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scout : il passato ritorna


di skizzoinfoiato
04.02.2016    |    16.861    |    4 9.4
"“Edo, … ciao sono io!” “ciao Fra..."
Dopo la nostra avventura al campo scout io ed Edoardo ci perdemmo di vista, scoprimmo che era stato bocciato, i suoi gli cambiarono scuola, io andai al liceo. Ci perdemmo d'un tratto non sapevo più nulla del mio migliore amico.

Divenni assicuratore, mi feci una famiglia e finii, un giorno, trovandomi fuori città, ad una filiale della mia banca, avevo dei problemi col bancomat e mi recai dal personale addetto, chi ci torvo? Edoardo.

Lo riconobbi? Affatto, c'era la targheeta fuori dal suo box.
Leggendo fu naturale esclamare il suo nome:
“Edoardo!”.
Lui riconobbe subito invece la mia voce e venne ad aprire la porta del suo box, mi rivconobbe e ci abbracciammo come se ci fossimo salutati al sera prima.
Parlammo del più e del meno delle nostre vite, ormai 35enni, avevamo famiglia: mia moglie Sabrina, la sua Daniela, entrambi avevamo due figli , Anna e Ginevra le mie bimbe, Sabrina e Gilberto, per Edoardo e Daniela più o meno anche i nosri figli coetanei fra loro.

Riallacciammo i rapporti e le frequentazioni, senza mai ricordare o accennare a quell'estate....l'estate al campo scout e la nostra separazione.
Andammo a cena a casa loro più volte, e loro a casa nostra, i mesi passavano...
Un giorno Edo mi chiese di passare a casa sua la mattina di un lunedì per presentargli dei prospetti assicurativi vari, casa auto assicurazione sulla vita, etc.

Quel lunedì, Edo si fece trovare a casa da solo, doveva esserci anche la moglie, invece solo.
I figli sono fuori a studiare, la moglie è da sua madre da tre giorni, è malata e si trattiene là ancora per due.

Entrammo subito nel merito, e mostrai i preventivi, erano le 11:30 era l'ultimo cliente per la mattina.
Stipulò 4 polizze, due macchine , casa, e una sulle malattie.
“hai fretta Fra o ti puoi trattenere?”
“sono le 12, non ho nulla da fare ti ho lasciato come ultimo cliente!”.
“ne sono contento! Mangi con me?!”
“volentieri!”.

Pranzammo molto presto e a pranzo Edo andò al punto, mentre sorseggiavamo un digestivo in salotto. Iniziò a riportare al presente i fatti di quell'estate.

“Fra... non giriamoci intorno, ricordo bene quel giorno,come ahimé siamo stati allontanati.
Ricordo bene... ricordo bene!”
“anche io Edo ma sono passati 20aa quasi!”.
“cosa ti ricordi Fra?”.
“tutto.... è un ricordo che mi ha sempre accompagnato”
“anche per me... lo ricordi con dispiacere o no? Sei pentito dico?”.
“te?” chiesi a Edo.
“affatto... sai ho sempre il rammarico di non aver concluso quel che avevamo iniziato.... ricordo sai? Sono in debito con te”
“che cazzo mi sati dicendo Edo?”
“si .. io ti ho inculato tu no”
“cosa mi stai dicendo?”.
“ho quel rimpianto.... , ho una famiglia, tu hai la tua, ma sto male a quel pensiero..., vorrei rimediare a quel torto!”.
“Edo non siamo più ragazzini! Siamo uomini!”.
“il problema dovrebbe esser mio... insomma Fra, io ti sto offrendo di far sesso con me!”, come allora lui prese in amno le redini alemno di quelal conversazionee continuò:

“sei l'unico ragazzo con cui son stato amico mio... è il privilegio che ho voluto preservare a te. Non sono gay, non ho più cercato sesso con altri ragazzi... sei stato l'unico e l'unico con cui lo farei, lo rifarei e... si avrei voglia di riprovare!”.
“Edo, meglio che vada.... “.
“ok, Fra... sai dove trovarmi!”.
Me ne andai, sconvolto dalle nuove rivelazioni.

Non ci sentimmo per un paio di settimane, settimane in cui pensai molto.
Non posso negare non avevo dimenticato, anzi ci avevo pensato di quando in quando a quel che avevamo fatto, non ho mai dato una risposta al perché.

Un giorno ero molto libero, in ufficio e decisi di chiamarlo.
“Edo, … ciao sono io!”
“ciao Fra... come va? È un bel po' che non ci sentiamo... pensavo di averti riperso!”
“Non ho voglia di perderti... la tua offerta è ancora valida?!”
“si”...”cosa vuoi da me Fra, voglio sentirtelo dire!”
“Edo voglio fare l'amore …. voglio vedere se c'è modo di ricreare quella magia che ci fu al campo...”
“cosa vuoi Fra? Voglio sentirtelo chiedere!”
“Voglio il tuo culo!”.
“Ho sempre casa piena, ti aspetto giovedì prossimo alle ore 10:00, prenoto una stanza all' Hotel xxx” e riagganciò.

Non ci sentimmo fino al giorno prima, mandai un sms:
“se ci ripensi avvertimi!”
“mai”.
La sera un sms di Edo.
“cambio programma vieni a casa mia... quando ti pare sarò a casa tutto il giorno … per te!”.

La mattina fatti uscire figli e moglie mi presi un giorno di libertà da lavoro, feci le normali cose, doccia, colazione, andai dal barbiere.
Finito verso le 10:30 arrivai sotto casa sua, i dubbi mi assalirono, preso il cellualare notai un sms.

”Quando arrivi parcheggia e passa dal retro, la porta sarà aperta!”
Edo aveva una villa su due piani con un giardino recintato tutto attorno, stava fra due strade, bisognava fare il giro dell'isolato per giungere all'entrata indicatami.
Mi irritò il messaggio, ma eseguii.

Trovai la porta aperta, l'entrata dava sulla cucina, al piano terra c'era salottto e sala da pranzo, due stanze per lo studio suo e della moglie medico.
Nessuno. Salii guardando dentro le stanze, le porte erano aperte... solo una socchiusa la sua camera.

Entrai.
Edo mi aspettava aveva una camicia azzurra, un pantalone scarpe nere, io indossavo l'abito.
“ciao... finalmente!”
“già ci siamo allora!” salutai.
Edo mi venne incontro e ci abbracciammo, le nostre bocche si unirono limonammo.
Io avevo la barba curata, Edo non aveva peli sul viso.
Quel sapore di bocca era completamente diverso da ciò che conoscevo e ricordavo.
Diverso dal sapore di donna, di tutte le donne che avevo baciato soprattutto diversod aquello di mia moglie, diverso dalla bocca di ragazzo che avevo esplorato da ragazzo.
Un bacio maturo consapevole, raggiungemmo così i pressi del letto matrimoniale.
Mi tolse la giacca, le mano andarono a sbottonare le camice, poi cinture scarpe volarono a terra.
I pantaloni calarono... la prima sorpresa, non portava intimo Edoardo.
Il cazzo era depilato nella sua totalità.
Presi ad accarezzarlo, lui fece altrettanto abbassandomi gli slip a metà coscia.
Era cambiato, era un uomo adesso, il suo pene tendeva sempre sulla destra si era formato, la pelle copriva interamente la cappella ma non ci restava adesa.
Mentre lo toccavo ne apprezzai le forme, era sempre piuttosto smilzo, almeno rispetto al mio, circa 16 cm, 2 di diametro? Più o meno.
Il mio 19 cm circa di lunghezza, 4,5 cm di diametro, le vene facevano bella mostra di se su tutta l'asta, anche la mia cappella era più grossa di quella di Edo, minuta e affusolata la sua, circa 3cm la mia, una palla sembrava.
Io non mi depilavo, apprezzai quindi che lui lo fosse.
Mi misi in ginnocchio e presi a spompinare il mio amico.
Edo era già molto su di giri e non ci mise molto a spararmi in bocca il suo piacere.
Bevvi tutto salii e lo baciai.
“Fra non siamo qui per questo!”.
Si volto e si mise a quattro zampe sul letto, anche il suo culo era privo di peli, come da ragazzo.
Notai sul comodino una crema lubrificante, mi disfai delle mutande, girai intorno al letto:
“leccami prima!”.
Non se lo fece ripetere una seconda volta si sdraiò prono accogliendo nella bocca la mia verga, mi sentì gemere e si fermò.
“vai adesso!”
Tornato dove mi trovavo poc'anzi notai una crema lubrifcante sul comodino, salendo sul letto la presi.
Iniziai a spremere il tubetto.
“NO …. non la usare, vieni !”.
Buttato il tubetto sul letto mi avvicinai, Edo con le mani si afferrò le chiappe aprendole il più possibile.

Poggiai la mia cappella sul suo orifizio e iniziai a spingere.
Era grossa non riuscivo ad entrare, provai più volte senza successo.

“dai Fra... appoggiati e spingi con forza!”
Così feci e e la cappella entrò arrestandosi sul suo sfintere interno. Edo gridò dal dolore, come se lo avessi già fatto più volte mi fermai per farlo abituare.
“cristo Fra hai un cazzo enorme! Mi sembra di avere una palla da tennis tenuta dentro!”.
“è solo la cappella.... dammi il via!”.
Passò un paio di minuti poi mi disse di procedere.
Presi quasi la rincorsa e lo infilai tutto, passato lo sfintere che prima mi fermava scorrere fino alla radice del mio cazzo fu una passeggiata, il mio pube andò a sbattere contro il suo culo.

“ahhhhh!”uscì dalla mia bocca un urlo di soddisfazione, che si mescolò col grido più acuto di dolore di Edo.

Sentii il mio cazzo essere avvolto da quel cilidro caldo, tuttosommato accogliente. Non aspettai oltre ero infoiato, il suo culo stretto mi dava piacere, inizia a scoparlo.
Il mio ritmo diventava sempre più incalzante il dolore di Edo si era trasformato in gemiti di piacere.
Non lo avrei pensato.
“Fra cazzo mi piace sentirmi pieno di te! Porca puttana mi stai stimolando la prostata... oddio.... cazzo se mi piace!! oddio si vieni sfondami!!! prendimi tutto fammi god...ere!”.
Il ritmo accelerò poi un urlo di puro godimento venimmo assieme, lo riempii a dovere mentre lui senza toccarsi aveva goduto sulle lenzuola solo grazie all'azione del mio membro.

Mi sdraiai, ma il cazzo non si ammosciava, Edo si girò ringraziandomi...
“Fra sei ancora duro!”.
“Vuoi farlo ancora? Chiesi?”
“come Fra?”.
“Vieni sali!” si mise a sedere sulle mie gambe, capendo prese il mio membro lo indirizzò sul quel buco aperto e si impalò da solo.

Quella posizione consentiva di sentirlo e farglielo sentire in modo totalmente diverso, gestiva lui la profondità e i suoi movimenti provocavano delle contrazioni anali che mi stimolavano sembravano una bocca avida nel succhiarmi.

“Fra sei fantastico!”. Il cazzo nonstante avesse goduto già due volte riprese a rizzarsi per la terza volta, vedendolo presi a masturbarlo, apprezzò molto, e si concentrò sui movimenti e sull'accogliere sempre più centimetri dentro di se.

Mi ci volle più tempo cambiammo più volte posizioni, mi trovai prono sdraiato, anche Edo mi penetrò, non nego avevo voglia di sentirlo dentro di eme mi piacque. Ritornammo nella posizione antecedente si voltò, dandomi le spalle e inginocchiato sopra di me riprese a fottersi da solo.
Venni nel suo culo. Finalmente Edo era mio!
Ci trovammo sdraiati a fianco a baciarci e a scmabiarci le sensazioni.
“Fra posso godere di te?”
Mi girai dandogli le spalle, preis il suo membro lo masturbai un poco e lo invitai a penetrarmi.

Mi penetrò con molta dolcezza non sentivo nessun dolore solo piacere, mi scopò a lungo e venne dentro di me.
Quando smise avevo il cazzo di nuovo in tiro, messomi supino, lo vide e senza perder tempo andò a succhiarlo.
Un pompino da favola che fu premiato con tanti fiotti di calda sborra che Edo non perse, bevve tutto e tornò accanto a me.







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