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Gay & Bisex

Insospettabili principini gay 1


di Franz91nick
22.06.2022    |    616    |    0 3.0
"Lui aveva mal tollerato la scoperta "peniena" che la regina serbava sotto strati e strati di tweed e stoffa scozzese, ma era un grande amante del..."
Londra, Buckingham Palace, 2012.

La regina abbassò il cucchiaino, avvicinò la tazza alla bocca e lentamente prese un sorsò di tè. Ripose la tazzina sul piattino, che appoggiò sul tavolino di fronte a lei, sospirò e disse:
"Credo che Harry e William ci nascondano qualcosa."

Intanto, nei corridoi inferiori del castello, i due giovani si stavano dirigendo nei loro appartamenti dopo una estenuante lezione di storia inglese.
Harry d'improvviso fece un sorrisino e William capì subito cosa aveva in mente. Cominciarono a correre e, una volta raggiunti i loro appartamenti, chiusero la porta della stanza a chiave e si abbandonarono a un lungo bacio alla francese. La barba appena accennata di Harry, da adolescente, faceva attrito con quella perfettamente fatta di William.
"Guarda, non ho nemmeno messo le mutande" disse Harry, e si calò i pantaloni mettendosi per terra a cavalcioni.
William si diresse verso quelle natiche bianchissime con una piccola peluria rossa in mezzo. Le aprì delicatamente e ci infilò il viso e poi la lingua: sapeva di pane fresco, era molto strano ma eccitante allo stesso tempo.
La peluria leggera era rosso fuoco e si espandeva dal buco del culo, leggermente arrossato, fino alle palle, di una colorazione bianco-rosata simile alla perla.
William aprì bene le natiche con le mani e cominciò a leccare forte il culo del fratello, che gemeva piano (non poteva urlare o fare altri rumori, quel castello aveva mille occhi e mille orecchie).
Le gambe magre ma tornite di Harry erano coperte di leggera peluria che cominciava a imperlarsi di sudore, era salato ma sapeva d'Inghilterra.
William girò il fratello e si mise in mezzo alle sue cosce bianche e tornite e ammirò il pisello durissimo del fratello. Aveva la cappella leggermente più piccola della sua, due belle palle e una peluria rossastra che andava su fino all'ombelico in modo molto eccitante. Il pube era ricoperto da una folta peluria rossa a ciuffi spessi e duri, pulitissimi ma molto maschi. Il cazzo era gonfio di sperma: a corte era vietata la masturbazione.
Si concentrò quindi sulla parte interna delle cosce, quando improvvisamente WIlliam si alzò in piedi, si slacciò violentemente la cintura si calò pantaloni e tirò fuori la nerchia reale. Per avere solo 23 anni aveva un cazzo di tutto rispetto: la cappella violacea si ergeva luccicante nella penombra della stanza. Due bei coglioni grandi come due ciliegie mature facevano da corredo a uno spessore notevole, un po' meno di una lattina di Red Bull. I geni di famiglia avevano portato anche una bella lunghezza, non eccessiva ma superiore ai 17 cm.
William si segò brevemente il cazzo ungendosi così tutta l'asta di precum, e poi si avvicinò al culo voglioso del fratello. Harry intanto alzò le gambe ancora di più per esporre l'ano bello pulsante e i coglioni ricoperti dalla peluria rossa. William iniziò prima lentamente l'esplorazione anale con la cappella, ma visto che il retto di Harry era bello elastico decise immediatamente di schiaffargliela dentro. Il culo di Harry reagì bene a questo trattamento, anche se mollò una rumorosa scoreggia. I due fratelli cominciarono a ridere di gusto mentre l'odorino si spandeva per la stanza.
Tra le risate William cambiò posizione e inserì il cazzo nella bocca di Harry, che potà pregustare il sapore del suo culo. Il fratellino cominciò a leccare voracemente il cazzo che aveva di fronte, mentre William gli teneva stretta la testa dai capelli rossi.
Il cazzo di William era grosso come una lattina di red bull, aveva un bel prepuzio carnoso come una fragola e due palle pelose a completare il profilo. Harry pulì tutta la parte interna del prepuzio Con attente leccate, c'era anche qualche traccia di smegma, sembrava ricottina.

Fu in quell'attimo di casearia similitudine, che la porta della sala si aprì, prima lentamente facendo entrare un po' di luce, poi progressivamente acquisendo velocità fino a sbattere violentemente sul muro vicino.
Trovandosi dietro la porta stessa, i due fratellini alzarono lo sguardo in attesa di vedere chi si celasse dietro di essa: ormai era troppo tardi per coprirsi, e comunque i vestiti erano stati lanciati al di là del varco della porta; in qualsiasi caso, chiunque aveva aperto la porta li avrebbe visti nudi.
Fu quella scarpa mocassino laccata nero la prima cosa che videro, e capirono subito. Era un mocassino di altissima qualità, lucidato alla perfezione e con una suola immacolata: quella di chi trascorre la maggior parte delle sue giornate in un palazzo. O su un trono. La gamba, fasciata di una stringente calza bianca al massimo dei denari, era magra, era quella di una persona anziana: ancora stabilmente fissa ma con una fragilità intrinseca. Poi la gonna di tweed rosa tenue, i guanti bianchi e la borsetta piccola nera di vernice si palesarono nella loro integrità, e due occhi azzurri li scrutarono accigliati e con un'espressione di stupore: era lei, Queen Elizabeth the Second, che con il suo regale splendore aveva fatto l'ingresso in sala.
Quando vide davanti a sè i due fratellini in altre faccende affaccendati, l'espressione altrimenti ferma sul suo volto tradì un piccolo stupore. La ruga della fronte, incipriata di tutto punto, si acuì in profondità. E poi cominciò leggermente a incresparsi, fino a diventare un sorriso simile a quello della gioconda.
"Nonna, ti stavamo aspettando!"
La regina fece segno alla guardia di chiudere la porta.
Dopodichè, con gesto repentino, si tirò su la gonna: all'interno delle calze c'era una protuberanza che premeva forte contro la calza contenitiva: "Eccomi qua!" e con un colpo tirò fuori il cazzone già in tiro. Per essere un'80enne, se la cavava ancora bene, sottoponendosi ciclicamente a trattamenti ringiovanenti con il meglio che la scienza e la medicina mondiale potesse offrirle. Nessuno aveva mai immaginato, in 85 anni di vita e 57 di regno, che non era una donna biologica. Aveva due coglioni pesanti folti folti di peluria bianca - quello era l'unico punto del suo corpo dove non lasciava arrivare la servitù con le sue spasmodiche cure del corpo.
Harry prese in bocca l'uccello della vecchia regina e cominciò a succhiarlo forte, fino a che non divenne un'asta sufficientemente dura per ficcarselo in culo. Si mise a 90 gradi, e tenendo le chiappe bene aperte, ormai umide dal trattamento a cui l'aveva sottoposto il fratello, si inserì il membro regale in culo, fino a quando la prostata non venne simpaticamente solleticata.
La regina aveva preso poche ore prima le ultime dosi di quel farmaco miracoloso capace di farle rivivere gli anni d'oro della sua sessualità: poi con il marito era tutto finito. Lui aveva mal tollerato la scoperta "peniena" che la regina serbava sotto strati e strati di tweed e stoffa scozzese, ma era un grande amante del suo buchino - che a forza di dai era diventato una seconda figa per la facilità con cui la regina si faceva scopare e ripassare.
Harry intanto gemeva dalla voglia, mentre il fratellino da sotto ingoiava la nerchia turgida e rossa leccando con dovizia tutta la pelle e il glande.
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