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Gay & Bisex

6 centimetri!


di ufficialeinferiore
22.06.2012    |    19.586    |    2 8.8
"Il mio amico pagò i biglietti e mi accompagnò nella galleria del cinema..."

Dalla prima volta che presi un pene in bocca e fino al giorno in cui Alessandro mi portò a fare sesso in tre a Riccione, anche se con l'inganno, i limiti del mio pudore vennero lentamente e insesorabilmente oltrepassati.
Oramai ero completamente succube del mio uomo. Continuavo a depilarmi in ogni parte del corpo come piaceva al mio Alessandro che, da un paio di settimane, aveva iniziato a farsi chiamare padrone.
La cosa mi eccitava tantissimo ed ogni volta che mi ordinava qualcosa ubbidivo prontamente per non farmi colpire con un frustino da cavallerizzo che aveva comprato alcuni giorni prima.
L'ccasione per abbattere un altro tabù arrivo ai primi di settembre, quando i miei genitori partirono per un weekend a Capri lasciandomi solo a casa.
Avvisai subito Alessandro della bella novità e lui, come sempre, mi disse che sarebbe stato un fine settimana che non avrei mai dimenticato.
II primo giorno che rimasi solo Alessandro mi venne a svegliare all'una di pomeriggio. "Dai puledrina" mi disse appena aprii la porta di casa ancora in mutande, "svuotami che ho una fastidiosa erezione ed oggi dobbiamo farti diventare una bambola da sogno".
Ero ancora addormentato e non capii bene cosa volesse dire con quella frase, fatto sta che chiusi la porta alle sue spalle e con gli occhi ancora socchiusi dal sonno mi inginocchiai davanti a lui e gli abbassai i pantaloncini dell'adidas che indossava.
Effettivamente vidi il suo pene che, in forte erezione, lasciava uscire parte della cappella dall'elastico degli slip.
Un pò di umori erano già fuoriusciti dalla punta del suo uccellotto ed io, per non sprecare nulla, inizia subito a leccarglielo con abili colpi di lingua.
La sua eccitazione aumento talmente in fretta che come una furia mi distese sul pavimento, mi strappo di dosso le mutande e si posizionò in una 69 classica, dove lui era disteso a terra mentre io gli ero sopra.
Ripresi subito il suo bel cazzo in bocca tirandoglielo completamente fuori dalle mutande ma sapendo che mai avrebbe preso il mio pene in bocca decisi di avvicinare solo il mio buchetto al suo viso.
Sentii le sue mani mi allargavano le natiche e la sua lingua che inziava a picchiettare sul mio ano liscio e depilato .
L'opera di umidificazione durò pochi secondi dopodichè sentii il suo indice ed il suo medio che spingevano leggermente sul mio buchetto per entrare.
Oramai ero abituato a quel trattamento ed infatti, sentendo che le prime due falangi delle dita di Alessandro erano già entrate, abbassai il bacino per farle entrare completamente dentro di me. La sensazione di piacere che provavo ogni volta che qualcosa mi entrava nell'intestino è impossibile da raccontare. Mi rigettai con foga sulla cappella del mio amico e consapevole del fatto che la cosa che lo eccitava di più era farsi passare la lingua tra la cappella ed il prepuzio mi dedicai in particolar modo a quel trattamento, mentre ondeggiavo il bacino per farmi scopare dalle sue dita.

Lui sapeva bene quando mi piacesse farmi allargare il sederino e così, probabilmente per ripagarmi dell'ottimo servizietto che gli stavo facendo, mi insalivò ulteriormente l'ano ed iniziò a spingere con l'alunare tra le altre due dita che già erano completamente dentro di me.
Sentii un brivido lungo tutta la schiena mentre il mio sfintere si dilatava per far spazio anche al terzo dito. Aspettai qualche secondo per far adattare l'ano dopodichè ripresi selvaggiamente ad alzare ed abbassare il bacino per farmi penetrare in profondità. Alessandro conosceva bene le capacità ricettive dl mio culetto e non rimase affatto stupito nel vedermi sempre più eccitato.
Quel trattamento mi mandava fuori di testa. Diedi due belle pompate di bocca al cazzo del mio amico e subito sentii che stava per venire. Rotolammo su noi stessi e mi ritrovai disteso con la schiena al pavimento e con il cazzo del mio amico piantato in gola mentre lui, che era sopra di me, continuava a pomparmi il culetto che le sue tre dita.
Alessandro alzo leggermente il bacino per far uscire il suo pene dalla mia bocca e contemporaneamente, come di consuetudine, io dischiusi le labba ed estrassi la lingua per ricevere il suo seme.
"Godo schiavaaaa, godoooooooo" disse mentra mi sparava i suoi schizzi di sborra in bocca.
Uno, due, tre, quattro schizzi saporitissimi, caldi e cremosi mi riempirono la bocca mentre lui, instancabilmente, continuava a seviziarmi il sedere.
Adoravo il seme del mio amico, aveva un sapore ed una consistenza unica. Ripresi tra le labbra il suo cazzo per ripulirlo da ogni minima goccia di sperma mentre la mia eccitazione continuava a crescere per il violento trattamento anale che stavo ricevendo.

Accellerai i movimenti di bacino e sentii che stavo per raggiungere l'orgasmo.

"Sto per venire" dissi.
Ale si scostò da me continuando a sditalinarmi in profondità ed io, prendendomi il cazzo in mano, diedi due colpetti alla mia cappella sborrandomi sulla pancia.

Il mio amico tolse le sue dita dal mio culetto ed io, incuriosito dalla dilatazione ricevuta, andai a toccare lo sfintere per capire se era rimasto dilatato. Con mia sorpresa era già ritornato alla normalità. Feci una leggera pressione sul'ano con l'indice ed il medio e subito entrambe le dita vennero risucchiato all'interno del mio intestino. "Uau" pensai sorridendo.
"Dai che fai schifo tutto sporco della tua sborra" mi disse Alessandro, "vatti a fare una doccia che abbiamo da fare".
"Scusa, non volevo schizzarmi addosso, ma non sono riuscito a resistere" dissi sommessamente.
"Si ok, ma ora lavati che dobbiamo uscire" continuò.
"Dove andiamo?" chiesi.
"E' una sorpesa" mi rispose "sbrigati a lavarti e prendi le chiavi del negozio dei tuoi che ti devo far vedere una cosa".
"Ubbidii e dopo circa un'ora eravamo già nel negozio di mia madre che, per chi non lo ricordasse, aveva in vendita abbigliamento femminile.
Disattivai l'allarme ed entrammo dall'ingresso secondario.
"Bene tesoro" disse Alessandro "spogliati completamente perchè oggi ti farò diventare una vera donna".
Mi tolsi tutti gli abiti, avendo già un principio di erezione al solo pensiero di ciò che stavo per fare.
Alessandro mi fece provare tutta una serie di abiti e di indumenti intimi finchè non optò per un perizoma ed un reggiseno super imbottito di pizzo, un tubino blu elettrico che mi copriva a malapena la base delle natiche, delle scarpe con un leggero tacco ed un cappello con delle piume dello stesso colore del vestito.
Indossai il tutto e mi specchiai. Avevo un fisico da urlo. Ero magro, alto oltre un metro e ottanta, completamente depilato e con i capelli che, dopo settimane che non li tagliavo, mi arrivavano oramai alla base del mento.

Guardandomi allo specchio pensai subito che ero una gran bella fica. Mi accarezzai i fianchi e mi accarezzai il reggiseno mentre sentivo Alessandro che mi diceva "Sei una bambola, puledrina mia. Aspetta un attimo che manca solamente la ciliegina sulla torta" .
Si allontanò un attimo ed io continua a girarmi e rigirarmi davanti allo specchio. Mi piaceva quell'abbigliamento. Mi faceva sentire troia.
Dopo cinque minuti Alessandro tornò in compagnia di una ragazza.
"Noooo" gridai nascondendomi il volto tra le mani per non farmi riconoscere, "mandala via ti prego".
"Tranquilla puledrina, lei è una mia amica e ti truccherà per bene." disse
"Non voglio" piagnucolai "potrebbe riconoscermi".
"Non mi interessa chi sei" disse lei "io trucco gli uomini per mestiere quindi con me puoi stare tranquillo ... o tranquilla se preferisci".
Come sempre bastò poco per convincermi così Silvia, questo era il nome della ragazza, potè ben presto inziare con la sua opera d'arte.
Dopo due lunghissime ore di lavoro aveva finito. Mi alzai e mi andai a specchiare. Ero esterefetto "Mio dono sono una donna" dissi, "ma quanto sono bella?"
"Sei una favola" mi disse Alessandro "ora andiamo a divetirci".
Ci allontanammo dal negozio alle cinque del pomeriggio ma ancora non capivo dove dovevamo andare.
"Te stai zitta" mi disse Alessandro, "non parlare e fai solo ciò che ti dico, dopotutto ti sei mai pentita di un'uscita trasgressiva con me?"
Non risposi, era comunque chiaro che avrei fatto tutto ciò che voleva.
Dopo un'ora di macchina arrivammo finalmente a destinazione ... era un cinema a luci rosse.
Le luci all'ingresso erano soffuse ed il bigliettaio non disse nulla quando entrai. Il mio amico pagò i biglietti e mi accompagnò nella galleria del cinema.
In sala c'era solo un anziano seduto in ultima fila. Sullo schermo veniva proiettato ul film etero dove si vedeva una donna su un letto che stava subendo una doppia penetrazione da due cazzi giganti.
Ero molto agitato perchè eravamo in un locale dove chiunque poteva entrare e riconoscermi, anche se in realtà eravamo molto lontani da casa.
Ci andammo a sedere al centro della prima fil .
Mi tolsi il capello e mi sedetti. Sulla sinistra c'era il mio uomo mentre sulla destra avevo le scale.
Iniziai a guardare il film ed in pochi secondi iniziai ad eccitarmi.
Alessandro si alzò, si sfilò i pantaloncini e si risedette.

"Succhiamelo" ordinò.

"Ma c'è un vecchio la dietro" risposi.
"Proprio per questo me lo devi prendere in bocca" rispose. "Capirà quanto sei troia e verrà a giocare con noi."

"Ma che schifo" ribattei "non gli si drizzerà neppure".

"Finiscila!" disse con tono imperativo. "Gli si drizza ... e vedrai pure che sorpresina che ha in serbo per te" continuò sorridendo.

"Ma come lo conosci?" chiesi.

"Succhia e taci." e così dicendo mi prese la testa e la portò con forza verso il suo cazzo.

Iniziai a slinguazzargli il pene. Lo scappellai, leccai il frenulo e me lo infilai tutto in bocca.

In quella posizione stavo un pò scomodo sulle così mi alzai dal sedile per inginocchiarmi davanti ad Alessandro.

"Brava puledrina" disse. "Però non ti inginocchiare, rimani con le gambe distese e metti in mostra il tuo bel culo."

Ubbii ancora, mi rialzai in piedi e mi misi a 90 gradi per succhiarglielo meglio.

Mi piaceva il cazzo del mio uomo, era sempre duro ed aveva due vene belle grosse lungo tutta l'asta.

Mentre continuavo a succhiarglielo vidi un'ombra avvicinarsi. "Stai calma" disse Alessandro prendendomi la testa con entrambe le mani per non farmi spostare, "continua con il pompino".

Sentii una mano che mi accarezzava il sedere, era l'anziano che nel frattempo ci aveva raggiunti. "Che culo di marmo. Avevi proprio ragione, è più bella di una donna".

"Hai visto che puledrina" ribatte Alessandro ansimando, "Sbrigati, unisciti a noi, bagnagli il culo".

L'uomo non se lo fece ripetere due volte. Mi alzò il vestito sopra i fianci e mi accarezzò le natiche. Istintivamente iniziai ad ondeggiare con il sedere. "Incredibile, è una vacca in calore" disse il vecchio afferrando il filetto del perizoma che passava tra le mie chiappe e spostandolo di lato.

"Dai Alberto" disse Alessandro, "leccagli il buchetto".

Il vecchio iniziò a leccarmi avidamente l'ano. Sembrava esperto perchè ad ogni colpo di lingua sentivo una vibrazione salirmi lungo la schiena.

"Inizio io" disse Alessandro facendomi girare su me stesso e sorridendo, "altrimenti poi non sentirò più nulla".

Non capivo cosa significasse quell'affermazione. Fatto sta che il mio amico si alzò in piedi, mi mise a pecorina e puntò il suo peneal mio sfintere.

Mi appoggia ad Alberto con entrambe le mani per non cadere e mi ritrovai con il volto all'altezza del suo ombellico.

Alessandro mi allargo le natiche con le mani ed iniziò a spingere lentamente in avanti con il bacino.

L'ano si aprì senza problemi e fece entrare quel durissimo uccello che tante volte gli aveva dato piacere.

Il ritmo dell'inculata divenne subito sostenuto. Abbassai i pantaloni e le mutande di Alberto e mi ritrovai davanti al viso un cazzo spaventoso.

Era lungo come quello di Alessandro, circa 16-17 centimetri, ma era larghissimo ... almeno 5 o 6 centimetri di diametro.

Aprii la bocca per lamentarmi di quelle dimensioni ma Alberto mi prese per la testa e si avvicinò subito con il bacino infilandomi tutta la sua cappella tra le labbra.

Riuscivo solo a respirare con il naso ed avevo la bocca completamente dilatata.

Alessandro diede un paio di colpi di reni facendomi entrare tutto il suo cazzo nel sedere ma così facendo mi sbilancia in avanti ed il pene di Alberto mi arrivò fino in gola.

Dopo l'attimo di esitazione iniziai a succhiare quel mastodontico uccello. Era veramente una goduria passargli la lingua sotto la cappella per poi apire a dismisura la bocca per infilarcelo nuovamente dentro fino alle palle.

Ero eccitatissimo. Avevo il cazzo durissimo, schiacciato tra la mia pancia ed il perizoma strettissimo. Non stavo capendo più nulla dalla goduria.

Erano dieci minuti che succhiavo la proboscite di Alberto mentre Alessandro mi sbatteva ripetutamente le palle sulle natiche da quanta forza imprimeva con i suoi affondi quando il mio amico iniziò a gemere di piacere.

"Siiiiii, sto per venire, siiiiiiiii, sbrigati prendimelo in bocca" disse Alessandro sfilandomi il suo cazzo dal sedere e facendomi girare di scatto.

Dovetti abbandonare la bellissima nerchia di Alberto e non appena mi girai verso il mio amico mi arrivarono due suoi schizzi di sborra sul volto.

Aprii la bocca e tirai fuori la lingua per ricevere gli altri tre o quattro schizzi che solitamente mi regalava mentre con le dita raccolsi lo sperma sul mio volto per portarmelo tra le labbra.

Alessandro si mise seduto sulla poltrona prendendomi con entrambe le mani la testa per farmi riavvicinare al suo pene. Fece un profondo sospiro di piacere quando glielo ripresi in bocca per ripulirlo.

Alberto, intanto, aveva iniziato a giocare con il mio culetto. Sentii dell'abbondante saliva gocciarmi dall'ano verso i testicoli poi, improvvisamente, due dita mi entrarono nel sedere.

Alberto le fece ruotare all'interno del mio intestino per quattro o cinque volte dopodichè provò a farci entrare anche il terzo dito.

Con qualche sforzo riuscì a farli penentrare completamente dentro di me e continuando ad insalivarmi abbondantemente gli fece fare delle mezze rotazioni per allargarmi ancora di più. Stavo mugugnando come una troia in calore e stavo impazzendo di piacere mentre sentivo che anche il cazzo di Alessandro stava riprendendo vigore nella mia bocca.

Alberto iniziò a far entrare ed uscire le tre dita dal mio culetto e quando capì che lo sfintere era completamente rilassato le tolse deinitivamente per appoggiarci la punta della sua cappella.

Ero terrorizzato. Mi avrebbe sicuramente spaccato in due ma ero talmente eccitato che non mi sarei tirato indietro per nessun motivo al mondo.

"Fai un respiro profondo" mi disse il vecchio.

Feci uscire per un secondo il pene di Alessandro dalla mia bocca ed inspirai profondamente. Alberto, intanto, iniziò a spingere lentamente ma inesorabilmente la sua cappella dentro di me.

Mi stava spaccando. "Aaaaaah" dissi con un filo di voce "nooooooo, aaaaaaah, mi rompi il culo, fermoooo, fermooooooo ...."

Alessandro mi mise una mano sulla bocca per non far sentire le mie grida ad eventuali altri spettatori del cinema mentre Alberto mi diceva con voce calma di rilassarmi.

"Stai calma troia, resiti altri cinque secondi che la cappella è quasi entrata del tutto" disse il vecchio.

Provai a gridare ma non ci riuscii perchè Alessandro con una notevole pressione delle mani riusciva a tenermi la bocca chiusa.

Due lacrime iniziarono a solcarmi il volto. Avevo l'ano in fiamme ma, nello stesso tempo, il mi cazzo ero durissimo per l'eccitazione.

Quando la cappella entrò completamente dentro di me sentii lo sfintere rilassarsi ed Alessandro tolse le sue mani dalla mia bocca.

"E' fatta tesoro, oramai sei una vacca da competizione" disse Alberto.

"Mi fa malissimo" ribattei quasi singiozzando.

"Stai tranquilla troia" continuò il vecchio, "Faccio entrare ed uscire la cappellaquattro o cinque volte e vedrai che godrai come una fontana. Un altro minuto ed è fatta, respira profondamente" e così dicendo iniziò a sfilarmi la cappella dal sedere.

Sentii l'ano ridilatarsi ed Alessandro mi rimise la mano sulla bocca.

Una goccia di sudore mi scese all'altezza della tempia. Fitte di dolore mi partivano dal sedere e si propagavano all'interno del mio intestino. Quella proboscite mi stava aprendo in due.

"Dai che rientriamo" disse Alberto.

Un'altra lacrima mi solcò il volto mentre quel cazzone entrava e riusciva dal mio sedere.

Feci un respiro profondo ma con sommo stupore notai che al terzo ingresso la sensazione che provai fu solamente di piacere.

I miei due amanti se ne accorsero immediatamente. "E' fatta" dissero Alberto ed Alessandro quasi in contemporanea.

Ripresi in bocca il cazzo di Alessandro che nei due minuti della mia sodomizzazione era diventato nuovamente durissimo.

Alberto, intanto, aveva aumentato il ritmo e sentivo che ad ogni nuovo ingresso un pezzo in più del suo cazzo entrava dentro di me.

Bastarono pochi minuti perchè le palle di Alberto inziassero a sbattere sulle mie natiche.

Stavo andando in ebollizione. Sudavo in maniera abominevole ma questa volta era per l'eccitazione che cresceva in me senza sosta.

Iniziai a sentire i miei due amanti che mugugnavano di piacere.

"Sborriamo insieme?" domandò Alessandro ad Alberto.

"Ok" rispose il vecchio, "accelleriamo".

Mentre Alberto continuava a sconquassarmi l'intestino iniziai a succhiare più voracemente il cazzo Alessandro mentre, contemporaneamente, facevo dei movimenti circolari con il bacino per far entrare sempre di più nel mio ano la bestia immonda del vecchio.

"Ma quanto sei vacca" disse Alberto. "Sei una troia da mille euro a botta. Siiiiiii, siiiiiiiiii, siiiiiiiii. Dai che vengooooooooooo." continuò a dire il vecchio dandomi dei colpi di reni sempre più forti che mi stavano per portare all'orgasmo.

Anche Alessandro stava godendo. "Siiiiiii, siiiiiii, daiiiiiii, daiiiiiiiiiiiii" disse sparandomi i primi possenti schizzzi di sborra direttamente in gola.

"Aaaaaah, ahhhhhhhh, ahhhhhhhh, mmmmmmh, mmhhhhhhh" non riuscivo a parlare con il pene di Ale in bocca ma stavo godendo come una vera troia "mmmmmmmhhhh, mmmmmmmmmh ....." e iniziai a schizzare fiumi di sborra nel perizoma di pizzo che mi stava schiacciando il cazzo.

"Yeeeeeeeees. Sborroooooooooo!" gridò infine Alberto impalandomi con un ultimo profondissimo colpo di reni.

Caddi in ginocchio per lo sforzo fisico subito ed il pene di Alberto uscì di colpo dal mio sedere. Sentii il suo sperma che iniziava a gocciolarmi lungo le cosce ed istintivamente andai a toccarmi lo sfintere con l'indice. L'ano si stava richiudendo proprio in quel momento e lo sentii che lentamente ricominciava a stringersi intorno al mio dito.

Ero ancora inginocchiato per terra e con la testa poggiata sulle gambe di Alessandro.

"Brava puledra, hai visto che sorpresa che ti ho fatto?" disse Ale prendendo per il mento e facendomi alzare il volto per guardarlo negli occhi.

Ero ancora paonazzo in volto a causa dell'estremo orgasmo che avevo provato. Riuscii solamente a dire: "incredibile!"

"Bene Alessandro, si ti servo ancora fammi sapere, la tua amica è veramente una grandissima vacca. Altro che giovanotto, questa è una vacca da monta." disse Alberto sorridendo poi, rivolgendosi a me: "hai visto il vecchio schifoso come ti ha fatto godere? Stasera e domani mattina metti un pò di ghiaccio a contatto con l'ano e vedrai che in paio di giorni starai meglio" e così dicendo mi diede un bacio sulle labbra e se ne andò senza neanche farmi parlare.

Mi rialzai lentamente perchè il sedere mi incominciava a dare un pò fastidio.

Come alzai la testa sopra lo schienale della poltrona vidi che nella fila dietro la nostra c'erano quattro settantenni seduti e vedendo i loro cazzi che avevano appena sborrato compresi che si erano masturbati nel corso della mia sodomizzazione.

Diventai nuovamente paonazzo per la vergogna e mi sbrigai a ricompormi per tornare a casa insieme ad Alessandro.

"Sei una fata giovanotto" disse uno dei vecchietti, "lascio al tuo uomo i nostri quattro numeri di telefono ... magari un giorno vorrai far godere anche io" continuò sorridendo.

Mi allontanai in fretta mentre con la coda dell'occhio notai Alessandro che prendeva il foglietto.

Il weekend era appena iniziato ma per i due giorni successivi soffrii anche solamente per andare al bagno.

Il ghiaccio allevio la mia sofferenza ... e mi dedicai solamente a delle lunghe sedute di sesso orale con il mio Alessandro.
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