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Gay & Bisex

Sempre più porcellino


di Thefab
27.01.2020    |    16.726    |    10 8.2
"Io non rallento minimamente il ritmo, che diventa vertiginoso..."
E‘ una mattina di novembre e sento suonare la sveglia del mio cellulare. Faccio un po' di resistenza, come mio solito. Ho sonno, perché sono stato fino a notte fonda a giocare ai videogiochi, anche questo come mio solito. Teoricamente dovrei andare a scuola, ma ho già altri piani per la mattinata.
Tuttavia, so che devo tenere buoni i miei genitori, per cui mi alzo e vado in cucina a fare colazione. Mia madre è già uscita di casa, mentre mio padre e mia sorella sono ancora qui.
“Fabio, mi raccomando, oggi vai a scuola” mi supplica mio padre.
“Si, oggi vado” rispondo io, non molto convinto. Lui mi osserva per qualche istante e sorride malinconico. In cuor suo sa che non andrò ed è molto deluso e preoccupato per la piega che sta prendendo la mia vita. Mi stanno provando a spronare, quantomeno a farmi cambiare scuola, visto che in questa che frequento il mio destino è già segnato. Ma la realtà è che io sto approfittando della situazione, del fatto di non avere più nulla da dire in quel percorso di studi, per poter fare i comodi miei. Mio padre esce e rimango con mia sorella.
“Tanto lo so che non ci vai a scuola” mi dice lei, molto seccata.
Le dà un enorme fastidio il fatto che lei debba svegliarsi presto e lavorare tutto il giorno in ufficio mentre il fratello non fa niente e viene coccolato da tutta la famiglia. In fondo, ha pienamente ragione. Io la prendo un po' in giro, faccio lo scemo e la faccio sorridere. Appena esce di casa, so di avere tutto l’ambiente per me. Sono pronto a realizzare ciò che ho organizzato per la mattinata.
Ma è ancora presto, decisamente troppo presto e ne approfitto per riposarmi un altro po'. Imposto la sveglia per le 9:30 ma non prima di essermi accertato che Elena è andata a scuola, non vorrei brutte sorprese.
La mia “amante” mi ha mandato dei messaggi. In questo periodo, è particolarmente dolce e affettuosa con me. Non so se abbia qualcosa in mente circa un nostro futuro insieme, spero di no perché sarei costretto a smontarle i sogni. Le dico che dopo pranzo possiamo stare un po' insieme, tanto per tenerla buona e calma. D’altronde, anziché farmi la classica sega del dopo mangiato, mi svuoterò nella sua figa prima di andare a fare allenamento.
Spengo la luce e torno a riposare. Al secondo suono della sveglia, ho il pisello durissimo e non resisto più. Mi abbasso i pantaloni del pigiama fino a sfilarli via e faccio lo stesso con le mutande.
Inizio a toccarmi il buco del culo e mi rilasso. Sono solo in casa ed Elena non c’è nella camera affianco, quindi posso decisamente lasciarmi andare. Mentre le dita della mia mano sinistra, esplorano il mio culo da vicino, facendosi spazio nel buchino e sditalinandolo, inizio ad ansimare come una puttana. Perdo presto il controllo, allontano le coperte e mi metto a nudo.
Alzo il bacino dal materasso e, mentre continuo a sditalinarmi il culo, comincio anche a segarmi il cazzo con la mano destra. Sono in totale estasi, urlo, mi contorco, sono una maschera di piacere e capitolo presto. Gli schizzi di sborra partono ovunque e sporcano tutto, me compreso. Poco male, avevo già deciso di farmi una bella doccia.
Il problema, però, è che la sborrata mi ha fiaccato totalmente e inizio a pentirmi di ciò che ho organizzato. Mi ha contattato, proprio ieri sera, il signore della sauna. Mi ha chiesto di scopare, dopo quel primo incontro furtivo in palestra. Io, preso dall’eccitazione del momento e dalla voglia matta di farmi sbattere da un ultracinquantenne, gli ho detto di venire a casa mia il mattino seguente, ciò oggi, avendo casa libera.
Sono quasi tentato di contattarlo e annullare l’appuntamento, ma decido di prendermi tutto il tempo della doccia per riflettere. Sotto il getto dell’acqua, mi perdo per quasi mezzora, quasi senza rendermene conto. Amo tantissimo stare sotto la doccia, me ne faccio diverse ed è un momento di totale relax in cui massaggio con cura il mio corpo e, spesso, mi masturbo, ma non stavolta visto che l’ho fatto poco prima.
Quando esco dalla doccia, ho il pisello barzotto e mi sta tornando la voglia. Inoltre, sono praticamente le 10:30, orario di arrivo del signore, per cui non ho più tempo per cambiare le carte in tavola. Poco male, mi farò una bella scopata.
Qualche minuto dopo, mentre sono ancora in accappatoio ad asciugarmi i capelli, mi suona il cellulare, è lui ed è sotto casa mia. Lo invito a salire, tengo la porta socchiusa in modo che capisca dove abito e poi lo invito ad entrare.
E’ brutto, lo confermo anche oggi, ma mi ispira molto sesso. Fa per baciarmi, io rispondo e limoniamo qualche minuto all’ingresso di casa mia. Giuseppe, questo è il nome del signore, sembra un po' agitato. D’altronde, secondo me, non può ancora credere del tutto a quello che sta succedendo.
Gli offro un caffè e facciamo un po' di conversazione. E’ separato e dice di avermi puntato fin dal primo giorno che sono entrato in quella palestra. Ha capito presto la mia omosessualità, visto che non ho fatto nulla per nasconderla in quell’ambiente. Mi domanda le ragioni per le quali mi comporto in quel modo, facendo la puttanella agli occhi
Come avevo ipotizzato al suo arrivo, mi conferma che non pensava di potermi conquistare e che sono il ragazzo più bello con cui è mai stato in vita sua.
Io mi alzo dalla sedia della mia cucina, mi avvicino a lui, mi apro l’accappatoio e lo lascio cadere a terra. Sono tutto nudo e gli sorrido maliziosamente. Lui allunga una mano e inizia a toccarmi il petto. E’ estasiato dalla mia pelle liscia da adolescente e prende coraggio. Con l’altra mano mi inizia a palpare il culo, quello stesso culo che ha violato in sauna con le sue dita.
Comincio a godere per quelle mani adulte che mi tastano con estrema libidine, il cazzo è durissimo e attira l’attenzione di Giuseppe. Con la mano con cui mi stava accarezzando il petto, scendo verso il basso e inizia a palpare il mio pisello. Avvicina il volto, lo odora, poi tira fuori la lingua e inizia a leccarmelo. Alzo la testa verso il soffitto e comincio ad ansimare, lui me lo prende in bocca e inizia un accurato pompino.
“Ah, mmm..si, godo” ansimo io, senza alcun ritegno, mentre vengo in avanti col bacino.
Giuseppe succhia il mio cazzo per qualche minuto, poi si stacca e dice di volermi leccare dalla testa ai piedi ma è la stessa cosa che voglio fare io con lui. Quindi gli dico di seguirmi e lo porto in camera mia. Lo faccio spogliare, gli dico di togliersi completamente tutto.
E’ nudo davanti a me, peloso, con la pancia, con gli occhiali, quasi calvo. Non è bello ma in questo momento mi eccita terribilmente. E soprattutto, mi eccita quel cazzo chiatto che ha tra le cosce. Oggi mi farò scopare incessantemente da lui.
Lo faccio stendere sul letto e gli salgo sopra. Inizio a strusciarmi come una troia e intanto gli infilo la lingua in bocca. Pomiciamo senza sosta e intanto i nostri corpi sono a contatto, con io che mi strofino senza tregua. Sento il suo cazzo a contatto col mio, è meraviglioso.
Poi comincio a leccarlo. Prima la lingua, che lecco con avidità, poi le labbra. Scendo sul collo, le spalle, il petto. Amo i suoi peli, mi fanno impazzire. Continuo il mio percorso, passo per le ascelle pelose, per le braccia, gli succhio le dita delle mani con grande cura.
Mentre lo faccio mugugno, come una troia. Lui me le spinge dentro, io le insalivo per bene. Torno al corpo, lecco la pancia, accuratamente, arrivo al cazzo. Ci passo la lingua, mi piace terribilmente. Salgo e scendo, insalivandoglielo tutto con avidità. Poi è la volta dei coglioni, gonfi e pelosi, che non mi limito a leccare ma mordicchio e succhio.
Le grasse cosce sono lo step successivo, prima di un rapido passaggio su ginocchia e stinchi per poi arrivare ai piedi. Inizio a leccargli la pianta, la insalivo per bene, me la gusto. Passo la lingua tra le dita dei piedi, senza mai smettere di mugugnare. Intanto, mentre ciuccio il pollice del suo piede destro, lo guardo con libidine, gli sorrido e torno a succhiare. Lui è incredulo dinanzi alla mia perversione.
A questo punto, lo invito a sdraiarsi a pancia in sotto, lui esegue, completamente coinvolto dal mio modo di operare. Riprendo a leccargli i piedi, poi salgo lungo l’interno cosce e arrivo finalmente al culo. Non ci penso su nemmeno un secondo, gli allargo le chiappe e ci infilo dentro la lingua.
E’ incredibile, nella mente mi scorrono le immagini dei primi approcci sessuali avuti a 13 anni con un mio amico di un anno più piccolo. All’epoca, perfino l’aver fatto un pompino ad un coetaneo mi sembrava un qualcosa di incredibilmente spinto. Ora, quasi 5 anni dopo, sono qui che lecco il buco del culo ad un 56enne grasso e peloso, che nemmeno conosco.
Giuseppe sta godendo come un pazzo, ha allargato le cosce e si sta strusciando sul materasso mentre io continuo, famelico, a gustarmi tutto il sapore del suo culo. Sono insaziabile e la mia lingua continua a scorrere vorace tra le sue chiappe. Giuseppe non resiste più e cede:
“Scopami Fabio, ti prego, scopami”.
Io gli domando se è la sua prima volta da passivo, mi dice di no, che ha diverse esperienze, per cui non perdo ulteriore tempo. Dal comodino, tiro fuori un preservativo, lo infilo al volo e lo faccio posizionare a gattoni. Poi lo penetro. Lui inizia a gemere, è una maschera di piacere e io lo sbatto per bene. Gli spingo dentro e fuori il mio grosso cazzo, con le mie palle che sbattono furiosamente contro i suoi chiapponi. Ogni tanto, gira il volto e cerca la mia bocca, io rispondo con baci appassionati, intrecciando caldamente la mia lingua alla sua. Mentre lo sto sbattendo, con la mano destra gli impugno il cazzo e comincio a segarlo a mille. Lui perde il controllo, comincia a contorcersi dal piacere e ansimare, poi sborra. Un’enorme chiazza di sperma mi macchia il letto, altro liquido mi sporca la mano. Io me la porto alla bocca e la lecco, senza smettere un secondo di fotterlo da dietro. Sono allo strenuo delle mie energie, mi aggrappo alla sua schiena pelosa, ci tuffo dentro il viso, mi inebrio del suo meraviglioso odore di uomo e poi mi svuoto completamente nel preservativo.
Rimaniamo per un po' sul letto, senza fiato e senza parole. Il silenzio è assordante, una parte di me, liberatami dal piacere del momento, vorrebbe mandarlo via. Mi sto pentendo di quello che ho fatto. Se giro lo sguardo e lo osservo, non riesco a credere di essermi spinto fino a quel punto con un uomo così. Cerco di scacciare via il pensiero, chiudo gli occhi e resto in quella posizione, cercando di immaginare altro. Penso ad Alessio, al suo meraviglioso fisico e ai suoi addominali scolpiti, a quel cazzo di marmo e alla sua promessa di venirmi a fottere qui a casa. Mentre sono perso nella mia mente, Giuseppe ha ripreso a toccarmi. Sento la sua bocca sul mio collo, lo lascio fare. Mi sta baciando ovunque, a volte usando anche la lingua. A grandi linee, ripete lo stesso percorso che ho seguito io con lui, mi arriva a succhiare nuovamente il cazzo, come aveva fatto in cucina.
La pausa, i miei pensieri e la sua lingua fanno effetto, perché la voglia risale in me e il pisello mi torna bello duro. Decido di fregarmene di tutto e di tutti, ormai non posso tornare indietro e voglio solo godere come un maiale.
Appena arriva ai piedi e inizia a leccarmeli, perdo il contegno, completamente. Sono tutto rosso in viso, sono scatenato, sto gemendo come una vacca. Adoro farmi leccare i piedi e inizio a urlarlo:
“I PIEDI, SIII,LECCAMI I PIEDII, AAAAAH” e più urlo e più Giuseppe lecca per bene la pianta. Non resisto più, inizio a segarmi il cazzo a tutta birra e continuo ad ansimare, a incitarlo. La mia faccia è trasformata, sono in paradiso.
Giuseppe, dopo un po', molla i piedi e arriva al mio culo. Io alzo il bacino e tiro le gambe indietro, offrendogli, di fatto, il mio sedere in tutto il suo splendore. Lui non ci pensa due volte e ci tuffa la lingua dentro. Sento un brivido di piacere percuotermi tutto il corpo, il calore umido della sua lingua si fa largo nelle mie viscere. Sto impazzendo e mi sego il pisello ancora più veloce.
Giuseppe, a sua volta, è sul punto di esplodere dal piacere. Il suo cazzo chiatto è tornato durissimo, me lo posiziona vicino al buchino ma io lo supplico di usare la protezione. A quel punto, prende a sua volta un preservativo dal comodino, lo indossa e mi penetra, sempre in quella posizione.
E’ praticamente sopra me, sui due piedi ma piegato in avanti, che me lo butta dentro e io sto lì a godere a bocca aperta e con gli occhi socchiusi. Presto, però, cambiamo posizione e ci mettiamo in una più classica missionaria. Giuseppe mi sale sopra e mentre mi fotte non smette un attimo di baciarmi. Sento il suo corpo peloso muoversi sopra di me e lo abbraccio. Tocco la sua pelliccia, mi fa eccitare al massimo. Lui è a corto di fiato, sta ansimando, non ce la fa più a tenere quella posizione, per cui lo invito ad un altro, ennesimo e ultimo cambio di posizione.
Ora è lui a stendersi sul materasso mentre io gli salgo sopra, mi impalo il suo cazzo e inizio a cavalcarlo con buon ritmo. Mentre ci baciamo, senza sosta, gli accarezzo il petto. Mi muovo con movimenti calcolati, a volte faccio dei piccoli cerchi col culo, sto godendo da morire. Alzo la testa al soffitto e inizio ad ansimare, mi afferro il grosso pisello e me lo comincio a segare.
Dopo un paio di minuti sborro per la seconda volta. E’ un orgasmo violento, mi contorco, urlo di piacere e poi schizzo tutto sul suo petto peloso. L’immagine dei suoi peli imbrattati di sperma mi scatena ancora di più e, nonostante la sborrata, inizio avidamente a leccargli il petto. Anche Giuseppe sta per venire, con le ultime energie mi afferra per le chiappe e inizia a tirarmi contro di lui. Io non rallento minimamente il ritmo, che diventa vertiginoso. Nell’ambiente si odono i nostri respiri, i miei gemiti, siamo in paradiso. Lui mi guarda, bocca socchiusa, in pieno godimento, io sono una vera maschera di piacere, gli sorrido mentre sento che sta per venire. Giuseppe mi tira verso di lui, mi infila la lingua in bocca e si scarica completamente nel preservativo.
Siamo senza energia, totalmente morti per questa meravigliosa scopata. Rimaniamo sul letto, io poggiato sul suo petto peloso mentre mi accarezza i miei lunghi e lisci capelli biondi. Restiamo in quella posizione fino all’ora di pranzo, poi gli permetto di darsi una lavata in bagno, si riveste, mi bacia e va via, supplicandomi di bissare presto l’incontro.
Io sono sconvolto, ancora non riesco a credere a quello che ho fatto. Mangio poco o nulla, poi crollo sul letto ancora sporco e zuppo dei nostri umori e odori, e mi addormento sfiancato per quasi due ore. Al risveglio, trovo diversi messaggi di Elena. Le dico di venire, ho il pisello duro dopo la dormita e mi svuota con lei.
Intanto, pochi giorni dopo, Alessio si rifà vivo: ha voglia di venire a casa mia, anche lui. Siccome l’ospitalità è sacra, non posso ovviamente rifiutarmi!
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