratto ruppe il silenzio "Stasera voglio vederti troia...ci divertiremo tanto...e sarà solo l'inizio. Ci sono tanti che cercano i travestiti".
Avevo paura ma volevo fare la puttana. Volevo scendere di nuovo sperando che mentre ero li qualcuno mi si accostasse...ormai l'idea mi eccitava troppo. Volevo vedere un uccello eccitato da me. Accettai.
Intanto con la macchina superammo due travestiti seminudi. Si allontanò abbastanza e posteggiò. Scesi. Andrò a parlare con quei due - dissi. Ancheggiando vistosamente lungo il marciapiede mi avvicino ai due. Camminando la minigonna mi sale lasciando vedere il reggicalze. Sono quasi accanto a loro quando si ferma una macchina e uno di loro sale. Chiedo all'altro se conosce un mio amico. Un nome ovviamente inventato che lui naturalmente non conosce. Stiamo ancora parlando quando si ferma un'altra macchina. Lui subito si avvicina. Lo sento dire " ottanta dietro e trenta con la bocca."
Il cliente lo invita a salire. Rimango solo sul marciapiede. E inutile nascondermelo, ogni volta che vedevo i travestiti battere sul marciapiede provavo un senso d'invidia. Ora sono li. Potrei correre in macchina, ma non ne ho voglia. Pero è inutile che te lo nascondi dirgli che fai solo pippe non regge. Il minimo che quelli vogliono e un trattamento con la bocca.
Succhiare un uccello? E se mi fa schifo?
In quel momento si ferma una macchina. Il cuore mi zompa in gola. Però invece di scappare mi avvicino alla macchina. "Quanto..." E' un ciccione sudaticcio.
"Sessanta con la bocca" Riparte.
Non avrai il coraggio di farlo. Hai raddoppiato il prezzo per essere sicuro di non doverlo fare.
Quanto era brutto quel ciccione! Per questo abbiamo alzato il prezzo? Allora non ti fa schifo?
Facendolo col preservativo! Ecco perché nella borsetta c'è capitato quel pacchetto di preservativi.
Si ferma una macchina. Il cuore ricomincia a battere. L'autista fa un gesto significativo.
"Solo con la bocca. Trenta." Sospiro io. Non riparte mi fa un gesto. Sono diventata una puttana. Salgo in macchina. Avrà quaranta anni, robusto, con la faccia da porcone. Mi poggia una mano sulle cosce. Sa lui dove andare. Si ferma in un angolo di un parcheggio deserto circondato da alberi. Ha un cazzo enorme, già semieretto. Con le mani tremanti infilo il preservativo. Mi chino tra le sue gambe un odore forte di sudore orina e altro mi colpisce l'odorato eccitandomi ancora di più.
Comincio. Lui mi carezza. Non pensavo di poterne farne entrare tanto in bocca. Quando gode sento la punta del preservativo gonfiarsi di sperma caldo, godo anch'io. Per fortuna il sedile è di simil pelle, Sono tutto bagnato.
Ritornati indietro scendo e di corsa mi infilo in macchina.
Lui sorridendo mi dice "Ti è piaciuto vero? Ho capito che era la prima volta...ma ci divertiremo puttana mia" E ripartimmo.
Arrivati al casolare non disse più nulla, mi cambiai e ripartii.
Il giorno dopo la mente non riusciva a liberarsi dei ricordi. Va sempre li. E' stato bellissimo.
Si. Lo voglio rifare. Che bello sentire quel cazzo duro godere. Sentirlo fremere. Quant'era grosso. Troppo grosso? Perché? Era più grosso del vibratore. Che c'entra? Oh no! Non penserai mica....? Il vibratore pero da delle sensazioni stupende. No. Neanche a pensarci.
Sara bellissimo farlo ancora con la bocca.
Decisi di richiamarlo. Non mi rispose.
Magari potrei tornare al distributore del marocchino - mi dicevo. Deve avere un cazzo notevole.
Due sere dopo sono di nuovo a Savona, al distributore. Ero travestita di tutto punto, stavo scendendo dalla macchina vestita da troia.
E' un punto dove non c'é nessuno a battere. Passano alcune macchine velocemente poi dopo un po' se ne ferma una. Dopo poco sono in un angolo del parcheggio con l'uccello di un cinquantenne in bocca, è un cazzo molto grosso. L'uomo gemendo di piacere mi carezza le chiappe. Che bello sarebbe sentirlo su per il culetto.
L'uomo gode con un urlo. Mi lascia eccitatissimo. Con una voglia di cazzo spaventosa. Mentre pensavo a ciò mi richiamò il mio iniziatore.
Non risposi io stavolta.
Volevo ritornare sul marciapiede. Aspettare che si fermasse qualcuno. E potrai riavere subito un bel cazzone in bocca o al ... No! Solo in bocca. Mi basta. Poi a casa giocherò col vibratore. Allora perché stai cercando di ricordarti quanto ha chiesto l'altra notte il travestito con cui parlavi? Chiedeva ottanta. Anche se lo chiedessi nessuno me le darebbe. Certo sono tante. E' difficile che te le diano. E se poi c'è un pazzo che me le da? Il vibratore ti piace sentirlo ti fa impazzire. Ma se è un cazzo enorme? Ti piacerà di più smettila di fare la scena. Muori dalla voglia di sentirti un cazzone nel culo.
Si ferma una macchina. Apre il finestrino: "Quanto vuoi?"
Poggiato sul bordo del finestrino infilo la testa dentro: "Settanta dietro e ...era lui"!!! "Sali puttana"... Grazie alla vasellina non ho sentito molto dolore. In compenso il gusto è stato fantastico.
Ora sono una vera puttana... e da quel giorno non so smettere
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