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Ilaria - capitolo secondo


di MissSerena
18.01.2024    |    3.187    |    10 9.9
"Mi sento di nuovo schiava e padrona come con Adriana, solo adesso ho ancora più voglia di quella sconosciuta dalla bellezza così sconvolgente..."
Capitolo secondo

A mezzogiorno arriva la macchina per prendermi, la guida una bionda statuaria in divisa d’autista e di poche parole.
“La Signora Ilaria ?”
“Si sono io.”
”S’accomodi dietro, un posto è già occupato, ma non ci saranno altre fermate fino all’aeroporto.”
Prende la mia valigia e la sistema nel bagagliaio, mentre io salgo in macchina.
Seduta c’è una donna che deve avere più o meno la mia età, ma è molto più longilinea ed elegante.
“Ciao sono Nina, benvenuta a bordo.”
“Ciao, io sono Ilaria.”
Nina è una brunetta che pare avere l’oro vivo addosso, e sprizza energia positiva da tutti i pori, e ci mettiamo a parlottare di cose futili fino a che non ci ritroviamo in aeroporto.
Li troviamo le nostre quattro compagne di cui due hanno al seguito le loro slave personali, giovani donne con vistosi collari in cuoio da cui pendono lunghi guinzagli.
Partiamo quasi subito e, sull’elicottero, è praticamente impossibile avere una discussione che vada al di là di ‘come ti chiami’ e ‘piacere sono.’.
Il volo dura un’oretta, riesco solo vagamente a capire la direzione guardando il sole, ma di certo non saprei dire dove siamo dirette.
Arriviamo finalmente in una grossa tenuta completamente circondata dal verde, la pista d’atterraggio è sul retro della costruzione principale e, appena a terra, una ragazza di colore vestita come una hostess, ci porta all’entrata principale. Li una donna che ha ben passato i quaranta, vestita in maniera classica e sobria ci accoglie con uno strano sorriso sulle labbra, e poco dopo dietro di lei compaiono quasi per magia una decina di ragazze tutte molto giovani e alte, in miniabiti in latex rosso e nero.
“Benvenute alla Villa, mie care ospiti. Qui ci sono poche e semplici regole da seguire, chi di voi uscirà dal percorso stabilito verrà immediatamente rispedita a casa sua. Verrete divise in due gruppi, uno avrà il color giallo e l’altro il verde, in modo da potervi alternare nei ruoli di dominatrici e sottomesse senza creare invidie o gelosie. Le slave che avete portato rimarranno tali fino alla fine, non potranno però servire le loro Padrone, se non quando ogni attività giornaliera sarà conclusa. In alcuni momenti vi ritroverete sotto le cure della mia assistente principale, altre volte solo una di voi dirigerà le altre, in ogni caso ogni pratica sarà sotto la mia direzione e giudizio, e le mie decisioni non sono sindacabili in alcuna maniera. Ora avete un’ora per sistemarvi nelle vostre stanze dove potrete fare un bagno o una doccia a seconda dei vostri gusti. Quando verranno a chiamarvi potrete solo indossare indumenti intimi, non è ammessa la nudità integrale se non espressamente richiesta, né alcun vestito che non sia da me approvato. Le mie assistenti hanno il dovere di rispondere ad ogni vostra domanda, ma spero che non ne vogliate approfittare, odio la stupidità e la punisco sempre in maniera esemplare. Ci rivediamo quando sarete pronte, ora andate.”
Certamente non è una donna che non parla chiaro, e mentre fa quella presentazione sembra che anche le mosche si siano fermate per non disturbarla, tanta è l’autorità che emana.
Un’asiatica insolitamente alta di nome Tya mi accompagna nella mia stanza, parlando un buon italiano anche se a volte è un po’ comica con la pronuncia.
Quando sono dentro so che posso rivolgerle qualche domanda, e quindi inizio un mezzo interrogatorio.
“Tya ma la donna che ci ha accolte è la proprietaria della Villa ?”
”Si è Madame X, in realtà nessuna sa come si chiama, ormai tutte la chiamiamo così, però a parte la prima impressione non è cattiva, solo severa questo sì, ma essere ammesse alla sua presenza è un grande onore soprattutto da sole.”
“E com’è la vita qui dentro, cioè cosa m’aspetta, è la prima volta che sono ospite alla Villa.”
“Qui imparerai la dominazione e la sottomissione, ma ogni settimana Madame X sceglie sempre una donna a cui far fare prevalentemente la Miss e una che al contrario sarà quasi sempre slave, ma devo dire che lei individua le attitudini delle frequentatrici con estrema rapidità e precisione.”
“Infine dimmi cosa sono gli abiti approvati ?”
”Se hai qualcosa di molto particolare, ma dev’essere anche estremamente sexy, puoi chiederle d’indossarlo la sera, ma poche lo fanno, più che altro quelle che vogliono farsi vedere, quindi se vuoi un consiglio lascia stare, reggiseno, slip, calze e scarpe devono essere sempre all’altezza, il resto non serve a niente.”
“Grazie Tya sei davvero utile, ma d’ora in poi tu starai con me ?”
”Sì e no, dipende da quello che farete, certo quando avrai bisogno di una Miss o una slave personale, io sarò con te”
Mi lascia sola e mi butto senza indugiare in alcun modo subito sotto la doccia, e quando esco inizio a pensare a cosa mettere, perché non voglio fare una cattiva impressione a Madame X. Dopo aver svuotata la valigia scelgo di vestirmi in pelle nera, il reggiseno è in realtà composta da sottili strisce che lasciano completamente scoperte le tette, mentre il perizoma è di dimensioni microscopiche. Per dare un tocco di stravaganza metto dei gambaletti in rete con le giarrettiere e degli stivaletti in vernice rossa con tacco stratosferico in acciaio.
Come esco incontro Nina che scoppia a ridere come mi vede, infatti si è ‘vestita’ come me neanche ci fossimo messe d’accordo sulla mise, saranno le affinità elettive senza dubbio, o più semplicemente siamo entrambe delle maialine niente male .
Raggiungiamo le altre in salone e dopo pochissimo tempo arriva Madame X col suo seguito.
“Ora avrete un collare colorato, Ilaria, Maddalena e Sofia l’avranno verde, Maria, Nina e Daniela giallo, le vostre slave infine ne riceveranno uno bianco. Dopo averlo indossato potrete recarvi in sala da pranzo, dove si mangia a buffet. Stasera sederete con la vostra assistente personale, ma da domani i posti saranno decisi dai ruoli che avrete.”
Tya mi porta il mio collare che m’aiuta ad indossare, poi ci rechiamo insieme a cena.
Il buffet è davvero ricco e, complice il digiuno, faccio onore alla tavola sotto lo sguardo divertito dell’asiatica, che invece mangia ben poco.
Mentre io faccio razzia di leccornie, lei mi spiega cosa farò nei giorni a seguire in maniera molto precisa, tanto che sembra che siano sempre le stesse cose ripetute all'infinito, ma mi sbaglio di grosso.
Finita la cena torniamo in salone dove Madame X ci illustra il programma della serata.
“Stasera servirete le vostre assistenti personali in prove molto leggere, mentre le vostre slave saranno al mio servizio per permettermi di capire il loro livello di sottomissione. Sarete divise in coppie, se qualcuna ha una compagna con cui dividere questa prima esperienza non ci sono problemi, basta che lo dica alla sua assistente. Domani incomincerete a scambiarvi i ruoli del Bdsm fra di voi, ma sempre sotto l’occhio vigile delle mie assistenti, quindi per ora buon divertimento signore.”
Io e Nina ci scambiamo due occhiate veloci e ci ritroviamo insieme in una grande sala elegantemente arredata.
La sua hostess si chiama Veronique ed è francese, anzi un gran bel pezzo di francese con una cascata di lunghissimi capelli biondi che le arrivano a metà schiena. A dire il vero tutte le assistenti di Madame X sono bellissime, alte e prosperose, si distinguono solo per razza e colore dei lunghi capelli raccolti in una coda, ma per il resto sembrano uscite dal corpo di ballo del Crazy Horse.
Tya si siede su una poltrona e mi ordina di sdraiarmi ai suoi piedi, cosa che faccio senza dire nulla, poi me ne ritrovo uno scalzo all’altezza della bocca e inizio a baciarlo. Mi accorgo che provo un sottile piacere nel farlo, nel far passare la lingua fra le sue dita prima di metterle in bocca e succhiarle con cura. Il piede che non curo lei l’ha poggiato sul petto, ma non m’opprime, anzi sembra quasi che lo usi per massaggiarmi con amore.
Con la coda dell’occhio vedo Nina che sta facendo le stesse cose a Veronique, la quale però mi sembra più fredda di Tya che invece apprezza in maniera evidente.
Quando ho finito di ricoprirle il piede di saliva, toglie l'altro dal petto e mi ordina d'andare a prendere un guinzaglio camminando a quattro zampe, e come mi muovo scopro d'avere il perizoma completamente fradicio. Anche Tya dev'essersi accorta di ciò e come le porto il guinzaglio me lo fissa al collare e mi tira subito la testa in mezzo alle sue gambe.
“Leccami le mutande.”
La sua voce è dolce e sensuale, non faccio in tempo ad avvicinarmi a quella striscia di pelle che subito sono travolta dal suo odore di donna in calore. La pelle del perizoma è davvero fine, posso quasi sentire con la lingua i lineamenti del suo sesso che vorrei nudo per poterla vedere godere ancora di più.
Vorrei tanto spostare quel lembo che mi copre la vista di tanta grazia, ma non posso e un po' ne soffro. Sadicamente decidere di eccitarmi ancora di più, portandomi a quello pensavo fosse il mio limite.
“Alzati e appoggiati al tavolo, voglio scaldarti il culo.”
Mi alzo come un automa sistemandomi a gambe larghe, forse con la speranza che mi scopi in qualche maniera facendomi venire. Lei invece accarezza le mie natiche prima di colpirle ma senza forza o violenza, e di certo sa che così la voglia che ho dentro non può che salire alle stelle. Il 'peggio' arriva quando inizia a far passare la mano in mezzo alle gambe, e anche i piccoli schiaffetti dati alla passera non fanno che eccitarmi, ormai gemo di sofferenza sotto il suo sguardo sempre più divertito. Ad un certo punto passa un’altra assistente di Madame X per dirci che siamo libere, e che possiamo andare a riposarci nelle nostre stanze.
Però stare sotto Tya mi ha eccitata in maniera notevole e già penso di masturbarmi appena sarò sola nella mia camera.
Tya mi saluta davanti alla mia stanza, ho appena il tempo di spogliarmi, quando sento bussare alla porta. Apro senza rendermi che sono nuda, è Tya che mi spinge dentro e chiude la porta. Senza dirmi niente mi bacia in bocca stringendomi a sé. Mi vuole completamente sua lo sento, io del resto non aspettavo che questo.
“La lezione per te non è finita, e so che lo vuoi anche tu.”
”Si Tya, ho voglia di te, ti prego permettimi di servirti come una schiava fedele.”
Vedo che apre la zip dietro il vestito che subito dopo cade a terra, e sotto non ha più il minuscolo perizoma in pelle di prima, così m'inginocchio e comincio a leccargliela come un’ossessa.
I suoi umori mi colano in faccia, più lecco più me ne ritrovo davanti, sino a godere del suo piacere cosa che non mi era mai successa in vita mia. Lei mi tiene il viso schiacciato sul sesso, gemendo ad ogni passaggio della mia lingua dentro la sua fica aperta e sgocciolante.
Mi sento di nuovo schiava e padrona come con Adriana, solo adesso ho ancora più voglia di quella sconosciuta dalla bellezza così sconvolgente.
La sento gemere, chiedermi di continuare all'infinito per poi supplicarmi di smettere, ma senza permettermi d'allontanarmi. Sono come in trance ed è un qualcosa di unico ma molto piacevole, Tya viene più volte fino ad allontanarmi da sé dopo l’ennesimo orgasmo.
Ma non mi lascia il tempo di rimanere ferma, che mi fa alzare e mi mette faccia al muro.
“Ora godrai mia dolce Ilaria.”
Mi ritrovo le sue dita che frugano nella passera, i suoi tocchi sono veloci e delicati allo stesso tempo, non è un ditalino nel senso classico del termine, ma un qualcosa che mi eccita fino a farmi venire in un rantolo di piacere. Subito dopo prende a masturbarmi il buchetto con le due dita piene d'umori mentre altre due riempiono la mia passera, ora mi sento piena e spingo il culo per godere ancora di più, con Tya mi tiene per un seno che sembra essere pasta da pane nella sua mano.
Godo in maniera incredibile, ho solo paura di fare troppo rumore non sapendo le conseguenze del caso e quasi spero che tiri fuori un'altra mano per darmi ancora più piacere.
Non so perché eccitata come sono, ci metto tanto per venire di nuovo, ma la cosa di certo non mi dispiace, mentre lei mi bacia in continuazione e le sue dita mi lavorano davanti e dietro finché non arriva un orgasmo che mi fa sobbalzare per quanto è violento.
Dopo mi sento solo distrutta, neanche quando ho fatto sesso con due uomini ne ero uscita così a pezzi e pensare che lei ha solo usato le dita.
Senza dire nulla Tya si riveste, mi dà un bacio in bocca e si congeda.
“Domani ci divertiremo ancora di più, stanne certa.”
”Non vedo l’ora, ormai non posso più fare a meno di te.”
Mi sdraio e m’addormento subito, questa villa inizia a piacermi anche se non so cosa m’aspetta domani.

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(quelli volgari saranno subito cestinati)




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