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Lui & Lei

Signor Avvocato


di Membro VIP di Annunci69.it GiocoConTeXXX
20.11.2020    |    1.528    |    13 8.8
"È solo su questo che sono, siamo probabilmente, un po’ più tesi..."
---Solo un brivido SOFT, per giocare con immagini e parole---

La libreria. La giraffa. Il divano. La chitarra.
Pochi dettagli che da soli danno forma a un’atmosfera. A un’immagine. A una vibrazione. È in questa libreria carica di volumi che raccontano di sacrifici, determinazione e rigore. È su questo divano che racconta di calore, istinto e malizia. È negli occhi di quella slanciata giraffa africana in legno che se potesse parlare forse farebbe arrossire qualcuno. Ed è in quella chitarra appoggiata a terra contro il muro che racconta di passioni, di ritagli di tempo in cui stare bene ed essere se stessi.
Un mondo racchiuso in solo pochi particolari che bastano a far correre immagini e sensazioni. La stanza è sufficientemente spaziosa, accogliente e ordinata. Molto ordinata a dire il vero, con le matite e i pesanti codici ben allineati sulla scrivania, nulla è fuori posto. È luminosa e arredata con colori chiari, con il sole che entra dalle finestre come a voler vivacizzare di una luce fresca l’inizio – o meglio il bis – di questa nuova vita. In questo spazio intimo, ogni oggetto ha un valore affettivo preciso, in un equilibrio delicato tra passato e futuro. A lato del divano c’è un piccolo tavolino da soggiorno su cui appoggia una lampada da lettura, visto che non guardi la tv, e sotto ad entrambi c’è un tappeto non troppo grande ma morbido, perché è vero che per anni hai suonato seduto a terra ma il tempo passa per tutti e invecchiando qualche comodità non ti dispiace. Io ci vedrei bene anche una pianta in un angolo esposto alla luce, ma probabilmente non è il tuo stile.
Entrare nella casa di una persona non è molto diverso dall’entrare nella sua testa e nel suo corpo, va fatto con una certa delicatezza e discrezione all’inizio. E così come in questi mesi ci siamo accarezzati e sfiorati solo nelle fantasie, ora stiamo per plasmare nella realtà, stiamo per viverle con il calore dei nostri corpi e del tuo luogo sicuro chiamato casa.

Ci troviamo faccia a faccia, finalmente, davanti a un caffè. Iniziamo a chiacchierare come se il passaggio dalla conoscenza virtuale dietro a uno schermo a quella reale a lungo attesa fosse stata la sua naturale continuazione, senza essere minimamente sorpresi di chi ci troviamo di fronte. Emergono i miei muri, il mio essere circospetta e guardinga e la tua ostentata sicurezza nell’essere a tuo agio che forse non è poi così tanta. Nelle lunghe conversazioni scritte abbiamo avuto modo di presentarci come persone, come pensieri logici e razionali che ci compongono. Ma mancava tutto il meraviglioso mondo del non verbale.
È solo su questo che sono, siamo probabilmente, un po’ più tesi. E così la conversazione scorre sciolta mentre ci studiamo su altri livelli, su sensazioni e percezioni, sui non detti, sugli sguardi.
Passata la prima ora, il naturale imbarazzo di queste situazioni lascia il posto a quella buona sintonia creata (non senza fatica!) nel tempo e che ora prende vita alternando risate e frizzanti battutacce, perché in fondo in fondo nessuno dei due vuole cedere per primo.
Però succede lo stesso che cediamo perché quei linguaggi non verbali li avevamo sottovalutati e ci portano a cercarci prima di quanto avessimo immaginato, e forse anche razionalmente voluto.
Dopo il caffè passeggiamo un po’ dirigendoci, più o meno incoscientemente, dalle parti di casa tua. Ci fermiamo quando realizzi che siamo a poche centinaia di metri dal tuo palazzo e me lo dici tra l’imbarazzato e lo scherzoso, lasciandomi di fatto la scelta di come far continuare questo pomeriggio. In questi attimi pensare è inutile, perfino per una razionale e poco incline al lasciarsi andare come la sottoscritta. Qualcosa dentro di me ha già deciso. C’è chi la chiama chimica, chi feeling, chi carpe diem… Non so quale sia la definizione giusta e non mi interessa nemmeno ora, mi affido semplicemente all’istinto.
Senza dire nulla ti guardo e capisci. Facciamo gli ultimi passi che ci separano dal portone d’ingresso sentendoci elettrizzati e contemporaneamente un po’ storditi.
Apri, mi fai entrare e chiudi alle tue spalle. Un vortice dentro la mia testa.
Percependo la presenza del tuo corpo appena dietro al mio, mi giro istintivamente e nella leggera penombra dell’androne ci scambiamo senza proferire parola un bacio liberatorio, carico di eccitazione e voglia di assaggiarci. Ogni dubbio, ogni freno logico si scioglie e lascia spazio al calore delle labbra che avvolgono finalmente quelle dell’altro, alle lingue che dapprima si sfiorano appena e poi si esplorano, sempre più sicure e avide. Scariche di piacere iniziano a diffondersi lungo il mio corpo ed è esattamente ciò di cui ho bisogno dopo mesi che lo aspetto. Ci stacchiamo dolcemente e sorridendo complici saliamo le scale. Non so quante siano e a che piano vivi, ti seguo senza fare domande perché da un lato vorrei che fossero infinite per prolungare questo momento di dolcissima tortura prima che le mie labbra siano di nuovo sulle tue e contemporaneamente dall’altro odio ogni secondo in più. Finalmente ti fermi davanti a una porta, inserisci la chiave nella fessura in attimi che sembrano interminabili e dentro la testa ho un vero e proprio corto circuito di pensieri proibiti e calde erotiche sensazioni. Sono quasi appoggiata alla tua schiena da tanta è l’attesa di scoprire il tuo mondo qui dietro, ho i brividi nell’immaginare che presto saremo in uno spazio intimo in cui lasciarci andare selvaggiamente alla voglia e al desiderio.
Apri la porta e avanzi nella stanza sapendo che sono lì, proprio lì dietro di te come abbiamo tante volte immaginato, facendomi spazio per entrare a mia volta. Ora che sei due passi più avanti e la mia visuale non è più impedita dalle tue spalle, li vedo.
La libreria. La giraffa. Il divano. La chitarra.
Il divano cattura subito, non a caso, la mia attenzione in questo stato di eccitazione mentale e non solo in cui mi trovo. Le provocanti immagini che abbiamo creato in questi mesi e le fantasie più recondite prendono vita. Le vedo plasmarsi davanti a me come spezzoni di film, in modo convulso e caotico, talmente cariche di eros da scacciarsi una con l’altra per catturare la mia attenzione... vedo i nostri corpi nudi, schiene sudate, visi arrossati, bocche socchiuse in smorfie di piacere e desiderio, sento il calore dei corpi e i sospiri che ci lasciamo sfuggire...
Ti avvicini a me osservandomi, forse anche tu inizi a far fatica a trattenere il desiderio, e credo che nella mente di entrambi ci sia un’immagine su tutte. Una più prepotente delle altre, quella che più ci ha acceso in tutto questo tempo in cui ci siamo cercati, nei nostri giochi più umidi, caldi e intensi. Quella che ci vede maledettamente protagonisti su questo divano e che forse un giorno...
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