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ADOLESCENZA 9- IN CAMPEGGIO CON MIO COGNATO


di Membro VIP di Annunci69.it chupar
30.06.2023    |    14.241    |    20 9.8
"Immediatamente in me si concretizzò l’immagine della sera precedente..."
Ero disteso nel sacco a pelo, cercando inutilmente di dormire in quella tenda del cavolo. Dopo aver accettato l’invito di mia sorella di andare in campeggio con loro, me ne ero pentito immediatamente. La mia passione per i maschi era aumentata da quando mi ero fatto inculare anche dal mio allenatore nel confessionale. Dopo quella volta, il professore mi aveva fatto impazzire di piacere per mesi, ma poi aveva voluto smettere.
Sentii caldo, mi rigirai a guardare l’orologio che segnava le 02.50. In silenzio, mi alzai per andare a bere dell’acqua. Uscii dalla tenda a piedi nudi, indossando solo un paio di pantaloncini di cotone piuttosto striminziti in verità. Mentre percorrevo il breve tratto che mi divideva dalla tenda in cui dormiva mia sorella con quello che sarebbe diventato suo marito, fui attratto dalla luce che ne usciva. La fioca luce della lampada li illuminava mentre stavano facendo sesso. Incuriosito, restai a guardare. Il mio futuro cognato era nudo sul sacco a pelo a cosce aperte, con mia sorella che, piegata su di lui, mi volgeva le spalle.
La mia sorellina aveva un bel fisico e il suo splendido culo si muoveva mentre lo succhiava, mostrando un lieve fremito fra le cosce. Mio cognato praticando tanto sport e, allenando da anni squadre di calcio amatoriali, aveva sempre avuto un fisico stupendo. Mentre li osservavo, sentivo aumentare la mia eccitazione. Dicevo a me stesso di allontanarmi, ma una curiosità mi tratteneva. Dopo qualche istante, infatti, ammirai la dotazione di mio cognato: aveva una buona circonferenza, una capocchiona sporgente su una lunghezza nettamente superiore alla media. Non riuscii a vedere di più se non i due coglioni che, pesanti, gli cadevano tra le cosce e l’apertura pelosa dei glutei. Andai nella parte della tenda dove avevamo il frigo da campeggio e presi dell’acqua, sperando di non farmi sentire.
Mi svegliai prestissimo con un odore di caffè meraviglioso. Un po’ assonnato, raggiunsi gli altri, indossando una T-shirt bianca. In piedi, voltato di spalle, c’era solo mio cognato che indossava un accappatoio in microfibra che gli arrivava a metà coscia. Immediatamente in me si concretizzò l’immagine della sera precedente. Per la prima volta lo fissai come un maschio, non come il futuro marito di mia sorella, che stuzzicava parecchio la mia curiosità.
Lui appoggiò la tazza di caffè sul tavolo basso da campeggio e poi si sedette davanti a me: “Ti ho svegliato?” Scusa, ma stamattina non riuscivo a dormire. Tua sorella, invece, dorme che è un piacere.” Quindi, accavallò le gambe lasciando che l’accappatoio si aprisse in basso, mettendo in mostra il cazzo circondato da una foresta di peli. Decisi di provocarlo per vedere la sua reazione:
- “Non ti depili? Strano. Di solito in allenamento tutti i miei compagni di squadra sono depilati o rasati. Tranne l’allenatore.”
Lui si accostò l’accappatoio: “E tu che ne sai dell’allenatore? Che? Si doccia con voi? Strano. Io non lo faccio mai con i miei ragazzi.”
- “Mica ho detto di averlo scoperto in doccia.”
- “Si dicono tante cose su di lui…”
Lo guardai dritto negli occhi, mentre mi sorrideva. Per stuzzicarlo ancora di più, presi un cucchiaino di marmellata e me l’infilai fra le labbra, succhiandolo in maniera provocante: “E’ molto dotato…come allenatore, intendo.”
- “E non ti ha fatto un trattamento di riguardo perché stavi con la figlia? Se uno si scopasse mia figlia, solo per questo gli spaccherei il culo durante gli allenamenti.”
Lo guardai, cercando di capire il suo stato d’animo, mentre sorseggiava il suo caffè ponendomi certe domande dal significato ambiguo. Dimostrava tutti suoi trentacinque anni di fascino e prima di mia sorella si diceva avesse visto più culi di un cesso di un autogrill. Poi aveva deciso di mettere la testa a posto, sistemandosi con una più giovane molto probabilmente ancora vergine.
Mangiammo ancora un po’, continuando a osservarci in modo provocatorio. Lui, poi, si alzò per portare via la tazzina, mostrando senza ritegno il suo cazzone eretto spuntare dal sipario dell’accappatoio. Si tirò la pelle, scappellandolo e segandolo un paio di volte con attenzione. Quindi, se lo osservò con orgoglio, poi mi fissò in modo eloquente dicendomi: “Ti è piaciuto lo spettacolino ieri sera?”
Io annuii, istintivamente mordendomi le labbra, capendo che lo spostamento improvviso dalla visuale di mia sorella non era stato casuale.
- “Con tua sorella non si va oltre quello…Speriamo dopo il matrimonio. Ti imbarazza se ti dico certe cose? Li hai già fatti diciotto, giusto?’”
- “Certo!”
Il suo cazzo nodoso ebbe un sussulto verso l'alto. Lui se lo segò altre due volte e mi fece un cenno con il capo. Quindi, lo seguii nei cessi e lo abbracciai da dietro, afferrandogli il cazzo duro.
- “Finisce tutto qui, però! Okay? E’ solo che tua sorella mi sta facendo impazzire…”
Senza aspettare una mia risposta, si girò e, prima che io potessi dire altro, mi baciò.
Ero completamente affascinato dal suo corpo sexy, lui sembrava eccitato nel vedermi tenere il suo cazzo in mano. Lo sentivo gemere mentre lo baciavo e lo masturbavo.
Improvvisamente mi staccai da lui, mi abbassai. Lo baciai sulla parte interna delle cosce e cominciai ad annusare l'odore di villosità maschia, umida e giovane. Con i denti, mangiai un po' dei suoi peli foltissimi aprendomi la strada. Con la lingua, poi, iniziai a leccare le palle per risalire sull'asta. Quindi, glielo presi in bocca. Mi chiese di smettere perché, nonostante fosse prestissimo, qualcuno sarebbe potuto entrare. Non lo ascoltai, vivendo quella situazione come ancora più eccitante. Mi afferrò la testa con le mani, guidando i miei movimenti. Spinse a fondo, ma lentamente. Il suo cazzo mi entrò tutto, scivolando piacevolmente fra le mie labbra fino in gola, senza impedimenti. Lo sentii sussurrare: “Porca puttana!”
Poi godetti della piacevole sensazione di quel cazzo pulsante che si lasciava succhiare piacevolmente. Mentre lo poppavo con impegno, la mia eccitazione aumentò. Sentii il desiderio di averlo dentro e mi staccai da lui. Mi girai, aprii le natiche con le mani e lo fissai in modo eloquente.
Lui mi sembrò un attimo indeciso: “Mi sembra inutile chiederti se sei vergine!”
- Non lo sono da un po’…”
- “Cazzo! Sono nato nella generazione sbagliata. Con tua sorella non ci sono riuscito manco dopo due anni di fidanzamento a farla scopare con me!”
- “Se la conosco, non ci riuscirai mai veramente a farla scopare! La troia di famiglia sono io, mi sa.”
Quindi, mi distese sul lavello e si mise a leccare stupendamente la mia voracità anale che stava schiumando in maniera sconvolgente. Mi leccò e succhiò portandomi a uno stato di estasi. Dopo un momento, mi sollevò, mi mise in posizione e mi appoggiò il suo uccello tra le chiappe.
- “Vado? Sicuro?”
Lo afferrai per i capelli e lo tirai verso di me, implorandolo di scoparmi senza pietà.
Lui mi sorrise e me lo piantò dentro lentamente. Appena appoggiò la cappella sul buchetto, questo si aprì, lasciandolo entrare agevolmente.
- “Cazzo! Come sei aperto! Ma quanti ne hai presi per essere così spanato?”
Non gli risposi. Ero intento a godere del piacere di sentirmi limare il culo a pelo. Iniziò a spingere più in profondità. Dopo un po', persi ogni freno inibitore, ansimavo e gli dicevo frasi spezzate. Tutto il mio corpo vibrava ad ogni colpo di cazzo.
Spinse ancora più in fretta e più in fondo. Senza fermarsi, facendo sbattere le palle tra le mie chiappe e gocciolando sudore sulla mia schiena. Era un toro, veramente. Mi scopò con tale bravura che venni una prima volta stupendamente.
Mi guardò meravigliato come a chiedermi se fosse tutto finito così. Sentimmo la voce di due tedeschi che si avvicinavano alle docce. Lo spinsi nel gabbiotto del cesso, dove si sedette. Lo scavalcai e m’infilai il suo cazzo che, in quel momento, mi sembrò anche più grosso dentro di me. Lo sentii scivolare agevolmente fino in fondo. Sentii la punta appena lambire l’attaccatura del mio intestino e solleticarlo in maniera piacevole. Era fantastico sentire il suo corpo maschio a contatto con il mio, le nostre cosce sudate, le sue lebbra che mi succhiavano i capezzoli come se fossi stato la sua donna. Oscillavo avanti e indietro come un forsennato per farlo godere in fretta, per paura che mia sorella ci scoprisse, mentre dentro di me il suo cazzo mi sbatacchiava come una campana.
Lo baciai con passione e venni di nuovo schizzando sul suo torace scolpito e peloso. Lui mi sorrise compiaciuto, mi afferrò i fianchi e incominciò a pomparmi più forte fin quando non mi venne dentro finalmente con una sana ed abbondante sborrata.
Mi sollevai da lui con il fiatone. Un rumore osceno fece colare lo sperma dal mio ano. M’inginocchiai, aprii la bocca e imboccai il suo cazzo in tempo per ricevere gli ultimissimi schizzi. Ingordo, afferrai le palle e mi misi a mungerle, spremendo fino all’ultima goccia.
- “Cazzo! Cazzo! Ho scelto la sorella sbagliata. Sei più femmina di tutte le troie che mi sono fatto!”
Pulendomi le labbra, gli sorrisi: “Allora? Finisce tutto qui! Okay?”
- “ Ma per l’addio al celibato…Magari…”
Mia sorella ci chiamò dall'ingresso del bagno maschile. In quelle condizioni non potemmo far altro che buttarci in doccia. Mio cognato ebbe un’altra erezione. Cosa avrei dovuto fare? In fondo era l’uomo che mia sorella amava? Avrei potuto dirgli di no?
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