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Il mare, la spiaggia


di Membro VIP di Annunci69.it Aimieipiedi
16.04.2023    |    3.609    |    1 9.4
"Sdraiati, da soli, in un posto incantevole, il tempo si fermò..."
Finalmente ero riuscito a prendere dei giorni lontano da tutti, una settimana intera solo per me e avevo intenzione di usarla per sperimentare ancora. Cosa che ormai succedeva molto di rado, non avevo più la libertà dell'adolescente, ormai ero come tutti gli altri con una vita "normale" e un segreto molto ben nascosto.
Era molto tempo che sognavo con andare in una spiaggia nudista, sentirmi libero in mezzo alla natura, libero di farmi vedere e osservare.
Non avevo il minimo dubbio, avrei sperimentato ancora con il mio corpo ma questa volta al mare.
La preparazione durò giorni, avendo estrema cura nella pedicure e nel rendere liscia la pelle di tutto il corpo con scrub, creme e oli.

Arrivai di mattina in albergo, una giornata soleggiata con l'aria frizzante del mare che entrava nei pori della pelle e sussurrava brividi.
Immediatamente mi feci una doccia, mi cambiai e mi diressi in spiaggia.
Bisognava camminare un po prima di arrivare alla zona nudista ma ne valeva la pena, era una gigantesca e selvaggia spiaggia nel sud della Spagna.
Ancora vestito cominciai a camminare e cercare una zona non troppo piena di persone, dopo un po vidi un signore panciuto seduto su una sedia, le sue palle erano grandi e a penzoloni, sicuramente eccitante per me. Sembrava fosse solo, mi fermai li ovviamente.
Per nulla imbarazzato cominciai a spogliarmi nudo, tirai fuori la crema solare, necessaria per la mia pelle bianca e cominciai lentamente a massaggiare i polpacci, le cosce, il culo e così via, era molto eccitante, una sensazione di libertà mi pervadeva.
Mi misi a leggere a pancia sotto con i piedi in aria, li muovevo lentamente e provocatoriamente,  avevo lo smalto trasparente e brillava al sole.
Ero tranquillo e aspettando che qualcuno abboccasse alla mia esca, non mi aspettavo nulla e non avevo fretta, ero appena arrivato.
Noto il pancione che si sollazza il piccolo cazzo, lentamente quasi svogliatamente. Io credo che mi stia osservando, nella speranza che sia un feticista bavoso comincio a toccarmi un piede svogliatamente, massaggiandolo.
Dopo un po lo guardo e ha smesso, si è addormentato. Russa.

Ok, rilassiamoci, poi penseremo a sperimentare...

Dopo qualche ora di relax, un tipo che camminava mi guarda e si avvicina sdraiandosi a qualche metro da me, lo guardo e mi guarda fisso. Ha un cazzo gigante  e un atteggiamento che non mi piace molto però aspettavo comunque una sua mossa, ero curioso. Ma dopo un po se ne andò.
Poco male.

Inaspettatamente la mattina finisce con un episodio non programmato, due donne sulla cinquantina mi chiesero di poter lasciare le loro cose li vicino mentre si facevano il bagno, quando tornarono cominciammo a chiacchierare mentre fumammo una sigaretta. Dalla sigaretta si è passati alla crema solare, secondo loro ero troppo bianco e si offrirono di spalmarla sulla mia pelle, non aspettai un secondo e il mio cazzo divenne tremendamente duro e gocciolante. Una di loro mi fece un bellissimo bocchino, lento, gustoso e profondo, mentre ci guardavano con rispettosa distanza due uomini che si stavano segando. Mi sentii al settimo cielo.
Quando se ne andarono mi feci un bagno rinfrescante e tornai a mostrare me stesso sul telo da mare.
Quel giorno non successe nient'altro di erotico, solo qualche chiacchiera, conoscenze, leggere provocazioni.

Il giorno dopo decisi di andare in una spiaggia ancora più selvaggia, bisognava percorrere un sentiero di un ora prima di arrivare, una volta arrivati nel suo lato sinistro alla fine della spiaggia, c'era un'altra piccola spiaggia a forma dimezza luna con sabbia bianca e scogli ai lati, molto riparata e deserta. Avevo intenzione di farmi qualche foto.
Mentre godevo del mio corpo, toccandomi, strizzandomi, nella completa solitudine, mi resi conto che c'era un signore in carne, biondo, tipico turista inglese, che mi guardava dagli scogli. Continuai facendo delle foto ai miei piedi come se nulla fosse mentre si avvicinava.
Mi disse che avevo dei bellissimi piedi e un corpo molto sexy, molto gentile e rispettoso dei segnali altrui si offrì di fare delle foto con il mio telefono.
Accettai senza il minimo dubbio.
Aveva una bel pancione, completamente depilato con i capezzoli forati da piercing e un anello di metallo intorno alle palle che erano come a me piacciono, grandi e penzoloni.
Dopo qualche scatto mi fece vedere ed effettivamente erano molto eccitanti, lo incitai a continuare e gli chiesi in che posizione mi voleva vedere.
Giocammo per un po in questo modo, poi lo invitai a sedersi e condivisi un po di melone fresco e un paio di birre mentre parlavamo del più e del meno.
Parlammo di quello che ci eccitava, quali feticismi avevamo in comune e anche sogni proibiti. Eravamo in sintonia e questo mi fece venire una voglia matta di andare molto oltre su quella spiaggia.
Dopo un'ora ancora non si era vista anima viva.
Il suo cazzo era cresciuto mentre parlavamo di come mi piaceva farmi succhiare i piedi e sentire una cappella fra le dita.
Mi disse che lui era estremamente feticista e che gli sarebbe piaciuto da morire pisciare sui miei, quindi parlammo della mia curiosità in giochi bagnati e gli dissi che mi sarebbe piaciuto molto.

La calda piscia sbatteva sulle caviglie, dita, suole, collo. Gli schizzi arrivavano sul culo e la cosa mi eccitava da morire. Quando uscivano solo gocce lui si avvicinò e cominciò a strusciare le palle sui piedi bagnati cominciando a gocciolare.
Allora senza più aspettare gli chiesi se gli sarebbe piaciuto sbavare copiosamente fra le dita mentre io giocavo con le sue palle.
Sdraiati, da soli, in un posto incantevole, il tempo si fermò. Ma noi no, le sue mani neanche.
Mentre cominciai massaggiare le palle e a infilare i piedi nella sua bocca piena di bava, le sue mani cominciarono a carezzare le coscie, il culo, afferrava le caviglie e accennava a voler separare bene le chiappe.
Gli dissi:
"Puoi toccarmi le gambe e il culo come e quanto vuoi, anche il buco ma solo se sei dolce e delicato"
E fu così che con una mano afferrai le palle depilate e con l'altra scappellai il suo cazzo duro e gocciolante.
Lui leccava, succhiava e afferrava il culo separando bene le chiappe e infilando piano piano un pollice. Quando il culo si aprì lentamente e la sua falange si fece passo dentro cominciai a succhiargli le palle mente lo masturbavo lentamente, dalle palle salii alla base e finalmente alla cappella, il suo pollice ormai era tutto dentro così come il suo cazzo nella bocca.
Sentire con le labbra lo scalino della sua cappella e insistere in quel punto con la lingua, stringendo e succhiando era tremendamente eccitante, così come il suo modo di succhiare i piedi e manipolare il mio culo.
Capisco che gli manca poco per venire e gli chiedo dove vuole sborrare.
Invece della risposta arrivò uno schizzo caldo dentro la bocca, sulle labbra, faccia.

Ridendo gli dissi: "immagino che mi volessi sborrare in faccia?"
Io pieno di bava e sborra in faccia, lui sudato e pieno di bava decidemmo di tuffarci a mare.
Rinfrescati ci scaldammo al sole.
Aveva un bel pancione e per giocare, ancora bagnati, cominciai a strusciare le chiappe.
Ero tremendamente eccitato.
Ci sedemmo e fumando una sigaretta gli raccontai del vecchio dell'autobus, di cui parlo in un racconto precedente. Mente descrivevo cosa il vecchio mi fece cominciò a toccarsi e a toccarmi il culo.
Finita la storia il suo cazzo era di nuovo pronto a giocare con la mia carne e io ero pronto a dargliela a cambio di attenzioni come e dove dicevo io.
Improvvisamente cambiai di posizione e gli dissi:
"Ti va li leccarmi il culo?"
Invece di rispondermi affondò la lingua dentro del buco allargando, affondando, sbavando come una lumaca, le gocce e fili di bava colavano sulle cosce. Mentre con la pianta del piede gli davo leggeri colpetti alle palle gli dico:
"Io ho dei preservativi, mi scoperesti ?"
La risposta fu eloquente: "muoio dalla voglia di afferrare quel culo bianco e sentire come entra dentro"

Mi misi a pecora seduto sui miei talloni, lui si mise dietro e spinse la sua pancia sul culo, la e sentii come la cappella spingeva, per fortuna aveva una cazzo medio, preferivo, sarebbe stata una penetrazione più profonda e focosa.

"Sputa sul culo, e schiaffeggia un po"

Ubbidiente e dolce mi riempì di bava prima di spingere la cappella dentro lentamente.
Fece un suono animalesco quando tutto il suo cazzo entrò dentro. Mentre afferravo i miei capezzoli strizzandoli, lui strizza una chiappa mentre con l'altra mano abbracciava il mio ventre. Sbavava sulla schiena e il suo sudore scorreva ovunque. Gli chiesi di cambiare posizione, lui in ginocchio, io sdraiato di lato sotto di lui con la gamba alzata come una giovane cagnetta. Così poteva sculacciare per bene e dare libero sfogo alla sua libidine.
La pancia sbatteva e le palle si schiacciavano, sentivo come era vicino alla sborrata.
Ora non era più dolce ma deciso, ritmico e aumentava la forza con cui sbatteva e strizza, lo guardai in faccia con la bocca sbavante e gli implorai di sborrare.
L'animale inglese urlò di liberazione riempiendo il preservativo spinto in fondo al mio culo rosso per gli schiaffi e le strizzate.
Rallenta il ritmo e sfila lentamente il cazzo dal culo, stramazza sul telo da mare e ride di gusto, tutte e due ridiamo.
Gli tolgo il preservativo e comincio a leccare la cappella succhiando le ultime gocce. Sento come si ammoscia dentro la bocca.
Presi il preservativo ancora pieno e lo svuotai sui miei capezzoli, strizzandoli un po.

Continuammo qualche ora a chiacchierare amichevolmente fino a che ci separammo non prima di aver scambiato i contatti e i nomi dei rispettivi hotel. Ci sarebbe piaciuto fare qualche serata nella mia e nella sua stanza al chiuso e io preparato e travestito di tutto punto.
Ci saremmo rivisti varie volte nell'arco di quella settimana per avventure molto intense che racconterò in successive storie.
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