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Lui & Lei

Tenerife 3


di passeradisandra
14.03.2015    |    7.132    |    0 9.9
"Cinque metri e sono con i piedi nell’oceano..."
TENERIFE 3

Verso le tre di notte passo dalla discoteca dell’albergo per controllare se Alba sta ancora lì. La vedo davanti all’ingresso che si sta accomiatando dagli amici.
- Alba, ancora non sei a letto
- neppure tu mamma… ma cos’hai, sembri stravolta
- ho ballato e forse bevuto troppo, ma mi sono proprio divertita. Non mi succedeva da una vita… andiamo a letto, dai…

Sono circa le nove di giovedì mattina quando la suoneria del mio iPhone avvisa di un sms in entrata. E’ Giulio: “Buon giorno. Ieri sera vi ho cercato, ma inutilmente. Dove eravate tu e mia madre? Credo di poterlo immaginare… Speravo proprio di stare un po’ con te. Baci”
Meglio non rispondere.
Ancora assonnate scendiamo per la colazione e con Giuliana, visto che è una bellissima giornata, decidiamo di trascorrere la mattinata in spiaggia.
Quando prendiamo possesso delle nostre sdraio sono già le undici. Dopo qualche chiacchiera senza importanza Giuliana va a fare un bagno; io prendo il libro che ho iniziato a leggere tre giorni prima e… mi addormento.
Vengo svegliata da una mosca che mi si posa sulle labbra. Senza aprire gli occhi cerco di scacciarla con la mano destra e... urto su qualcosa di morbido ma solido. Non sembra esattamente una mosca. Apro gli occhi e mi trovo davanti il viso di Giulio:
- scusa, non ho saputo resistere...
- ma sei impazzito? Davanti a Giuliana e Alba…
- tranquilla, stanno facendo il bagno. Guarda, sono laggiù
Assicuratami che siano sufficientemente distanti, attiro il suo viso al mio, unisco le mie labbra alle sue e… le nostre lingue si intrecciano in un bacio voluttuoso. Breve ma intenso.
- noi abbiamo un discorso da riprendere. Ci vediamo stasera e stavolta non mi sfuggi! Ora il maledetto dovere mi chiama. A dopo
E mi depone un dolce bacio sulle labbra.
La giornata trascorre troppo lenta mentre cerco di tenere lontano il pensiero di Giulio con la conseguente eccitazione di poter stare con lui per riprendere il discorso interrotto domenica sera; e di cosa potermi inventare con Alba. Anche se l'esperienza di questi giorni mi ha insegnato che non sempre ve ne è bisogno...

L’albergo, per la cena dei suoi ospiti, ha organizzato un grigliata di pesce sulla spiaggia.
Sono soltanto le otto di sera ed un profumo di griglia si spande sulla spiaggia, mentre una ventina di persone gironzola già intorno ai cuochi.
La serata è afosa ed umida così, sia io che Giuliana, abbiamo indosso soltanto un pareo.
Dell’ottimo pesce freschissimo, accompagnato da un eccellente e molto freddo "marmajuelo" bianco, ci ha tenuto impegnate per circa tre ore.
Finita la grande abbuffata, mentre Alba come ogni sera va via coi suoi amici, con Giuliana andiamo sulla spiaggia alla ricerca di due sdraio libere che troviamo ad un centinaio di metri di distanza.
Poco dopo la mia amica riceve un sms:
- Sandra, scusami - strizzandomi l’occhio - ma è sopravvenuto un impegno improvviso e… inderogabile
- vai, divertiti… almeno tu. Ci vediamo domani
Beata lei che non sa a chi dare i resti! Ma Giulio che fine ha fatto? Ormai è mezzanotte e dovrebbe aver finito il turno...
Meglio fare un bagno e raffreddarmi i bollenti spiriti.
Cinque metri e sono con i piedi nell’oceano. L’acqua è calda e certamente non mi bloccherà la digestione. E poi guarda quanta gente fa il bagno…
Entro piano piano in mare ed in un paio di metri ho già l’acqua all’altezza del bacino. Mi tuffo, nuoto per diversi metri sottacqua prima di riemergere; al mio fianco si materializza Giulio.
- Giulio!
- Sandra… vi stavo cercando e ti ho vista entrare in acqua…
- c’è un caldo afoso e non ho resistito…
- hai ragione, ma fai il bagno in pareo?
- per forza, sotto sono… nuda!
- vorrà di dire che mi toccherà proteggerti da occhi indiscreti...
Mi accarezza il viso e mi bacia, mentre le sue mani scendono lungo il mio corpo, sotto l’inutile pareo, procurandomi incontrollati brividi di piacere. Senza staccare la sua lingua dalla mia, mi trascina sott'acqua e continua col suo eccitante palpeggiamento total body. Riemergiamo diverse volte per respirare finché, restando avvinghiati, ci avviamo verso la riva, verso le sdraio. La penombra nasconde sufficientemente le mie nudità da occhi indiscreti, ma non da quelli di Giulio.
- sei bellissima…
- grazie, ma hai spento il cellulare?
- si, si, ora sono in servizio soltanto per te! Ti va di cercare un posto tranquillo?
- dove andiamo?
Mi conduce verso il lussureggiante boschetto di lauri che cresce dietro la spiaggia, oltre le ultime sdraio a quest’ora vuote.
- da quella notte di domenica non ho fatto altro che pensarti, che desiderare di fare l'amore con te…
Intanto si guarda in giro alla ricerca di un varco tra la vegetazione che cresce sulle dune e separa la spiaggia dalla macchia di lauri.
Mi prende per mano e ci inoltriamo nel passaggio entrando per una ventina di metri, ma non c'è spazio abbastanza largo da poterci sdraiare e dare libero sfogo alle nostre voglie.
Usciamo comunque dal sentiero, ci fermiamo e ci abbracciamo restando in piedi, mentre lui ha già infilato la mano fra le mie cosce e sta introducendo le dita nella mia fica bagnata.
- Ma qui non possiamo fare niente Giulio, non possiamo neanche sdraiarci…
Per tutta risposta si abbassa pantaloni e slip e mi spinge verso il basso, infilandomi senza indugi il membro già duro in bocca; nel frattempo controlla che non arrivi nessuno. Ma io, appena ho un cazzo fra le mani, non capisco più niente, così, ormai incurante di chi possa vederci, inizio a spompinarlo di gusto stringendomi alle sue gambe ed alle sue natiche. Quando il mio dito arriva al suo buco del culo, inizio a stimolargli l'ano fino ad infilarvi il medio dentro, fino in fondo. Si irrigidisce ed il suo cazzo ha un’impennata fino al fondo della mia gola, fino quasi a farmi vomitare. Lo tira fuori dalla mia bocca facendo così uscire il mio dito sodomizzatore:
- alzati!... ora girati e mettiti a novanta gradi!
Un tono perentorio, che non ammette replica. Ma io voglio soltanto assecondarlo.
Mi fa alzare sollevandomi di peso. Mentre, per evitare di cadere, mi aggrappo con le mani ad un paio di rami del lauro più vicino, Giulio alza il pareo sulle mie spalle e solo allora sembra rendersi conto che non ho mentito; non ho mutande né perizoma…
- Troia, eri già veramente pronta all’uso…
Mi fa piegare ancor più in avanti e me lo infila in fregna, cominciando a pompare mentre mi palpeggia le grosse tette ballonzolanti; quindi comincia ad allargarmi le chiappe e poggia il pollice contro il mio buco del culo, fino a infilarvelo senza che io batta ciglio. Anzi, il ritmo del mio respiro si fa sempre più affannoso e veloce. Lui se ne accorge, tira fuori il dito totalmente bagnato dei miei umori, ed appoggia il grosso cazzo sull’ano, puntando il mio canale defecatorio. Io, ben consapevole che quando vengo inculata, raramente trattengo la cacca:
- è meglio lasciar stare… poi non puoi lavarti…
- il mare è a trenta metri…
Lo lascio fare, in fondo è ciò che voglio. E lui capisce chiaramente che di cazzi in culo devo averne presi abbondantemente.
Spinge lentamente dentro la cappella, quindi infila tutto il cazzo fino alle palle e comincia a pompare con intensità sempre crescente. Per tutto il tempo che mi sodomizza sento il suo sguardo sul mio culo, mentre il suo membro stantuffante mi procura un incontenibile orgasmo misto a piscia. Per aumentare il mio piacere gli vengo incontro col mio bacino, lo dimeno risucchiando letteralmente dentro il mio accogliente culo la giovane, nerboruta nerchia. Non provo neanche più a trattenere i miei gemiti di piacere… L'uomo, totalmente infoiato, mi strapazza le tette grosse e morbide mentre continua a rimirare il mio culo sfondato.
Anche a lui ormai non interessa più se arriva qualcuno…
- ora voglio venire insieme a te…
- ok, dopo ci andiamo a lavare e te lo prendo di nuovo in bocca…
Si sfila dal mio culo e con un’unica botta entra nella mia fica allagata. Mi tiene a se afferrandomi il seno indolenzito e comincia a spingere con forza e più a fondo in un andirivieni che ci porta all’orgasmo nello stesso momento. Ed io mi piscio addosso fino allo sfinimento…
Rimane per un po' aggrappato alle mie tette arrossate ed indolenzite finché gli si ammoscia e lo sfila. Soltanto ora mi stacco dai rami del lauro che miracolosamente hanno resistito!
Ci riassettiamo gli abiti alla meno peggio e corriamo verso la spiaggia. Il tempo di denudarci e ci tuffiamo in mare per lavarci.
Nell'acqua, accuratamente, ci puliamo vicendevolmente per bene i sessi, facciamo delle lunghe pipì e, dopo esserci scambiati innumerevoli baci e carezze voluttuose, ritorniamo verso le sdraio. Son quasi le due di notte e in giro non si vede quasi più nessuno. Ne approfitto per inginocchiarmi davanti a lui e prenderlo tutto in bocca, facendogli sentire la lingua che gioca col suo cazzo mentre lo guardo negli occhi intanto che lui mugola di piacere. Lavoro di bocca almeno un quarto d'ora e quando gli torna nuovamente duro:
- rimettimelo dentro che voglio sentirlo ancora
Mi metto a quattro zampe sulla sabbia dandogli le spalle e me lo mette in fica brutalmente, senza preamboli, con egoismo, cominciando a fottermi con forza ed irruenza, cercando soltanto il suo piacere. Malgrado il suo violento e maschilista egocentrismo giovanile, in quei cinque minuti scarsi di convulse e devastanti pompate raggiungo l’orgasmo almeno tre volte; alla fine viene anche lui.

Sono le due e mezzo del mattino, è ora di tornare in albergo.

Una doccia prima di andare a letto per togliermi di dosso sabbia e sudore.
Questa scopata ci voleva proprio...

E Alba dorme già...

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