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Gay & Bisex

Una magnifica serata


di Mitchell
23.10.2012    |    9.008    |    1 8.8
"" rispose abbassando gli occhi e poi alzando la voce "Non ti credo, mi stai prendendo per il culo!!" "Vuoi mettermi alla prova?"..."
Quella domenica sera ero arrivato un pò prima del solito a Milano. Presi il taxi per raggiungere il monolocale che dividevo con Michelangelo, l'altro studente con cui convivevo. Una volta girata la chiave nella toppa e aperta la porta una strana e insolita visione si presentò di fronte agli occhi. Michelangelo e un altro ragazzo stavano selvaggiamente avvinghiati per terra in un esplosivo 69. Il troller mi cadde di mano generando un pesantissimo tonfo sul pavimento. Mi misi la mano sulla bocca per mimetizzare la fragorosa risata che stava per uscire. Erano rimasti entrambi impietriti alla mia vista, muti e immobili. Michelangelo dopo essersi tolto di bocca il cazzo dell'amico prese fiato ed ebbe il coraggio di dirmi: " Ma non dovevi tornare a mezzanotte?" "E tu non avevi detto che ti portavi qui un mare di figa durante la mia assenza?" risposi e poi risi, a crepapelle pure. "Vuoi le prove? -riprese - ho il telefonino stracolmo di foto hard e di filmatini che ho fatto con quelle!"
"Guarda che non devi giustificarti, affatto! Non me importa una sega se scopi con maschi o femmine! Intanto ti ho beccato con un maschio...". Il ragazzo che era con lui nel frattempo si era alzato e rimesso i boxer scrutandomi con severità ma anche con tanto imbarazzo. "Guarda, non preoccuparti per me -dissi rivolto a lui- continuate quel che stavate facendo, io magari vado a farmi una pizza, eh? Magari ne prendo una per tutti e tre così quando avete finito i vostri giochetti la mangiamo insieme, vi va?". Michelangelo scuoteva la testa: "Questo non doveva succedere, mi seppellirei dalla vergogna" disse. "E perchè mai? Se ti avessi beccato con una lo avresti preferito?" "Sarebbe stato imbarazzante lo stesso. Cmq guarda che noi ci spompiniamo e basta...Non è che ce lo mettiamo nel culo tanto per intenderci..." "Sei duro, eh? Ti ho detto che non me ne frega un cazzo, potete fare quello che vi pare, non è affar mio. Per quel che mi riguarda potete anche rimettervi sdraiati e continuare a ciucciarvi. Anzi dai, rimettetevi come eravate prima e io mi godo lo spettacolino gratis, la pizza andro' a prenderla più tardi..." dissi guardando fisso negli occhi l'altro ragazzo che si era già rimesso pantaloni e camicia. Ma il suo sguardo non era tra i preferiti. Allora diventai serio e puntando il dito contro il mio compagno mi lasciai scappare "Che se me lo dicevi priva che ti piaceva l'uccello mi sarei fatto sotto invece che continuare a segarmi come un pazzo pensandoti!" "Cosa??" chiese Michelangelo. "Hai capito benissimo, mi sei sempre piaciuto da morire, non te ne eri mai accorto??" "No..." rispose abbassando gli occhi e poi alzando la voce "Non ti credo, mi stai prendendo per il culo!!" "Vuoi mettermi alla prova?" replicai irretito. Il ragazzo, ormai vestito del tutto, sussurrò timidamente "Io vado". "No! Tu resti!" gli dissi spingendolo con una mano sul petto. Chiusi anche la porta con due mandate e mi infilai la chiave dentro gli slip. "Ora tu ritorni nudo, ti rimetti come eri prima sdraiato accanto a Michelangelo!" "E tu che cazzo fai?" chiese "Io vi guardo!". "No, senti, lasciami uscire, apri quella porta!" "La chiave è qui! -gli risposi muovendomi nervosamente la mano sul pacco- Se vuoi la chiave devi infilarmi la mano nella mutande, ma se lo fai ti prendo e ti caccio la lingua in gola...Ma non mi hai ancora detto come ti chiami..." "Io sono Riccardo" rispose mettendosi su una sedia guardando in direzione di Michelangelo come per chiedere consiglio sul da farsi. "Dai Valerio, non fare lo stronzo! Non vedi come è abbacchiato Riccardo? Lascialo andare!". "Non mi piace rovinare la festa agli altri. Vorrei che continuaste a fare quello che stavate facendo! Potrei anche riprendervi col telefonino poi mettiamo il video su youporn...". Sorrisi con molta malizia guardando entrambi negli occhi. "Ci mancherebbe solo questa" esclamò Riccardo. "Dai su, lo dicevo solo
per sdrammatizzare un pò. - replicai - Riccardo allora: ti spogli o no?" "Sto muorendo dalla vergogna. Vuoi andare avanti ancora per molto?" "No! Se non vuoi spogliarti lo faccio io!". Tirai su il ragazzo dalla sedia e gli strappai la camicia di dosso e mi attaccai alla sua pelle strusciandoci sopra bocca e naso. Aveva un profumo da far rabbrividire e mi venne spontaneo scucchiargli i piccoli capezzoli. Non disdegnò considerato che non mi spinse indietro, anzi, mi prese da dietro la testa per farmi capire di continuare."Volete farmi farmi ingelosire?" esclamò Michelangelo. "No, arrivo anche da te, tranquillo. Voglio ciucciare anche le tue di tette, così darò il voto a chi ha il sapore più buono!" Riccardo mi tirò ancora a se e ripresi a baciargli il petto e i gemiti che emanava la sua bocca erano diventati tutt'uno con l'aria che respiravamo. Gli posai la mano sul pacco, scontatamente conteneva un attrezzo duro come è duro il diamante. Ero indeciso se tirarglielo fuori e sbocchinarlo o se saltare addosso a Michelangelo. Scelsi la seconda opzione. Rimase sicuramente deluso Riccardo quando mi distaccai da lui, me lo dissero i suoi occhi. Ma volevo prima appoggiare le labbra sul corpo del mio compagno di alloggio.
Era ancora lì in piedi nudo, con l'uccello già fiappato ma con quella sua bocca che probabilmente non aspettava altro. Lo brancai con violenza e lo violentai con una slimonata che quasi gli fece perdere conoscenza. Non avrei mai creduto di arrivare alle labbra di Michelangelo, lo ritenevo troppo in alto, mi ero fatto di lui l'idea del mangiafighe e anche per questo la sua bocca risultò più buona di come mi sarei immaginato. Riccardo intanto si era abbassato pantaloni e mutande e muoveva la mano sul cazzo lentamente, inesorabilmente, la mia coda dell'occhio lo notò nonostante stessi dedicando tutte le mie energie nel linguainbocca all'altro. La bocca di Michelangelo sapeva di cazzo, di quello di Riccardo ed era
un ottimo aroma. Trovai giusto che riprendessero quello che avevo interrotto. Mi staccai dalle sue labbra e implorai loro di ricominciare a spompinarsi, mi sarei accontentato di farmi una sega guardandoli. Capirono che ci tenevo davvero a rivederli in azione e non ebbero bisogno di altri convincimenti. Si sdraiarono uno sull'altro, in silenzio, ognuno facendo combinare l'uccello con le labbra dell'altro. E iniziarono a muoversi, ad ansimare, come animali selvaggi. La scena riprese come se io non fossi mai entrato in quella stanza. I miei boxer non riuscirono piu' a contenere il mio pene lungo e duro e per forza di cose li lasciai cadere insieme ai jeans. Mi sedetti sulla moquette vicino a loro nutrendomi dei loro sospiri con la mia mano complice di infliggermi piacere e sofferenza. Dovetti asciugarmi con un fazzoletto, ero troppo bagnato e la mano scivolava senza riuscire a soddisfarmi in pieno. Michelangelo stava sotto Riccardo di cui vedevo in primo piano il cazzo ciucciato e il culo aperto che si muoveva su e giù, un culo perfetto con un buco rosa meravigliosamente tondo e privo di peli. La tentazione fu troppo forte. Mi bagnai il dito di saliva e glielo infilai dentro...Riccardo si staccò dall'uccello dell'amico e urlò: "Ahhhhhhhhhh, toglilo!!".
Minchia che reazione che aveva avuto...che esagerato. "Si, devi toglierglielo -eclamo' Michelangelo- eravamo daccordo di fare solo sesso orale. Con una penetrazione di qualunque tipo la tariffa aumenta...". Interruppi immediatamente il magnifico ditalino che stavo facendo e mi concentrai su quello che il mio compagno aveva detto LA TARIFFA. "Che significa la tariffa aumenta??" chiesi sconcertato. "Riccardo è un escort..."rispose Michelangelo. Lo stupore dei miei occhi illuminò il monolocale. "E tu! Tu sei andato a cercare una marchetta a pagamento? Quando potevi farle con me certe cose? E gratis??" "Ma che cazzo ne sapevo io che tu fossi frocio??" "Wee wee, calmino, chi ti ha detto che son frocio? Modera i termini! Chiamami bisex semmai! Perchè non sai chi ha ciulato più figa qui..." "Senti non staremo mica a fare a gara no?". "Sentite! io mi sono rotto..." esclamò Riccardo alzandosi in piedi "Ho già sforato l'orario pattuito per cui dovete pagarmi il doppio. Sono 150 Euro!" "150 Euro? Ma tu sei fuori come un balcone!!" "Non sono fuori. Eravamo daccordo per 45 minuti e siamo arrivati a un'ora e mezzo..." "Senza aver concluso nulla..." fu il commento di Michelangelo visibilmente deluso in volto. "Beh, io non tiro fuori un soldo" dissi rimettendomi slip e jeans. Anche Riccardo si stava rivestendo e mi apostrofò: "Se non mi pagate sono cazzi vostri. Poi vi mando qui il pappoccia e vedrete che a lui li sgancerete..." "Pure il pappoccia hai??" "Certo, è un metro e 90 per 98 chili, diventerete agnellini quando vi si presenterà...". "Dai Valerio diamogli questi soldi, io ho solo 80 euro, il resto devi metterli tu!" "Io? ma io non ho neanche goduto...io non ci ho fatto nulla..." "Valerio! Tira fuori 70 euro...". L'idea del pappoccia che veniva a spaccarci i connotati non mi andava più di tanto e fui costretto molto malvolentieri ad aprire il portafoglio e ad aggiungere i soldi che mancavano. Riccardo li prese, raccolse la chiave della porta che era caduta quando mi tolsi gli slip. La infilò nella serratura e aprì la porta. Uscendo ci salutò con un'espressione molto sarcastica a cui aggiunse "E' stata una magnifica serata!". "Fanculooo" urlai alla porta ormai già chiusa. "Quei soldi poi me li ridai, eh??!!" Urlai a Michelangelo che rispose di no...
"Nooo?" "E tu che cazzo sei tornato prima a fare??" "E tu? Potevi avere me e hai preso una marchetta!"
"Dovevi dirmi che eri un po' culo!" "E non chiamarmi CULO!!!" "Stai fermo, che vuoi fare??" "Te ne do tante!" "Ahhh bastardo!" ecc. ecc.
Scoppiò la guerra tra noi. Tuoni e fulmini girarono nella stanza. Litigammo per almeno un'ora sparandoci insulti, rinfacciamenti, pugni, sberle, urla, e se volete aggiungerne aggiungetene. Non ci risparmiammo nulla ma alla fine ci arrendemmo esausti e lividi. E dopo la guerra la pace e una scopata di quelle che nessuno potrà mai dimenticare...E gratis
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