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io, Giulia e Mario (CAPITOLO 7)


di macchiettadiseta
22.10.2015    |    11.396    |    5 9.5
"Quando il dolore inizia a scomparire mi alzo con il plug sempre incastrato dentro, vedendo che non esce, mi spoglio completamente e chiedo il permesso di..."
CAPITOLO 7

Lunedì mi presento in orario in ufficio e vado a salutare Mario, chiudo la porta alle mie spalle e vado a mettermi in braccio a lui, ci baciamo un po’ e poi parliamo di quanto era successo nel week end, mentre parliamo una sua mano mi fruga dentro i pantaloni della tuta e mi accarezza il culetto. Mi dice che in questi due giorni lo abbiamo svuotato e che gli devo lasciare un po’ di respiro per riprendersi. Così a malincuore me ne torno nel mio ufficio a lavorare.

Martedì appena sono arrivato a lavoro, Mario, mi ha ordinato di andare nel suo ufficio, io ero contento perché pensavo che finalmente mi avrebbe scopato per bene, invece mi fa sedere come sempre sulle sue gambe e mi bacia lingua in bocca per un po’, intrufola la mano nei pantaloni e mi infila un paio di dita dentro, per un po’ mi sditalina per bene facendo crescere in me la voglia di essere scopato, invece mi fa alzare e mi dice di mettermi a pecora per terra, mi abbassa la testa al pavimento e mi dice: Allargati le chiappe troietta.
Io o ubbidisco, poi lo sento che apre un cassetto della scrivania e sento che mi unge per bene il culetto, io mi insospettisco perché ormai il suo cazzo dentro di me entra bene, di solito basta la saliva che gli lascio sopra quando glielo prendo in bocca, per cui un po’ mi preoccupo e gli chiedo: - Mario cosa vuoi farmi? non mi fare troppo male, ok?
- Non ti preoccupare, magari ti farà male all’inizio ma poi ti piacerà, vedrai…
E sento appoggiarmi qualcosa di grosso sul buchetto, sento che spinge e inizia ad entrare, più entra e più quell’oggetto mi apre in due, è molto grosso. Mario mi dice
- Ti sto infilando un plug anale in modo da allargarti ancora di più il tuo meraviglioso culetto! Voglio che diventi come la fica sfondata di una troia. Ora preparati che forse ti farà un po’ male, ma ci siamo quasi…
E così dicendo lo infila tutto dentro , sento un dolore lancinante, mi chiedo se avrà delle conseguenze. Rimango a pecorina con il culetto all’insù per un tempo che mi sembra infinito. Da sotto mi guardo l’interno coscia e vedo che un po’ di sangue mi cola giù.
Mario, mi guarda e mi dice:
- Bene, lo hai preso tutto. Per il sangue che vedi non ti preoccupare, il tuo culetto si è rotto un altro po’, non è niente di preoccupante tesoro, non avere paura. Lo sapevo che ce l’avresti fatta a prenderne subito uno così grosso. Vedrai che presto riuscirò a metterti tutta una mano dentro.

Io rabbrividisco al solo pensiero. Quando il dolore inizia a scomparire mi alzo con il plug sempre incastrato dentro, vedendo che non esce, mi spoglio completamente e chiedo il permesso di darmi una sciacquata per togliermi il sangue dalle cosce. Quando esco dal bagno Mario mi dice che devo tenere il plug fino a fine giornata e che adesso posso andare a lavorare.
Io un po’ titubante ubbidisco e vado al mio ufficio, credevo di dover lavorare in piedi tutto il giorno, ma con mio grande stupore quando ho provato a sedermi, il plug non mi dava fastidio, certo era grande e mi faceva sentire molto pieno, ma sedermici sopra non era male, anzi dopo un po’ devo dire che era anche piacevole.
La giornata è passata in fretta, anche se quando dovevo uscire dal mio ufficio per andare da qualche parte dovevo camminare un po’ a gambe larghe, tanto che un paio di colleghi non hanno potuto fare a meno di fare un paio di battutacce. La sera, dopo che se ne sono andati via tutti, Mario mi ha chiamato nel suo ufficio:
- Allora, com’è andata? Il plug ti ha dato fastidio?
- No no, tutto ok. Ormai mi ci sono abituato.
- Vieni qui, spogliati e mettiti a pecorina come sai.
Non me lo faccio ripetere due volte e in pochi secondi sono sul tappeto a culetto all’insù. Vedo che anche Mario si spoglia nudo, ma ha ancora il cazzo moscio. Mi viene dietro e prova a tirare fuori il plug:
- Spingi forte che altrimenti non riesco a toglierlo. E quando lo togli continua a spingere fuori.
Io allora inizio a spingere e dopo un po’ Mario riesce a togliermi il plug, ho sentito un po’ di dolore, ma tutto sommato poco, mi sentivo il culetto largo che non si chiudeva, Mario si è avvicinato e mi ci ha soffiato dentro.
- Incredibile, ti è rimasto aperto, c’è un buco largo quanto una moneta da due euro, continua a spingere non lo fare chiudere.
Sento che prende qualcosa e poi vedo dei flash, mi sta fotografando.
- Sei bellissimo, ora però ti inculo per bene.
E già stava infilandomi il suo cazzone su per il culo. Sentirlo entrare è sempre bellissimo, lo affondava tutto e poi lo toglieva tutto e lasciava che il culetto si richiudesse per poi rimetterlo dentro lentamente, tutto questo molte, moltissime volte, tanto che ad un certo punto ho incominciato a sborrare. Dopo che sono venuto mi ha girato e mi ha iniziato a scopare alla missionaria, ci baciavamo, lo accarezzavo , gli tiravo i glutei verso di me per farmi scopare più a fondo e infine mi è venuto dentro. Siamo rimasti un po’ abbracciati e poi ci siamo fatti una rapida doccia nel suo bagno e siamo andati ognuno a casa sua.

Ormai mancavano pochi al mesi al matrimonio e ogni minuto di tempo libero mio e di Giulia era dedicato a questo, una volta a vedere le bomboniere, una volta a scegliere i fiori, poi i menù, il viaggio di nozze ecc…non si finiva mai…
Quando arrivava la sera eravamo distrutti, difatti la settimana dopo il famoso week end ci siamo visti solo nei pomeriggi tranne una sera, mi pare di mercoledì, che siamo stati a casa mia a vederci un film in dvd.
Mentre stavamo accoccolati Giulia mi dice che ha sentito Mario per telefono e che lui gli ha raccontato quello che noi due facciamo a lavoro, gli ha detto per filo e per segno quello che mi aveva fatto il giorno prima e di come sono stato obbligato ad andare a lavoro sempre in tuta e perizoma. Allora Giulia mi dice che è molto gelosa e invidiosa della mia posizione e che gli piacerebbe essere assunta anche lei e farsi fare le cose che Mario fa a me, e così dicendo mi inizia ad accarezzare il cazzetto da sopra il pigiama.

Ad un certo punto, si ferma e prende dalla sua borsetta il telefonino e mi dice:
- Guarda che belle foto che mi ha inviato Mario!
Io gli sorrido e gli dico:
- Non sai quanto mi sia piaciuto farmi sbattere da lui.
- Non ti preoccupare che questo week end recupero alla grande.
E mi da un bacio con la lingua.
- Senti ma ti ha fatto male il plug?
- Si quando lo ha messo molto, ma dopo mi è piaciuto tenerlo dentro.
- Quanto sei frocio… ma ti amo. Sai Mario mi ha detto che questo è solo allenamento per farti quella cosa là, ma tu ne sei sicuro? Non hai paura? Io sì, ho paura che ti faccia tanto male, magari ti rovina. Pensaci bene amore mio.
- Sì, da una parte ho paura, ma dall’altra ho fiducia in Mario e lui ha detto che non ci saranno problemi e poi è una cosa che mi eccita tantissimo.
Lei intanto continuava ad accarezzarmi il cazzo da sopra il pigiama, mi stava scoppiando, mi abbasso il pigiama e gli dico che la voglio, ma lei mi dice che non si farà niente perché vuole arrivare a venerdì sera con molta voglia e con la fica che gli gronda umori, al massimo mi dice che mi farà un bocchino e così dicendo mi toglie il pigiama e le mutande. Mi allarga le gambe e si mette comoda sdraiata, mi inizia a dare piccoli bacetti, poi delle leccatine, ormai non ho più un pelo in tutto il corpo e la cosa, Giulia, la gradisce moltissimo, lo imbocca tutto fino ad arrivare con il naso a toccarmi il ventre, lo tiene qualche secondo così e poi lo fa uscire completamente, con una mano intanto mi accarezza le palle, poi ad un certo punto mi fa:
- Alza le gambe, porta le ginocchia verso il petto e tienile aperte.
Io lo faccio e mi sento tutto esposto a lei, che inizia subito a leccarmi anche le palle. Poi si alza di botto e mi dice:
- No così , non va , passami il cuscino che te lo metto sotto il culo.
Mi posiziona il cuscino e adesso ho il culetto tutto il alzato in su. Lei inizia a leccarmi il buchetto sopra intorno e anche dentro, cerca di metterci la lingua dentro, poi inizia a metterci dentro un dito e intanto si imbocca il cazzo fino alla radice, non so quale forza mi trattiene dal venire subito, ma mi sto godendo quel trattamento. Sento che infila un altro dito e mi dice che ho una fica al posto del culo, poi ne infila un terzo e dopo un anche un quarto, è rimasto solo il pollice fuori. Con le dita mi solletica la prostata, è meraviglioso, poi con la mano a forma di cuneo cerca di infilarmela tutta dentro, ma alle nocche si ferma e dice:
- Meglio non andare oltre, io non sono esperta come Mario e ho paura di farti male.
- Ok, magari un giorno la metterai tutta. Ma ora fammi venire che non ce la faccio più.
E allora con la sua mano che mi stantuffa il culo fino alle nocche e la sua bocca che mi sbocchina divinamente me ne vengo in pochissimo tempo, poi mi si avvicina e mi fa colare un po’ della mia sborra in bocca e ci baciamo un po’.
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