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Gay & Bisex

Fantasie realizzate (Parte 1)


di foxtied
31.08.2018    |    10.297    |    3 9.0
"Qualche contatto, nel tempo, c’è stato: mai andato oltre lo scambio di qualche messaggio in posta elettronica, non essendo avvezzo neanche alle chat..."
Dopo aver pubblicato il testo della mail ricevuta da parte di una persona di 62 anni, che potete leggere nel virgolettato a seguire, come ripromessomi ho dato seguito al contatto e incontrato quest’uomo più che di mezza età, devo dire molto a modo, gentile e cortese, nonché di una certa cultura.
“Ciao caro, io sono un uomo attempato di 62 anni, di Viterbo. Adoro il tuo sito e i tuoi racconti a tema, sempre conditi di particolari e foto, per chi è amante del genere, molto eccitanti. Hai dei bellissimi piedi, io ne sono feticista sfegatato da quando ero adolescente e fino ad età adulta ho sempre tenuta nascosta questa mia tendenza, come del resto quella dell’eccitarmi nell’immaginare un uomo legato e imbavagliato. Ho una vita per così dire normale, con moglie e figli, ma non mi sono mai sentito veramente appagato sessualmente e, seppur molto attratto, non ho mai avuto esperienze riconducibili alle mie voglie. Internet mi ha aperto un mondo nuovo, ma non ho mai avuto il coraggio di incontrare veramente qualcuno, anche perché le mie fantasie non sono proprio semplici da realizzare, a meno di pagare qualcuno, cosa che detesterei. Qualche contatto, nel tempo, c’è stato: mai andato oltre lo scambio di qualche messaggio in posta elettronica, non essendo avvezzo neanche alle chat. Poi, qualche tempo fa, ho letto per caso uno dei tuoi racconti e mi si è accesa una lampadina visitando il tuo profilo su Annunci69. Vuoi vedere che la persona che cerco alla fine esiste! Ho continuato a divorare i tuoi scritti per poi approdare al tuo sito: ho visto le foto dove, in pratica, c’è esattamente quello che vorrei fare da una vita ad un uomo ovviamente consenziente e non mercenario; corde, bavagli, piedi e tutto il resto. Vederti legato sul letto mi ha eccitato come un ragazzetto adolescente. Leggi e rileggi, guarda e riguarda, sempre tentato di registrarmi ma mai osato farlo per tutte le paure che mi sono sempre portato dietro, alla fine ho deciso di scriverti, spinto soprattutto dalle anteprime dei fotoromanzi, dei quali finora mi sono accontentato, non potendoli scaricare. Io vorrei incontrarti e provare a vedere se c’è la possibilità di realizzare queste mie fantasie: non mi interessa il sesso, ma averti a disposizione per poterti legare in tutte le posizioni che ho immaginato da una vita: toccarti i piedi, toccarti anche nelle parti intime, ma senza implicazioni prettamente sessuali, solo avere la consapevolezza di poterlo fare senza che l’altro possa opporsi, in quanto legato e imbavagliato. L’immagine che ho in mente in questo preciso istante è di me che mi masturbo mentre ti guardo dimenarti sul letto, nudo, legato incaprettato e imbavagliato molto strettamente, toccandoti e leccandoti i piedi. Avrei piacere tu rispondessi a questa mia mail, magari potremmo vederci e fare quattro chiacchiere. Poi chissà. Ho sentito che se non coglievo questa occasione, probabilmente non avrei mai trovato il coraggio di tentare, visto che sembri essere esattamente quello che cerco da una vita. Ti ringrazio per l’attenzione.”
Il testo ricevuto mi aveva subito colpito per la pacatezza con cui era scritto, mai volgare ma diretto, e con il trasparire del desiderio di realizzare le fantasie represse da una vita. Dopo avergli risposto e aver richiesto e ottenuto l’autorizzazione a pubblicarne solo la parte scritta, senza alcun riferimento specifico, a seguito di successive mail e un paio di chiacchierate in chat via skype, mezzo di cui aveva timore, finalmente decidiamo di incontrarci per un aperitivo in un centro commerciale. Alle 18 in punto ci incontriamo in uno dei bar presenti nel centro, lui molto giovanile e ben vestito: ci sediamo e iniziamo una piacevole conversazione, anche se di molti argomenti abbiamo già disquisito in chat, ma ovviamente dal vivo tutto ha un altro sapore.
“Allora Alberto (nome di fantasia), dal vivo rientro sempre nei tuoi canoni di fantasia?” gli chiedo… “Si, in effetti si… sei più magro di alcune foto che ho visto sul blog” – “Beh, alcune sono di qualche tempo fa, ho perso un po' di chili” – “Stai bene, poi un po’ di ciccia non guasta mai…” – “Allora, ho apprezzato molto il tuo scritto… dimmi, cosa vorresti fare? Concretizza le tue fantasie…” Arrossisce! La cosa mi fa anche tenerezza, un uomo maturo che ha orbitato intorno a questo mondo molto particolare, che quasi ha vergogna di parlare delle proprie fantasie, che per anni ha ritenuto devianti. Forse è anche vero, ma la sfera sessuale è sempre molto complessa e, a meno che non si entri nel patologico e nella violenza gratuita, credo non ci sia nulla di cui vergognarsi.
Prende coraggio, anche perché cerco di metterlo a proprio agio, un conto è parlare da dietro un computer, diverso è discutere faccia a faccia: “Tranquillo, siamo qui per questo, no?” – “Si, hai ragione… anche perché se non riesco ad aprirmi adesso, credo che non succederà più” – “Allora dimmi, ti ascolto… vediamo se le tue fantasie possono essere realizzate…” – “Allora Fox, la cosa fondamentale che mi eccita sono i piedi, ai quali vorrei dedicarmi in maniera specifica… vorrei toccarli, leccarli… e già questo mi ecciterebbe oltremodo, visto che lo immagino da anni. Poi vorrei legarti e imbavagliarti, molto stretto, e credo che questo sia una conseguenza della mia vergogna per queste fantasie: sapere che tu sei immobilizzato credo mi dia sicurezza in tutto il resto…” – “Beh, legarmi stretto non è un problema, sempre che tu sia abbastanza pratico nel farlo, altrimenti dovremo prima sperimentare…” – “Certamente, io non ho mai legato se non nella mia immaginazione; ovviamente negli anni ho visto tante foto e guardato tanti video, ma realmente è un campo sconosciuto per me…” – “A questo si può rimediare, visto che la parte sessuale non è quella principale, potremo sicuramente impiegare del tempo per insegnarti come fare e in sicurezza. In che modo immagini di legarmi?” – “La posizione che mi eccita di più, lo sai già, è l’incaprettamento… ma vorrei legarti anche al letto o a una sedia. Non sono attratto da cose estreme come ad esempio la sospensione, ma un’altra fantasia è quella di tenerti legato dentro un armadio o uno stanzino…” – “Tutto fattibile. E dimmi, vorresti bendarmi gli occhi, vero?” – “Si, e credo sempre per lo stesso motivo” – “Ok. Mi bendano spesso, non c’è problema. Veniamo all’imbavagliarmi: cosa ti eccita di più?” – “Mi eccita immaginare di infilarti qualcosa in bocca che ti riempia il palato, per poi fasciarti di nastro adesivo. Questo in generale, poi mi pacerebbe usare quel bavaglio a maschera con la palla e la fascia per gli occhi, con cinghie di cuoio e l’anello sopra la testa” – “Capito. Parli del harness-gag, quello che serve, oltre ad imbavagliare, a bloccare la testa all’indietro collegandole alle caviglie…” – “Si, quello…” – “Sai, quello è un accessorio tipico del bdsm, ma potrei anche comprarlo per usarlo con te, se ne ha piacere. Hai qualche fantasia più spinta, tipo frusta, tortura dei capezzoli e dei genitali? Molto bdsm…” – “No, quelle no… magari legarti pene e testicoli, quello sì… ma torture o sevizie no” – “Ok. Mi hai detto come vorresti masturbarti, vorresti fare altro?” – “In che senso?” – “Dai, siamo qui per capire… non hai voglia di mettermelo in bocca? Parla sinceramente, non ci sono problemi…” – “Non vorrei sembrare sfacciato o qualcosa di diverso da quello che ti ho descritto essere, ma si, mettertelo in bocca mentre sei incaprettato sarebbe il coronamento di TUTTE le fantasie di cui abbiamo parlato. Ma non deve essere fatto se non ti aggrada…” Sorrido, perché è arrossito nuovamente. “Possiamo pensare di farlo… assecondiamo il momento se si creano i presupposti… ma, a tal proposito: immagino che l’eccitazione dovuta a tutta una serie di fantasie realizzate, nell’atto di penetrarmi la bocca ti porterà ad avere presto un orgasmo… come vorresti averlo? Intendo, nella mia bocca, sul viso, sulle labbra… oppure vuoi che ingoi?” – “Dio santo, solo a parlarne mi sta venendo duro… sai che non saprei sul momento? Potrei dire che vorrei venirti in bocca e al contempo sul viso e sulle labbra… vederti ingoiare poi…” – “Va bene, dai… vedremo cosa succederà. Senti, per me si può fare: vogliamo concordare un incontro?” – “Ne sarei veramente contento… dimmi tu che disponibilità hai” – “Se per te va bene, potremmo fare nel prossimo weekend, dimmi tu se sabato o domenica” – “Sarebbe perfetto, perché mia moglie in questi giorni è da mia figlia al mare, a fare praticamente da babysitter… quindi io sono solo a Viterbo, essendo al lavoro durante la settimana. Potrei mettere la scusa di andare a pesca con gli amici sabato e poi domenica a raggiungerla al mare… va bene sabato, direi!” – “Perfetto, allora ci vediamo sabato, diciamo dopo pranzo. Ti mando l’indirizzo per mail, ok?” – “Perfetto Fox, grazie. Senti, per l’occorrente ci pensi tu? Io non ho nulla da poter usare…” – “Tranquillo, ho tutto il necessario. Vuoi fare qualche ripresa con videocamera?” – “Se per te va bene, si… vorrei tenere i video da poter riguardare…” – “Ok. Allora porterò anche le videocamere, così potrai sbizzarrirti, finalmente…” – “Non mi pare vero”.
Ci salutiamo dandoci appuntamento per il prossimo sabato.
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