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Lui & Lei

La cliente


di normanmonteiro
07.02.2024    |    2.094    |    1 9.2
"Iniziai ad incularla piano, ma godeva già alla grande..."
Ho avuto una storia di 5 anni con la mia cliente Giulia. Un pomeriggio ci vedemmo per parlare di una consulenza, dopo aver preso un caffè, le proposi una cena, e mi scappò ammiccando “magari poi un dopocena!”. Credevo di beccare un due di picche, una sberla e una cliente in meno; mi sbagliai, acconsentì. Ci incontrammo, Giulia
è una trentacinquenne carina, introversa, non è per niente appariscente, ma ha un culo niente male. Quella sera si presentò vestita in modo al quanto sexy, dopo la cena in un locale vegano (la moda del momento) ed una passeggiata, chiacchierando del più e del meno, poi leccandosi l’indice e soffiandomi il fumo della sigaretta sul viso, esordì “E il dopocena?”. Senza parlare la portai nel mio ufficio.
Non appena entrati mi propose di giocare al "titolare con la segretaria", come poi negli anni scoprii, Giulia amava quel genere di giochetti. Iniziammo a limonare, le infilai la mano sotto il vestito e puntai dritto alla fica, lei iniziò a bagnarsi e a mugolare, prese allora ad accarezzarmi la patta, poi si inginocchiò mi calò le braghe, abbassò un poco gli slip, lo mise tutto in bocca mentre era ancora a riposo, succhiò e poi iniziò un pompino. “Però Giulia ti piace proprio!” “Non solo quello”. Allora le alzai il vestito, la feci sdraiare sulla scrivania ed iniziai a scoparla. La scopai dolcemente, lei iniziò a mugolare, i gemiti divennero urla. Mentre eravamo sul più bello le squillò il cellulare, si precipitò in tutta fretta a rispondere. Liquidò la telefonata dicendo "amore sono a letto e non sai quanto mi manchi".
In un primo momento rimasi di stucco.
Lei se ne accorse e da gran troia mi disse "Era mio marito", non smise di parlare che cominciò a leccarmelo dalla base alla punta. La situazione si fece calda, mi sentivo super eccitato. Iniziai così ad infilarglielo in bocca con forza, dicendole "prendilo tutto porca, leccalo bene visto che ti manca così tanto tuo marito”. Iniziò anche lei ad eccitarsi davvero, cominciò a rispondere "si sono la tua porca, fammi godere, fammi tutto quello che vuoi...".

Finito il pompino la misi a pecorina, iniziai a leccarle il culo, le misi un dito in bocca e poi lo infilai nel buchetto (per modo di dire come appurai). “Ahh!!” “Ti faccio male?" le chiesi, "no, continuaaa".
Iniziai così ad infilarglielo sempre più forte, finché non mi disse "pensi di andare avanti molto con quel dito? dai sbattimelo dentro, lo voglio nel culo".
Le portai il cazzo vicino le labbra, "lubrificalo un pò ora, sai come fare no? certo che lo sai troia", "vedi come sono brava", iniziò a leccarlo e a sputarci sopra guardandomi dritto negli occhi.
Tornai dietro di lei e lo infilai nel culo.
Iniziai ad incularla piano, ma godeva già alla grande. "Oh si, come mi inculi, sii così, fammi sentire tutto il tuo cazzo", "ti piace prenderlo nel culo? sei una gran porca lo sai?", "si si, sono la tua zoccola, si sbattimi così, non fermarti, fammi sentire quanto sei porco!” Cominciai ad incularla con gran forza, con una mano le tenevo i fianchi e con l’altra le tiravo i capelli gridandole mille porcate. Giulia iniziò a gridarmi "dai porco sfondami il culo, fammi tornare a casa a gambe aperte, così Fabio si perderà col suo cazzino..." a quelle parole la libido schizzò alle stelle, "certo vacca, il suo cazzo non lo sentirai nemmeno, sei tutta sfondata, hai il culo rotto ormai". "Si sento che me lo hai rotto, continua così, siii aah, si come mi sfondi", il culo era divenuto rosso fuoco, Marta inizio ad urlare e ridere e piangere.
Stavo venendo, le tirai i capelli, lei si inarcò, le schizzai lungo la schiena, sentii il suo corpo vibrare,
poi ci accasciammo così sulla scrivania: lei sotto io sopra. Dopo un po', il tempo diventa una variabile, si accese una sigaretta, iniziò a baciarmi, leccarmi, leccarlo. “Ma tuo marito non sarà a casa?” “ Bohhh? Ho ancora voglia di una scopata. Andiamo a casa tua?”.
Si fece mattina.
Ho scopato con Giulia per tre anni, ogni volta che il marito lavorava di notte, finché una sera dopo averla fottuta in macchina, mi confessò "Sono incinta, questo è il nostro ultimo incontro, il tuo cazzo mi mancherà, già lo so.".
E’ ancora mia cliente, ogni tanto i nostri sguardi si incrociano, avrei tanta voglia di incularla ancora, il suo bel culo ora è ancora più eccitante, è leggermente ingrassato, mi piacerebbe vederlo sbattere sotto i miei colpi.
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