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Lui & Lei

La visita medica inaspettata (Raccontato da lui)


di Tinny
17.04.2022    |    17.885    |    3 9.8
"Beh diciamo che sta svuotando la bottiglia di Aperol..."
Siamo a fine Agosto e come per molti questa è l’ultima settimana di ferie. Mi presento, mi chiamo Simone ho 44 anni e vivo in una città del Piemonte.
Il mio hobby è andare in mountain bike.
Ho la fortuna di abitare in una zona dove i panorami e i sentieri sono spettacolari.
Generalmente riesco ad andare in bici il sabato. Ma essendo in vacanza oggi che è martedì deciso di andare a fare un giro. Mando un messaggio su WhatsApp ad una mia amica che si chiama Alessia. Tra di noi vi è semplicemente una splendida amicizia, nulla di più. Siamo entrambi single, non nego che qualche volta ho immaginato di vederla nuda, ma di fare sesso con lei direi di no. A volte una vera amicizia è più importante di una scopata.
Quando so di fare un giro tranquillo, gli propongo di venire con me.
Non attendo molto che ricevo su WhatsApp la sua risposta che accetta il mio invito di fare un giro in mtb.
Mezz’ora dopo sono sotto casa sua con la mia mtb. Abitiamo entrambi nello stesso paese. Dopo qualche minuto Alessia esce dal cancello con la sua mtb. Alessia ha 46 anni, fisico atletico, capelli lunghi biondi. Ritengo che sia una bellissima donna. Indossa il classico abbigliamento da ciclismo da strada. Pantaloncini e maglietta attillati, che mettono in risalto il suo culo e le sue tette. I pantaloncini sono talmente attillati che a volte non capisco se quello che vedo davanti è un’effetto ottico, oppure sono le sue labbra della sua vagina. Io invece sono più da biker off-road con abbigliamento largo. Questo ha anche dei suoi vantaggi, se ho una erezione come a volte capita non si nota.
Una volta indossato il casco, saliamo in bici e incominciamo a pedalare. L’idea è di andare a fare un giro in mezzo alle vigne, di fermarci in un punto panoramico, di goderci la splendida giornata e di fare delle foto sulla panchina gigante.
Dopo circa un’ora arriviamo alla panchina gigante, facciamo le solite foto di rito e ci fermiamo in un prato poco distante. Mentre ci riposiamo incominciamo a parlare del più e del meno. Spesso ci siamo raccontati anche cose molto intime . Come quando io avevo un prurito vicino all'ano oppure delle pullulazioni notturne che ogni tanto avvengono, raccontando anche cosa stavo sognando. Lei invece mi aveva confidato di quando aveva un fastidioso eritema all’inguine, oppure che a casa ha un vibratore con cui ogni tanto si divertiva, anche se non ha mai voluto farmelo vedere. Tra di noi non ci sono segreti, ma ripeto tutto si ferma qui.
Nel discorso viene fuori che io domani pomeriggio ho preso appuntamento dalla mia dottoressa per far vedere gli esami del sangue, approfittando di essere ancora in vacanza e di non fare le cose sempre di corsa. Alessia mi risponde che pure lei doveva andare dalla dottoressa. Doveva farsi prescrivere l’impegnativa per la visita ginecologica che ogni anno deve fare, ma che continua a rimandare perché non ha voglia di andare a prendere il numerino. Entrambi abbiamo la stessa dottoressa come medico di famiglia. La nostra dottoressa oltre a ricevere solo in determinati giorni e orari, fa passare al giorno solo 15 pazienti a meno che non sia una emergenza. Bisogna quindi prenotarsi prendendo il numero. Io ad esempio avevo preso l’appuntamento per domani mercoledì e il numero 15. In teoria sarei stato l'ultimo paziente.
Sinceramente non è comodo, perché bisogna andare qualche giorno prima a prendere il numero e poi ritornare il giorno dell’appuntamento per la visita. La cosa è seccante soprattutto quando lavori. Però ritengo che la dottoressa sia molto competente, scrupolosa e ti ascolta quando vai, per questo motivo non ho preso in considerazione di cambiare medico di base.
Le propongo di venire con me domani, in modo da prendere il numero per il suo appuntamento e se mi aspettava, quando avevo finito, potevamo andare insieme a bere qualcosa, in modo da goderci questi ultimi giorni di vacanza. Alessia accetta la mia proposta. Dopo aver scambiato ancora qualche parola, risaliamo in sella e ritorniamo in paese. Arriviamo a casa di Alessia belli stanchi e sudati. Non mi ero accorto che Alessia aveva tirato un po’ giù la zip della maglia, facendo intravedere una generosa scollatura. Sarò solo suo amico, ma devo dire che è una bella ragazza e molto sexy con questo abbigliamento. Ci salutiamo e rimaniamo d’accordo di trovarci domani alle 16 davanti allo studio della dottoressa.
Arrivato a casa, mi spoglio e mi infilo sotto la doccia. Mi lavo bene con il sapone le parti intime, forse ho insistito troppo perché il lungo massaggio mi ha causato una erezione. Un po’ di forze mi sono rimaste per afferrare il mio pene e dedicare qualche minuto al mio piacere concedendomi una sega.
Il giorno seguente verso le 14:30 incomincio a prepararmi. Mi faccio nuovamente una doccia e indosso un paio di mutande verde militare, un paio di jeans e una maglietta a maniche corte di colore granata.
Verso le 15:30 esco di casa e arrivo puntuale sotto lo studio medico della dottoressa. Come da accordi aspetto che arrivi Alessia.
Dopo circa 10 minuti arriva Alessia. Indossa un paio di pantaloncini corti di jeans e una canottiera. Sotto la canottiera si intravede un reggiseno di colore nero.
Ci salutiamo e insieme saliamo le scale per raggiungere lo studio medico della dottoressa che si trova al secondo piano.
Entrati nella sala d’attesa, noto che ci sono ancora 3 persone. Mentre io mi siedo, Alessia va verso il bancone dove si trova un quaderno con i numeri da prendere per prenotare l’appuntamento. Dopo un minuto abbondante, viene a sedere vicino a me, ma noto sulla sua faccia un espressione di incazzatura. Infatti Alessia mi racconta che il primo numero libero è per lunedì. Giovedì e venerdì è tutto pieno. E non poteva lunedì primo giorno di lavoro prendersi subito un permesso.
Mi verrebbe da dirle che è una cogliona, che ha rimandato troppo e adesso è rimasta fregata.
Ma invece in modo spontaneo gli dico, che se vuole può passare al mio posto, tanto io facendo i turni al lavoro, posso anche venire la prossima settimana.
Alessia mi ringrazia per il gesto, ma rifiuta. Intanto il paziente che era dentro lo studio della dottoressa esce e si dirige verso l’uscita. Una coppia di anziani, deduco marito e moglie, alzandosi entra nello studio. Quindi alla fine davanti avevo solo più una persona.
Alessia avvicinandosi al mio orecchio , mi sussurra che ha avuto un'idea. Mi propone di fare come quella coppia che sono appena entrati, di entrare insieme e di fingerci fidanzati, tanto dovevamo solo far prescrivere e far vedere degli esami. Io la guardo e ridendo gli dico che è matta, se ci scopre sai le urla della dottoressa. Ma Alessia mi dice di stare tranquillo e di stare al gioco che se faceva delle domande parlava lei, non sarebbe successo nulla.
Mi faccio convincere e con la testa annuisco. Alessia mi prende la mano come una coppia innamorata e mi guarda sorridendo.
Rimasti soli, poiché la coppia era uscita ed era entrato il paziente prima di me, definiamo alcuni dettagli. Stiamo insieme da circa un’anno e mezzo, e anche se al momento io ho ancora la mia casa, praticamente è da un paio di mesi che viviamo insieme.
La porta dello studio si apre e il signore che era dentro esce salutando, noi ci alziamo e continuando a tenerci per mano entriamo. Io chiudo la porta alle mie spalle.
Girandomi , vedo la dottoressa che ha un espressione un po’ perplessa. La dottoressa si chiama Laura, avrà circa 57 anni, fisico asciutto, capelli rossi a caschetto, occhiali e una seconda scarsa di seno. Indossa il classico camice bianco da dottore. Non so cosa ha sotto , poiché non si vede, capisco solo che ha come pantaloni dei leggings.
Dopo averci salutato con un sorrisetto ci domanda se stiamo insieme. Alessia prontamente risponde di sì e facendo una battuta gli dice che molto probabilmente il giorno in cui ci siamo messi insieme era ubriaca. La dottoressa scoppia a ridere e dice che era contenta per noi due. Con un gesto indica di accomodarci sulle due sedie poste davanti alla sua scrivania. Ci sediamo e incominciamo a fare due parole parlando del covid e di come sono cambiate le nostre abitudini.
Dopo qualche minuto, la dottoressa rivolgendosi verso di noi, ci chiede come poteva essere utile.
Incomincia Alessia, dicendogli che era venuta per l’impegnativa che gli serviva per prenotare la visita annuale di controllo dalla ginecologa. La dottoressa incomincia a scrivere sul computer e poco dopo gli stampa il foglio dell’impegnativa. Poi rivolgendosi verso di me ,mi chiede invece di cosa ho bisogno. Io tiro fuori dal marsupio i due fogli degli esami del sangue e li appoggiò sulla scrivania. La dottoressa li prende e incomincia a controllare i valori, confrontandoli con quelli presenti sul computer.
Al termine mi comunica che i valori sono nella norma e di risentirci tra 6 mesi per ripeterli.
Continuando ad aggiornare la mia scheda mi comunica che sono passati quasi 2 anni causa covid dall’ultima volta che mi ha visitato e controllato i nei.
Una cosa che mi sono dimenticato di dirvi e che la dottoressa è laureata in dermatologia. Esegue anche in alcuni giorni della settimana delle visite private.
Il controllo dei nei è una cosa che ci tiene molto a fare. Come vi ho detto è molto scrupolosa. Una volta all'anno mi sottopone a questo controllo senza farmi pagare.
Io sentendo le parole che voleva visitarmi per fare il controllo della mappatura dei nei, il mio cuore ha incominciato a battermi forte, perché so esattamente come avviene la visita e girando la testa ho lanciato uno sguardo di terrore verso Alessia. Anche lei non si aspettava questo. Pure il suo sguardo è cambiato quando la dottoressa sempre digitando sul computer e controllando la sua scheda, ha detto che anche per lei risultava da parecchio tempo che non la controllava. L’ultima volta risaliva a marzo 2019.
Visto che eravamo gli ultimi pazienti della giornata e tutto sommato aveva finito presto, poteva fare il controllo adesso. Senza lasciarci il tempo di dire qualcosa, la dottoressa si alza dalla sedia e si dirige verso la zona dedicata alle visite, dicendo queste parole : “ tutti e due venite con me".
Come due coglioni che hanno fatto la cazzata del secolo, pensando di essere più intelligenti, ci alziamo e andiamo dove si trovava la dottoressa.
La dottoressa ci dice di spogliarci e di rimanere solo con la biancheria intima addosso.
Che situazione imbarazzante si stava creando, io e Alessia non ci siamo mai visti nudi o solo con la biancheria intima.
Ho fissato nuovamente Alessia negli occhi, ma ho capito che pure lei non sapeva come uscirne senza dire la verità e metterci nei casini.
Quindi ho incominciato a spogliarmi , togliendomi le scarpe, per passare poi alla maglietta ed infine i pantaloni, rimanendo come aveva detto la dottoressa solo con le mutande. Mentre mi spogliavo ho visto che anche Alessia, mi stava seguendo e aveva incominciato a spogliarsi. Togliendosi i pantaloncini e la canottiera. Rimanendo in reggiseno e mutande. Come mutande indossava un modello tipo culotte di colore nero, in abbinamento al colore del reggiseno. I nostri sguardi si sono incrociati per un attimo ed erano colmi di imbarazzo.
Intanto la dottoressa si stava preparando per la visita, tirando fuori la strumentazione necessaria e posizionando un foglio di carta sul pavimento, in modo da non rimanere con i piedi nudi a contatto con il pavimento.
Una volta pronta, la dottoressa guardandomi , mi comunica che avrebbe incominciato con me. Conoscendo già la procedura , mi vado a posizionare in piedi sul foglio di carta disteso sul pavimento. La visita incomincia con il controllo della testa, per poi scendere sul torace fino all’ombelico. Speravo che la cosa non successe, ma ad un certo punto sento le mani della dottoressa afferrare i lembi delle mie mutande e con gesto rapido abbassarle facendole cadere sul pavimento. In questo preciso istante sono completamente nudo. Il mio pene è li in bella vista di fronte ad Alessia.
Mentre la dottoressa continua con il controllo dei miei genitali, lancio uno sguardo verso Alessia. Lei è lì a circa 2 metri di distanza che mi guarda. Noto che si sta mordicchiando il pollice, non so interpretare questo gesto come di nervosismo oppure di piacere, poiché distolgo subito lo sguardo perché vederla seminuda e con la dottoressa che mi palpa i testicoli, qualcosa li sotto si sta muovendo.
Una volta che è arrivata a controllarmi i piedi, mi dice di girarmi e ripartendo dal collo scendendo lungo la schiena, la dottoressa prosegue la visita . Sento le sue mani che tastano ogni centimetro del mio corpo. Una volta che è arrivata a all’altezza del mio culo, mi dice di aprire un po’ le gambe e con le mani di divaricare le chiappe e di piegarmi un pò in avanti , in modo da poter controllare anche la zona vicino all'ano.
Per fortuna essendo di spalle non posso vedere Alessia e capire cosa fa, ma quello che so è che il mio pene prosegue il suo risveglio. Ormai ho una semi erezione. La cosa era imbarazzante ma nello stesso tempo incominciavo a trovarci gusto ed eccitarmi.
La visita continua ancora per qualche minuto, poi per fortuna la dottoressa mi dice che ha finito.
Mi rigiro e vedo Alessia che è sempre lì con i suoi occhi che fissano il mio corpo nudo e il pene ormai in piena erezione.
La dottoressa anche se è impossibile che non veda la mia erezione, tenendo sempre un atteggiamento professionale, rivolgendosi verso Alessia gli dice che adesso tocca a lei. Io ritorno dove ero prima, praticamente ci invertiamo le posizioni.
Alessia si mette con i piedi sopra il foglio di carta rimanendo immobile.
Mi rendo conto che sono ancora nudo, ma non posso rivestirmi, perché le mie mutande sono rimaste per terra sul foglio, e Alessia ci aveva messo un piede sopra.
La dottoressa come aveva fatto con me, incomincia a controllarle la testa, arrivata al torace, gli dice di togliersi il reggiseno. Alessia esegue, mostrandomi per la prima volta le sue tette. Sinceramente pensavo che fossero più piccole, invece con mio piacere vedo una bella terza abbondante. La forma è a pera con due capezzoli piccolini che spingono. Io continuo a fissarla, d’altronde lei aveva fatto così.
Il mio pene ormai è fuori controllo, sento i nervi tirare, ha raggiunto la sua massima erezione e durezza.
Mi immagino già cosa accadrà tra poco. Infatti poco dopo , vedo la dottoressa afferrare i lembi delle sue mutande e tirarle giù, che cadono per terra sopra le mie. Che spettacolo, la sua vagina è li a 2 metri da me, completamente depilata, con due labbra ben pronunciate. Finalmente capisco che quello che vedevo sotto i pantaloncini da ciclismo erano veramente le sue labbra vaginali.
Continuo a godermi la scena, Alessia alzando la testa mi guarda, io ricambio con un sorrisetto. Anche lei ormai ha assunto un espressione più rilassata, anzi mentre la dottoressa gli sta controllando proprio la sua passerina, lei fissa il mio pene. Come era capitato con me, la fa girare di spalle. Adesso lei non può più vedermi. Mentre la dottoressa gli controlla la schiena, io ammiro il suo lato B. La parte che guardo in ogni donna è proprio il culo. Ho un debole per questa zona. Vi lascio immaginare il mio senso di appagamento, quando la dottoressa gli dice di aprire leggermente le gambe ,con le mani di divaricare le natiche e di chinarsi in avanti.
Io mi sposto leggermente, posizionandomi proprio dietro, in modo da ammirare in ogni suo dettaglio quello splendido culo.
Vedo perfettamente il suo ano, bello rosato e stretto. Spero che il tempo si fermi, per poter continuare ad ammirare quello splendido panorama.
Purtroppo dopo qualche minuto, anche per Alessia la visita si conclude.
La dottoressa ci dice di avere ancora un attimo di pazienza, e dirigendosi verso la scrivania si mette a scrivere qualcosa al PC e incomincia a confrontare le foto che ha fatto con quelle precedenti.
Rimaniamo quindi in un certo senso soli, io mi avvicino a lei posizionandomi difronte, poiché vorrei riprendermi le mutande sotto i suoi piedi. Lei ridendo indica il mio pene che è sempre in piena erezione e in modo scherzoso allungando la mano gli da un leggero schiaffo.
Mi inginocchio prendendo sia le mie che le sue mutande . Ma prima di rialzarmi alzo la testa, la sua vagina è a pochi centimetri dalla mia faccia. Vorrei baciare quelle grosse labbra vaginali, rasate e lucide di umori. Ma mi trattengo.
Mi rialzo e Alessia allunga la mano per prendere le sue mutande che avevo in mano. Io ridendo li nascondo dietro la mia schiena.
Sentiamo i passi della dottoressa, che sta ritornando. Ci comunica che è tutto ok, e che possiamo rivestirci.
Ritorniamo dove avevamo posato i vestiti e incominciamo a rivestirci. Io guardando Alessia, infilo le sue mutande nella tasca dei miei jeans. Lei facendomi la linguaccia e il dito medio, si infila i pantaloncini senza indossare le mutande. Una volta finito di rivestirci, andiamo vicino alla scrivania della dottoressa che ci stava aspettando.
Ci comunica che abbiamo finito e sorridendo ci dice che possiamo andare.
Salutiamo e usciamo dallo studio. Una volta che abbiamo raggiunto le scale, guardo Alessia, lei ridendo mi dice di non dire nulla, che aveva bisogno di bere qualcosa di forte, che lo spritz del bar non era abbastanza e che saremo andati a casa sua, in modo da spararci almeno 4 spritz fatti come si deve.
Dopo 10 minuti di imbarazzo totale, raggiungiamo casa sua. Entrati Alessia si dirige in cucina e incomincia a preparare lo spritz. Beh diciamo che sta svuotando la bottiglia di Aperol.
Io intanto mi sono seduto sul divano, e infilando la mano in tasca tiro fuori le sue mutandine. La cosa mi riporta a quello che è successo poco prima, infatti il mio pene ritorna a pulsare e spingere dentro i miei pantaloni.
Rimetto le mutandine in tasca, poiché Alessia arriva porgendomi lo spritz e si siede vicino a me. Dopo aver bevuto due belle sorsate, guardo Alessia ed entrambi scoppiano a ridere. Incominciamo a parlare di quello che è successo. Gli dico che non pensavo che avesse la patatina rasata. Lei mi dice che che è da un paio di anni che va dall’estetista a farsi depilare la farfallina, perché oltre a piacergli di più, si sente più pulita. Lei invece mi chiede se mi ero eccitato poiché avevo il pisello in tiro. Io gli confesso che il fatto di sapere di essere guardato mentre mi visitava, mi era piaciuto ed eccitato. Ridendo gli dico che ho ancora adesso il cazzo sull'attenti.
Alessia mi dice che tra l'altro io ho una cosa che gli appartiene , e infilando una mano nella mia tasca tira fuori le sue mutandine. Con mio stupore ma anche felicità, Alessia si slaccia e si toglie i pantaloncini. Mostrandomi nuovamente il suo corpo nudo. Fa per indossare le mutandine ma io la interrompo, dicendogli che visto ormai cosa era successo, poteva farmi vedere il suo vibratore.
Alessia buttando le mutandine sul divano, si alza e si dirige verso la camera da letto. Mi dice di seguirla, che lo tiene di là. Io mi alzo e la seguo ammirando il suo culo nudo che sculetta ad ogni passo. Entrati nella sua camera da letto, apre un cassetto e tira fuori un vibratore rosa. Ci sediamo sul letto, me lo fa vedere e toccare. Io gli rispondo che è uguale come dimensioni al mio cazzo. Lei ridendo mi dice: “ ti piacerebbe “. Io per orgoglio, mi abbasso i pantaloni e le mutande, mostrando nuovamente ad Alessia il mio pisello. Mettiamo a confronto il mio cazzo con il vibratore. In effetti devo ammettere che il vibratore è più grosso.
Siamo lì seduti uno di fianco all’altro con le parti intime di entrambi in bella vista.
Alessia aggiunge che almeno il vibratore è un compagno affidabile che la porta ad avere un orgasmo, mentre come è capitato già diverse volte in passato, l’uomo viene prima di averla fatta godere.
Gli chiedo se si è mai masturbata davanti a qualcuno. Lei mi risponde di no. Non so cosa mi è preso, ma gli propongo un gioco. Di masturbarci uno di fronte all'altro per conto proprio, e di vedere chi veniva per primo. Chi perdeva doveva pagare pegno.
Pensavo che mi mandasse a stendere, invece Alessia accetta. Alzandosi in piedi si toglie la canottiera e si slaccia il reggiseno, rimanendo completamente nuda. Si distende sul letto, con la schiena appoggiata sui cuscini.
Io la seguo, mi spoglio completamente, rimanendo pure io nudo. Mi metto di fronte a lei sul letto.
Alessia da il via a questo straordinario gioco. Una volta scapellato il mio pene, incomincio a muovere la mia mano su e giù. È una cosa che mi sta piacendo molto essere visto da qualcuno nudo. Mentre mi masturbo guardo Alessia, le sue tette e il vibratore infilato nella sua vagina che entra ed esce.
Io cerco di resistere, muovendo la mia mano su e giù lentamente. Spesso i nostri sguardi si incrociano, ma questa volta non sono di imbarazzo, ma pieni di eccitazione. Ad un certo punto Alessia incomincia ad emettere dei gemiti di piacere.
Ad alta voce dice che sta per venire, ma non vuole perdere. Dicendo ciò, si gira mettendosi a pecorina e indietreggiando mi mette il suo culo in faccia. Praticamente siamo in una specie di 69.
Continuando a parlare Alessia dice che aveva capito che avevo un debole per il suo culo. Di guardarlo di eccitarmi e di venire.
Mi provocava stava giocando sporco, ha incominciato a strofinare il suo culo sulla mia faccia. La mia bocca era bagnata dagli umori della sua vagina. Il mio olfatto era in estasi percependo questo.
Ho dovuto arrendermi di fronte a questo, venendo in una copiosa sborrata. I primi due schizzi belli potenti sono finiti sulle tette di Alessia che era sopra di me.
Pochi secondi dopo Alessia inarcando la schiena viene pure lei in un intenso orgasmo.
Girandosi si mette sopra le mie gambe. Il mio cazzo colante di sperma, si appoggia alla sua vagina. Delle gocce cadono sulla sua vagina.
Alessia guardandomi sorridendo mi dice che ha vinto la scommessa e mi stringe in un forte abbraccio.

P.s. Trovate sempre nei miei racconti, questa storia raccontata da Alessia. :-)








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