DONNA LUCREZIA

La prima cosa che mi impressionò fu il semplice ma incredibilmente ammaliante sorriso di Lucrezia, luminosa pennellata in un quadro prefetto. Donna dall’incredibile bellezza, elegante e capace di trasmettere molto anche con il solo sguardo innocente ed erotico al momento stesso. Poi la stretta di mano di lui, decisa e sincera, come si confà ad un gentleman. Pochi, pochissimi i miei incontri in senso assoluto, ma tutti molto ‘fortunati’ pensai, almeno se le premesse erano quelle appena vissute. Ci incontrammo a pochi passi dal luogo in cui dopo poco dopo saremmo entrati per dare spazio al nostro senso di divertimento. Nella foto che scattammo mi avvicinai a lei, vestita solo di una giacca abbondante e parigine bianche, tocco di classe che apprezzai molto vista la mia passione per l’intimo di quel colore e la richiesta indiretta che feci loro prima dell’incontro. Durante lo scatto ebbi modo di carezzare i suoi seni, perfetti, scorrendo con le mie mani lungo i suoi fianchi, un corpo da favola pensai.
Entrammo nella stanza e dopo qualche foto di Matteo i due iniziarono a baciarsi. L’accordo era che scrivessi dell’esperienza a cui stavo assistendo senza interagire, l’atmosfera si fece subito infuocata visto che il marito si era tolto i vestiti e stava leccando il sesso di lei con una foga incredibile, che trasmetteva alla donna un immenso piacere, tangibile. Lucrezia si toccava avida i prosperosi seni, per poi scendere sino a raggiungere la dell’indomito leccatore, per orientarlo nella precisa posizione del massimo del suo piacere. Era difficilissimo rimanere in quella particolare situazione, piacevole ma decisamente difficile da gestire. Per fortuna le mani di lei si allungarono sino alle mie gambe, sfiorandomi l’interno coscia… con un raggiante sorriso mi invitò a partecipare a quell’eccitantissimo spettacolo. Matteo mi cedette la sua posizione, e cominciai a mia volta a leccarla mentre il sesso di lui era già tra le labbra di Lucrezia, che con incredibile passione lo avvolgeva con movimenti regolari della sua bocca. Con la mia lingua assaporati il fantastico nettare di Lucrezia, che allargò ancora le sue gambe, tra cui ora scorreva copioso il suo dolce sapore… tutto questo mentre le mie mani carezzavano il suo corpo vellutato.
Decisi di sfilarle le parigine chiedendo aiuto a Matteo che acconsentì, lei aprì le gambe poggiandosi sui gomiti, e con i piedini orami nudi risalì il petto di noi due, mettendoceli in bocca. Cominciammo quindi a succhiare e leccare le sue forme affusolate, mentre Lucrezia tornò ad adagiarsi tra le lenzuola, masturbandosi delicatamente. Matteo si stese sul letto e Lucrezia vi salì sopra, infilandosi tra le gambe il sesso del marito nella sua massima erezione, mentre io dietro di lei decisi di accompagnare i movimenti sussultori che ora generavano piacere e relativi gemiti alla bellissima donna.
“Hai voglia di assaporare Lucrezia?” mi disse Matteo dopo qualche minuto.
“Certo!” risposi, mettendomi supino.
Lucrezia si mise in piedi sul letto divaricando le gambe all’altezza del mio viso, mentre il marito in maniera dolce ma decisa, cominciò a masturbarla… passarono pochi istanti ed una pioggia di caldo nettare mi inondava il viso, il suo sapore era qualcosa di incredibile e d’istinto risalii con le mie mani sulle cosce di lei, afferrandola e spingendo la fonte di quel succulento nettare verso la mia bocca, iniziando a leccare con foga quel profumato fiorellino, Lucrezia gemeva di piacere, la mia lingua tra le sue gambe e le mani di Matteo sui suoi seni la inebriavano.
Poco dopo, mentre con la lingua ripassavo le mie labbra per assorbire ogni singola goccia del suo sapore, sentii la lingua di Lucrezia correre lungo il mio corpo, dal collo scese sino al petto, e con enorme maestria dall’addome iniziò a giocare con il mio membro, la sua bocca era qualcosa di incredibile, le labbra e poi quella lingua che sembrava conoscere nel dettaglio il modo in cui dare piacere. Dovetti trattenermi per non riempirle la bocca di sperma, anche perché la sua testa su di me e Matteo che aveva ripreso a scoparla da dietro tratteggiava un quadro dall’alto tasso erotico.
“Ora tocca a te” sentenziò Matteo.
Lucrezia si mise a carponi sul letto, con il marito che con due dita le dischiuse il caldo fiorellino. Le entrai dentro iniziando a spingere in maniera ritmica, la mano di lei stringeva quella del marito, visibilmente eccitato dal momento… i suoi occhi osservavano la completezza della situazione, i miei movimenti, i gemiti di lei, i suoi capezzoli sempre più turgidi con cui cominciò a giocare. Pochi minuti dopo tornò a mettere il suo sesso nella bocca di lei, che gemeva di piacere in maniera distorta, dal membro che teneva tra le labbra, questa situazione eccitò a dismisura Matteo, che venne in maniera copiosa nella bocca che ora colava di caldo sperma. Continuai a prenderla per qualche minuto ancora, e poco prima di venire la feci girare, ora Lucrezia aveva il membro tornato rigido del marito ed il mio all’altezza del suo viso, e la mia mano destra tra le sue gambe, inondate del suo incredibile sapore… le venni in maniera copiosa tra il collo ed il seno godendo di piacere.

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