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Io,mio fratello e i carabinieri


di Membro VIP di Annunci69.it culosardo
02.12.2013    |    30.380    |    16 9.5
"Uscii di casa prima del Carabiniere, e vidi che la macchina in seconda fila parcheggiata di fronte al portone era l'auto della pattuglia dei Carabinieri;..."
E' quello che mi sarebbe piaciuto VIVERE realmente...
Un giorno tornando a casa prima del previsto notai un'auto blu in doppia fila di fronte alla porta di casa con dentro un uomo, ma non posi molta attenzione ed entrai nel portone. Salite le scale ed entrato nell'appartamento notai che sulla mensola dell'ingresso c'era appoggiato un cappello dell'uniforme dei Carabinieri. Rimasi moto stupito.
Vivevo in quell'appartamento con mio fratello, di due anni più giovane di me. Fra di noi c'era sempre stato un legame fortissimo, che si era trasformato da qualche anno in una relazione incestuosa. Avevamo quindi deciso di affittare una casa insieme, dato che ormai lavoravamo entrambi, e goderci la nostra indipendenza. Io ero sempre più preso da lui, che era bellissimo, mentre lui, per partecipando con evidente piacere alle pratiche sessuali, era piuttosto freddo nella sfera sentimentale. I nostri giochi comunque non erano mai andati oltre la masturbazione reciproca e il rapporto orale.
Silenziosamente procedetti verso il soggiorno. Appoggiata sul divano c'era la giacca nera dell'uniforme dei Carabinieri ed un paio di stivali d'ordinanza. Procedetti verso la camera e nel disimpegno in terra vidi un paio di pantaloni neri con le bande laterali rosse e un paio di mutande tipo Cagi bianche buttate sopra i pantaloni. Alla vista di questi indumenti ero ormai certo che mio fratello stava facendo del sesso con un Carabiniere. La cosa mi provocò un repentino fiotto di gelosia. Mi sentivo tradito nell'affetto che provavo per lui e che spesso gli dichiaravo. Lui, pur non ricambiandomi, mi aveva sempre fatto credere di essermi perlomeno fedele. Ora tutte le mie illusioni riguardo ai suoi sentimenti, che immaginavo avesse nei miei confronti ma che pensavo preferisse non esternarmi, crollarono improvvisamente e mi sentii di colpo frustrato e umiliato. Contemporaneamente, però, la cosa mi eccitava sessualmente. Immaginare mio fratello che si faceva fottere da un militare m!
i provocò un groppo alla gola e sentii il pacco gonfiarsi. Nei pochi istanti che trascorsero avevo chiarissimo nella mente il grosso uccello di un militare che entrava ed usciva dal culo sudato di mio fratello fino a sborrare copiosamente.
Procedetti silenziosamente, ma vidi una scena un po' diversa da quella che avevo immaginato mentalmente: un vero stallone militare comandava a mio fratello di aprire il più possibile la gola affinché potesse scoparlo attraverso la bocca in profondità, e gli diceva: "Qui certamente tuo fratello non arriva, vero? Non ce l'ha grosso come il mio! Vero, porcone ingordo?". Quello scellerato di mio fratello, quindi, era andato a raccontare la nostra relazione a quel Carabiniere. Provai vergogna, mista ancora ad eccitazione. Ciò che mi colpiva e mi eccitava era come l'uccello entrava e usciva ripetutamente dalla bocca di mio fratello, con il grosso sacco delle palle che picchiava sul suo mento bagnato. Fu posseduto in bocca come una troia e come tale fu lasciato, a bocca aperta, dopo che il Carabiniere con due spinte forsennate affondò il suo uccello sborrando immensamente: lo sperma denso e bianco colò in parte fuori dalla bocca di mio fratello, andando a spandersi sulle lenzuola dove avrei dormito (la camera aveva due letti, ed erano sul mio). Silenziosamente mi ritirai indietro per timore di essere scoperto. Ero stupefatto per la situazione ma contemporaneamente anche sentivo il cazzo premere contro i pantaloni. Spiai lo stallone militare che si ricomponeva. Notai che doveva avere sui 24 anni, alto, con capelli biondi assai rasati. Non osservai la potenza dei suoi pettorali in quanto indossava sempre la camicia dell'uniforme, ma rimasi esterrefatto dalle cosce muscolose e senza peli che aveva. Ancor più mi eccitai mentre si piegò per raccogliere i boxer, in quanto potei scorgere il suo culo sodo e rotondeggiante, anch'esso completamente senza peli. Ma ero letteralmente ipnotizzato dal suo membro, ora barzotto, che sarà stato di 22 centimetri. Il militare si infilò le mutande bianche, poi i pantaloni, gli stivali, la giacca e disse "ci rivediamo" a mio fratello, lasciandolo con la bocca gocciolante sul mio letto.
Ero talmente stordito dall'evento che sentii appena dei passi arrivare dall'ingresso. Pensai fosse ritornato il Carabiniere, e mi rieccitai immensamente quando scorsi che l'individuo che entrava in camera mia era il collega del Carabiniere che aveva fottuto in bocca mio fratello. Senza farsi alcun scrupolo, si tolse la giacca, la camicia, si tirò giù i pantaloni, rimanendo con delle mutande bianche tipo boxer, e disse a mio fratello di fargli il solito trattamento. Lui cominciò a strofinargli l'uccello dentro le mutande, poi mise le dita nello spacco per pisciare, solleticandogli la cappella. L'uccello cominciò ad irrigidirsi fino a scostare le mutande dal pube, allora delicatamente mio fratello cominciò ad abbassare le mutande e a leccare la cappella del militare: lui gli cinse il capo con le mani e cominciò a scoparlo vivacemente nella bocca. Mio fratello, dopo essere stato passivamente a ricevere quel cazzo in gola, cominciò ad accarezzargli il sacco delle palle, poi a leccare tutta l'asta e a succhiargli la cappella. Il cazzo del Carabiniere era giunto alla massima erezione, allora il militare scostò il viso di mio fratello dal suo cazzo, ordinandogli di mettersi alla pecorina che lo voleva fottere in culo. Mio fratello si oppose, e gli ricordò che il culo non lo avrebbe mai dato a nessuno.
Indirizzò nuovamente l'uccello del Carabiniere nella bocca, che, ormai doveva essere ben allenata a far pompini. Sentivo come mio fratello si faceva trattare da troia, rispondendo a tutte le domande che il Carabiniere gli rivolgeva: quanti uccelli di Carabinieri aveva posseduto contemporaneamente, se dopo aver ricevuto due uccelli e due sborrate di stalloni militari si faceva scopare in bocca anche da suo fratello e se lui si sarebbe accorto di niente sentendo la bocca tutta sporca dello sperma dei militari; quale era l'uccello più grosso che si era fatto, eccetera.
Potei vedere come il secondo Carabiniere fosse muscoloso, con cosce poco pelose, e con un culo rotondeggiante. Poi si irrigidì e scaricò il suo sperma nella gola di mio fratello. Dopo che ebbe estratto l'uccello, mio fratello gli leccò tutta la sborra rimasta sopra. Il militare, appena fu ripulito del suo seme, si ricompose l'uniforme. Prima di andarsene lo sentii dire con tono perentorio a mio fratello: "Senti, bellezza, entro una settimana sappi che qui ci dev'essere un culo da fottere. O ci concedi il tuo oppure vedi di procurarne uno. In caso contrario smetterai di vedere Carabinieri in questa casa. Te l'avevo detto già all'inizio, sei mesi fa. Abbiamo aspettato abbastanza. Quindi regolati, e sappi che non ci sarà molto difficile trovare un altro pompinaro pronto a ciucciare i cazzi di tutta la caserma!".
Quindi erano sei mesi che mio fratello mi tradiva con quegli stalloni. Compresi quanto fosse depravato, ma continuavo a essere terribilmente geloso ed eccitato da tutta la situazione. Uscii di casa prima del Carabiniere, e vidi che la macchina in seconda fila parcheggiata di fronte al portone era l'auto della pattuglia dei Carabinieri; uscito dal portone mi misi a girellare, fino a quando il secondo Carabiniere raggiunse il suo collega. Sentii che diceva: "E' proprio una troia succube dell'uniforme; il fratello non sa nulla. Non può certo immaginare che questo qui si spompina tutti i nostri colleghi, basta suonare... Domani notte quando siamo di turno si ritorna, tanto il fratello dorme", e mentre diceva questo si girò intorno incontrando i miei occhi.
Continuai a girare fino a quando non giunse l'ora che normalmente tornavo a casa. Nella mente avevo sempre gli uccelli duri dei Carabinieri che entravano ed uscivano dalla bocca di mio fratello. Al pensiero che i Carabinieri non avrebbero più fottuto in bocca mio fratello se lui non gli dava il culo provai un brivido per tutto il corpo e mi accorsi che il mio culo aveva delle contrazioni.
Entrato in casa mi comportai normalmente, e dopo cena feci di tutto per andare immediatamente a letto, attirando in camera mio fratello. Gli proposi subito uno dei nostri giochi, pensando a quello che gli aveva chiesto il carabiniere. Lui acconsentì, ed io prima di mettergli il cazzo in bocca lo baciai profondamente, cercando di assaporare lo sperma che poco prima ci avevano riversato gli uccelli duri dei Carabinieri. Ero inverosimilmente eccitato a sapere di essere stato tradito a causa degli stalloni militari, e mi accorsi che mai prima di allora avevo avuto un uccello così teso.
Facendomi spompinare da mio fratello gli feci notare che quella sera aveva una bocca assai spanata e viscida; lui sorrise e vidi che era assai eccitato. Mentre gli spingevo il più a fondo possibile il mio uccello in gola per dimostrargli che non ero da meno dei Carabinieri, sentii che mio fratello cominciava ad accarezzarmi le natiche, poi sentii ungere il mio buco del culo e subito dopo inserire un dito; una volta che il dito si era fatto strada nel mio culo sentii inserire un secondo dito.
Cominciò a muoverli dentro e fuori lentamente, poi sempre più velocemente, fino a quando mi pose a pecorina, non curandosi di aver interrotto il pompino che mi stava facendo. Io stetti al gioco, in quanto prima avevo provato dolore, ma poi erano sopraggiunte solo piacevoli sensazioni, maggiori di quelle che provavo facendomi fare una sega o un pompino. Rimosse le dita, unse abbondantemente il mio buco del culo, e successivamente con una mano mi inserì una candela di cera che tenevamo sul cassettone. La muoveva dentro e fuori mentre con l'altra mano mi masturbava. Continuò con decisione, fino a farmi spruzzare lo sperma.
Il giorno seguente organizzai il lavoro vicino casa, in maniera da passare spesso davanti all'abitazione. In tutta la giornata vidi più di una macchina dei Carabinieri in sosta davanti alla porta di casa, e provai un'immensa gelosia verso mio fratello che si faceva tutti quei militari. Non riuscivo a cancellare dalla mente l'uccello dei Carabinieri che entrava e usciva dalla bocca di mio fratello inondandola di denso sperma bianco.
La sera quando tornai tutto era normale. Dopo cena feci in modo di andare subito a letto in quanto ero tremendamente eccitato; mio fratello mi seguì, ma quando gli proposi di farmi un pompino lui, prontamente, cominciò ad accarezzarmi il culo. poi mi chiese se il trattamento ricevuto la sera precedente era stato di mio piacimento. Io mi sentivo fortemente umiliato nel mio ruolo di maschio, e non risposi. Mio fratello, incurante dell'umiliazione che mi generava, mi chiese di andare a prendere la vaselina nel bagno, che mi avrebbe fatto il culo con un vibratore. Acconsentii. Al mio ritorno mi posizionò alla pecorina, dicendomi che quella era la posizione migliore per prenderlo in culo.
Mi possedette svariate volte con quel fallo di gomma, senza mai accarezzare il mio uccello. Alla fine mi permise di masturbarmi, mentre diceva:
"Te lo senti ben spanato il culo? Ora farò in modo che invece di un cazzo di gomma ti inculino degli stalloni veri". Dopo l'abbondante sborrata, mi chiese se gradivo questo ruolo di rottinculo (di nuovo tacqui, ma il mio rossore tradiva il mio assenso) e mi ingiunse di tenere per tutta la notte nel culo il vibratore così da allenare e spanare il buco. Io acconsentii, capendo che il mio culo avrebbe dovuto accogliere l'uccello del Carabiniere.
Durante la notte sentirmi il vibratore in culo non mi permise di dormire profondamente. Mentre pensavo al momento e come mio fratello avrebbe offerto il mio culo all'uccello del Carabiniere, sentii un brusco movimento del letto, al quale seguì un certo dondolio e cigolio. Sbirciando furtivamente mi accorsi che mio fratello stava facendo un pompino a un Carabiniere, non curandosi di me; molto probabilmente pensando che dormissi. Quale troia che era, disse al Carabiniere che aveva inculato il fratello rottinculo con un cazzo di gomma, ma che presto se avesse voluto avrebbe potuto incularlo lui con il suo magnifico uccello. A questa affermazione il Carabiniere mentre si faceva spompinare allungò la mano accarezzandomi il culo e premendo più profondamente il vibratore. Al suo spingere mi si rizzò furiosamente il cazzo e contemporaneamente sentii che aumentava le sue spinte di bacino ansimando, fino a che non riempì la bocca di mio fratello di sperma. Lui gli disse di far salire anche il suo collega, che così avrebbe fatto una miscela di sperma. E così di seguito sentii una voce che diceva a mio fratello di aprire bene la bocca, che l'avrebbe inondato di sborra. Riconobbi nella voce di questo secondo stallone il Carabiniere che aveva ordinato a mio fratello di dargli il culo. Una volta sborrato si rivolse a me dicendo che avevo per fratello una gran cagna, e che presto mi avrebbe fatto il culo e avrebbe verificato quanto fossi cagna in calore anch'io. Al sentire questa voce maschia che mi diceva così sentii che l'uccello mi si riempiva di sperma e venni sulle lenzuola.
Una sera mio fratello invece di andare a letto per incularmi col vibratore, mi chiamò nel soggiorno. Era seduto sul divano, e quando mi avvicinai mi ordinò di andare nel bagno a prendere la vaselina, che quella sera avrebbe cambiato il sistema di incularmi. Io gli obbedii, e quando tornai mi disse di togliermi i pantaloni e le mutande e di spandermi la vaselina nel culo. Poi si alzò e mi mise una benda sugli occhi in modo che non potessi vedere niente. Dopo cominciò a massaggiarmi le natiche ed a inserirmi uno, due, tre dita in culo. Poi vennero rimossi e sentii accarezzarmi più rudemente, le dita in culo che mi furono reinserite dilatarono ampiamente il buco già spanato e lubrificato. Poi fui pressato sulle spalle per mettermi a sedere sul divano e mi fu comandato di divaricare le natiche con le mie mani in maniera da allargare il buco del culo.
Mentre mi sedevo sentii qualcosa di duro che premeva contro il mio culo, esitai un attimo nel proseguire nell'abbassamento, immaginando cosa poteva aver escogitato questa volta mio fratello per fottermi il culo, ma fui spinto bruscamente verso il basso, in maniera da ricevere tutto e subito nel culo quell'oggetto turgido e duro. Penai molto inizialmente, ma dopo un primo momento cominciai a muovere i fianchi e roteare il culo in modo da adagiarmici meglio e per riceverlo più profondamente. Mentre strofinavo le pareti lubrificate del mio culo per tutta la lunghezza di ciò che mi fotteva, sentii che questo fallo era più caldo e pulsava nel mio sfintere. Cominciai a rendermi conto di aver perso la mia verginità, perché quello era un cazzo vero. Infatti quando nel sali e scendi arrivavo a prenderlo tutto in culo la sensazione non era di appoggiare le mie natiche sul divano, ma su delle cosce di un uomo, in quanto venivo punto dai peli. La certezza l'ebbi quando sentii ansimare e subito dopo riversarmi un fiotto di liquido viscido nel buco del culo. Inizialmente provai una profonda umiliazione e sottomissione verso il maschio che aveva posseduto il mio culo vergine, ma poi provai piacere nel sapere che avevo fatto godere un maschio fino a farlo sborrare nel mio culo, ma ancor più piacere provai pensando che quel cazzo che mi aveva sverginato certamente apparteneva ad un uomo che indossava l'uniforme dei
Carabinieri. Non feci in tempo a concludere questi pensieri che sentii mi alzavano e mi sfilavano quella verga dal culo, lasciandomi una sensazione di vuoto e di aria fresca che entrava internamente. Cominciai immediatamente a sculettare per cercare di reinserirlo dentro, ma fui posto con forza a quattro zampe per terra. Immediatamente dopo sentii che mi allargavano nuovamente il buco del culo e circoscrivevano la mia cavità con un dito. Subito dopo fu rimosso e sostituito con qualcosa di assai più consistente. Mi accorsi che era un secondo uccello, questo assai più largo e duro del primo, mi concentrai e riuscii a percepire dove finiva la cappella e cominciava l'asta, sentivo l'attaccatura fra la cappella e l'asta che strofinava internamente il mio culo lungo le pareti del buco; riuscii a capire la differenza del sistema di incularmi fra il primo Carabiniere ed il secondo, e che questo godeva assai più in quanto aveva trovato già la strada aperta, essendo il mio buco già spanato e lubrificato con la sborra del primo stallone militare.
La penetrazione del secondo Carabiniere durò un poco più a lungo, ma anche con lui mi accorsi che stava per eruttare la sua sborra internamente al mio culo quando lo sentii rantolare ed il suo uccello aumentare di spessore e rigidità. Incurante di me il Carabiniere mi prese per i fianchi, dette due strattoni forti e svuotò le sue palle all'interno del mio culo; subito dopo tolse il suo uccello ancora semiduro, e mi disse che avevo un culo davvero grazioso, e che aveva goduto più con me che con mio fratello.
Lo sentii rivestirsi, prima tirarsi su le mutande (io immaginai un paio di boxer bianchi) poi i pantaloni dell'uniforme, chiudere la cerniera ed andarsene. Mio fratello allora mi portò a letto, dove mi rimosse la benda. Io non avevo il coraggio di guardarlo in faccia, ma lui mi disse chiaramente che io ero un finocchio rotto in culo, che avevo ancora il culo pieno dello sperma di due uomini veri, e inoltre che dovevo fare una scelta: o continuare a farsi seghe e pompini con lui senza ricevere più in futuro uccelli in culo, oppure rinunciare ai pompini e alle seghe, ma avrei avuto in cambio la possibilità di dividere con lui tutti gli uccelli dei Carabinieri prendendomeli nel culo. Dicendomi questo cominciò a penetrarmi con due dita, provocandomi un forte piacere, misto al dolore del mio buco ormai slabbrato, ma che aveva subito piccole lacerazioni.
Durante la nottata sentii più volte entrare uomini nel letto di quella troia di mio fratello, che se li pompava con gusto, allora decisi che delle due alternative optavo per la seconda, per cui mi alzai, incurante dello sguardo sbalordito di mio fratello e del Carabiniere che lo stava fottendo in bocca, mi misi a quattro
zampe, unsi abbondantemente il culo con la vaselina, e invitai lo stallone militare a lasciare la bocca di mio fratello per inzuppare il suo uccello in un buco usato già da due suoi colleghi.

La mattina seguente mentre mi recavo al lavoro incontrai una pattuglia di Carabinieri in auto; mi sentii alquanto imbarazzato incrociando i loro occhi, ma sentii anche che il mio culo cominciava a fremere e il cazzo mi si induriva. Ormai il mio destino e quello di mio fratello erano segnati, e saremmo diventati sempre più bravi a ricevere cazzi, così che i Carabinieri avrebbero sempre preferito venire da noi a scaricare il loro sperma.
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