Gay & Bisex

Sorpresa


di Grifone2
08.01.2018    |    18.405    |    12 7.5
"- “Posso andare un attimo in bagno”, mi chiede all’improvviso..."
Un giorno bussa a casa mia un signore. Dallo spioncino non so chi sia ma decido ugualmente di aprire la porta. Si presenta e mi dice che è un addetto per la lettura del contatore del gas. Mi fa vedere un cartellino dell’azienda per cui lavora e lo faccio entrare. E’ così gentile ed educato che quei pochi secondi che servono per annotare il consumo sul suo modulo mi spingono a contraccambiare con un caffè.
Lui accetta e si siede poggiando la sua borsa sul pavimento. Iniziamo a scambiare qualche parola e vengono fuori i soliti discorsi del tempo, del lavoro e dei soldi che non bastano mai. Io mentre il dialogo si snoda serenamente preparo il caffè in cucina voltandogli le spalle. Lui è un signore di mezz’età, capelli corti brizzolati, robustino e occhiali. Mi dice che è sposato e anche se di solito ha un altro lavoro, fa questi giri dai clienti per arrotondare, ma anche perché gli piace conoscere gente nuova.
- “Posso andare un attimo in bagno”, mi chiede all’improvviso. “ E’ da questa mattina che sono fuori casa e capirai che …”.
-“ Certo”, gli rispondo io, indicandogli la porta. Dopo qualche minuto non vedendolo tornare lo chiamo. ”Scusa, tutto a posto? Il caffè è pronto”.
-“ Si, si tutto a posto. arrivo”, mi risponde con una voce leggermente strozzata.
Lo vedo tornare e prima di sedersi mi accorgo che ha la patta aperta con una chiazza di bagnato. Lui si siede subito e con un sorriso serafico mette due cucchiaini di zucchero nella tazzina.
Ricominciamo a chiacchierare mentre sorseggiamo il nostro caffè. La mia mente non smette di pensare a alla sua patta aperta e umida. Mi alzo e vado in camera da letto. Mi sento strano e intuisco che c’è qualcosa che non quadra anche se non riesco a capire cosa. Torno da lui e lui mi chiama dal bagno dicendomi che ha un piccolo problema.
- “Cosa c’è, stai male? Posso fare qualcosa per aiutarti?”, gli dico da dietro la porta del bagno.
- “No sto bene, non è niente, ma forse puoi aiutarmi, se non ti dispiace”.
-“Non capisco! Ma se mi dici come posso esserti utile non preoccuparti. Dimmi pure”.
- “Non so spiegarti. Adesso capirai da solo”.
Si apre la porta e mi trovo dinanzi lui vestito da donna. Subito rimango a bocca aperta. Sinceramente non me lo aspettavo. Non ho parole. Comunque rimango a guardare in silenzio. Lui è fermo due passi davanti a me con una parrucca bionda e in sottoveste corta e trasparente rossa. Sotto indossa un mini tanga che trattiene a stento il suo pene. Due calze autoreggenti nere e scarpe con tacco piccolo completano il tutto. Ha un seno naturale che ha due capezzoli tondi a grossi che si intravedono .
- “Ti piaccio?” mi dice con un sorriso dolce.
- “Beh, non me lo aspettavo sinceramente, ma devo dire che è stata davvero una bella sorpresa. Stai bene”.
- Grazie” mi risponde e avanza di un passo verso di me. Già il mio pisello stava reagendo. Lo sentivo muoversi nelle mutande. “Se è così chiamami pure Jolanda”.
- Si Jolanda” le rispondo mentre mi stava palpando il cazzo che ora era diventato duro e a stento stava dentro ai pantaloni. Lei se ne accorge e con un gesto sbottona la patta e me lo tira fuori liberando il cazzo che fa una specie di scatto in avanti per poi sbattermi sulla pancia. Jolanda si abbassa e senza toccarlo ne bacia la punta sussultante, lo sfiora con piccoli colpi di lingua che passano anche sull’asta fino quasi a lambire le palle. Passa poco che la mia punta si ritrova al caldo dentro la sua bocca umida. La lingua gira attorno alla cappella tesa e la sua testa inizia a scendere lungo il cazzo per poi risalire, sempre più giù e sempre più i fretta. Rivoli di saliva e rumori osceni iniziano a riempire il silenzio che si era formato da qualche minuto.
- Ti piace?” mi disse ancora allentando un attimo la sua attività così magistralmente svolta, con evidente piacere.
- “Certo che mi piace, sei fantastica, bravissima. Hai imparato bene”, le risposi spingendole più velocemente la testa con le mani. Adesso la sua saliva mi colava fin sopra le palle e scendendo scorreva sulle cosce. Ero eccitato da morire a sentire quella bocca assetata manovrare con tanta abilità sul mio arnese fuori di giri.
Improvvisamente smise di muoversi e si alzò. Si avvicinò a me abbracciandomi baciandomi. La sua bocca calda aveva il sapore del mio cazzo eccitato. Avvicinò il suo ventre al mio e i nostri piselli dritti si toccarono quasi fosse un duello da spadaccini erotici. Lo strusciamento tra loro aumentava ancora di più l’eccitazione. I nostri respiri finivano l’uno dentro quello dell’altra senza più remore. Le nostre mani vagavano sulla pelle in cerca di sensazioni morbide, di altri stimoli ed emozioni che potessero aumentare più possibile il nostro piacere.
Le mie mani erano sul culo di Jolanda che era soffice e carnoso, elettrizzato dai colpi che lei stessa dava al mio ventre spingendo il suo cazzo sul mio. Provai a trovare il suo buco e a sfiorarlo. Lei ansimò.
Si girò e mi mostrò il suo culo, bello, bianco e grosso. Era uno spettacolo, una meraviglia liscia e invitante. Piegandosi in avanti dilatò con le mani le natiche mostrandomi la sua intimità pulsante. Era rosa al centro e attorno diventava di color marroncino; sembrava emanare un profumo che invitava ad avvicinarsi e annusare quel prodigio della natura. Così mi avvicinai con il viso e le labbra. Allungai la lingua e la poggiai su quella fica anale. Iniziai a muoverla attorno e forzando un po’ la spinsi dentro. Il contatto la faceva muovere verso di me e le sue natiche profumate si appoggiavano sulle mie guance. Il culo con movimenti ritmici faceva avanti e indietro mentre sentivo le vibrazioni delle sue mani sul pene. Lei si masturbava e le mie mani presero il posto delle sue finché fui io a proseguire quel’andirivieni sul cazzo eccitato che pulsava dalle vene sature di sangue e piacere. A questo punto si girò e me lo mise in bocca, di scatto, con mia sorpresa tanto che non ebbi il tempo di dire nulla. Jolanda si muoveva nella mia bocca come prima aveva fatto con me quando me lo aveva succhiato. Andava avanti e indietro tanto che sentivo la sua punta palpitante sbattermi in fondo con palle fare ciac ciac sul mio mento grondante di saliva e umori dolci. Le sue mani spingevano la mia testa sempre più rapidamente e le mie stantuffavano il suo culetto libero dal tanga, sussultante e sodo in gemiti che si facevano sempre più lussuriosi e senza freni. Avevo il cazzo duro come una roccia e quando lei venne nella mia bocca con rantoli e sussulti da maiala, subito scese con la bocca sul mio pene ormai al limite e mi fece schizzare in gola ogni liquido possibile. Infine ci baciammo mischiando i nostri sapori aspri e dolci, in un connubio di sesso inaspettato ma che entrambi sapevamo che sarebbe proseguito per tante, tante altre volte ancora.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 7.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Sorpresa:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni