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Il posto al fiume - 05. Le mie nuove giornate parte 2


di lucaxu2
26.06.2014    |    10.537    |    2 9.3
"Il professore di ginnastica insieme al bidello, mi alzano e mi spingono fuori dalla stanza con ancora i pantaloni calati e tutto impacciato, cerco di..."
Nonostante i miei impegni mattutini ero riuscito ad entrare in classe tra i primi, guadagnandomi così un banco in ultima, fila dove ho passato le prime due ore di matematica in uno stato di dormiveglia. Nella mente mi si mischiavano le immagini di quello che avevo fatto ed in bocca sentivo ancora il sapore delle varie sborrate che avevo ingoiato. Speravo che la mattinata si sarebbe svolta ormai normalmente ma mi sbagliavo. Un bidello infatti si presenta in classe bussando e chiede al professore il permesso di accompagnarmi dal preside per una comunicazione importante. Il professore non fa obiezioni ed io, incuriosito ed impaurito esco di classe col bidello il quale, appena chiusa la porta alle sue spalle, mi piazza una mano sul culo. "Ciao Michelina, io sono Franco, adesso ti accompagno a pulirti il culo che sarà ancora sporco di sborra, poi andiamo dal preside che vuole conoscerti." A quelle parole sono sbiancato, ma non ho potuto sottrarmi alla spinta del bidello che con la mano sul mio culo mi faceva entrare nei bagni della scuola. "Lavati la sborra da quel culo da troia che poi mi ci fai fare un giro anche a me" Per fortuna i bagni erano vuoti altrimenti non so cosa mi sarei potuto inventare. Col cuore che mi batteva a mille per la paura che entrasse qualcuno, mi avvicino ad un lavandino e mi abbasso pantaloni e mutande mentre guardo il nuovo bidello che mi si avvicina tirandosi fuori il cazzo già duro. "Sono due ore che ascolto i racconti di te che fai la troia con tutti, sto per esplodere. Adesso mentre ti lavi me lo succhi, che ho bisogno di svuotarmi le palle e se entra qualcuno, gli dici che sei una troia e che mi hai costretto a fartelo succhiare perchè non puoi fare a meno di bere sborra." Il fazzoletto che mi tamponava il culo, mi si era incollato alle chiappe grazie alla sborra che si era seccata uscendo. Ero impaciatissimo. Piegato, con il culo appoggiato al lavandino, che cercavo di pulirmi mentre Franco mi teneva la testa e mi scopava la bocca come fosse una fica. Il suo cazzo era leggermente più piccolo degli altri provati finora e riusciva a farmelo scorrere tutto in gola sensa problemi. Io lo lasciavo fare sperando che finisse veloce e che non entrasse nessuno per non sputtanarmi ulteriolmente. "Si vede che ti stanno insegnando bene a fare i pompini. Ti succhi i miei 18 centimetri di cazzo meglio della mia ragazza. A lei non riesce di ingoiarlo tutto. Stai diventando proprio una brava troia. Tira fuori la lingua, voglio che mi lecchi le palle mentre ti fotto le tonsille. Senti con la lingua le mie palle mentre mi svuoto. Bevi michelina!" Mi ha ficcato così il cazzo bene in gola schiacciandomi le palle sulla lingua ed ha cominciato a venirmi diretto nello stomaco. Sentivo benissimo le sue palle contrarsi sulla mia lingua ad ogni schizzo. Poi lo ha sfilato, mi ha lasciato in bocca solo la cappella comincando a segarsi velocissimo e in pochi secondi mi ha schizzato nuovamente sulla lingua. "Bevi ancora troia e ringraziami!". Da brava maialina gli ripulisco bene il cazzo e glielo rimetto nei pantaloni. "Piacere di conoscerla bidello Franco, grazie di trattarmi da troia e di farmi bere tanta sborra come i suoi colleghi. Sono lieta di svuotarle le palle quando vuole". Quindi mi rivesto e mi lavo la bocca al lavandino mentre il bidello franco si dirige verso l'uscita dicendomi che mi avrebbe aspettato fuori. Giusto in tempo, perchè uscendo incrocia un paio di alunni che entrano in bagno e si mettono alla finestra per fumarsi una sigaretta di nascosto dai professori. Fossero entrati un minuto prima mi avrebbero trovato a braghe calate che mi facevo sborrare in bocca da un bidello. Quel pensiero mi ha fatto vergognare da morire e la faccia mi è diventata tutta rossa mentre il bidello mi accompagnava dal preside. "Mi ci voleva proprio una bella svuotata di palle, adesso che mi sono calmato quando ti rivedo ti do una bella ripassata al culo. Intanto vedi di comportarti da troia come ti è stato insegnato. E' importante che il preside ci lasci continuare indisturbati ad insegnarti ad essere una brava troia, quell'uomo è un porco e sono sicuro che non avrai problemi, non so se mi sono spiegato." Eravamo arrivati davanti alla porta del preside, il bidello saluta la segretaria alla scrivania, bussa e se ne va lasciandomi li in attesa degli eventi. Sento la voce del preside che mi intima ad entrare e lo faccio, chiudendomi la porta alle spalle. Il preside è fermo in piedi che mi guarda perplesso come se non aspettasse la mia visita. Ero un po' titubante a quella scoperta ma il bidello Franco con le sue parole mi aveva fatto capire cosa dovevo fare. Mi avvicino pieno di vergogna e speranzoso di non passare dei guai seri con quello che stavo per fare, mi inginocchio ai suoi piedi e comincio a sbottonargli i pantaloni. Il preside sembra si sia paralizzato e mi guarda mentre ormai gli sto impugnando il cazzo. "Mi scusi signor preside di essere così sfacciata, io sono Michelina. Mi ha scoperto un bidello mentre facevo la troia al fiume con un signore che cercava di insegnarmi a fare i pompini e adesso, vorrebbe continuare ad insegnrmi ad essere una troia svuotando le palle agli altri bidelli della scuola. Sono venuta qua da lei, a chiederle se per favore può lasciarmi uscire ogni tanto di classe, per continuare le mie lezioni da troia con i bidelli che sono tanto gentili e pazienti e mi aiutano ad allenare i miei buchi. In cambio anche lei potrebbe usufruirne come vuole." Credo che la mia faccia adesso fosse viola mentre lo guardavo parlando e appena finito, mi copro il volto imboccandogli il cazzo e cominciando a fargli un pompino con tutta la passione che ci avrebbe messo una troia. Sentivo che il suo cazzo si ingrossava a dismisura nella mia bocca, ma con grande sforzo ho lasciato che si indurisse crescendomi direttamente nella gola mentre continuavo a fargli il pompino. Doveva avere un cazzo bello grosso perchè stavo soffocando e fiumi di saliva mi uscivano bagnandoglielo tutto. "Ma guarda un po' che bella sorpresa. Chi lo avrebbe mai sospettato che ti piaceva il cazzo. Così vorresti diventare una troia e proprio nella mia scuola. Mi fa piacere che i miei studenti si impegnino anche in materie extra scolastiche come queste e ti aiuterò volentieri. Ma non vorrei che tu fossi qua solo per cercare di ricattarmi, quindi se vuoi il mio permesso di lasciarti essere la troia dei bidelli adesso ti spogli e continui a succhiarmi il cazzo mentre chiamo la mia segretaria, poi quando entra le spieghi perchè mi stai facendo un pompino. Se vuoi il mio aiuto farai tutto quello che ti dico sensa fiatare o ti caccio immediatamente dall'istituto." Mi spoglio veloce intimorito da quelle parole e mi ributto sul suo cazzone leccandolo tutto mentre chiama al citofono la segretaria. "Signora Maria venga un attimo nel mio ufficio che devo mostrarle una cosa." La porta alle mie spalle d'improvviso si apre mentre sono tutto nudo in ginocchioni a succhiare il cazzo del mio preside. La segretaria getta un urlo di sorpresa e voltandomi, la vedo paralizzata sulla porta, con le mani a tapparsi la bocca che mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite. Io le sorrido, continuando ad impugnare quel cazzo maestoso e strusciandoci il viso contro come fossi una gatta in calore "Mi scusi signora Maria di averla scioccata. Mi rendo conto della strana situazione, ma sto cercando di farmi trasformare in una brava troia dai bidelli, che mi hanno detto, che se volevo essere libera di agire avrei dovuto chiedere l'aiuto del preside. Quando poi ho visto il suo cazzo non ho saputo resistere e sto pregando il signor preside di mettermelo tutto nel culo. Non sto cercando di ricattarlo, anzi, sono pronta a scrivere che se me lo mette tutto dentro qua di fronte a lei, potrà fare di me ciò che vuole". Il preside sorride soddisfatto mentre la segretaria ancora mi guarda attonita. Era una signora di una cinquantina d'anni, un po' grassotta, con dei grandi e spessi occhiali che la facevano sembrare ancora più ceca di quel che era in realtà. "Signora Maria, capisce anche lei che fortune così capitano poche volte ad un uomo, come potrei mai rifiutare il mio cazzo ad una troia del genere. Guardi anche lei. Neanche ha finito di parlare che già me lo succhia di nuovo. Anche meglio di una puttana devo dire. Non posso farmi scappare questa occasione, si metta qua seduta alla mia scrivania e scriva: -Sono venuto qua di mia iniziativa per farmi inculare dal preside per potermi far trasformare nella traia della scuola. In cambio, anche per lui sarò da adesso per sempre Michelina e potrà chiedermi di fare qualsiasi cosa voglia per soddisfare i suoi piaceri-." ascoltavo il suono della sua voce sensa preoccuparmi continuando a succhiargli il cazzo "Mi sembra che possa andare così. Scriva in fondo -Michelina la Troia- e fra parentesi il suo vero nome poi me ne stampi qualche copia che gliele faccio firmare col cazzo tutto nel culo." La segretaria, come un automa adesso sembrava rianimarsi e incamminandosi, si siede alla scrivania per scrivere il messaggio del preside sensa neanche guardare lo schermo, ormai ipnotizzata dal mio pompino e credo anche dal cazzone del preside. Finite le stampe prende i pezzi di carta e li appoggia sulla scrivania di fronte a me. Aveva usato la carta con l'intestazione della scuola e con sotto la firma del preside. Io continuo la mia parte e sfilandomi lentamente il cazzo del preside dalla gola gli dico "Per favore, non resisto più. Ho bisogno di provare il suo cazzone, mi inculi per favore." Anche la segetaria adesso rideva e mentre mi giravo per offrire il mio culo al preside, mi prende le chiappe e me le allarga con le mani "Così vuoi diventare una troia. Chi se lo aspettava da te. Vedo che comunque il cazzo ti piace davvero da come succhi quello del preside. Tranquilla, sarò pronta a confermare che non è il preside a costringerti a farlo, ma che sei tu una gran troia, anzi, se davvero ti entra tutto nel culo, ti presento anche mio marito! Sono ormai anni che mi prega di offrirgli il culo perchè ormai la mia fica si è adeguata troppo alle dimensione del suo cazzo. E' enorme ti assicuro. Non mi entra neanche bene tutto nella fica, saranno 30 cm! Sono convinta che sarà contento di potere finalmente far entrare il suo cazzo in un buco da troia." Il preside intanto, mentre la segretaria parlava, aveva già appoggiato la cappella al mio buchino ed aveva cominciato a spingere fermandosi solo quando la sua pancia ha combaciato perfettamente con le mie chiappe. "Ecco fatto Michelina, tutto in culo d'un colpo solo. Adesso mentre ti sto piantato dentro firma il tuo contratto di troia o ti scordi di succhiare cazzi nella mia scuola." Tutto tremante prendo la penna e cerco di firmare i fogli nello spazio sotto al mio nome, mentre il preside si diverte a fare flessioni sulle ginocchia sensa sfilarmi il cazzo dal culo neanche di un millimetro. Potevo sentirlo bene che si muoveva dentro di me solleticandomi la prostata. Conoscevo bene ormai la sensazione di annebbiamento che mi stava arrivando alla mente. Anche la segretaria se ne era accorta guardandomi e mi sposta la mano che mi ero prontamente portato sul mio cazzetto moscio. Sento la sua bocca che lo avvolge e gli scarico dentro ciò che avevo nelle palle mentre firmavo la mia condanna a troia. Era la prima volta che qualcuno mi prendeva il cazzo in bocca e mai avrei pensato che mi sarebbe successo così. "Stai godendo Michelina, lo posso sentire da come mi stringi il cazzo col culo. Allora ti piace davvero fare la troia! Adesso con questo foglio che hai appena firmato, sei legalmente la mia troia di diritto, ho anche la mia segretaria per testimone e non ti negerò mai un attimo per impegnarti ad essere sempre più troia, anzi, non vedo l'ora di vederti alle prese col cazzone del suo marito." Un attimo di lucidità mi ha fatto pensare a quello che stavo sentendo, rendendomi conto che adesso non ci sarebbe più stato ritorno alla mia vita normale. Avevo appena firmato un foglio in cui dichiaravo che volevo essere trattata da troia. Non erano più minaccie alle quali in qualche modo mi sarei potuto sottrarre. Ora sarei inevitabilmente dovuto sottostare di mia iniziativa alle voglie di questi porci. Ma i miei pensieri vengono presto distolti dal preside che adesso mi stava pistonando rabbioso, sensa curarsi del male che poteva farmi col suo cazzone e Maria, con una mano mi ha strizzato le guance per farmi aprire la bocca e versarci dentro la mia sborra che aveva ancora nella sua. "Sei più troia di tutte le mie amiche messe insieme Michelina. Non vedo l'ora di offrirti a mio marito per vederlo finalmente contento col cazzo piantato tutto dentro al tuo culo da troia. Sarà un piacere potermi sfogare con te tante voglie represse, anzi, comincio subito. Vado a chiamare il bidello che ti ha accompagnato per farti riportare in classe. Lascio aperto che magari qualcuno ti vede quanto sei troia." Mi lascia in balia del preside e se ne va lasciando la porta spalancata con me in bella vista che mi faccio inculare. Potevo vedere bene tutto il corridoio, con lei che camminava rimpicciolendo e sparendo scendendo le scale. Chiunque adesso avrebbe potuto vedermi mentre venivo inculato se fosse passato dal corridoio. Furono pochi minuti interminabili di vergogna, col preside che non smetteva di fottermi il culo fregandosene di chi potesse arrivare, ma eccola che la vedo riapparire in cima alle scale con il bidello franco. "Non stare zitta Michelina! dimmi che ti piace il mio cazzo nel culo!" Dovevo essere proprio un bello spettacolo per il bidello e la segretaria che mi venivano incontro ridendo. Ero con le mani tese appoggiato alla scrivania che si muoveva ritmicamente alle spinte nel mio culo del cazzo del preside. "Grazie di incularmi signor preside. Il suo cazzo è veramente grande, mi piace come mi scava il culo. Verrò da lei tutti i giorni per gustarmelo bene. Ancora, più forte signor preside, faccia vedere anche a loro quanto sono troia." Franco e la segretaria erano entrati nella stanza godendosi la scena di me che facevo la troia. Mi ritrovo così la patta di Franco vicina al viso, mentre ondeggio ai colpi del preside che mi incula. La segretaria armeggia con i suoi pantaloni e gli tira fuori il cazzo segandolo e offrendomelo da succhiare. "Avanti michelina, succhia un po' anche questo cazzo e induriscilo bene. Mi ha detto Franco che prima non ha avuto il tempo di incularti e mi pare giusto rimediare." Io ormai sono fuori di testa da un pezzo e mi getto famelico sul cazzo del bidello Franco che in pochi secondi mi si ingrossa in gola. Inizio a fargli un pompino che seguiva la velocità dei colpi del preside nel mio culo. Credo che mi avrebbe riempito presto la gola se il preside non mi avesse interotto sfilandosi dal mio culo, per sostituirlo e piantarmi tutto il suo cazzo in gola per sborrarci dentro. Franco non si è fatto perdere l'occasione e mi ha infilato il cazzo in culo sensa riguardo iniziando a fottermi più veloce che poteva. "Te lo avevo promesso che mi sarei fatto un giro anche io nel tuo culo. Senti come ti ha aperto bene il preside, mi sembra di scopare una panetta di burro. Adesso te lo farcisco di sborra!" Mi è venuto in culo continuando a pistonarmi rapidamente mentre ripulivo il cazzo del preside, poi mi ha presentato anche il suo da ripulire. "Vedo che sei riuscita a chiedere il permesso al preside di fare la troia nella scuola. Bene michelina vedrai quanto ti faremo divertire, imparerai molte cose con noi, puliscimi bene il cazzo che ti riaccompagno in classe. Il professore si starà chiedendo che stai facendo, è già mezzora che sei via." Mentre continuavo le mie mansioni il preside si era già ricomposto e stava dettando a maria una nuova lettera "-Mi scuso di essere stato via così tanto ma dovevo chiedere al preside se per favore mi inculava e ci ho messo un po' a svuotargli le palle-. Dopo la imbustiamo insieme ad una copia del tuo contratto, prima mi ci metti una firma anche qua sotto al tuo nome, così brava, sensa smettere di succhiare il cazzo del bidello franco. Quando rientri in classe dai questa busta al tuo professore e cerca di fare la troia anche con lui. Se vuoi fare la troia liberamente per la scuola con i bidelli dovrai farti amici anche i professori, così che possano chiudere un occhio quando stai via qualche minuto di troppo. Questo significa che voglio che fai in modo di svuotare le palle anche a loro e di non negargli niente, capito Michelina?. Voglio che ti comporti sempre come una maialina di razza e che chiedi ad ognuno di loro di usarti come una troia e comincierai col professore di matematica che sta aspettando il tuo rientro in classe. Adesso togliti quel cazzo di bocca, prendi questa busta e torna in classe da lui." Mi rivesto ancora con la sborra del bidello che mi esce dal culo e mi lascio accompagnare in classe stringendo la lettera nelle mani. Mancavano ormai 15 minuti alla fine della lezione di matematica dopo di che ci sarebbe stato l'intervallo. Rientro in classe, porgo la busta al professore con la testa bassa dicendogli che era da parte del preside e mi rimetto seduto al mio banco. Lo vedo che legge con gli occhi sgranati e mi metto rapido a scarabocchiare un foglio per non far notare la mia vergogna. Il suono della campanella fa schizzare i miei compagni fuori di classe. C'era l'intervallo e le ore successive le avremmo passate in palestra, quindi si stavano spostando tutti con gli zaini in spalla. Stavo per fare lo stesso ma il professore mi chiede di aspettare un attimo prima di seguire i miei compagni. Si alza e mi dice di andare con lui in aula professori ed io prendo il mio zaino e lo faccio a testa bassa. Nella stanza non c'è nessuno ma non c'è neanche una porta e ci mettiamo dietro una fila di armadietti che era la dentro, per ripararsi dagli occhi degli alunni che scorrazzavano nei corridoi e da chi fosse entrato. "Fammi vedere un po' questo culo che dici di aver offerto al preside. Voglio proprio vedere se è vero che ti sei fatto inculare e che ti posso trattare da troia." Mi vergognavo da morire sentendo le voci dei miei compagni dall'altra parte della fila degli armadietti, ma mi lascio cadere pantaloni e mutande alle caviglie e voltandomi mostro il mio culo allargandomi le chiappe con le mani. Il professore di matematica ci infila dentro due dita fino alle nocche lasciandomi a bocca aperta. "Sembra proprio che non mi mentivi, si sente che da qua ci è appena passato qualcuno, tra l'altro non ti sei neanche pulito, hai ancora la sborra che ti esce fuori." Io volto la testa per guardarlo e tutto rosso in viso dalla vergogna gli dico "Mi scusi signor professore di matematica, ma ci stavo mettendo troppo a svuotare le palle al preside e al bidello che mi aveva accompagnato e non sono riuscito a pulirmi. Mi aiuti anche lei a diventare una brava troia per favore." Lo vedo che ridendo si tira fuori il cazzo per sostituirlo alle dita che prontamente mi infila in bocca da ripulire. Il suo cazzo mi scorre nel culo sensa problemi e lui mi fotte con dovuta calma. "Ma certo che ti faccio fare la troia, lo vedo che ti piace il cazzo, tranquilla non mancherò di farmi svuotare le palle tutte le volte che ti vedo. Hai un culo favoloso, sarà un vero piacere usarlo quando mi pare." Il rumore di una sedia ci fa capire che qualcuno è entrato nella stanza e si è seduto. Si possono udire il rumore dei pezzi di carta che sfogliando sta leggendo. Il professore mi fa cenno con un dito di stare zitto mentre lui continua a divertirsi col mio culo. Per non fare rumore si muove lentissimo e posso sentire bene ogni millimetro del suo cazzo che mi scorre dentro, anche eccitato dalla paura di essere trovato in quella situazione da chissà chi. Il suono della campanella che segna la fine dell'intervallo, fa uscire l'intruso e il professore comincia a pomparmi il culo con forza mentre sento le voci dei compagni che scompaiono nelle varie classi. "Che avresti fatto brutta troia se ci avessero scoperto? Scommetto che non avresti vietato la bocca ad un nuovo cazzo." Mentre mi parlava con le mani mi stava allargando le chiappe per aiutarsi a scoparmi più a fondo con forza. Mi ero scordato che i miei compagni erano già in palestra da un bel pezzo e il professore sembrava non avere intenzione di godere. "Si professore, lo avrei preso in bocca a chiunque come una brava troia, la prego non smetta di incularmi, svuoti le sue palle dentro di me per favore." Sembra che voglia accontentarmi veramente e i suoi colpi aumentano di velocità ma tutto d'un tratto si blocca. Presi come eravamo non abbiamo sentito che qualcuno era entrato e da dietro gli armadietti erano apparsi il bidello cazzone e il professore di ginnastica. Il bidello teneva in mano la macchina fotografica che gli avovo portato ad inizio mattina e non si era lasciato sfuggire l'occasione di immortalarmi in una foto. "Glielo dicevo che lo avremmo trovato alle prese con qualche cazzo. Non voleva credermi mentre le dicevo che è da ieri che gli insegno a prendere cazzi. Michelina diglielo anche tu che sei una troia, non puoi certo negarlo con un cazzo nel culo!". Il professore di matematica era rimasto immobile piantato dentro di me con le mani a stringermi le chiappe e non diceva una parola. Io invece ho cominciato a muovere il culo sul suo cazzo con movimento rotatorio e rivolgendomi agli altri due. "Mi scusi signor professore di ginnastica se sto facendo tardi a lezione ma non posso sottrarmi ai miei doveri da troia, ho anche firmato un contratto per il signor preside che posso farle vedere, mi lasci finire col professore di matematica, non posso lasciarlo così, guardi che bel cazzo duro. Stava quasi per scaricarmi in culo tanta sborra." Intanto mi ero sfilato il cazzo dal culo, per farlo vedere mentre parlavo in ginocchioni masturbandolo. "Per favore signor professore di matematica, mi scusi se ci hanno interrotti, la prossima volta potrà godersi il mio culo fino in fondo, per oggi si accontenti di schizzarmi in bocca per far vedere ai signori quanto sono troia." Il professore di matematica si piega per prendere dalla borsa la busta che gli avevo dato, per poi porgerla al professore di ginnastica. Lui la apre e legge il contenuto stupito mentre continuo a leccare e segare il cazzo del professore di matematica che si indurisce come fosse arrivato al limite ed infatti, uno schizzo di sborra mi colpisce improvvisamente il viso. Spalanco prontamente la bocca e mi faccio centrare dal resto della sborrata mentre continuo a segarlo col professore di ginnastica che mi guardava ed il bidello che si divertiva con la macchina fotografica a farmi primi piani. Ho ingoiato tutto e mentre ripulivo bene il cazzo dalle ultime goccioline che uscivano strizzandolo ho detto "Grazie signor professore di ginnastica per avermi lasciato finire, se vuole anche lei può approfittare di me e svuotarsi le palle, mi farebbe molto piacere." Il professore di matematica dice al bidello che avrebbe voluto le foto, poi mi toglie il cazzo di bocca e ricomponendosi se ne va, dicendomi che gli stavo facendo fare tardi a lezione. Il professore di ginnastica insieme al bidello, mi alzano e mi spingono fuori dalla stanza con ancora i pantaloni calati e tutto impacciato, cerco di vestirmi che ormai siamo già nel corridoio. "Che c'è Michelina adesso ti vergogni? Eppure non ti è dispiaciuto di farci vedere quanto ti piace bere la sborra. Io sono abituato a vederti fare la troia ma il professore di ginnastica ancora no! Comunque hai firmato un foglio dove dichiari che vuoi essere trattata da troia, quindi prima o poi tutti si godranno il tuo culo michelina, lascialo fuori e facci vedere come sculetti fino giù in palestra mentre ti faccio altre due foto." Mi vergognavo da morire, ma ormai mi ero incastrato in questa situazione e mi tiro su i pantaloni ma lasciandomi il culo fuori, quindi sculettando per i corridoi della scuola mi dirigo negli spogliatoi della palestra. "Ma fai proprio tutto quello che ti si dice! Allora visto che sono il tuo professore di ginnastica, provvederò ad allenarti nelle tue doti da troia." Arrivati negli spogliatoi mi dice di spogliarmi e di cominciare a succhiare il cazzo al bidello mentre lui andava a controllare gli alunni. Torna dopo pochi minuti con due materassini di spugna arrotolati sotto al braccio e mi trova nudo, in ginocchini, col cazzone del bidello conficcato in gola. Srotola i materassini a terra e chiede al bidello di sdraiarsi su uno di questi col cazzo ritto. Lui esegue mantenendo verticale il cazzo con le mani. "Ho detto ai tuoi compagni che ti stavo punendo con degli esercizi speciali negli spogliatoi e li ho lasciati al mio assistente a giocare a calcio. Se nessuno ha bisogno di venire al bagno saremo indisturbati, altrimenti ti toccherà spiegare a qualcun altro che sei una troia. Adesso voglio che ti accovacci e ti siedi sul cazzo del bidello fino a fartelo sparire tutto nel culo. Quando senti che con le chiappe gli tocchi la pancia ti ritiri su quasi a far uscire tutto il cazzo e poi riscendi per rimetterlo tutto dentro. Puoi usare le mani solo per allargarti le chiappe e non per aiutarti in altri modi. Dieci flessioni per cominciare poi vediamo." Dando le spalle al bidello mi accovaccio su di lui allargandomi le chiappe. La lunghezza del suo cazzo mi fa trovare la sua cappella velocemente a contatto col culo. Mi sposto un po' cercando di fargli centrare il mio buchino e quando sento che la sua cappella lo sfiora mi fermo e comincio a spingere verso il basso. Il profassore mi incita a continuare mentre prende la macchina fotografica e si gode la scena della cappella del bidello che apre la via al suo cazzone dentro al mio culo. "Mi fa piacere che il bidello sia ben dotato, ma anche io non sono da meno lo scoprirai presto." Sentivo il cazzone del bidello penetrarmi man mano che scendevo giù. Le gambe mi tremavano e non era facile rimanere in equilibrio sensa potere usare le mani. Praticamente era il cazzo del bidello che mi aiutava a non cadere impalandomi al tempo stesso. Mi sembrava che il cazzo non volesse mai finire mentre scendevo e ad un certo punto non riuscivo più ad andare avanti. Ho cercato di rilassarmi il più possibile mentre il professore mi inveiva contro che una vera troia starebbe già saltellando sul cazzo del bidello. Ho allargato ancora di più con le mani le mie chiappe mentre spingevo con i muscoli del culo. Ho sentito come un qualcosa che cedeva dentro di me e finalmente il cazzo del bidello ha ripreso a scivolarmi dentro. Il professore contento mi ha dato uno schiaffone sul culo complimentandosi, dicendomi che gli piaceva il mio impegno, ma la cosa mi ha preso di sorpresa e ho perso concentrazione ed equilibrio finendo in un lampo impalato completamente e seduto sul bidello. Il professore di ginnastica è scoppiato in una risata mentre io con la bocca spalancata per l'intrusione non riuscivo a muovere un muscolo. "Questa foto mi pare d'obblgo" dice il professore immortalandomi in quella posa "ma ora comincia a contare dieci flessioni mentre mi succhi il cazzo poi mi do il cambio col bidello e fai lo stesso con me. Ogni giro aumenteremo di cinque flessioni e dovrai farle sempre più veloce. Ti potrai fermare solo quando ci avrai svuotato le palle o col culo o con la bocca." Cerco di muovermi mentre il professore si avvicina con la tuta calata e il cazzo fuori da farmi succhiare. Non sbagliava a vantarsi delle sue misure, infatti da come si presenta non sembra diverso da quello del bidello, ma lo avrei scoperto presto visto che già ne assaggiavo il sapore con la lingua. Il professore mi afferra la testa cominciando a fottermi le tonsille e incitandomi a muovermi. Io ci provavo e lentamente sono riuscito ad alzarmi, forse di dieci centimetri, per poi ricadere giù seduto. Col cazzo del professore in gola ho provato allora a contare "Uo" e si sono messi entrambi a ridere. "Brava michelina" mi ha detto ridendo il professore di ginnastica "ma puoi fare di meglio. Vedi di farti scorrere un po' più cazzo nel culo, alzale di più quelle gambe e non fermarti troppo seduta. Su ricomincia a contare che non vedo l'ora di provare il tuo culo. Non se ne trovano tante di troie disposte a prendere calibri come il mio e quello del bidello ma vedo che tu non hai problemi ad imparare." Detto questo riprende a godersi la mia bocca mentre io cerco di impalarmi col cazzo del bidello come mi ha detto. "ue...ee......uappo...ugue" le parole mi uscivano difficili di bocca, impegnato nel pompino al professore di ginnastica, ed era veramente faticoso non potere usare le mani mentre andavo su e giù sul cazzo del bidello. "iefi!" Ancora seduto sul bidello il professore di ginnastica mi sfila il cazzo di bocca chiedendo il cambio al bidello. "Vieni a provare come gli vibrano le tonsille sul cazzo mentre cerca di contare. Questa troia riesce a farti il solletico al cazzo mentre te lo succhia! Mai trovata una che gli piacesse così tanto il cazzo. Avevi proprio ragione". Detto questo si sdraia di fianco al bidello, io mi sfilo il suo cazzo dal culo che in un attimo mi ritrovo in bocca, poi mi sposto di lato cercando di mirare adesso il cazzo del professore di ginnastica al mio culo. Riesco a trovare la cappella e ad appoggiarla al mio buchino per calarmici sopra lentamente, ma il bidello ha altre intenzioni e mi ficca d'un colpo tutto il cazzo in gola facendomi cadere seduto sul professore di ginnastica. Il suono mi è uscito naturale di gola ritrovandomi impalato da un altro cazzone "uo!". Il professore allora mi ha dato uno schiaffo sul culo "No michelina! Il primo non conta, serve solo a farti prendere le misure non fare la furba con me e ricomincia a contare!" Col bidello che mi teneva per le orecchie continuando a scoparmi le tonsille, riprendo a muovermi sul cazzo del professore di matematica. Altre dieci flessioni sulle gambe mi avevano stremato seduto sul professore. "Avanti michelina siamo solo all'inizio, alzati che te ne toccano altre quindici a testa." Guardo il cazzo del bidello che si era già sdraiato e mi aspettava muovendolo. Mi sfilo il cazzo del professore di ginnastica dal culo e cerco quello del bidello ma le gambe non mi reggono e cado in ginocchioni col suo cazzo dentro. Mi butto allora un po' indietro allargo le gambe più che posso e comincio a muovermi flettendomi sui ginocchi per farmi impalare fino in fondo dal cazzo del bidello. Chiedo scusa al professore di ginnastica perchè le gambe non mi reggono e chiedo il permesso di continuare in questo modo. "Sei proprio una troia, io cerco di allenarti ma tu vuoi solo sentirti un cazzo che ti scorre dentro. Vuol dire che invece che di cinque flessioni, aumentiamo di dieci ad ogni cambio ed inoltre, visto che adesso non duri più troppa fatica con le gambe, voglio che muovi il culo come una ballerina di samba brasiliana mentre ti fai scorrere il cazzo dentro. Avanti ricominciamo, comincia a contare fino a venti e muovi il culo come ti ho detto brutta troia incapace." Mi sbatte quindi il cazzo il gola e mi umilia dicendomi che come troia non valevo niente se non riuscivo neanche a fare piè di dieci flessioni col culo su un cazzo. Comincio allora ad andare veloce su e giù e a muovere il culo come un pazzo vibrandolo sul cazzo del bidello mentre mi scorreva dentro. "Vedo che gli insulti del professore di ginnastica ti hanno ferita l'orgoglio da troia michelina. Adesso si che ti stai impegnando. Questa si che è una bella sega fatta di culo." La nuova posizione era meno faticosa per le mie gambe e i due si erano già scambiati diverse volte nel mio culo. Stavo contando adesso quaranta flessioni sul cazzo del professore quando d'un tratto mi ferma a mezz'aria col cazzo nel culo a metà "Ferma così troia sto per venire e voglio farlo da solo, tu vedi di farti sborrare in bocca dal bidello mentre godo o ti lascio qua a finire di succhiarlo mentre vado a richiamare i tuoi compagni nello spogliatoio!" Quella frase mi terrorizza e alla paura di essere visto dai miei compagni di classe a fare la troia, con le mani e con la bocca mi muovo velocemente sul cazzo del bidello mentre sono sospeso e il professore di matematica mi stantuffa il cazzo in culo dal basso verso l'alto a velocità estrema. Mi tolgo il cazzo del bidello di bocca e comincio a segarlo velocissimo "La prego signor bidello, lo so che da l'inizio della mattinata mi ha gia donato tanta sborra ma la supplico, mi riempia ancora una volta la bocca." i due alle mie parole impazziscono, il professore mi sborra in culo mentre continua a scoparmi veloce e il bidello mi riempie la bocca e il viso di sborra, che prontamente ripulisco col suo cazzo per rimettermelo in bocca e finire di spremerlo. Lascio che i due si calmino e mi allontanino dandomi nuovi ordini. Il bidello si riveste e se ne va salutando il professore e dicendomi di passare da lui a riprendere la macchina fotografica prima di uscire. Il professore di ginnastica mi dice di ripulirmi, di rimettere in ordine e poi raggiungerlo in palestra per finire la lezione insieme agli altri. Mi lavo come posso, mi rivesto, arrotolo i tappetini e vado a metterli al loro posto in palestra. Ho passato il resto della lezione a rispondere alle domande dei miei compagni curiosi, inventandomi che ero rimasto troppo in bagno dopo l'intervallo e che il professore mi aveva punito facendomi fare degli esercizi negli spogliatoi. Questo forse giustificava anche il fatto che non guardavo troppo in faccia il professore pensavo, ma in realtà non lo guardavo solo perchè mi vergognavo di quello che avevo appena fatto con lui negli spogliatoi. Al suono della campanella tutti scappano via ma io vengo bloccato dal professore di ginnastica mentre i miei compagni prendono gli zaini negli spogliatoi e se ne vanno. Io mi volto e mi dirigo verso il professore di ginnastica che parlava col suo aiutante di come mi aveva inculato "...e poi l'abbiamo riempita di sborra a questa troia io e il bidello. Avvicinati presentati al mio assistente che la prissima volta mi faccio aiutare anche da lui nei tuoi allenamenti speciali." Io mi volto impaurito per vedere se ci fosse qualcuno ad ascoltare ma fortunatamente erano già spariti tutti, si udivano solo le voci degli alunni in lontananza che svanivano uscendo di scuola. Allora mi giro verso l'assistente e mi inginocchio calandogli la tuta e facendogli uscire il cazzo "Signor assistente di ginnastica io sono michelina, piacere di conoscerla, sarò lieta di essere anche sua allieva nei mie esercizi da troia ma se vuole, una cosa veloce posso fargliela anche adesso. Se non le faccio fare tardi a casa posso svuotarle le palle con un bel pompino." e sensa farlo rispondere comincio a succhiargli il cazzo nel mezzo della palestra col professore di ginnastica che mi guardava contento "Ho visto che eri troia ma tu sei una sorpresa continua. Brava michelina svuota le palle anche al mio assistente, io me ne vado a casa. Se incontro il bidello gli dico che sei qua. Ciao troia." Sento i suoi passi che se ne vanno mentre sono impegnato nel pompino all'assistente. Il suo cazzo prende forma nella mia bocca e sono contento che sia normale e non enorme, perchè mi sentivo la bocca stanca di succhiare. Gli dedico comunque un pompino da brava troia e mi lascio sborrare in bocca. Mentre gli ripulisco il cazzo ringraziandolo di avermi sborrato in bocca sento qualcuno che applaude alle mie spalle. Era il bidello franco che, in silenzio, si era gustato la scena dalla porta degli spogliatoi. "E' brava michelina a fare i bocchini vero assistente? Impara in fretta perchè è sempre alle prese con qualche cazzo. Meno male che son venuto io a pulire la palestra altrimenti tu non tornavi a casa con tutti i cazzi che ti si sarebbero presentati. Vai su che c'è il mio collega che ti aspetta per darti la macchina fotografica del tuo vicino. Domattina quando torni ti daremo un'altra bella razione di cazzo ma ora vai!" Rimetto a posto i pantaloni all'assistente di ginnastica, lo ringrazio ancora scusandomi di essere stato troppo veloce e me ne vado. All'uscita della scuola trovo il bidello che sta dando la macchina fotografica al professore del fiume. "Eccoti finalmente! Ero venuto a chiedere il tuo numero di telefono per essere sicuro di trovarti oggi al fiume, poi mi sono trattenuto col bidello che mi stava dicendo che ti stai comportando bene. Visto che non ho niente da fare fino all'ora di cena, invece di aspettarti al fiume, vengo con te e il tuo vicino a sviluppare le foto, così intanto mi racconti cosa hai fatto dal momento che ti ho lasciata al fiume col bidello." Detto questo mi da uno schiaffo sul culo per farmi camminare avanti a lui e ci dirigiamo nel parcheggio dove il mio vicino ci aspettava fermo in piedi fuori dalla macchina.
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