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Lui & Lei

Quell' irrefrenabile desiderio di scoparmi tua sorella


di Membro VIP di Annunci69.it LoStregone
27.01.2019    |    7.440    |    5 8.9
"L'ho fatta alzare, si è rimessa i tacchi, sapeva cosa volevo: mi attendeva in piedi, con la schiena leggermente inclinata si reggeva alla parete; ha..."
La nostra relazione, se di relazione si può parlare, non è mai iniziata: lo abbiamo sempre saputo ma hai scelto di ignorare tutto, le motivazioni della tua decisione non le conosco, ormai non mi interessano.

Vuoi conoscere le mie? Bastardaggine, amoralità, cinismo, pigrizia sovrumana? Probabile, ma ti sfugge la ragione fondamentale che non rientra nelle astrattezze; anzi è incredibilmente concreta e pulsante... Ancora niente? La ragione fondamentale per la quale ho perseverato accanitamente questa relazione è una palleggiatrice ventiquattrenne dal corpo atletico e flessuoso dotata di perversioni vorticose, in poche parole: tua sorella.

Arrendersi alla passione, obbedire ai comandamenti di quella pulsione folle, per giunta sotto il tuo naso, è diventato indispensabile; tua sorella ed io: due animi voluttuosi legati in piacevolissimo sesso proibito.
Eravamo perfettamente consapevoli che quella pazza storia sarebbe stata breve, dopo quattro mesi lei sarebbe partita, la pallavolo è la sua carriera; abbiamo scelto di godere.

Dalla prima volta che l'ho vista a casa tua, ho perso il senno: quegli occhi nero lucente, quella espressione da splendida furfante, quel culo alto, tonico, rotondo come un sole che irradiava nella mia mente oscenità e sconcezze superbe...
Avrei voluto scoparla su quel tavolo, essere dentro di lei e concederle tutta la mia voracità. Lei si è accorta immediatamente del suo potere su di me, era talmente palese, così malcelato; il cuore pompava tutto il sangue verso il Sud del corpo, affamando il mio cervello. Il gioco di seduzione crudele è stato breve, pochi giorni dopo tua sorella ha deciso di passare dal gioco di sguardi e ombre a sapori più carnali.

Ricordi la famosa uscita a quattro? Avevo dormito da te, tu eri felice e radiosa; tua sorella ti aveva convinto a uscire insieme: noi, tua sorella e il suo uomo misterioso, o come diceva lei...


«Sorellina, stasera conoscerai un mio caro amico che mi scopa molto bene...» (1)


Anche la naturalezza del suo linguaggio sboccato, senza nessuna forzatura, mi intrigava: ironia e parole sconce che fluttuavano leggere; e gli occhi compiaciuti fissi su di me.


Eri nel pieno dei preparativi per la serata: volevi essere la più bella, la più guardata, la più desiderata. Tua sorella mi ha preso per mano e mi ha condotto nel bagno, io l'ho seguita pietrificato dalla voglia, assecondando le sue intenzioni.
Ero seduto sul bordo della vasca mentre lei faceva pipì: mi sorrideva con una faccia peccaminosa, chissà cosa aveva architettato per me, non ci badavo, aveva il pieno controllo; con la sua smisurata sensualità, il suo dirompente appetito sessuale, mi aveva incatenato la mente, il mio unico scopo era esaudire i suoi capricci lussuosi. Vedevo il suo corpo avvolto da un accappatoio azzurro (2) che lasciava intravedere i piccoli seni, i sensibilissimi capezzoli e le lunghe gambe tornite che avrei venerato per ore...
Ammiravo la sua postura: schiena dritta e allo stesso tempo flessuosa che esaltava ogni curva del suo corpo. (3)

Dopo una breve pausa, mi ha fatto alzare, è entrata nella vasca sussurrandomi suadente:


«Ora ti faccio vedere come si usa il getto della doccia...»


La forte pressione dell'acqua le provocava tanti piccoli spasmi di godimento, riuscivo a percepire dal suo movimento le sfumature del piacere; non potevo rimanere immobile dissimulando imperturbabilità: mi sono inginocchiato e subito la mia bocca e la mia lingua si sono impossessate del suo sesso, ero totalmente inebriato dagli umori della sua fica, ficcavo la lingua in profondità divorando il suo piacere vischioso.

Ho liberato il cazzone, tua sorella lo ha agguantato istantaneamente, compiaciuta di tanta carne tutta per lei; mi pompava dannatamente forte, quasi da togliermi il respiro, con lo sguardo mi invitava a concederle tutto. Le mie dita erano sempre dentro di lei, le dedicavo il massimo trasporto mentre cercavo la sua lingua.
Voleva il frutto della mia fatica: si è impadronita del mio cazzo, lo sfiorava con quelle belle labbra morbide, stava succhiando impetuosa, alzava lo sguardo con aria di sfida; mi ha segato con due mani con dei movimenti tumultuosi, con le labbra semi chiuse mi ha incitato a venire...e io ho eseguito.
Il suo viso era coperto dal mio nettare, ne ho raccolta una parte con il dito porgendolo con riverenza alla sua bocca; tua sorella ha chiuso gli occhi mentre gustava ogni traccia della mia felicità orgasmica.


La cena è stata davvero piacevole, tra buone pietanze a vino rosso; tu e tua sorella: vestitino nero aderente, tacco dodici, occhiate di fuoco...(4)
Quando lei si avvicinava con una futile scusa, le sfioravo le cosce, percepivo il calore intimo, passavo le dita sull'inguine, entravo dentro di lei con un movimento lento e deciso.
Toccavo anche te, ricordi? Ti irrigidivi davanti alla mia mano insolente, cercavi di bloccarmi con lo sguardo tra il severo e l' imbarazzato.

Tu e lei, mi compiacevo per la dissoluzione di quel triangolo proibito, la relazione emersa e quella nascosta si combinavano: la tua piena inconsapevolezza era compensata dalla nostra volontà di esaudire i desideri più folli. Quel gioco pericoloso mi ha offerto un misto di adrenalina ed eccitazione, le mani di tua sorella non rimanevano mai ferme sotto il tavolo: che immensa troia....voleva che mantenessi una immensa erezione nei pantaloni, voleva gustarsi il mio piccolo spettacolo per occultare le continue provocazioni.

L'idea di trafiggerla sul tavolo, sotto i tuoi occhi stupiti, scoparla con forza e trasporto, farla bagnare tutta, sfinirla di piacere in mezzo ai camerieri, ai clienti, a chiunque.

Ricordi? Tua sorella non riusciva ad aprire la mia macchina, io sono uscito per aiutarla. Sai cosa è successo nell'oscurità di quel parcheggio?
Ha aperto lo sportello, si è seduta sul sedile, ha allargato le gambe.........e si è sfilata le mutandine; le ho afferrate, le stringevo nella mano aspirando quelle deliziose fragranze intime.

Si era fatto tardi, il giorno dopo avresti dovuto lavorare; per tutto il viaggio di ritorno sono rimasto distaccato, in silenzio: orchestravo la continuazione della notte, cercavo un piano perfetto per scopare tua sorella, fondermi a quel corpo geniale tenendoti all'oscuro di tutto.

Dopo un po' di teatro ero con lei in auto, sfrecciavo verso un'alcova segreta. Il portiere dell'albergo dormiva a occhi aperti, è basata la sagoma di tua sorella per riportarlo in vita, sembrava un lazzaro arrapato, non riusciva a guardare altro, è stato divertente osservare gli effetti del fascino magnetico di tua sorella su di lui.
Abbiamo raggiunto il bar, il portiere ci ha seguito quasi genuflettendosi al suo sedere suntuoso; prima di portarsi dietro il bancone, con un alito di voce silenziosissimo ha commentato...


«Che panaro!»


Ci ha servito due Negroni del Sarto (5), preparati con accuratezza inaspettata; tua sorella ha acceso una sigaretta, il portiere/barman, invece che informarla del divieto di fumare, le ha consegnato emozionato un piccolo posacenere.
Ci ha chiamato l'ascensore, prima che le porte si chiudessero mi ha lanciato un ghigno inequivocabile: per lui, in compagnia di quella splendida femmina, ero l'uomo più fortunato del mondo. Mentre l'ascensore saliva, lo abbiamo sentito esclamare...


«Che panaro! Che panaro!»


Eravamo nudi appena entrati in camera, ho lanciato tua sorella sul letto, le ho allargato le gambe e mi sono nutrito della sua fica, sentivo il visibilio crescere, aveva corpo in fermento, con le mani mi spingeva la testa verso le sue carni succulente. È stato indimenticabile ammirarla durante il 69 in piedi, di fronte allo specchio, era un concentrato di forza e tentazione: affondava la bocca, riuscivo a sentire il mio cazzo che le arriva fino in gola.
Con una mezza piroetta l'ho rigirata, era contro il muro, la sbattevo con tutta la mia forza; lei godeva in silenzio, tra respiri affannati e parole sconce...

Eravamo di nuovo sul letto, ha iniziato a cavalcarmi la faccia, si strusciava con grande maestria, con la punta della lingua le sfioravo appena il clitoride; si è fermata, ha lasciato che le affondassi la lingua all'interno mentre iniziava a tastare come un'ossessa il cazzo gonfio e duro.

Voleva cavalcarmi, tua sorella è nata per stare sopra: senza mai staccarsi dal cazzo ha iniziato a cavalcarmi con ferocia, spingeva in basso con tutto il peso del corpo; la tenevo per i fianchi e spingevo verso di lei. Avrebbe potuto continuare in quella maniera per tanto, voleva venire; tra i nostri respiri ansimanti mi diceva...


«Fammi morire....»


Una petit mort tremante accompagnata da un urlo affogato, tua sorella è restata immobile, persa nell'estasi dell'oblio; mi ha fatto sentire potente, ero fiero di aver compiuto la mia missione.

L'ho fatta alzare, si è rimessa i tacchi, sapeva cosa volevo: mi attendeva in piedi, con la schiena leggermente inclinata si reggeva alla parete; ha iniziato a scuotere e ondeggiare le natiche, era una danza sfrontata tutta per me. La mia bocca ha risalito il suo corpo, le caviglie sottili, il profilo delle cosce, fino alla sua fica bagnata.
Le ho ficcato la lingua nel culo, sentito un sapore dolcissimo misto agli umori vaginali...ho sentito il suo culo stretto aprirsi sotto i miei colpi decisi, si è inarcata concedendomi di sbatterla in profondità. Quando ho spinto tutto il cazzo turgido dentro, mi ha guardato sospirando, più cercava il mio sguardo più sentivo pulsare il cazzone.

Ha voluto cavalcarmi ancora, si è lasciata trafiggere lentamente, ho sentito il culo dilatarsi e accogliere tutto me stesso; tua sorella era ancorata su di me, ancora una volta mentre galoppava ho potuto ammirare quella schiena divina, stringere quelle natiche piene e sode e sostenere l'impeto.
Eravamo due corpi fusi in un amplesso brutale: odori, sudore, saliva, baci; era un piacere immenso capace di annichilire tutto il resto: tua sorella mi ha dominato la mente...

Si è girata, eravamo perfettamente legati: la tenevo salda a me mentre ondeggiava tirannica...

«Ti prego, vieni con me...»

Ho obbedito: il mio orgasmo l'ha riempita tutta. E poi ancora l'urlo affogato, ancora la tenebra sul suo viso, ancora la perdizione dell'oblio. (6)












NOTE

1)Ma quale cena a quattro?! Avete scoperto l'identità dell'uomo misterioso?

2) La vita a volte copia l'arte, a volte copia Paolo Conte.

3) Tra qualche mese l'Unesco dichiarerà la postura di alcune donne quando fanno pipì patrimonio dell'umanità.

4) Chi di voi non ha mai fantasticato di passare una notte di fuoco con la propria donna e sua sorella?

5) Negroni del Sarto, drink per amanti...

6) In particolari condizioni sprecare un singolo spermatozoo sarebbe abominio.
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