La sottomessa

Eccomi qui davanti alla sua porta….ci siamo sentiti via messaggio per realizzare questa comune fantasia. Lei desiderosa di soddisfare un uomo donandosi completamente, esprimendo finalmente il suo vero essere; una sottomessa!
Prendo il cellulare ed invio un semplice e perentorio “Sono qui!”. Sento un rumore di tacchi dietro la porta, che si socchiude lentamente; si apre di solo un paio di dita e poi il silenzio. Aspetto un attimo, assaporo la febbrile attesa carica di desiderio. Dischiudo lentamente ed entro chiudendo alle mie spalle l’anta. L’appartamento è in penombra; sulla sinistra un divano e sulla destra la porta aperta della camera da letto. La scorgo….in ginocchio. La testa avvolta in un cappuccio nero con solo aperture per bocca ed occhi, dalle quali scorgo le labbra di un rosso sgargiante e occhi attenti ed imploranti di desiderio. Il corpo esaltato da un babydoll in rete nero, un mini perizoma sempre nero e scarpe con tacchi spillo, ovviamente nere. MI spoglio in silenzio, lasciando tutto sul divano e mi avvicino completamente nudo a lei. Non si muove ed aspetta.
Il mio membro è all’altezza della sua faccia…lo prendo appoggiandolo sulle labbra che di schiudono per avvolgerne il glande. Inizia un movimento lento della testa e lingua che provoca l’inizio dell’erezioni. Appoggio le mani sul cappuccio prendendo la sua testa ed inizio a darle il ritmo. Ogni tanto la fermo, e picchietto il pene ormai turgido sulle labbra e lingua. A volte le spingo la testa fino a portare la bocca a contatto del ventre, in modo da penetrarla il più profondo possibile. Il tutto la eccita…me ne accorgo toccando i capricciosi capezzoli che gonfi e turgidi adornalo le piccole tette.
Al massimo dell’eccitazione la faccio alzare e la spingo verso il letto ove si siede per riprendere la fellatio. Prendo il profilattico già pronto sul comodino e l’indosso. Un ultima leccata e la sistemo a pecorina di fronte a me. Scosto il filo del perizoma e noto con piacere l’ano già lubrificato, pronto per essere violato. Appoggio il glande e lentamente la penetro. Un gemito sommesso accompagna il mio ingresso nella sua intimità. Inizio a prenderla con un movimento prima lento e poi più deciso, prendendola per i fianchi. Il suo respiro si fa più affannoso. Senza uscire da lei la schiaccio sul materasso e continuo con movimenti lenti facendole sentire tutta la mia forza. Fatica a trattenersi….gridolini e labbra morse…anche dita. Decido che è il momento di donarle il massimo del piacere. Esco e la metto a pancia in su. Appoggio le sue gambe sulle spalle, mi protendo in avanti per farle inarcare la schiena e defloro ancora l’ano. Questa volta la penetrazione è accomagnata da un grido di piacere intenso, che non si trattiene ed è seguito da altri, ad ogni colpo.
I suoi occhi sono sgranati e mi fissa incredula ed adorante….ormai è venuta, in un modo che non si aspettava. Prendo le caviglie, le porto il più in alto possibile per assestare gli ultimi colpi.
Decido che è il momento di donarle il mio seme…esco, tolgo il profilattico ed inondo il cappuccio attorno occhi e bocca. Accoglie il mio regalo con piacere e desiderio, per poi lasciarsi cadere languidamente sul letto ansimando. Socchiude gli occhi e stringe le labbra…fermando il momento.
Mi rivesto in silenzio e la guardo ancora immobile sul letto; il seno segue il respiro che sta rallentando. Esco e scendo le scale.