Prime Esperienze

Presa


di skizzoinfoiato
14.03.2017    |    17.843    |    2 9.7
"Già mi sparavo seghe una dietro l'altra..."
Mi chiamo Sandro, all'epoca ero un'adolescente, un pò precoce rispetto ai miei compagni di classe, ero forse uno dei pochi che già a 13 anni guardava le ragazze non di sottecchi come rappresentazione del diverso da evitare, ma come coloro capace di farmi rizzare l'uccello in continuazione.

Già mi sparavo seghe una dietro l'altra. ero attratto le desideravo tutte, magre, cicciottelle, compagne insegnati, basta avessero la fica mi piacevano tutte perfino quelle di una certa.

Non era facile nonostante tutto capire come entrare nel mondo delle ragazze, e sottometterle al mio piacere.
Arrivai a pensare comunque che avanti o meno nello sviluppo la voglia è voglia, il desiderio è desiderio, il piacere piacere, e forse medesima sarebbe stata la felicità dello scoprire come è fatto il corpo dell'altro sesso.

Un buon punto di inizio mi serviva un aggancio. Mi venne in soccorso una gita scolastica fatta in un agriturismo, quattro giorni all'insegna della natura, certo due casolari divisi per sesso e insegnanti a sorvegliarci. Ancora non c'era un approccio smodato come nelle generazioni odierne che, a quell'età, forse sarebbero in grado di insegnarci il kamasutra, ma era un'epoca più spensierata e la ricordo con rammarico sapendo che i nostri figli faranno esperienze con poca moralità e coscienza.

Tornando a noi, il posto era fantastico, era comunque sicuro tutto recintato compreso tutto il bosco di proprietà dell'azienda.

Una sera fu organizzata un'enorme gara di nascondino, unico limite non si poteva usare i dormitori.

Mi trovai vicino a Gloria, quando iniziò la conta, Gloria era carina, due accenni di zinne, capelli lunghi tenuti a coda di cavallo, due occhioni scuri che avrebbero penetrato l'inferno, abbastanza alta, leggermente in carne, facendo un paragone come una cantante bravissima di un talent molto noto, che crescendo oltre alla fama è diventata una bomba sexy, questo per dirvi, che, a mio avviso, prometteva molto bene.

la stavo fissando, la presi per mano; "vieni con me? ti va?", coni suoi occhi mi fissava, annuì e partimmo. alcuni avevano la pila ma c'era abbastanza luce, il cielo era sereno,e anche se la Luna era ad un quarto rischiarava bene, e poi le luci avrebbero attratto gli inseguitori.

Andammo nelle stalle, sapevo ch c'era un box vuoto, sapevamo l'ora limite di gioco e avevo impostato l'allarme sul mio orologio casio, a titolo preventivo.

aspettammo la fine della conta che giunse e, come attratti dal miele vennero tutti e 4 verso le stalle. ci appiccicammo alla parete del box, attaccati come l'un l'altra come una patella ad uno scoglio. eravamo terrorizzati dall'esser scoperti, nel box accanto c'erano capre, iniziarono a far rumore attirando i cacciatori verso di noi, ebbi l'intuizione di dare la schiena all'apertura, avevo cappotto e pantalone nero, forse ad uno sguardo superficiale non avrebbero visto gran che, e così fu, complice al momento dell'apertura della porta, un diversivo inaspettato, la capra stava montando il suo harem, dopo poco e qualche battuta sentendo che erano arrivati 3 ragazzi a liberarsi, uscirono tornando fuori dalla stalla.

il pericolo era passato avevamo il cuore che batteva all'impazzata.

"tutto bene?"
"si, grazie! siamo salvi!"
"già c'è mancato poco!", dissi scostandomi e cercando un pertugio per osservare il box accanto a noi. lo trovai, si vedeva benino, nella stalla c'erano delle luci di cortesia e dalle aperture continuava a far capolino al luce della Luna.

"guarda! fanno sesso!"
"cosa?" e intanto si era posizionata accanto a me, "non vedo nulla!"
"lo vuoi vedere Gloria?"
Tornò a fissarmi. "se io te lo faccio vedere tu mi fai vedere come sei fatta te?

Era una proposta equa, giusta, infatti arrivò un flebile "ok".
io presi a slacciarmi i pantaloni mentre lei calò la sua gonna e le mutandine.

"mi fai vedere anche le tette!"
"tu cosa mi mostri?"
"restiamo nudi entrambi e siamo di nuovo pari!"
"va bene!" rispose facendo spallucce!"
in un battibaleno eravamo nudi, il mio pene era bello teso.

"perché è teso?"
"per dei buoni motivi, primo sono imbarazzato, secondo sono nudo davanti a te che lo sei altrettanto... sei la prima ragazza che vedo nuda e mi piace, e questo è quello che succede quando ciò che vedo mi piace, e sono eccitato perché ho voglia di esplorarti e lo rende ancora più duro!"

"quindi è cosi ... per me?"
"si, se vuoi puoi toccarlo, non ti fa male e non morde!"
Si avvicinò allungando la mano, "poi tocco io!", la ritrasse, presa in contropiede, "eh si" dissi"se tocchi ho diritto di toccarti anche io, ho la stessa voglia e desiderio sai!"

"davvero?" e prese possesso del mio membro "è caldo!", lo spinse in basso con un dito e poi lo lasciò "è così duro che sembra una molla!" disse divertita.

"ora tocca a me!" , indietreggiò, impaurita.
"Gloria, non ti faccio del male... vieni abbracciami!", allargando le braccia in segno di invito.

Dopo qualche minuto dove ci scambiavamo il calore dei nostri corpi, le tirai su il mento e la baciai.

Non so come descriverlo, descrivere i sapori è complesso sapeva di innocenza, come un misto tra borotalco e la pelle di un bambino neonato, non so di vergine? se la vergine può avere un suo odore e sapore.

poi le mie mani scesero sui suoi seni, le lingue con fare inesperto si tastavano, era una sensazione nuova per entrambi, ad una prima reazione di rigetto, ne seguirono altre di piacere, del resto nessuno dei due avrebbe ammesso all'altro il proprio iniziale disagio per non sembrare inadeguato.

Sentii i piccoli capezzoli diventare ancor più tesi uno lo avvolgevo a coppa, l'altro lo andai a baciare e succhiare leggermente e ciò provocò dei gemiti.

"ti piace?" chiesi

"si, tanto devo confessarlo", abbassando la testa in segno di vergogna.
"non ti vergognare, ci speravo!" e la baciai ancora mentre ci stringevamo in un abbraccio davvero unico, avvolgente, sembrava proprio chiedere protezione.

Tornai a toccargli le tette mentre con una mano gingillava con il mio pene, le insegnai a farmi una sega, imparò molto bene, sarà stata anche per la sensazione, che per la prima volta non era mia la mano a segarmi.

Stavo pensando che ancora non avevo toccato il fiore, quando fu Gloria a prendere la mia mano destra dal seno e a guidarla in mezzo alle sue cosce.

Mi guidò alla ricerca del suo piacere, mi disse come gli piaceva darsi piacere "non pensavi mica che si toccassero solo i maschietti!"

Una vampata di rossore mi deve aver colpito, e deve averla percepita dai miei occhi. ora fu lei a riportarmi in quel box e a baciarmi epr togliermi dall'imbarazzo.

"fai da solo?"

"si"

Ora mentre io masturbavo lei, lei masturbava me. "sei bagnatissima!"
"perché mi piace!" disse fra un sospiro e l'altro.

Misi un dito dentro, e poi lo portai alla bocca "che fai che schifo!"
"no è buonissimo, è dolce come il miele, assaggia!"
"no, dai! che schifo!"

"a me piace! vieni!"

La stesi su una balla di fieno, era proprio all'altezza giusta... "che vuoi fare!"

"voglio provare se è tanto buono anche alla fonte!"

Provò a chiudere le cosce ma era tardi, ero già sull'obbiettivo, sentì il calore del mio alito suoi suoi peli mentre con un dito stimolavo quelle che seppi poi essere le grandi labbra. la toccavo, la schiudevo esplorando quel luogo , ci passai la lingua. Era dolce, eccome se era dolce fu un messaggio che arrivò a metà strada per capire cosa avrei dovuto fare, non servì che arrivasse al cervello, andai a leccare, a caso si, ma mi bastava leccare.

ad un certo punto, Gloria che già da un pò si era lasciata andare iniziò a darmi delle indicazioni, come dire di guida.. piùa dx ora a sn , un poco più in basso, no più in alto .... ecco li, no lo hai perso. tutto così seguivo le sue indicazioni finchè ;

"ahhhhah ahahhah ahhah ohhh siii vengogooommmmmm!" disse alzando al voce e strozzando il suo piacere per non farci sentire. le sue gambe invece iniziarono a tremare presi da spasmi incontrollabili.

mentre veniva fui investito da un torrente di fluidi, li presi tutti in bocca ne bevvi più che potevo.

Stava ancora ansimando, il torace faceva vedere le sue palpitazioni "Sandro... è stato magnifico.... sei stato fantastico!"
"grazie Gloria... penso che dovremo stare assieme!"
"mi sembra che si sia stati assieme.... "

"intendevo un'altra cosa!"
"lo so, mi sembrava superfluo dirlo."

"Baciami senti come sei buona! dolce come il miele!", ci baciammo e convenne con me.

Mancava poco allo scadere del tempo.. "bisogna andare Gloria"

"ma io sono in debito.... tu non hai goduto e io non ho assaggiato te, egoista!"

Si abbassò e prese subito in bocca il mio pisello che altro non era che un cosino dritto simile ad un grissino.

"ti piace?"
"si, ha un sapore diverso da come lo immaginavo... ma lo voglio sappilo!"
Le voci stavano chiamando per la fine dei giochi, ci rivestimmo in fretta, "queste tienile te e sognami stanotte"
Mi diede le sue mutandine, le annusai, poi le misi in tasca, uscimmo da una finestrella sul retro ... c'era della paglia ad attutire l'uscita. Un bacio e raggiungemmo i nostri compagni.
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