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Gay & Bisex

Un autobus particolare, una storia vera.


di Membro VIP di Annunci69.it Aimieipiedi
01.12.2021    |    19.229    |    17 9.5
"Fermata, pochi scendono ma molti altri provano a salire e ci si schiaccia acora di più..."
Erano anni ormai che giocavo e sperimentavo in segreto con il mio corpo.
Lo guardavo allo specchio muoversi sinuoso, androgino.
Mi immaginavo in mille scenari, mille situazioni che avevano sempre come centro quast'altra parte di me che nessuno conosceva.
A quell'età la mia vita si alternava tra le frustrazioni della scuola, i primi fantastici esperimenti con l'altro sesso e la mia "stanza segreta" piena di tutto il mio corpo, per me, con me, solo mio.

La giornata a scuola era trascorsa come una delle tante in primavera, guardando la finesta e desiderando essere altrove.
Dopo sei estenuanti ore si torna a casa, si va a prendere l'autobus che come al solito era pieno come un uovo, mi faccio spazio, spingo, mi spingono e alla fine mi posiziono nel mezzo del mucchio selvaggio, per non dare fastidio giro lo zaino e lo metto di fronte. La tuta che indossavo aveva un buco sul ginocchio ed era particolarmete attillata intorno alle coscie e culo, con la stessa avevo giocato qualche volta sotto la doccia, indossandola nudo, ma questa è un'altra storia, torniamo all'autobus.
Fra i vari spintoni mi sembra di riconoscerne uno che ha sempre lo stesso ritmo che non va ne con le buche ne con le frenate, sembra intenzionale.
Ma vuoi vedere che c'è qualcuno che mi vuole toccare il culo!
Li per li mi sono incazzato come una belva ed ero pronto a far valere i miei diritti e fermarlo mentre senza consenso invadeva la mia persona, come avevo fatto in altre occasioni.
Quando mi girai per vedere chi fosse vidi una persona anziana, sulla settantina, tipico pensionato sovrappeso. Guardai in basso e aveva una mano nella tasca mentre l'altra era tipicamente morta e sfiorava la mia chiapa sinistra.
Prima di sferrare la gomitata fatale, guardai gli altri passeggeri per cercare una faccia che esprimesse quel disappunto sufficente per autorizzare la mia coscienza a colpire senza pietà.
Ma niente, erano tutti rincoglioniti e così schiaciati che avrebbero potuto rapinarmi e nessuno se ne sarebbe accorto.

A qual punto, da dentro la "stanza segreta" arriva una vocina che suggerisce di approfittare di questo momento per farmi toccare il culo per davvero, la prima volta e per giunta in una posizione di vantaggio, questo vecchio porco stava facendo qualcosa di illegale, quindi IO gestivo la situazione, cosa che ancora oggi mi eccita fare.
Mi armai di valore, l'adrenalina cominciò a circolare e mi tremarono leggermente le ginocchia ma ormai avevo deciso.

Appena sento che si riavvicina e appoggia la sua mano, invece di togliermi rimango fermo e lui anche si ferma.
Una frenata improvvisa mi permette di schiacciarmi ancora di più a lui e sento che la sua mano non è poi così morta, si riattiva e la gira volgendo il palmo e non più il dorso verso la mia chiappa.
Fermata, pochi scendono ma molti altri provano a salire e ci si schiaccia acora di più. Perfetto.
Adesso ho la sua mano che afferra la mia chiappa intera.
Comincia leggermente a palparmi, è quasi impercettibile ma sento il ritmo e sopratutto sento il suo pollice che comincia lentamente a dirigersi verso il centro delle chiappe, avvolgeva e palpava sempre di più.

Io guardavo I passeggeri più vicini per vedere se qualcuno si fosse reso conto, preparato a far smettere la cosa dando uno scrollone. Ma per fortuna nessuno guardava e lui si deliziava del mio culo.

Sento come si sta eccitando, mi palpa per bene e gustosamente, di certo non mi tolgo e spingo a ritmo delle sue palpate verso la sua pancia per cercare con il mio culo se c'era anche altro di duro oltre la mano su cui spingere.
Effettivamente dopo un altro paio di fermate riesco a sentire e a misurare la sua eccitazione.
Decido di osare ancora di più e lentamente cerco la sua mano con la mia e mentre mi strofino con il suo cazzo maturo e duro, la porto a trovare l'elastico della tuta e gli infilo un dito sotto. Il vecchio maiale capisce immediatamente e lentamente, mentre io coprivo con lo zaino, mise la mano dentro i pantaloni della tuta e mi afferrò ancora una volta la chiappa ma adesso era tutto diverso.

Mi stava toccando per davvero, non ci potevo credere. Era al contempo eccitantissimo e pericoloso. Una combinazione che sono certo il più di voi sa essere esplosiva.

Adesso non è più lento ma va decisamente verso il mio buchino con il pollice e lo lascio fare ormai immerso nell'esperimento più reale fino a quel momento.
Con tutto questo caldo e l'eccitazione avevo la zona del buchino sudatissima, che era ancora una volta una coincidenza perfetta.
Trova il mio buchino e comincia lentamente e ritmicamente a farlo pulsare con il suo pollice lubrificato per bene.
Il mio culo lentamente si apre.

Ogni tanto ci fermavamo e ci riposizionavamo per no destare sguardi indiscreti ma dopo varie farmate la gente lentamente diminuiva e il tempo a disposizione anche. Comincio ad avere fretta anche se alla mia fermata mancava ancora un po.
Sentire una delle cose che avevo sempre fatto con me stesso ma fatte da uno sconosciuto, porco e anziano era una cosa che mi eccitò oltremisura.
La fretta, l'eccitazione, la paura, l'incertezza

Non posso più aspettare, e mentre lui spinge e allarga io faccio un movivemto di anche e mi infilo il suo dito dentro, la sua falange viene ingoiata dal mio buchino che non vedeva l'ora.
Comincio a scoparmi il suo dito, spingo e muovo il culo, lo voglio tutto dentro.
Brucia un po ma vale la pena.
Mentre è tutto dentro mi afferra la chiappa con forza, la strizza bene e spinge il suo dito da lato a lato per allargare ancora di più.

Purtroppo una importante fermata arriva e la maggior parte della gente comincia a scendere.
Lentamente toglie il dito e mentre sfila la mano da dentro i pantaloni mi da un paio di strizzate.
Il porco mi da anche uno schiaffetto e una risatina.

Non lo guardai mai in faccia durante tutto l'esperimento ma prima di avicinarmi all'uscita lo guardai fisso e serio, gli feci un mezzo sorriso e un'occhiolino.
Scese alla mia fermata e vidi dove viveva, un colpo di fortuna perchè questo signore lo rividi in un'altra occasione ben diversa ma non meno rivelatrice per me, ma è un'altra storia ancora.

Quella manciata di minuti cambiarono tutto, la percezione del mio corpo che già non era solo mio e creò un' interferenza con la mia "camera segreta" un canale che a volte si apre e fa incontrare i due mondi.



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