Racconti Erotici > trio > Il nuovo vicino...
trio

Il nuovo vicino...


di coppiaroma-69
04.03.2024    |    1.089    |    12 9.9
"La prima cosa che fa è spogliarmi completamente, voltarmi in piedi verso la finestra della camera da letto e spingermi con i seni sul vetro, mentre mi prende..."
Sei venuto ad abitare vicino a me, ed hai completamente stravolto la mia vita...
Un giorno ti presenti a casa mia come il nuovo vicino; sei venuto ad abitare nell’appartamento a fianco, ormai disabitato da anni. Per una curiosa forma ad U del palazzo, le camere dello stesso piano sono ben visibili e per tutelare la Privacy ci vogliono almeno delle tende alle finestre, cosa che noi non abbiamo mai montato.

Noto che sei ben curato ed una persona fine; i tuoi occhi sembrano leggere nella mia anima mentre le tue parole, calme e misurate, mi scivolano sulla pelle facendomi rabbrividire. Questo già mi fa strano, ma superati i convenevoli e i saluti di benvenuto, tutto finisce lì.
Io sono abituata, da sempre, a girare mezza nuda per casa e non mi sono mai curata di tenere chiuse finestre o tapparelle.

Circa una settimana dopo, di sera mentre passo davanti alla finestra della camera da letto, noto che dal tuo appartamento arriva uno strano riflesso, così prendendo il binocolo nautico che usiamo in estate, mi accorgo che sei tu che mi spii con un potente teleobiettivo; in quel preciso momento lo stai posizionando su di un cavalletto per stare più comodo; deve essere stato questo movimento a provocare il riflesso… meno male, non mi hai vista!
Subito mi sottraggo al tuo sguardo arretrando dalla finestra e spegnendo la luce. Con il cuore in gola penso a come mi avrai spiato in quei pochi giorni da che sei lì…
L’iniziale indignazione lascia il posto a una potente eccitazione: mi rendo conto che sono bagnata e i miei capezzoli sono durissimi; penso bene a tutta la situazione e mi rendo conto che il fatto di essere osservata da uno sconosciuto, mentre giro seminuda per casa, mi intriga da matti.

Non so se dirlo a Marco, mio marito… conoscendolo ne sarebbe contento, in fondo l’idea di non mettere le tende è stata sua, con la scusa di volersi svegliare al mattino guardando un parco e non un “lenzuolo”. Combatto con la mia coscienza cercando di resistere a quella nuova realtà, ma poi mi dico che è solo uno svago innocente e seguendo le mie pulsioni, comincio un gioco erotico a distanza con te.

Lavoro in smart working e per qualche giorno ho tempo di studiare i tuoi orari: l’accensione della luce del salone indica che tutte le sere, rientri più o meno allo stesso orario. Dopo un po’ la spegni e lasci il tuo appartamento immerso nel buio.

Una sera, alla stessa ora della prima volta, accendo la luce della camera da letto e mi cambio come per uscire, indossando camicetta e gonna sopra un intimo seducente. Mi comporto normalmente, poi facendo finta di aver cambiato idea, tolgo gonna e camicetta e giro per la casa in autoreggenti e culotte; un reggiseno di pizzo nero copre le mie tette ancora abbastanza sode e mi accorgo che sculetto molto più del solito, quando mi muovo da una stanza all’altra.
Tengo le luci un po’ più basse e facendo finta di dovere fare la doccia, mi spoglio piano davanti alla finestra guardando verso uno specchio. Sono consapevole che stai seguendo ogni mio passo e questo mi eccita da morire: sapere che mi guardi completamente nuda mi provoca un piacevole sensazione tra le gambe, a cui devo dare sfogo in bagno, dove le mie dita scivolano veloci tra le cosce e insieme all’acqua calda mi provocano un orgasmo rilassante.

Vengo pensando a te che mi osservi e mi rendo conto che i miei pensieri vanno oltre al semplice gioco che sto facendo. Mi do della stupida, ma non c'è niente da fare: devo accettare il fatto che essere osservata da te mi eccita da morire; allora, esco dalla vasca e comincio ad asciugarmi, prendo i miei profumi e torno in camera da letto sperando tu sia ancora lì; guardando la finestra mi trucco, accarezzandomi i seni metto la mia crema idratante che sa di cannella, pizzico i capezzoli durissimi e le carezze scivolano su tutto il corpo.
Scorgo ancora una volta il riflesso della lente con cui mi osservi; è solo un attimo, ma sufficiente a farmi capire che sei di nuovo lì a scrutare il mio corpo… scelgo di lasciarti fare e continuo ad accarezzarmi fino a raggiungere un nuovo orgasmo.

La sera seguente decido di raccontare tutto a Marco. Con lui abbiamo scelto di condividere tutto e ci conosciamo troppo bene una con l’altro perché, con il tempo, non intuisca qualcosa.

Una volta appreso delle abitudini voyeuristiche del nuovo vicino, non dice nulla. La prima cosa che fa è spogliarmi completamente, voltarmi in piedi verso la finestra della camera da letto e spingermi con i seni sul vetro, mentre mi prende da dietro. Il suo sesso si fa strada facilmente dentro di me e lui sembra apprezzare, incrementando il ritmo e schiaffeggiandomi le natiche. Il vetro è freddo e i capezzoli sono durissimi e premuti contro di esso. Immagino che ti starai gustando la scena, ma non riesco a scorgere il solito riflesso; mi piacerebbe riprendere il binocolo per vedere se ti stai masturbando, ma non voglio correre il rischio di incontrare il tuo sguardo e… che tu sappia che io so. Mi godo l’ennesimo orgasmo, con Marco che riempiendomi la fica mi incita a proseguire il gioco e a mostrarmi sempre più porca.

I giorni seguenti ripeto la stessa esperienza e sempre finisco con orgasmi violentissimi che mi lasciano sconvolta e soddisfatta.
Ormai fai parte del mio eros: godere sapendo che mi osservi diventa una necessità.

Marco dice di essere sempre più porca, così una sera decido di esagerare, voglio spingerti a fare una mossa che ci permetta di incontrarci. Sono in camera da letto davanti alla finestra con una luce calda accesa, metto l’intimo più provocante che ho, ma soprattutto ci metto molto di mio per fare sì che tu sia trasportato dal mio desiderio.

Sento suonare il campanello; istintivamente so che sei tu, tolgo il reggiseno, indosso una vestaglia di raso sopra alle mutandine di pizzo e vengo ad aprirti…
I capezzoli turgidi sono ben visibili attraverso il raso sottile e ciò rende superflua l’eventuale scusa che ti eri sicuramente preparato prima di suonare alla porta… non dici niente, non dico niente, semplicemente ti lascio entrare.
Vedo il rigonfiamento sul davanti dei tuoi pantaloni e percepisco il tuo odore.
Ti avvicini ancora, i nostri corpi si toccano e sento il tuo cazzo duro premere verso la mie parti intime con le mutandine ormai insopportabili; senza pensarci mi inginocchio, lo libero e decido di assaporarti prendendolo in bocca...

Presto però tra le mie gambe sento l'urgenza di averti così le avvolgo attorno al tuo corpo lasciandoti libero di scoparmi a tuo piacimento... sento la mia vulva trafitta da quei colpi decisi e profondi che, come una verga di fuoco, penetrano la mia carne. Mi scopi in piedi contro la parete della sala come una vera troia, perlomeno io mi sento così e devo dire che l’idea mi piace molto; mi prendi per i fianchi e mi porti sul tavolo dove, appoggiandomi, mi sollevi le gambe sopra le tue spalle e ricominci a penetrarmi lasciandomi senza fiato. Io sono stravolta dal piacere che mi stai dando e partecipo sempre con maggiore passione, mi sembra impossibile che mi stia facendo scopare da te senza ritegno, ma mi stai facendo provare sensazioni a me sconosciute... mi abbandono al tuo volere.

In braccio, avvinghiata a te e con il cazzo ben infilato nella fica mi porti in camera da letto dove trovi Marco che si sta masturbando.
Mi stai scopando da 20 minuti, non ti sei mai fermato e non lo fai neanche adesso, come se te lo aspettassi, se sapessi tutto sin dall’inizio.
Mi butti sul letto: il tuo cazzo è ben dentro di me e mi fai impazzire, mentre quello di mio marito si fa strada nella mia bocca.

Vengo a ripetizione sotto i vostri assalti finché viene anche Marco con getti di sperma caldo che fatico a trattenere in bocca e ingoiare e finiscono sulle tette.
Tu parli poco ma agisci molto: mi fai scendere dal letto e mi fai girare, mi dici di allargare le gambe e appoggiare le mani sulla finestra per resistere alle tue entrate; io eseguo e di nuovo mi ritrovo con i seni spalmati sul freddo vetro… come a dirmi “guarda che ti ho visto l’altra sera”; ero sicura mi avessi visto e questa consapevolezza, unita allo sperma di Marco sui miei seni, che sto spargendo sul vetro e ai tuoi colpi incessanti mi fa sentire tanto troia, spingendomi a venire di nuovo.
Questa volta però è diverso perché sento sfilarti da dentro di me, per venirmi sul solco fra le natiche…

No! Lo voglio in faccia e sulle tette!
Così mi giro e inginocchiandomi impugno l’asta e la scappello completamente; mi avvicino con la bocca, ma un getto di sperma fuoriesce dalla tua cappella e mi finisce sul viso, seguito da un altro, finalmente in bocca, e un altro ancora e ancora…

Gocciola dalla mia bocca sui seni dove si mischia con quello di Marco, ce l’ho anche negli occhi…
sono sfinita e piena di voi… piena di te.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il nuovo vicino...:

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni