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Il Principe arabo - Parte 1


di foxtied
20.08.2019    |    1.836    |    2 9.8
"Ti darei il tempo di prepararti, vestirti e indossare le scarpe prima di raggiungerti per cenare insieme in camera..."
Sono seduto alla mia scrivania, con aperto il mio blog sul computer: dopo aver pubblicato decine di foto con indosso scarpe da donna, i contatti si sono decuplicati e ricevo miriadi di mail, la maggior parte da feticisti che cercano il modo di appagare le loro fantasie perverse sui miei piedi. Molti chiedono foto esplicite, altri approcciano timidamente un incontro oppure si offrono di pagare per potermeli leccare; altri ancora mi propongono scenari surreali e, come sempre accade in questo mondo, la maggior parte si conclude con un nulla di fatto. Molti pensano di poter disporre della mia persona unicamente perché attratto dal bondage o magari perché, proponendo di pagare, tutto gli sia consentito o, per meglio dire, dovuto. Ma non è così. Cestino subito chi scrive il suo numero di cellulare alla prima mail, o chi utilizza epiteti non propriamente consoni… quelli che propongono subito una cifra per avermi a disposizione o quelli che non hanno intenzione di avere un incontro conoscitivo preliminare. Tutto questo ovviamente preclude molti possibili incontri, ma la cosa non mi interessa… ho sempre puntato alla qualità, non alla quantità. E soprattutto alla sicurezza.
Mentre sto cestinando uno dei tanti messaggi fuori luogo, bloccandone l’indirizzo per evitare successivi tentativi, il sistema di chat del blog mi avvisa dell’arrivo di una richiesta online, il cui testo cita: “Buongiorno Fox. Da diverso tempo seguo il tuo blog nel tempo libero, ma solo oggi ho deciso di contattarti, trovandoti online in chat. Facciamo due chiacchiere?” L’approccio garbato mi spinge a rispondere: “Buongiorno a te. Mi fa piacere che tu mi segua. Cosa ti piace in particolare del mio blog?” – “Sarò sincero: i tuoi piedi. Li trovo estremamente sexy con i tacchi da donna e guardarne le foto mi eccita. Inoltre sono un amante del bondage e guardarti legato e imbavagliato mi ha sempre suscitato molte fantasie” – “Interessante… descrivimene qualcuna, se ti va…” – “Diciamo che mi ecciterebbe molto legarti mani e piedi… ma mi piacerebbe fossi vestito da donna, in tacchi, con intimo di classe e ovviamente ben depilato su tutto il corpo” – “Questa è una richiesta che difficilmente potrei ottemperare, la depilazione non passerebbe inosservata in ambito personale” – “Lo comprendo, ma tu mi hai chiesto di descriverti una mia fantasia, non ho detto che dovresti farlo se non ne hai voglia” La risposta molto a modo mi stuzzica alquanto, così provo a fare altrettanto per approfondire: “I miei piedi sono molto femminili se vogliamo, comprendo che la peluria su gambe e petto possa contrastare con la tua fantasia, ma perché cercare il corpo di un uomo se preferisci le fattezze di una donna?” – “Tu meglio di me dovresti sapere che le fantasie sessuali non hanno sempre una motivazione logica. Io mi ritengo bisessuale a tutti gli effetti e, ad essere sinceri, lo ritengo la normalità. Fuori dagli schemi naturali preordinati: ciò che da piacere sessualmente non deve essere necessariamente ancorato a schemi. Semplicemente mettendo insieme le tue attitudini trovo che la tua persona mi provochi eccitazione e mi ispiri fantasie specifiche, molte delle quali correlate ai piedi”. La risposta mi stimola, è evidente che sto parlando con una persona di una certa cultura e sicuramente di livello sociale elevato. Attendo qualche istante prima di rispondere, per vedere se la fretta prende il sopravvento come di solito accade, oppure se a livello psicologico si stia instaurando una sorta di confronto, cosa che mi piace.
“Quindi, se mai fossi disponibile ad incontrarti, se non mi depilassi non se ne farebbe nulla?” Lo provoco aprendo una possibilità, per vedere quale reazione susciti sul momento: “Non saprei. I miei comportamenti dovrebbero seguire la linea guida che mi eccita, quindi non posso dirti se la cosa avrebbe o meno la stessa risultante, che dovrebbe comunque essere appagante per entrambi…” – “Apprezzo molto la risposta sincera e senza fronzoli di circostanza… Non ti nascondo che a volte ho avuto il pensiero di depilarmi, quantomeno le gambe, ma poi si fanno i conti con la vita di tutti i giorni e chi mi conosce o fa parte della mia vita non ne comprenderebbe il motivo e la cosa non passerebbe inosservata. Tutti abbiamo una vita privata fuori da questo gioco, anche tu credo…” – “Certamente. Diciamo anche che io sono, per così dire, avvantaggiato. Non devo rendere conto a nessuno e comunque madre natura non mi ha dotato di molta peluria già in partenza!”. Chiaro l’intento di sdrammatizzare intelligentemente, così replico e affondo il colpo: “Quindi fortunato te! Ma dimmi… se io assecondassi la tua fantasia e mi depilassi, come ti piacerebbe che si svolgesse il nostro incontro? Hai altre fantasie particolari?” Passa qualche istante prima che lui inizi a digitare, segno che il mio affondo è arrivato chiaro e forte: “Scopriamo le carte allora: ti inviterei in un Hotel di lusso, in una suite dotata di tutti i comfort… ti farei trovare sul letto un vestito da donna di mio gradimento, intimo di pizzo nero adatto, un paio di scarpe tacco 12. Ti farei depilare sul posto, in maniera professionale ma discreta, con un buon trattamento per la pelle. Depilazione su tutto il corpo ovviamente. Ti darei il tempo di prepararti, vestirti e indossare le scarpe prima di raggiungerti per cenare insieme in camera. Tutto nella regola fino a quando ci verrà servita la cena e il personale ci lascerà soli. Poi, e qui entrano in gioco le mie fantasie più spinte, ti metterei polsiere e cavigliere in metallo, per limitarti nei movimenti ma consentendoti comunque di cenare agevolmente. Mi ecciterebbe moltissimo guardarti mangiare con mani e piedi avvolti da fasce di metallo… e ancora non ti toccherei, se non fino a cena conclusa. Scarpe e piedi avrebbero tutta la mia attenzione, per tutta la cena. Poi ci sposteremmo sul divano, dove ti applicherei un bavaglio che ti tenga la bocca ben aperta e ti sposterei le mani dietro la schiena. A questo punto è probabile che la mia attenzione diretta passi ai piedi, alle gambe… Ma non voglio andare troppo in là con le descrizioni ora, anche perché mi sto eccitando e quando ci si eccita troppo poi si dicono cose senza troppa inibizione, e lo trovo poco elegante”.
Leggendo quanto da lui scritto mi sto eccitando anche io… Abbozzo una risposta il cui intento è quello di fargli capire che la cosa potrebbe interessarmi, ma al contempo non vorrei fosse troppo esplicitamente esposta: “Fantasia interessante… vedo che non baderesti a spese. O sei molto facoltoso o hai qualche aggancio particolare” – “Diciamo che posso disporre di quello che desidero, senza troppi problemi. Senza scendere ora nei particolari” – “Certo, concordo. Stiamo solo conoscendoci… Quindi saresti veramente disposto a organizzare quanto descritto?” – “Si. Lo sono. Ma solo se lo sei anche tu” – “Diciamo che io lo sia: come intenderesti procedere?” – “Ti dico da subito che non ci sarebbe modo di incontrarci preventivamente, e non perché io non lo voglia anzi, lo ritengo corretto, ma per motivi di privacy e sicurezza nona sarebbe possibile. Diverso invece incontrarci direttamente in Hotel, in maniera discreta” – “Beh… mi chiedi molto. Per quanto possa essere magari un hotel a cinque stelle extra lusso, in quella camera io comunque arriverei al buio” – “Lo so, purtroppo non ci sono alternative. Possiamo chiacchierare tutto il tempo che può esserti utile per conoscerci, per acquisire fiducia, ma non potremmo vederci se non nello specifico dell’hotel, il giorno in cui decideremmo di incontrarci. Il motivo lo capirai sul momento” – “Probabilmente sei una persona nota, magari insospettabile…” – “Non è solo questo, c’è molto di più credimi. Questo è un gioco che, seppur da me cercato e voluto, non sarebbe compreso o accettato nel mio mondo”. La cosa si fa veramente intrigante: ma chi mi avrà mai contattato?
Dopo qualche istante di pausa, arriva un nuovo messaggio: “Vorrei chiederti una cortesia…” – “Dimmi pure!” – “Vorrei mi mandassi una foto personalizzata…” – “Non c’è problema, come la vorresti?” – “Vorrei vederti in accappatoio, con indosso le scarpe rosse… sdraiato sul letto, con gambe, piedi e scarpe bene in vista. Pensi di potermi accontentare?” – “Certo, perché no. Ti eccita questo tipo di foto?” – “Molto. Magari con l’accappatoio leggermente aperto, per far vedere qualcosa tra le gambe. Con intimo femminile sarebbe perfetto” – “Al momento non ho intimo femminile, ma se ho modo cercherò di accontentarti” – “Sei gentile, grazie” – “Figurati. Mandami il tuo indirizzo mail, così ti invio la foto appena possibile. Poi… rifletti sulla nostra conversazione, io non ho escluso di accontentarti anche sul resto. Stimolami a farlo” – “Va bene, lo apprezzo. E sicuramente ci rifletterò” – “Bene, ora devo lasciarti. Ci aggiorniamo prossimamente. Buona giornata!” – “A te”. Chiudo la chat… per oggi può bastare. Vedremo come evolverà la cosa.
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