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Ilaria - capitolo quinto


di MissSerena
10.02.2024    |    1.680    |    3 9.8
"M'ha chiamata puttana ed è esattamente come mi sento, sminuita a semplice oggetto sessuale ma nello stesso tempo felice d'esserlo, sì sono la sua puttana e..."
Capitolo quinto

Appena sveglia, decido di prendermela con calma, so che la mattinata è da considerarsi 'libera' quindi senza nessun impegno prefissato, e ho voglia d'oziare nel letto.
Quando mi alzo, faccio subito una lunga doccia rigenerante, e poi decido di indossare un body a rete con ampie aperture sul seno e sulle zone più intime, per ultimo calzo i miei amati stivaletti. Decisamente questa mattina mi sento una maiala completa
Nella casa vedo i consueti giochi di dominazione fra le mie compagne e le hostess, solo non vedo in giro Tya, ma non me ne preoccupo più di tanto, del resto so che dopo pranzo dovrò incontrarmi con lei.
In giardino incontro Maddalena, la tettona del gruppo, che sta fumando una sigaretta con aria da perfetta mucca al pascolo. Con lei ho poca confidenza ma più che altro perché mi sono legata molto a Daniela e Nina e così decido di rimediare.
“Maddalena che ci fai tutta sola ?”
“Oh guarda la nostra capa !”
“Dai non dire così che non è vero.”
“Un po' lo è sei, sei quella con più palle e poi chiamami Lena.”
“Ok Lena ma dimmi perché sei qui ?”
È facile, noia e voglia di nuovo. Sono sposata al classico manager che pensa solo al lavoro ed ai soldi così ho deciso d'evadere per una settimana e devo ammettere che mi sto divertendo.”
“Ma lui sa che sei qui ?”
“Sei fuori ? Sa che sono alle terme con un'amica che mi regge il gioco.”
Mi metto a ridere e lei mi viene dietro, poi continuiamo a chiacchierare di noi fino all'ora di pranzo. Comprendo subito che lei è il prototipo della donna insoddisfatta dalla vita, che è ricorsa alla chirurgia plastica quasi come cura per le proprie insicurezze, ma che in fondo è una brava persona, pronta sempre a dare una mano a chi ne ha più bisogno.
Solo che non troviamo il solito ricco buffet, ma delle barrette ad alto contenuto energetico. Mentre le guardo decisamente stupita arriva Tya che mi spiega subito il perché di quello strano menù.
“Oggi proverai la vera dominazione fisica ed è meglio che lo faccia ricca d'energia ma con lo stomaco non troppo pieno, sai potrebbero insorgere degli spiacevoli problemi in caso contrario.”
“Tya ma mi farai male ?” le chiedo cercando d'impietosirla.
“Si e tanto, ma so che tu non solo sopporterai tutto, ma che entrambe proveremo piacere.”
Anche se poco convinta mangio qualche barretta vicino a lei non sapendo di preciso cosa aspettarmi, ma almeno so che con Tya non avrò paura.
Quando ho finito il mio breve pranzo lei mi ordina d'andarmi a cambiare, vuole che metta reggiseno e mutandine, calze col reggicalze e un paio di scarpe col tacco.
Vado subito in camera e prendo un completo in latex giallo con calze e scarpe nere e torno dalla mia hostess che mi porta in quella che viene chiamata la camera della prova.
È in realtà una stanza molto grande illuminata solo al centro dove pende minaccioso un grosso anello.
“Mettiti sotto la luce con le mani dietro la schiena.”
Il suo tono è deciso ed autoritario, quasi non riconosco la dolce amante delle sere precedenti, ma mi metto dove vuole e l'aspetto. Quando s'avvicina ha fra le mani un frustino e un flogger tenuto al polso.
“Allora adesso facciamo sul serio e niente piagnistei sennò ti lego subito.”
Non ho il tempo di rispondere che mi prende per i capelli e mi porta la testa indietro mentre comincia a farmi sentire piano il frustino sul seno.
“Hai delle belle tette da porca, ora apri bene le gambe e in fretta.”
Decido di non rispondere ma di ubbidirle e basta, così il suo frustino scende prima sulla mia pancia prima di colpirmi all'interno delle cosce. Mi sembra strano che possa essere così fredda, ma forse finora ha nascosto la sua indole da Mistress che però sta uscendo tutta insieme.
“Metti le mani sull'anello e tieniti da sola.”
Come prima non le dico nulla, Tya lascia cadere il frustino per terra e inizia a colpirmi col flogger, prima sul seno e poi sulle gambe. Ora mi sta facendo un po' male, ma nulla d'insopportabile, solo quando si gira e prende di mira il mio culetto sento che ci sta mettendo più forza, ma resisto senza emettere un lamento.
“Vedo che fai la dura, mi piace piegare quelle come te.”
All'improvviso una frustata mi colpisce in mezzo alle gambe dal basso verso l'alto facendomi sobbalzare e mollare l'anello che però riprendo subito fra le mani.
“Allora puttana ti piace il gioco ?”
“Sì Tya continua.”
Lei prende a sculacciarmi con una mano mentre con l'altra mi dispensa frustate dalla schiena alle cosce finché non sento forti bruciori. Provo una sensazione strana, il dolore non mi è mai piaciuto ma adesso lo trovo stranamente eccitante anche se vorrei smettesse subito e tornasse ad essere la dolce Tya che amo tanto. Più che altro non riesco a comprendere come possa esser così coordinata nel colpirmi usando entrambe le braccia, ma poi penso che dev’esser ben allenata se è lì da diversi anni.
Quando torna a parlarmi è come la sveglia dopo un breve sogno.
“Togliti il reggiseno e inginocchiati.”
Mi lascio quasi cadere prima di togliermi il reggiseno, poi la mia nuova Padrona si sistema davanti a me, ma solo dopo aver preso un paio di mollette.
“Ora ci divertiamo con le tue belle tette da porca.”
Mi mette le mollette sui capezzoli e comprendo subito che non sono proprio da bucato, se non altro perché stringono moltissimo, poi comincia a palparmi il seno facendomi male, ma anche eccitandomi a dismisura. Le sue mani sono forti, i movimenti circolari hanno una loro logica, iniziano dall'attaccatura per finire sulle auree finché non mi fanno saltare le mollette .
“Cazzo m'hai fatto male.”
“Taci cagna, questo è niente, ora alzati togliti il tanga e mettiti con le mani sulle caviglie, veloce !”
Cerco di prendere tempo ma lei mi alza per i capelli e così non posso che ubbidire in tutta fretta trovandomi praticamente nuda con il culo in bella mostra.
Il flogger non tarda a farsi sentire, la sua mano è veloce e precisa, alterna colpi di striscio a quelli in pieno culo che fanno certo più male soprattutto quando arrivano anche sul buchetto.
Gemo sommessamente mentre i primi umori mi colano sulle cosce, è mai possibile che goda sotto quella tortura ? Tya sembra essere una macchina e la sua frusta non è mai ferma, finché dopo non poco tempo sono le sue mani ad impossessarsi del mio fondoschiena.
Lei lascia cadere un po' di saliva in mezzo alle chiappe che arriva presto sulla mia passera sempre più accaldata. Le sue dita non si fanno attendere e comincia un lento massaggio che mi fa uscire di bocca la voglia che ho dentro.
“Mm sii...Tya sei fantastica.”
“Ti piace quando ti tocco così vero ?”
“Si e lo sai.”
“Però non provare a venire o sentirai solo le frustate.”
So che dice sul serio, in fondo devo ubbidirle trattenendo le mie voglie, solo che mi è difficile resistere a quel ditalino così apparentemente innocente e in realtà così perverso.
Due sue dita entrano ed escono senza sosta, quando non lo fanno mi colpisce con tutta la mano sul sesso ormai madido d'umori facendomi pregare che rincominci anche se non potrò avere quell'orgasmo che tanto desidero.
“Ora dritta in piedi !”
Sono disorientata ma mi alzo lo stesso trovandomi immediatamente le dita che prima mi masturbavano in bocca.
“Senti come sei bagnata, e questo è solo l'inizio.”
Le lecco golosa, e assaporare il mio piacere me ne dà altro. Quando toglie le dita è solo per baciarmi e ciò non fa che farmi apprezzare la sua maestria, il suo sapere alternare spietata durezza a dolci coccole piena di passione, insomma un cocktail di dolore e piacere al quale non so resistere.
Tya mi toglie le dita di bocca per riportarle in mezzo alle gambe e raccogliere altri umori che subito dopo mi fa leccare, per poi tornare di nuovo giù e dopo ancora su.
Finché non mi colpisce di nuovo sul sesso tenendomi per i capelli così da impedirmi di piegarmi in due. So che anche se la supplicassi non smetterebbe, ma sto godendo anche di quel dolore e quindi perché fermarla.
“Siediti sul bordo del letto a gambe aperte.” mi ordina dopo avermi mollato i capelli.
“Si mia Padrona.”
Sono ormai succube di Tya oltre ogni limite, l'ho chiamata Padrona senza accorgermene o forse è stato il mio subconscio a farmi uscire di bocca quella parola, ma mai parola è stata pronunciata da me con più consapevole trasporto.
Non appena mi sono seduta lei s'inginocchia dietro di me e comincia a toccarmi di nuovo il seno, prima con dolcezza, poi inevitabilmente con furia. Mi stringe di nuovo i capezzoli fino a farmi urlare, mi sembra quasi che li voglia strappare con le dita quando come per magia, dalla sua mano escono fuori due clamps legate da una catenella. Tya me le applica sui capezzoli e quasi non sento alcun dolore, solo l'eccitazione ha raggiunto il suo culmine, ora davvero basterebbe un nulla per farmi avere l'orgasmo.
La mia dominatrice decide che non è ancora giunto quel momento, e senza dirmi nulla, mi mette la sua fica contro il mio viso sconvolto. Non c'è bisogno che apra bocca che mi metto a leccargliela, è bagnata come non mai e quasi godo con lei solo nel vederla provare piacere dalla mia lingua.
In preda alla voglia più sfrenata mi spinge le spalle contro il letto per poi coprirmi il viso col suo bellissimo sedere.
“Leccami il culo puttana e fallo bene.”
Non posso rispondere ma cerco di fare del mio meglio in quell'assurda posizione.
M'ha chiamata puttana ed è esattamente come mi sento, sminuita a semplice oggetto sessuale ma nello stesso tempo felice d'esserlo, sì sono la sua puttana e tutto il resto non conta più.
Le penetro quel buchetto così stretto con la lingua e continuo finché non sento il suo orgasmo colarmi sul viso, lei non dice nulla, solo geme sommessamente come a voler nascondere il suo orgasmo.
Quando si toglie dalla mia faccia ha uno sguardo strano, un misto di soddisfazione e sadismo puro, ma non ho tempo di dire nulla che mi ritrovo la sua bocca contro la mia anche se solo per un attimo, ma tanto basta a farmi capire che ha ancora voglia di me.
Senza parlare mi lega le gambe spalancate sulla spalliera del letto ben in alto usando un paio di corde, poi riprende il frustino e uno stimolatore a microfono che non avevo mai visto. Quando lo poggia sul mio sesso provo una vibrazione violenta, ma è ancora nulla rispetto a quando ce lo spinge contro con forza.
“Ahh...sii...ancora.”
“Taci troia, anzi torna a leccarmela così stai zitta.”
Mi ritrovo di nuovo la sua passera in faccia e da brava sottomessa la lecco con dedizione, ma ciò non basta a placare il suo desiderio di farmi soffrire e con l'altra mano inizia a frustarmi sull'interno delle cosce e tirare la catenella fra le clamps fino a staccarle con un gesto secco e deciso.
Ora veramente dolore e piacere si fondono insieme impedendomi però d'arrivare al culmine che tanto agogno, soprattutto perché lei lo può avere quando e come vuole.
Continua così per un tempo che mi sembra infinito, finché non si alza e mi libera. Mi fa bere un po' d'acqua e mi bacia prima di continuare.
“Sei pronta ?” mi chiede come a volersi tranquillizzare del mio stato fisico.
“Si mia Signora.”
“Bene allora mettiti su quel cavalletto a pancia sotto.”
Quello che mi mostra mi sembra subito un cavallo per ginnasti, ed in effetti lo è, tranne che per le gambe a cui sono fissati degli anelli. Come mi sdraio sopra Tya mi lega braccia e gambe con movimenti lenti, come se volesse essere sicura che non mi possa muovere.
“Ti lego solo per tua sicurezza, non vorrei mai che cadessi e ti faresti male.”
Rimango allibita, mi sta facendo male da ore e si preoccupa che non me faccia da sola ! La sento allontanarsi dietro di me e rimango in sua attesa per un paio di minuti, quando la vedo davanti alla mia faccia indossa un grosso strap-on, anzi un gigantesco strap-on ed ha in mano un lungo flogger. Non ho mai visto un fallo del genere, ad essere sincera neanche un cazzo simile, e non riesco a non pensare al dolore che proverò quando mi scoperà con quella bestia.
“Sentimi bene puttana, lo so che un cazzo del genere non l'hai mai preso, ma che l'hai solo sognato mentre ti sditalinavi da sola nella tua bella camera. Ora però è tutto tuo quindi comincia ad assaggiarlo aprendo quella fogna di bocca.”
Tya comincia subito a premerlo contro la bocca, ma per quanto mi sforzi ad aprirla non riesco a fare entrare tutta la cappella. Lei per un po' pazienta, poi m'afferra per i capelli e me lo spinge dentro con forza facendone entrare metà.
“Vedi che sei una bocchinara, basta darti l'impulso giusto ah ah ah.”
Lei ride mentre io vorrei piangere, mi sta scopando in bocca con quel fallo enorme che m'impedisce quasi di respirare. Alla fine me lo ritrovo tutto in gola ed ho dei conati di vomito, che però riesco a trattenere, sento che sto sbavando come una fontana quando lei comincia a frustarmi sul culo col flogger. Avendo la bocca piena non riesco neanche ad emettere il benché minimo suono, mi sento in sua totale balia mentre mi maltratta, ma nonostante tutto ciò che mi sta facendo mi piace.
Godo nell'usare la bocca peggio di una puttana da marciapiede, nell'essere frustata sulla schiena e sul culo, nel sentire i suoi insulti, nel pensare che presto mi sfonderà del tutto scopandomi senza alcun riguardo.
Ed infatti quando si sposta lo fa per mettersi direttamente dietro di me che l'aspetto come un agnello sacrificale sull'altare della perversione umana.
Tya inizia ad accarezzarmi la fica come se ci fosse bisogno di farla bagnare ancora.
“Sei peggio d'una troia, guardati sei un lago. Ora però ti scoperò tanto da farti impazzire e puoi anche venire anche perché proibirtelo sarebbe inutile, le troie come te sono fatte per godere.”
“Grazie Padrona.”
“Non dirmi grazie ma prega che mi stanchi presto, che ho proprio voglia di aprirti in due adesso.”
Lei comincia a farmi entrare la bestia dentro senza che io provi alcun dolore, ho tanta voglia che anche se quel fallo è gigantesco, scivola come un coltello nel burro.
“Ma guarda come sei puttana, neanche un gemito di dolore, sei proprio una vacca sfondata.”
Tya prende a scoparmi lentamente, ma facendo scorrere tutto il fallo dentro di me che ormai non capisco più nulla, non so neanche se ho un orgasmo oppure se sono dieci o cento. Godo anche quando m'afferra di nuovo per i capelli per sbattermi con più violenza, ormai si muove veloce facendomi sbattere quei finti testicoli sul pube con sempre più forza.
Sono completamente in trance, urlo il mio piacere per tutta la stanza ma quello che più è impressionante è che non le dico mai di rallentare e tanto meno smettere. Vorrei invece che continuasse per sempre, vorrei provare qual piacere fino allo sfinimento, vorrei...vorrei.
Invece lei si ferma com'è inevitabile che sia, si sfila da me e mi viene a baciare, questa volta è un lungo bacio dolcissimo che mi fa dimenticare che quel magico momento sia giunto al termine.
“Allora Ilaria che mi dici di bello ?” mi chiede con un sorriso mentre mi inizia a slegarmi.
“Che non avevo mai provato niente di simile, mi spiace quasi che sia finito.”
“Certo che sei unica ! Lo sai da quanto sei qui dentro ?”
“No non ho l'orologio e lo sai benissimo.”
“Da quasi sei ore, quindi adesso massaggio e dopo andiamo a cena e quindi a letto.”
“Come cena e letto !”
“Stai buona sennò ti mando in camera senza mangiare.”
Ci mettiamo a ridere, poi lei mi spalma la crema lenitiva per tutto il corpo dandomi un refrigerio incredibile, non dico che mi fa passare del tutto il dolore, ma ci va molto vicina. Quindi raccolgo i miei indumenti che lei m'aiuta ad indossare e andiamo in sala da pranzo. Li troviamo quasi tutte le mie compagne d'avventura decisamente provate, ma coccolate dalle loro assistenti oltre ogni misura. Poco dopo vedo arrivare Maddalena che ad un certo punto cade per terra facendoci alzare tutte insieme.
“Tranquille mi si è solo rotto il tacco.”
Una risata generale si alza per tutta la stanza che stranamente contagia anche Madame X.
È la prima volta che la vedo sorridere e mi fa quasi piacere scoprire che in fondo anche lei è umana come tutte noi.
Finita la cena Tya m'accompagna in camera, io vorrei che entrasse ma lei rimane ferma sulla sua precedente decisione e mi da solo il bacio della buonanotte.
Sono un po' delusa, ma come tocco il letto crollo subito senza neanche essermi spogliata, forse la mia nuova compagna aveva previsto anche questo.


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(quelli volgari saranno subito cestinati)
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