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il mio compagno di scuola


di Manuela-inpvt
15.06.2020    |    2.448    |    4 9.9
"Mmmmmmmmmmmm…… Ti piace come te lo metto dentro?” Io : “oh…..."
Dopo il mio primo racconto inerente la scoperta del mio essere e del mio piacere con mio cugino (premetto che la mia reale natura l’ho sempre tenuta e tengo tutt’ora nascosta a tutti) ho deciso di raccontare qui le mie esperienze, che non sono molte, ma che sono durate nel tempo e per fortuna molto belle. Si, molto belle in quanto sino ad ora ho avuto la fortuna di trovare delle persone intelligenti e non parlo di persone belle fisicamente e dotate di centimetri, ma di persone serie, affidabili e rispettose della persona.
Con Antonio ci conosciamo dalle scuole elementari, abbiamo fatto la stessa scuola media e dopo ci siamo iscritti alla stessa scuola superiore, eravamo anche nella stessa classe e per nostra scelta eravamo anche compagni di banco nell’ultima fila e lo siamo stati per tutti i 5 anni di scuola. Premetto che nessuno sapeva della mia sessualità (ad eccezione di mio cugino) e tutto proseguiva regolarmente, quando a metà del 4° anno, un lunedi in cui a scuola avevamo 2 ore di educazione fisica (3^ e 4^ ora), andai a scuola in tuta con sotto i pantaloncini corti e una maglietta. Finite le 2 ore di ginnastica mi sono tolto i pantaloncini, mi sono cambiato la maglietta e sono rimasto in tuta per fare la 5^ ora di scuola. Sono uscito dallo spogliatoio e sono andato in classe.
Entrato in classe mi sono andato a sedere sul mio banco, Antonio era già arrivato e mentre posavo il borsone Antonio mi raccontò che, mentre si dirigeva verso la classe, passando davanti allo spogliatoio delle femmine aveva visto le cosce ed il culo di una nostra compagna di classe mentre piegata in avanti era intenta a sistemarsi le scarpe. Ci posso credere perché questa ragazza spesso indossava gonne corte e se lo poteva permettere visto che aveva un bel corpo. Mentre lui mi raccontava le sue fantasie erotiche su quella ragazza io stavo seduto su una chiappa perché stavo chinato per prendere il libro dallo zaino di quella ultima lezione e lui in quel momento mise la sua mano sulla seduta della mia sedia con il dito medio alzato in attesa che io ritornassi a sedermi bene e così quando lo feci mi ritrovai il suo dito che spingeva sulla tuta per entrare nel mio buchino e subito dopo tolse la mano in modo frettoloso. Ovviamente mi piacque ma non lo mostrai ritendo la cosa solo una casualità. Dopo un pò feci nuovamente lo stesso movimento per prendere il diario e risentì nuovamente il suo dito sul mio culo che tolse frettolosamente e guardandolo lo vidi con aria indifferente seguire la lezione. A quel punto pensai che non era una casualità ma una cosa voluta. Per averne la prova allora feci finta di dover prendere una cosa nello zaino facendo sempre lo stesso movimento e subito lui mise la mano sulla seduta della mia sedia e sentì il suo dito, ma questa volta con una mossa veloce gli afferrai la mano e mi ci sedetti sopra con tutto il culo. Lui forzò la mia presa e si liberò e guardandomi in faccia divento rosso in viso con uno sguardo spaventato. Finita la lezione sparì subito senza aspettarmi come faceva sempre, ma quel pomeriggio dovevamo vederci per studiare. Così quel pomeriggio lo raggiunsi a casa di sua nonna per studiare, come avevamo precedentemente concordato. Mi venne ad aprire lui e quando mi vide diventò rosso in viso e con un atteggiamento impaurito subito mi disse : “scusami, scusami tanto per quello che ho fatto a scuola” ed io bloccandolo gli dissi : “Adesso andiamo a studiare e dopo parleremo”. A quelle mie parole si era un po’ tranquillizzato ma stava sempre molto attento e nonostante lo provocassi mettendogli bene in vista ed alla portata della sua mano il mio culo. Finito di studiare ci accorgemmo che sua nonna si era addormentata sul divano e così parlando a bassa voce gli dissi : “allora adesso riprendiamo il discorso di prima”. A quelle parole lui ridiventò rosso in viso e con lo sguardo impaurito mi disse : “scusami Andrea, scusami tantissimo, non mi sputtanare a scuola e con gli altri amici, ti prometto che non lo farò mai più, te lo giuro. Non so cosa mi sia successo, forse vedere le cosce ed il culo di Gloria mi ha eccitato e così quando ti sei chinato ed ho visto il tuo culo ben sagomato sulla tuta, non ho resistito e ti ho toccato”.
”. A quelle parole mi feci coraggio e gli dissi : “Senti Antonio io ti prometto e ti giuro che non dirò niente a nessuno se anche tu fai lo stesso su una cosa che ti confido.”
Lui : “si certo che si, te lo giuro e te lo prometto, qualunque cosa sia, siamo amici e non ne parlerò con nessuno”.
Io : “Allora senti, ti svelo una cosa che nessuno sa e così deve rimanere, deve essere un segreto. Quello che oggi mi hai fatto a scuola a me è piaciuto tantissimo e sinceramente è da un po’ che lo faccio da solo” (non era vero che lo facevo da solo in quanto lo facevo con un mio cugino, come dal racconto precedente).
Lui: “Ah… però. Ma va beh, tranquillo, non ne farò parola con nessuno, tranquillo e confidenza per confidenza devo dirti che a me piace il culo sia di femmina che di maschio, purchè sia un bel culo e sinceramente devo dirti che hai un bel culo”.
Io : “grazie Antonio”.
Lui : “Ma, quindi, posso toccarti ancora? Sai il tuo culo mi piace ed è da un po’ di tempo che te lo guardo con voglia.”
Io : “si certo. Grazie ne sono contento e se ci va potremo andare anche oltre, ma il tutto deve essere fatto sempre con molta calma, discrezione e riservatezza.”
Lui : “certo, ovviamente.”
A quel punto io mi alzai per sistemare i libri e quaderni nel mio zaino e facendolo apposta, mi chinai in avanti mostrandogli il mio culetto. Lui ne approfittò subito e cominciò a carezzarmi e palparmi le cosce ed il culo da sopra la tuta. Lo guardai, gli sorrisi e gli dissi : “caspita vedo che non perdi occasione”.
Lui : “beh visto che mi hai detto che posso”. E così dopo quelle parole insinuò un dito nel mezzo del solco ed io a quel tocco inarcai la schiena protendendo il culetto.
Allora lui, senza togliere la sua mano dal mio culetto mi disse : “mi piace toccarti e ti ripeto che hai un bel culetto, ma nel frattempo ti va di toccare il mio uccello?”
Io : “si, ok”.
Io rimasi in quella posizione, lui si abbassò i pantaloni e gli slip per liberare il suo uccello e dopo abbassò anche i miei pantaloni e slip e cominciò a palpare il mio culetto e la cosa mi piaceva moltissimo. Io con la mano raggiunsi il suo uccello e cominciai a segarlo. Dopo un po’ si alza e appoggia il suo uccello al mio culo strofinandolo nel solco. Non so quanto sia durato il tutto, ma quando l’ho sentito godere gli ho chiesto di far godere anche me, allora lui ha spalmato la sua sborra al mio buchino massaggiandomelo fino a infilarci dentro un dito portandomi a godere mentre gemevo di piacere. E’ stato fantastico e decisamente piacevole sia a me che a lui, tanto che lo ripetevamo ogni qualvolta che ci incontravamo per fare i compiti e questo avveniva due o tre volte a settimana.
Continuavano a studiare insieme e dopo a divertirci, ma a scuola o fuori con gli amici non si faceva nessuna parola o alcun gesto. I nostri incontri avvenivano regolarmente sempre per studiare prima e divertirci dopo e un giorno volli sorprenderlo, così avevo indossato le collant sotto i pantaloni e quando dopo aver fatto i compiti ci siamo dati al divertimento rimase affascinato quando mi abbassò i pantaloni e mi vide con le collant e mi disse : “amazza che bella che sei così, ti fanno ancora più sexy”.
Subito cominciò a palparmi tutte le cosce ed il culetto, dicendomi che non avevo nulla da invidiare ad una femminuccia e che gli piacevo tantissimo così e che le collant mi facevano un culo e delle cosce ancora molto più belle e sexy. Voleva penetrarmi e credo che glielo avrei concesso, ma si limitava ad abbassarmi il corpetto delle collant e a strofinarmi il suo uccello nel mezzo del mio solco e mentre io protendevo indietro il mio culetto mi diceva :
“mmmmmm…. Che culo che hai. Ti piace vero? Lo senti come te lo strofino?”
Ed io gemendo di piacere gli rispondevo : “s i, è bellissimo, mi piace tantissimo sentire il tuo cazzo appoggiato al mio culo, mmmmmmmm……”
Andammo avanti in questo modo sino a che lui sborrò e facendo scivolare tutta la sua sborra nel mio solco, con il suo uccello me la spalmava nel mio buchino. Questo mi piaceva tantissimo e poi mi faceva godere scopandomi con il dito.
Finimmo il 4° anno ma non ci siamo persi di vista durante l’estate e ogni tanto ci vedevamo a casa sua o a casa mia per divertirci. Iniziamo il 5° anno e un bel giorno decisi di concedergli il mio culetto e così dopo aver fatto i compiti ci siamo dedicati al nostro divertimento. Quel giorno eravamo soli a casa sua, lui si allontanò per andare in bagno ed io questa volta mi tolsi i pantaloni e le scarpe, rimanendo in collant e maglioncino, che tra l’altro era un po’ lungo tanto da sembrare un mini abito, mi sono seduta, accavallai le gambe ed aspettai il suo ritorno.
Quando arrivò rimase stupefatto ed esclamò : “wuauuuu…..ammazza che spacco di cosce che hai”.
Io gli risposi : “grazie, mi fa piacere che ti piacciono, eppure ormai le conosci molto bene”.
A quel punto mi alzai e camminai davanti a lui sculettando con la scusa di sistemare lo zaino, andai a prendere i libri e quaderni che stavano sul tavolo e li sistemai nello zaino. Ogni tanto mi giravo per guardarlo e gli sorridevo. Sistemato lo zaino tornai a sedermi accavallando le gambe. Si vedeva che si era eccitato tanto, si tolse i pantaloni e le mutande, si avvicinò a me e una volta che mi ebbe raggiunta si inginocchiò e cominciò a palparmi le cosce e a baciarmi i piedi, le gambe e le cosce, poi si alzò in piedi ed io avevo il suo cazzo all’altezza del viso, allora presi in mano il suo cazzo, mi alzai in piedi e piegandomi in avanti avvicinai la bocca al suo cazzo e cominciai a baciarlo a leccarlo ed infine lo cominciai a succhiare. Questa fu la prima volta che gli facevo un pompino. Lui cominciava a gemere di piacere ed esclamò : “mmmmmmmm…… tesoro sei fantastica…… che bocca e che lingua che hai…… mmmmmmm……”
La posizione in cui stavo gli permise di palpare il mio culo ed a me piaceva tantissimo (e piace tutt’ora), gemevo di piacere anche io e mi piaceva anche tanto che si rivolgeva a me al femminile.
Dopo un po’ che gli pompavo il cazzo mi alzai e all’orecchio gli dissi sottovoce : “ti va di scoparmi oggi?”
Lui : “mmmmmmmm…. Si tesoro, non vedo l’ora” e nel mentre continuava a palparmi il culo.
Allora mi fece piegare in avanti facendomi appoggiare con il petto sul tavolo, io allargai le cosce e lui si inginocchiò dietro di me mi sollevò il maglioncino che ormai poco copriva e cominciò a baciarmi e leccarmi il culo fino al buchino e mentre mi baciava e leccava le chiappe il suo dito si occupava del mio buchino. Dopo un po’ si alzò e mi disse di non muovermi ed aspettarmi così. Andò in cucina e tornò con la bottiglia dell’olio che poggiò sul tavolo, si mise nuovamente dietro di me in ginocchio, mi abbassò il corpetto delle collant lasciandomi con le chiappe scoperte che allargò con le mani e cominciò a leccarmi chiappe e buchino. Io ero in estasi, mugolavo di piacere perché sentivo che mi stava scopando con la lingua e così inarcavo la schiena per dare più spazio alla sua lingua. Dopo un po’ prese la bottiglia di olio e ungendosi il dito e cominciò a lubrificare il mio buchino sia esternamente che internamente mandandomi in estasi. Dopo avermi lubrificato per bene, si alza e mi appoggia il suo uccello nel mio solco facendolo scorrere e poi strofinando la cappella sul mio buchino inizia a entrarmi piano piano dentro. Inizialmente mi fa sempre un po’ male, ma poi cominciò a subentrare il piacere. Sentivo il suo uccello scorrere con delicatezza dentro il mio culetto facendomi salire sempre più il piacere e mugolando di piacere gli dicevo : “mmmmmmmmm…… tesoro….. quanto è bello….. s i ….. continua …..”
Lui : “ti piace vero? Dillo che ti piace”
Io : “mmmmmmmm…… s i …… mi piace ….. sei fantastico ….. scopami , che mi fai impazzire”
Lui : “si tesoro….. che culo che hai …… ti piace il mio cazzo nel culo vero?”
Io : “oh…. Si …. che bello ….. mmmmmmmmm…… ancora ….. tutto ….. dammelo tutto ……”
Lui : “si ….. tieni ……. È tutto tuo …… senti come te lo metto tutto dentro…… mmmmmmmmm…… sei una gran porca……”
Io : “ si mi piace quando me lo dici….. si sono la tua troia …… mmmmmmmm…… si…… sbattimi ……. “
E così cominciò a pomparmi il culo sempre con più foga.
Lui : “si, sei la mia troia …… tieni …… senti ….. mmmmmmmmm….. sto per godere tesoro ……. Godoooo ……”
E così è uscì dal mio culo sborrandomi sulle chiappe.
Lui quasi scusandosi mi disse : “mi hai fatto godere subito, ma ho ancora voglia, ti va di continuare?”
Io vedendo che effettivamente il suo uccello era ancora in tiro gli dissi : “si certo, così fai godere anche me”.
Allora mi fece sedere sul tavolo e mi fece mettere alla missionaria alzando le mie cosce per portarsele sulle sue spalle. Mi entrò nuovamente e cominciò a scoparmi.
Lui : “mmmmmmmmmmm……… quanto mi piace il tuo culo ……….. mmmmmmmmmmmm…… Ti piace come te lo metto dentro?”
Io : “oh…. Si ……. Mmmmmmmmm…….. che bel cazzo che hai……. Sei stupendo…… mmmmmmmmmmmmmm……. Continua”
Lui : “si certo che continuo, te lo pompo tutto il culo ……mmmmmmmmmmmmm……. Sei una troia fantastica”
Io : “…….. mmmmmmmmmm……. S i ……. Dimmelo che sono troia, mi piace………..mmmmmmmmmmm….”
Poi dopo un po’ mi fece scendere dal tavolo e riprese a scoparmi da dietro, prima in piedi e poi a pecorina con il petto appoggiato sul tavolo ed a cosce larghe ed in questo modo lo sentivo tutto quando mi entrava e da quel momento cominciò a sbattermi con foga dicendomi : “ti piace troia, eh? ….. tieni ……. Senti come te lo sbatto tutto dentro ……..”. Io mi sentivo piena ed estasiata fino a che non mi disse che stava per sborrare ed io gli risposi di sborrarmi dentro, così cominciò a sbattermi con colpi possenti da farmi sobbalzare fino a che non ebbe finito di sborrare e si fermò dentro di me e sentendo il calore del suo sperma dentro il mio culetto sborrai anche io toccandomi solamente.
Questa amicizia particolare durò sino a che non ci siamo diplomati, poi lui si iscrisse all’università in un’altra città, ma ci vedevamo pochissimo durante gli anni successivi fino a che ci siamo persi di vista del tutto.


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