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Lui & Lei

Io tra desideri e realtà


di magicanotte
13.11.2016    |    3.301    |    18 9.9
"Mi piacciono i coccoli finali e la capacità delle persone di riconoscersi assieme nella "fatica comune" che va sotto il nome di "bella..."
Parlami e nel momento in cui mio marito si allontana, chiedimi se puoi accarezzarmi e, alla mia risposta affermativa, inizia a farlo con tatto, senza fretta e con l’unico scopo di farmi sentire le tue mani che esplorano e assaggiano senza insistenza le forme del mio corpo.
Mi piace la convivialità delle persone che capiscono l’imbarazzo dell’attesa e sanno gestirlo con semplicità e senza voler dimostrare ciò che non sono.
Ascolto volentieri i racconti di altri, ma non mi piace sentirmi interrogata su aspetti della vita privata mia e di mio marito.
Amo le persone che parlano primo di agire facendomi conoscere le loro intenzioni e continuo ad amarle quando mi guidano verso posti comodi che non mi costringano a fare l'equilibrista per essere aperta come da tutti voluto. Mi piace la delicatezza e il potermi sentire io oggetto del piacere per altri, ma mi piace anche quando altri si fanno oggetto del mio piacere prima che delle loro fantasie.
Mi piacciono le persone pulite e mi piace avere la certezza di potermi fidare di loro mentre le loro dita esplorano la mia vagina lasciandomi il tempo di ascoltare, di assaporare, di sentire i messaggi che le terminazioni nervose inviano.
Mi piace la fantasia di chi sa proporre e usare oggetti con tutta la delicatezza e l’attenzione necessaria a farmi scoprire le risposte del corpo e non ho mai provato i rapporti anali che tanto attraggono gli uomini. Mi piace ritrarmi se sento male e pur lasciando che anche questa parte del corpo sia toccata, non amo interferisca con altre sensazioni senza, per questo, precludere a me stessa di poterla esplorare maggiormente.
Mi piace poter respirare senza sentirmi le persone addosso e poter baciare mio marito e sussurrare a lui le mie sensazioni mentre la lingua di qualcuno esplora le labbra delle parti più sensibili di me.
Impudicamente mi piace che il mio lui si alterni ad altri nella mia vagina aperta e mentre ciò accade mi piace assaporare chi è appena entrato nella mia fessura senza distinguere uno da un altro.
Pigramente, anche mentre sono “impalata” mi piace potermi fermare senza rincorrere obbligatoriamente l’onda del piacere che comunque mi è sempre facile recuperare.
Mi piace essere guidata a cambiare posizione e mi piace “farmi pecora” in modo che mio marito leccando il clitoride osservi da sotto l'entrata e l'uscita di qualcosa che io sola sento in tutta la sua rigidità.
Mi piace che qualcuno faccia uscire la “troia” ed avere la certezza, nel contempo, della possibilità di manifestare ed esprimere il mio piacere nel silenzio più assoluto o come mi va di farlo senza dover per forza rassicurare chi sta giocando con me.
Mi piace che chi abita la mia vagina si lasci andare al momento opportuno senza sentirsi costretto a resistere per cavalcarmi all'infinito e ancora più mi piace l'incitamento discreto delle parole, il complimento, la volgarità misurata alla circostanza.
Mi piacciono i momenti in cui tutti nudi ci si sa prendere una pausa o più pause per bere qualcosa lasciando in attesa che i corpi si riprendano e si riconoscano in una confidenza diversa da quella situazione iniziale di attesa e convivialità imbarazzata.
Mi piace costruire un' apposita intimità finale per dare spazio ai corpi di ricominciare a parlarsi fino al punto di sentirmi esplodere e voler che tutto finisca.
Mi piace invocare inascoltata una doccia di sperma sul mio corpo che, invece, continua a sentire e a reagire al corpo di chi mi è dentro sapendo che da li a poco la mia voglia che tutto finisca s'incontrerà con la sua voglia e la sua capacità di regalarmi quel getto deciso e caldo che impudicamente libero dal trattenersi oltre, in tutta solitudine raggiungerà le mie cavità più profonde.
Mi piace essere accarezzata e abbracciata da mio marito mentre sento il muoversi di chi mi è estraneo e riconosco lo spasmo del suo piacere percorre quella morbida rigidità che si è impossessata del mio corpo e sono ancora incuriosita quando generosamente tale rigidità ritrae lasciando lo spazio vuoto all’ amico complice che pazientemente aspetta in disparte il compito di riportarmi sempre più bagnata alla sensazione di tensione, piacere e desiderio che qualcosa s'ingrossi e si svuoti dentro me.
Mi piace così farmi "puttana" senza esserlo tra le sue braccia e alla vista di chi ho sempre accanto nella vita di tutti i giorni.
Sfinita forse, aperta sicuramente, pronta a misurare i limiti di un piacere che si è mescolato a quello di coloro che ormai conosco attraverso il susseguirsi di flussi o getti liberatorio, mi piace trovarmi sempre più allagata di sensazioni e crema naturale, ma ancora pronta per regalare al mio lui, ultimo della fila, ciò che altri hanno già avuto e si sono presi.
Non mi piace che mio marito fotografi e mi lasci sola e confido sempre che qualcuno discreto lo faccia al posto suo con gli strumenti che abbiamo.
Mi piacciono i complimenti sinceri e il rispetto finale di tutti verso tutti senza che nessuno si senta di dover scappare una volta libero.
Mi piacciono i coccoli finali e la capacità delle persone di riconoscersi assieme nella "fatica comune" che va sotto il nome di "bella serata".
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