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Il ragazzo del bowling


di Marmarpe
01.02.2016    |    4.684    |    5 8.7
"È il mio turno, tiro velocemente la palla perché voglio tornare a sedermi per ammirare ancora il mio bel ragazzo col cappellino..."
Questa è un'esperienza che ho vissuto davvero appena 2 giorni fa. Ho voluto mettere subito tutto nero su bianco per condividerla con voi.
Sabato sera io e due miei amici abbiamo deciso di andare a cena in un paese vicino alla città in cui viviamo. Senza una reale motivazione, solo per non vedere sempre la solita gente e per non andare nei soliti locali. Abbiamo cenato in un ristorantino del centro storico, abbiamo fatto un giro per le viuzze piene di locali e ci siamo rimessi in macchina per tornarcene a casa. Stavamo per imboccare l'autostrada quando, proprio prima del casello, abbiamo notato una scritta luminosa campeggiare su un edificio posto ai margini della strada:" Bowling", recitava la scritta. E così, dopo vari tentennamenti, alla fine abbiamo deciso di fermarci a fare una partita, più che altro per bere un'altra birra in compagnia. Siamo entrati nel locale ed era davvero strapieno di gente. Da fuori aveva tutta l'aria di un capannone abbandonato e fatiscente, posto ai margini del paese, nel bel mezzo di una zona industriale, mentre all'interno pullulava di vita. Ovviamente, senza farmi notare dai miei due amici, ho cominciato a guardarmi intorno perché di bei ragazzi ce n'erano davvero tanti. Ma, come al solito, li guardavo un po' rassegnato, sapendo già dal principio che per me valeva la regola del "guardare e non toccare", dato che ero con i miei amici. Comunque, dopo aver bevuto un paio di birre, decidiamo di prenotare una pista e di fare una partita. Mentre ci avvicinavamo alla cassa, mi passa davanti un ragazzo e non posso fare a meno di guardarlo. Avrà avuto una ventina d'anni, Più basso di me (sarà stato alto non più di 1,70), capelli biondi, occhi azzurri, barbetta incolta. Indossava un cappellino con la visiera al contrario, un paio di pantaloni della tuta e una t-shirt abbastanza stretta che metteva in risalto due bicipiti niente male, due pettorali abbastanza pronunciati e appena un accenno di pancetta. Mentre mi passa davanti butto subito l'occhio tra le sue gambe e vedo che i pantaloni lasciano intravedere un pacco niente male. "Che figo", pensò tra me e me. Arriviamo alla cassa e chiediamo di giocare. Ci consegnano le scarpe e ci indicano la pista n. 1 che si è appena liberata. Prendiamo posto e cominciamo a cambiarci le scarpe. Pochi minuti e siamo pronti per giocare. Tocca subito a me, mi avvicino al nastro per prendere la palla, alzo lo sguardo e rimango di sasso. Nella pista accanto alla nostra c'è un gruppo di ragazzi e tra loro c'è il ragazzo col cappellino. Cerco di far finta di niente e faccio il primo tiro. Torno a sedermi con il desiderio di ammirarlo ancora. Lui era seduto a pochi metri da me, lo fisso, non riesco a farne a meno. Con lo sguardo scendo sul pacco e ho ancora l'impressione di prima, un gran bel pacco. Alzo di nuovo lo sguardo e incrocio i suoi occhi. "Cazzo, mi ha sgamato!", penso. Distolgo lo sguardo ma non resisto, torno a guardarlo. Lui solleva un braccio e si sistema il cappellino con una mano. E così noto che ha un alone di sudore sotto l'ascella. La cosa, non so perché, mi eccita ancora di più. Abbassa il braccio e appoggia una mano sul pacco, sistemandoselo. Io lo sto guardando a bocca aperta e incrocio ancora il suo sguardo. "Ecco, adesso non ci sono proprio più dubbi, mi ha beccato in pieno!", penso ancora tra me e me. È il mio turno, tiro velocemente la palla perché voglio tornare a sedermi per ammirare ancora il mio bel ragazzo col cappellino. Mi siedo e giro lo sguardo verso di lui. Ma vedo arrivare una ragazza con un bicchiere di birra. Si avvicina al ragazzo col cappellino e glie lo porge. Lui fa un paio di sorsi, lo appoggia sul tavolino e dà un bacio alla ragazza. Lei si siede sulle sue gambe e cominciano a limonare. Io anche adesso non riesco a non guardarlo. Lei è di spalle, lui è girato verso di me ma ha gli occhi chiusi. D'un tratto li apre e mi vede mentre lo sto osservando. "Merda!", è l'unico pensiero che mi viene in mente. La partita a bowling va avanti e io non posso far a meno di guardarlo, ogni volta che ne ho l'occasione. Ad un certo punto lo vedo armeggiare con il cellulare, un po' in disparte, sembra stia scrivendo un messaggio. Decido di andare in bagno a sciacquarmi la faccia per calmare un po' i miei bollenti spiriti, altrimenti rischio di saltargli addosso. Entro, mi sciacquo e, prima di tornare alla mia partita, prendo il cellulare e apro un'applicazione per incontri gay. "Chissà mai che non ci sia qualcuno che possa placare la mia eccitazione", penso speranzoso. Vedo subito un messaggio da un utente che non ha foto:" Se continui a mangiarmi con gli occhi la mia ragazza se ne accorgerà;)", era il testo del messaggio. Resto stupito per un po', non sapendo cosa rispondere. Poi replico:" E tu che ci fai in una chat gay se hai la ragazza? :)". Lui risponde subito:" Sono qui perché mi piacciono anche i culetti dei maschi. E tu hai proprio un bel culetto". La mia eccitazione è alle stelle e non so proprio come comportarmi:" Beh, anche tu non sei niente male", rispondo. Aspetto un po' e arriva il suo ennesimo messaggio:"Tra un quarto d'ora inventa una scusa e vieni sul retro del locale. C'è un posto tranquillo!". Torno sulla pista per finire la partita con i miei amici che mi invitano a sbrigarmi perché si sta facendo tardi, mentre prendo la palla l'occhio mi cade ancora su di lui che mi sorride. Finiamo la partita e adesso devo trovare una scusa con i miei amici per non andare via subito. E così propongo di bere ancora qualcosa. Loro sono subito d'accordo e ci sediamo ad un tavolo del bar. Vedo il ragazzo col cappellino che ci passa davanti e mi guarda. Dico ai miei amici la prima cosa che mi viene in mente, ossia che devo fare una chiamata e vado a farla fuori perché lì dentro non avrei sentito niente. Esco, mi guardo intorno e poi mi dirigo sul retro del locale. Non si vedeva quasi nulla e così mi avvicino ad una porta. "Finalmente!", dice una voce. Mi giro e vedo il ragazzo col cappellino. "Vieni, entriamo, qui non ci disturberà nessuno!", continua. Entriamo in una specie di vecchio magazzino abbandonato. Lui chiude la porta, mi viene vicino e mi mette una mano sul culo. Sento il calore del suo corpo vicino al mio, il profumo della sua pelle, l'odore di sudore mischiato a quello del suo deodorante. E questo mi basta per non capire più nulla. Mi inginocchio ai suoi piedi e gli abbasso i pantaloni fino alle ginocchia. Indossa un paio di slip scuri e in un secondo mi fiondo sul suo rigonfiamento, cercando di leccare il più possibile. Poi lui afferra gli slip e se li lascia scivolare giù, liberando un cazzo stupendo. Non lunghissimo, ma Molto largo, non ancora scappellato. Il tutto contornato da una folta peluria alla base dell'asta e da due palle enormi e pendenti. Comincio a baciargli la cappella, la libero con la bocca dalla pelle che la ricopre e lui sembra gradire. Poi lecco tutta l'asta e le palle, fino a farmelo scivolare tutto in gola, arrivando ad affondare il naso tra i suoi peli pubici. L'odore di maschio che emana è qualcosa di meraviglioso. Resto col suo cazzo in gola per un po', fino a quando lui comincia a muovere il bacino, scopandomi letteralmente la bocca. Mi aggrappo alle sue cosce coperte di peli fitti e biondi e lui mi scopa la bocca come un forsennato. Penso che stia per venire e mi preparo a ricevere il suo seme. Ma lui si blocca, mi fa alzare, mi gira e mi fa appoggiare ad una sedia. Prende dalla tasca un preservativo e se lo infila. Mi abbassa pantaloni e boxer in un colpo solo, sputa sul mio buchetto e ci appoggia la cappella. Comincia a spingere delicatamente. Sento la sua cappella che ormai ha superato lo sfintere e sta facendo strada a tutto il resto del suo cazzo che lentamente si sta insinuando in me." Cazzo, non mi sbagliavo, hai un culo che è meglio di una fica " dice mentre dà l'ultimo affondo e mi entra completamente dentro. Mi mette una mano sulla spalla e comincia una scopata da favola. Entra ed esce come solo un vero uomo sa fare. Si muove come se sapesse qual è il modo migliore per far godere un culo. Mentre mi scopa continuo a sentire il suo odore e lui mi infila un dito in bocca invitandomi a succhiarlo. Avvicina la sua bocca al mio orecchio e mi dice:"sto per venire, ma voglio farti assaggiare la mia sborra, per farti capire quanto mi hai fatto godere.". Continua a penetrarmi ancora per un po', poi esce e si toglie subito il preservativo, io capisco che è al limite e mi inginocchio di nuovo aì suoi piedi. Lo prendo ancora in bocca e bastano due o tre pompate per farlo esplodere sulla mia lingua. Gli pulisco per bene la cappella e mi rimetto in piedi. Lui si avvicina e mi dà un bacio con la lingua che sembra non finire più. Ci rivestiamo in fretta, consapevoli del fatto che avevamo passato troppo tempo lì fuori e che avremmo potuto destare qualche sospetto nei nostri accompagnatori. Sono tornato dai miei amici e ho finito la birra insieme a loro. Mentre uscivamo ho incrociato ancora il ragazzo col cappellino. "Che fortuna che ho avuto stasera", ho pensato. "Mi sono fatto scopare dal ragazzo più carino del locale"!
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