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Benedetto poker - 3


di bird2012
23.10.2013    |    48.481    |    4 9.6
"Nell’attesa torna a giocare a poker e cerca di vincere anche tu: io oggi la mia smagliante vittoria già l’ho avuta!” Chiuse la conversazione e mi guardò..."
BENEDETTO POKER

Cap.3


Rimasi basito per quanto mi aveva detto mia figlia.

“Carla, ti rendi conto cosa stai dicendo? Lui consapevole che tu ti stai facendo scopare da tuo padre? Ma cosa te lo fa pensare?”

“Veramente sono molti i motivi che mi inducono a pensarlo.
Per prima cosa, devi sapere che, non so quanto involontariamente, è stato proprio lui a spingermi tra le tue braccia. Quando ci siamo fidanzati abbiamo ritenuto opportuno, per reciproco rispetto e fiducia, raccontarci le nostre precedenti esperienze e io, tra l’altro, gli ho detto di quando vi sentivo fare l’amore.
Da allora, ogni volta che scopavamo voleva sempre gli raccontassi cosa vi dicevate tu e mamma: si eccitava come un porco!
Dalla passione che mettevo nel riferirgli le parole di mamma, quando lodava il tuo uccello, il tuo modo di scopare, il tuo modo di farla godere, non ci mise molto a capire la forte attrazione che avevo nei tuoi confronti! Il porco volle una conferma e mi attirò in un tranello: un giorno che stavamo scopando, proprio al momento del mio orgasmo mi chiese se mi sarei fatta chiavare da te! Ovviamente, proprio al momento del godimento, pensando al tuo cazzone nel mio ventre, urlai “SIIIIIII”.

Al termine della scopata, mi guardò sorridendo: “L’avevo capito che ti piacerebbe farti scopare da tuo padre!” Ovviamente gli obiettai che quel “SI” da me urlato non si riferisse alla sua domanda, ma era solo un grido liberatorio conseguente all’orgasmo che stavo provando!
Mi guardò di nuovo e, sempre sorridendo, mi disse: “Tu dici? Sarà…….!”
Il tutto finì così e non ne parlammo più.

Dopo molti anni, la cosa è rinata circa quindici giorni fa.
Quando una sera mi lasciò di nuovo sola per il suo poker mi incazzai e gli dissi che prima o poi mi sarei trovato qualcuno che mi avrebbe scopato mentre lui era con gli amici… che lo avrei fatto cornuto… e che poi glielo avrei raccontato per godere del fatto che lui sapesse che mi facevo sbattere!
Ovviamente non pensavo neanche lontanamente di tradirlo, poiché in fondo gli voglio bene, né tantomeno farlo con te: volevo soltanto metterlo in guardia e impaurirlo con la speranza non mi trascurasse più, ma fu lui che mi ci fece pensare… e ora lo ringrazio vivamente!

Mi disse di averti sentito per telefono per alcuni consigli di lavoro e di averti sentito particolarmente giù di corda.
Il porco cominciò a ridere.
“Scommetto – mi disse – che se gli fai sentire l’odore della fica lo rimetti al mondo! Sei così porca da far risuscitare i morti! In fin dei conti mi hai sempre confidato di avere un debole per lui! Dai, vallo a trovare… chissà come finisce!!!”
Rideva apertamente, mentre parlava, come se avesse voluto farmi credere stesse scherzando e che le sue fossero solo battute.

Io invece non le presi come battute, per cui gli feci una domanda diretta, senza preamboli.

“Amore, ma dici davvero? Vorresti veramente che mi scopassi mio padre?”

Mi guardò e sempre sorridendo mi lanciò un bacetto.

“Amore, lo so quanto sei porca e quanto ti piace il cazzo… e a me spesso piace passare la serata con gli amici! Se proprio decidessi di farmi cornuto preferisco tu lo faccia con tuo padre piuttosto che con un estraneo… e poi tuo padre mi è pure simpatico!” e riprese a ridere!

Da quel momento ho cominciato ad avere un pensiero fisso: mamma, purtroppo, non c’era più… era passato tanto tempo… il tuo uccello aveva certamente bisogno di un caldo nido! Cosa di meglio della mia calda e umida fica? Il pensiero di ospitare la tua verga dentro il mio accogliente ventre per darti nuovamente il meritato piacere sessuale, di sentirti svuotare nella mia vagina tutto lo sperma accumulato in tutti questi mesi di astinenza forzata mi mandava ai matti! In verità mi arrapava da morire il pensiero di chiavarmi mio padre, di concedermi a lui in un rapporto perverso, depravato, incestuoso! Al solo pensiero di averti dentro e dirti: “Papà, sto godendo!” e tu che mi abbracciavi gemendo: “Figlia mia… ti vengo dentro!” sentivo la mia vagina sbavare oscenamente e inzupparmi le mutandine! Tentar non nuoce, pensavo… dovevo solo attendere il momento opportuno… e questa sera è arrivato!

La conferma dei miei sospetti, che le sue non erano solo battute, l’ho avuta questa sera quando l’ho sentito al telefono. Ricordi che mentre ti cavalcavo gli dissi che aveva ragione nel ritenermi che avevo le carte in regola per farti rivivere? Che solo io potevo riuscirci? E che ormai ti sentivo vivo dentro me? Sai cosa mi ha risposto?
“Sapevo quanto fossi troia ed ora ne ho la conferma!”
Ma il suo tono non era affatto risentito, anzi… mi sembrava di scorgere nelle sue parole un senso di compiacimento! Poi sentivo il suo respiro affannato, come se ansimasse: sono quasi certa che sapere che lo stessi facendo cornuto facendomi scopare da mio padre lo eccitasse oltre modo! E quando gli ho detto: “vedo che hai capito tutto… è come immagini tu… ti confermo che le tue intuizioni sono corrette” lui mi ha risposto: ”Si, amore, ho capito tutto… sei una adorabile puttana… poi mi racconterai i particolari, vero? Ti prego… voglio sapere cosa avete fatto!”

Smise di parlare e mi baciò languidamente sulla bocca: la sua lingua umida e calda cominciò un dentro e fuori tra le mie labbra che mi mandava in estasi! La sua mano seguitava ad accarezzarmi la cappella, da cui uscivano abbondanti gocce di liquido spermatico, che lei diligentemente ci spandeva sopra con il suo dito indice… che poi immancabilmente portava alle labbra per gustarne il dolce sapore!
Dopo un po’ si staccò e mi fissò.

“Papà, penserai io sia una spudorata senza ritegno, ma il fatto che lui sappia, o che almeno sospetti fortemente, che scopiamo mi intriga da impazzire! Ti rendi conto che da questa sera, ogni volta che starà con i suoi amici, lui penserà che sua moglie si sta facendo fare il culetto dal padre? Gesù mio, che goduria! E poi mi sento più libera anche psicologicamente: mi sarebbe dispiaciuto tradirlo di nascosto… adesso non è più tradimento… adesso è consapevole di essere cornuto e di avere una moglie troia che adora il cazzo! Poi hai sentito cosa mi ha chiesto? Vuole conoscere i dettagli delle nostre porcate: tu che ne pensi?”

Dovetti ammettere che la situazione mi aveva fortemente eccitato: fare sesso con mia figlia con il bene placet del marito non è cosa di tutti i giorni! Carla era una stupenda porca, nella completa maturità sessuale: perfettamente donna, sotto tutti i punti di vista, e non un’adolescente verginella curiosa di provare il sesso! Ed io ero ormai libero di vivere la mia sessualità come meglio credevo!

“Carla, ti mentirei se ti dicessi che la cosa non mi ecciti: mi eccita moltissimo, potremmo amarci come e quando vogliamo! E se lui si eccita nel sapere dalle tue labbra come abbiamo scopato, lascio a te la decisione: se anche a te eccita raccontargli le nostre più intime porcate io non ho problemi… diglielo pure! Visto che è stato lui a spingerti tra le mie braccia… beh! Dobbiamo essergli riconoscenti… facciamo divertire anche lui!

“Dici davvero? Papà sei un angelo: ho subito un regalino per il mio cornuto!”

Prese il cellulare e lo predispose per fare le foto.

“Papà, fammi belle foto, bei primi piani, mentre ti prendo il cazzo in bocca! Cerca di riprendere bene sia il mio viso con le sue espressioni, che tutto il tuo cazzo: voglio che il mio maritino ammiri bene che bel cazzone mi sto gustando!”

Cominciò a prendere le varie posizioni che era solita avere quando giocava con l’uccello: leccata dell’asta, della cappella, leccata delle palle, imboccata della cappella, imboccata di tutto il cazzo… e ad ogni foto mise bene in mostra il gesto delle corna… io scattai diligentemente tutte le immagini.
Alla fine scegliemmo quelle migliori, sia dal punto di vista erotico che fotografico.

“Papà, la cosa mi sta intrigando da morire! Adesso gli invio un messaggio e gli allego le foto: sperando io non abbia interpretato male le sue parole… sai le risate!”

Scrisse il messaggio:

“Caro amore, dalle tue parole credo tu abbia capito perfettamente cosa stiamo facendo io e papà! Comunque, per non lasciarti nel dubbio, ti inviamo qualche foto dimostrativa per confermare i tuoi sospetti! Spero tu sia orgoglioso di come tua moglie si prende cura di suo padre! Ovviamente non ci siamo limitati a quanto riportato nelle foto che ti abbiamo inviato: siamo andati avanti… molto più avanti… anche se le cose da esplorare sono ancora molte! Ma io e papà ormai avremo tanto tempo per approfondire! Attendiamo con impazienza i tuoi commenti e le tue sensazioni… anche senza censura! Puoi contattarci quando vuoi… tanto noi saremo ancora svegli… per un bel po’… prima del meritato riposo! Sai, stiamo mettendo a punto alcuni piacevoli particolari del nuovo futuro che ci si prospetta! Un bacio… ti aspettiamo!”

Poi lo inviò con le foto allegate.
Riprese a limonarmi libidinosamente… mi sbavava in bocca senza vergogna… la sentivo eccitata come non mai.

“Cazzo… sono eccitatissima… il messaggio ormai sarà arrivato: ignorando il contenuto lo avrà aperto mentre sta giocando, davanti ai suoi amici! Starà ammirando la sua mogliettina con in bocca il cazzo del suo papà! Immagina l’espressione: sarà così eccitato che i suoi amici penseranno abbia un poker! Dai, vieni papà… dammi il cazzo… mettimelo dentro, che non ce la faccio più! Fino ad ora sono stata sempre sopra io… adesso voglio stare sotto di te… voglio sentirti sopra il mio corpo… voglio sentirmi dominata da te! Dai, vienimi sopra e chiavami!”

Si adagiò sul divano, allungandosi più che poteva sul bordo, e allargò e piegò le cosce: la fica completamente aperta, completamente rasata con un ciuffetto di peli corvini sul pube, con le labbra rosso fuoco, era completamente fradicia e pronta… e anche io!
Ero eccitato al massimo e non persi tempo: glielo appuntai e, con un colpo secco e profondo, la penetrai completamente: sentii la bocca dell’utero cozzare contro la mia cappella!
Urlò di godimento.

“Siii… così… sbattimi… forte… quando sono sotto desidero essere sfondata, violentata… sentire i colpi di cazzo che mi martellano l’utero! Dai, colpisci forte… mi fa impazzire l’idea di sentirmi usata a tuo piacimento… Dio, mi fai godere come una troia! Uhmmm… così… così… bravo… mi stai montando come una zoccola! E’ la prima volta che lo tradisco… e proprio con te, mio padre! Ci pensi, papà… stiamo facendo cornuto mio marito… e lui lo sa!!! Uhmmmm! Quanto mi eccita l’idea… si, dai… dai… facciamolo cornuto… mi piace… dai… dai… bastardo… porcoooo… mi stai facendo venire ancora! Pompamiii… pompami… siiiiii… pompami forte la fica che sto per venireeee!
Porcooooo… stai facendo cornuto mio maritoooooo… chiavami… chiavami… chiavami senza ritegno… come si chiava una puttanaaaa!!!! Noooo… vengoooo!!! Cazzoooo… sto godendoooo!!”

Cominciò ad ansimare, a gemere e a muovere il ventre come un’indemoniata: mentre sborrava, dava tremendi colpi di fica contro la mia verga… amava sentirsi colpire l’utero con violenza mentre godeva… per raggiugere il parossismo sessuale!

“Papà, sei un bastardo: mi hai fatto venire per la terza volta! Mi stai facendo raggiungere un orgasmo dopo l’altro! Ma seguita… non ti fermare… mi sembra di sognare… che meraviglia averti dentro! E’ stata una sborrata meravigliosa! Mi sembra ancora di sentire le urla di mamma quando le spaccavi la fica! ! La prossima volta vieni a casa mia… voglio che mi monti e mi vieni dentro nel mio letto matrimoniale… sarà ancora più eccitante farmi chiavare da mio padre nello stesso letto dove mi scopa mio marito! E quando mi scoperà lui, lo farò impazzire dicendogli che su quel letto ho pure scopato con te!”

Il ricordo delle urla di mia moglie quando mi incitava a sfondarla e il pensiero che in quei momenti Carla ci stesse sentendo masturbandosi e godendo del nostro amplesso mi stava mandando fuori di testa!
Seguitai a martellare la fica di mia figlia sempre con maggior impeto, come piaceva a lei, mentre lei, avvinghiata al mio corpo, mi ricopriva di baci osceni ed incestuosi.
Ormai le stavo sfondando la fica senza alcuna remora poiché il quadretto era completo: mia figlia voleva il mio cazzo… io volevo il suo corpo… suo marito accettava di essere cornuto pur di non tralasciare il poker con gli amici! Cosa sperare di meglio?

Se veramente, come ero ormai certo, Carla avesse ripreso da sua madre, non si sarebbe certo accontentata del cazzo solo nella fica!
Tolsi l’uccello dalla passera e glielo appuntai sulla rosellina… sentii il dolce buchino dilatarsi subito per fare posto alla cappella! Capii che mia figlia era ben felice di darmi il culo… come è giusto che sia per una adorabile figlia che si concede al padre !

“Carla, angelo mio, sento che il culetto si sta aprendo deliziosamente per ricevermi! Ricordi i gemiti di mamma quando la scopavo dietro? A lei piaceva immensamente il rapporto anale… impazziva dal piacere… godeva molto di più farsi scopare nel culetto che nella fica… ed ora con te mi sembra di rivivere quei dolci momenti! Apriti, amore… apriti tutta…”

Cominciò ad ansimare e a mordermi il labbro… mi afferrò per le natiche e mi attirò dentro il suo adorabile culetto! Sentii l’uccello entrarci dentro senza impedimenti: Carla era già bella sfondata e la cosa mi mandò in visibilio! Ho sempre amato i buchetti del culo già ampiamente usati: la verga ci lavora meglio dentro, può scivolare dentro e fuori con più facilità e anche la donna se lo può gustare meglio senza sentire dolore, il che non guasta! Poi è una questione di gusti: a me è sempre piaciuta, a cominciare dalla mia adorabile moglie, la donna troia, puttana, zoccola… con tutti i buchini ampiamente disponibili!

“Si… si… mettimelo nel culo… tutto nel culo… come facevi con mamma! Godi con me come godevi con lei… dai, papà… ci sono io adesso a farti recuperare il tempo perduto: con le mani, la bocca, la fica, il culo! Insultami, come insultavi lei mentre la sbattevi… mi ricordo il turpiloquio che usavate mentre godevate! Mi eccitavate da morire! ”

Le spinsi il cazzo nel culo fino alle palle, lei cominciò a sculettare come una puttana ed ad urlare il suo piacere!
Cominciai ad incularla con affondi bestiali, con violenti colpi da sfondarla, come quando inculavo sua madre: al mio amore piaceva farsi sbattere nel culetto come una porca e mi stavo rendendo conto che mia figlia non era da meno… come si dice buon sangue non mente!
Avevo molti mesi di arretrato e poi il culo mi è sempre piaciuto: con un cazzo durissimo stavo cercando di rifarmi, nel culetto di mia figlia, di tutti i mesi di astinenza forzata.

Carla, dal canto suo, si stava godendo, gemendo e ansimando, quei poderosi colpi nel culo.
Esaudii la sua oscena richiesta.

“Carla, sei una dolce puttana come tua madre: il suo modo di fare sesso mi ha reso la vita matrimoniale un paradiso… godeva come non mai nel sentirsi insultata… sentirsi chiamare puttana, zoccola, troia, pompinara, le faceva provare orgasmi bestiali! Più la insultavo, mentre la scopavo davanti o dietro, più sborrava come una cagna… ed io mi sentivo al settimo cielo nel vedere come facevo godere l’amore della mia vita!
Ma tu sei più zoccola di lei: ti stai facendo sfondare il culo da tuo padre e rendere cornuto il tuo maritino! Ti piace il cazzo di tuo padre nel culo, vero? Sei una troia, che gode più con il padre che con il marito!”

“Oddio mio, hai ragione, papà: mi piace essere scopata nel culo con violenza come stai facendo tu! Uhmmm! Con questo cazzone che mi sbatti dentro mi fai sentire proprio la sensazione di essere sfondata! Senti, ho una idea stupenda ed eccitante: quando vieni voglio che mi sborri addosso! Lo sai cosa fà il cane quando marca il suo territorio, per impedire agli altri cani di invaderlo? Ci fa la pipì! Tu invece sborraci sopra: su ogni parte del mio corpo! Marca il mio corpo con il tuo sperma… così nessuno potrà invaderlo senza il tuo consenso… sarò solo tua… e mio marito lo farò scopare solo se me lo permetti tu! Oddio, quanto mi sento porca… quanto mi eccita l’idea… dai, papà… marcami con la tua sborra! Dio santo… papà, sei stupendo… mi fai sentire una puttana… come mamma!”

L’idea di mia figlia di farsi sborrare addosso in segno di mio completo possesso mi mandò il sangue in testa! Accelerai gli affondi nel suo intestino, mentre lei allargava sempre di più le cosce e alzava il culo per permettermi di entrarle dentro sempre di più!
Aveva afferrato le mie natiche e con le sue mani imprimeva il ritmo dei miei colpi nel suo culetto sempre più dilatato!
Urlava il suo godimento sempre più spudoratamente e senza vergogna!

“Dio santooo! Papà, sei una meraviglia… mi stai rompendo il culo proprio come piace a me! Dai, rompimelo… cazzooo… sto godendo con il culo… godo con il culooo!”

Avevo afferrato le sue caviglie, le tenevo le cosce completamente allargate e piegate e seguitavo a incularla con forza senza sosta: già ero venuto una volta, per cui ero bello resistente… la stavo sfondando proprio bene mia figlia… e vederla così, nel godersi i miei affondi, mi mandava in estasi!

“Carla, tesoro, mentre ti scopo il culo sgrillettati la fica… così ce ne veniamo insieme… dai, angelo mio… fammi vedere come ti masturbi… lo sai quanto è bello venirsene insieme! Dai… dai, angelo mio… veniamocene insieme!”

“Si… si… hai ragione, è più bello! Mi strizzo il grillo a morte… così veniamo insieme! Oddio mio… mi farai sborrare ancora! Papà, mi fai impazzire quando mi chiami “angelo mio”! Dio santo, sentirti dire “angelo mio” mentre mi fai il culo! Ti prego… dimmelo ancora… dimmelo ancora!”

Eccitava moltissimo anche me dirglielo! Sempre completamente scosciata, con la sinistra si aprì le labbra della fica, con l’altra afferrò il grillo tra il pollice e l’indice e cominciò a tirarlo velocemente, come se stesse facendogli una sega… eccitantissima!

“Tesoro, sei veramente il mio angelo! Sei l’angelo della mia vita… sei l’angelo sceso dal cielo per ridarmi la vita! Angelo mio… mi stai facendo rivivere… forse ti ha mandato mamma!”

Stavo per venire!
Anche Carla era fuori di se… sembrava volesse strapparsi il grilletto dal ventre… dimenava il culo contro il mio uccello… sculettava a destra e sinistra che era una delizia… la bocca spalancata… il suo respiro affannato… la testa girata a destra e sinistra dal forte godimento! Benché avesse nuovamente goduto con l’uccello nella fica, la profonda e violenta inculata manteneva la sua eccitazione alle stelle!
Gettai benzina sul fuoco per farla esplodere di nuovo: feci seguire ad ogni colpo di cazzo nel culetto le parole “angelo mio”

“Angelo mio….. angelo mio…. Angelo mio!!!!”

“Siiiiiiii!!!! Sono il tuo angeloooo! Mi ha mandato mamma dal cielo per farti rivivereeee! Bastardooo!!! Le tue parole e il tuo cazzo mi fanno morire… sto venendo per la quarta volta! Dai, papà… dai, che non ce la faccio più! Diooooo!!! Noooo!!! Vengooooo!!! Daiiiiiiii… sborrami addosso… marca il mio corpo… marca il mio corpo!!!”

Mentre lei cominciò ad esplodere nel suo devastante orgasmo, io sfilai il mio uccello dal suo culetto, lo impugnai saldamente e cominciai a schizzare.

“Angelo mio… vengooooo!!! Ti marco con la mia sborraaaa!!!”

I primi due schizzi li inviai direttamente sulla fica e sul buchetto del culo… poi diressi gli altri schizzi sulla pancia… sui seni… poi mi avvicinai al suo viso e, mentre teneva la bocca aperta, gli ultimi schizzi li depositai tutti sul volto… sulle labbra… nella bocca… sugli occhi!!! La riempii letteralmente di sborra!
Il suo volto era l’emblema della libidine, del piacere, del godimento!
Era rimasta con la bocca aperta: come non soddisfare la sua richiesta? Avanzai il bacino e le infilai la cappella in bocca: succhiò avidamente le ultime gocce di sperma che fuoriuscivano dal mio uccello!

Poi mi stese le braccia… mi adagiai sopra il suo corpo e ci abbracciammo… sentii le sperma che incollava i nostri corpi.
Aprì di nuovo la bocca e tirò fuori la lingua: ormai tra noi non c’era più bisogno di parole… bastava un gesto!
Leccai tutto lo sperma che aveva sul viso e lo portai sopra la sua lingua… e lei lo ingoiò tutto!

Eravamo strettamente abbracciati come due innamorati.

“Papà, devo chiederti scusa: ti ho chiamato bastardo, mi sono lasciata andare nel turpiloquio più spinto, ma quando sto godendo non riesco a controllarmi… divento un’altra, quasi non mi riconosco… ma solo così raggiungo il massimo del piacere e dell’appagamento. Ti dispiace?”

Le sorrisi.

“Angelo mio, stai scherzando? Quando si fa sesso tutto è consentito, purchè, ovviamente, da entrambi accettato e desiderato! Se tu ti offendessi quando ti chiamo troia, ovviamente mi guarderei bene nel dirlo… ma se a te eccita, come eccitava tua madre, quale è il problema? Per tua conoscenza anche a me eccita il turpiloquio mentre godo… quindi?”

Mi baciò e per un po’ ci slinguammo come pazzi.

“Papà, questa sera dormiamo insieme nel tuo letto, vero? Voglio sentire il contatto del tuo corpo nudo abbracciato contro il mio per tutta la notte! Sono certa che mamma ne sarebbe felice! Lo vuoi anche tu, vero?”

Il pensiero di stare con il corpo nudo incollato al suo risvegliò la mia eccitazione! Già pregustavo di abbracciarla da dietro, mungerle i seni, strizzarle i capezzoli… e incularla di fianco… sentire il suo culo sbattere ritmicamente contro il mio cazzo per farselo entrare sempre di più!

“Si, tesoro, lo voglio anche io! Ma voglio essere certo che lo desideri anche mamma!”

Scherzando, recitai la parte.
Portai la mie mani sul viso e feci finta di concentrarmi… in silenzio!
Dopo un po’ le tolsi, con una mano l’abbracciai, mentre l’altra gliela infilai tra le cosce, sulla fica, e le infilai due dita dentro… era ancora stupendamente fradicia!
Fissai Carla… era in trepida attesa.

“Angelo mio… ho sentito mamma… ci dà la sua santa benedizione… ma ad un patto: che facciamo tutto quello che facevamo io e lei… forse qualcosa in più… ma non in meno!” le dissi sorridendo.

Ricambiò il sorriso e mi strinse forte… un abbraccio d’amore e di passione.

“Si… si… papà, da oggi prenderò il posto di mamma! Dille di stare tranquilla! Dille che non ti farò mancare nulla! Sarò come lei… sarò la tua puttana… come lei!”

Poi fissò il suo sguardo nei miei occhi… lo sentii entrarmi dentro l’anima!
Cominciò ad accarezzarmi il viso con una delicatezza e, nel contempo, una libidine che mi fece rabbrividire: talvolta le carezze possono essere più eccitanti di una scopata.

“Papà, ormai non puoi più nasconderti: sono tua, mi hai sborrato addosso e hai marcato il tuo territorio… ti appartengo… completamente… senza se e senza ma! Da oggi sono la tua donna, la tua amante, la tua puttana… voglio condividere con te tutti i piaceri del sesso… il tuo piacere sarà il mio piacere… e il mio piacere sarà il tuo piacere!”

All’improvviso il suono del cellulare ci avvertì dell’arrivo di un messaggio.

“E’ Franco… vieni, papà, leggiamo cosa dice!”

Il messaggio era chiaro… non necessitava di alcun commento.

“Ero certo che ti saresti fatta chiavare: sei troppo troia! Vedo che glielo stai succhiando bene il cazzo al tuo papà… e certamente questi sono solo i preliminari! Amore, ti prego, dimmi: lo hai fatto venire dentro? Gli hai dato anche il culo: ti prego… non farmi stare sulle spine! Queste foto con il suo uccello in bocca mi stanno facendo impazzire: ho il cazzo che mi sta scoppiando! Per una troia come te un solo cazzo per volta credo non basti… con due uccelli daresti il meglio di te. Mi fate partecipare? Ti prego… mi accontenterei anche solo di guardarvi mentre mi sego il cazzo: il pensiero di vederti prenderlo nel culo da tuo padre mi manda in estasi!”

“Hai letto, papà? Il cornuto vorrebbe unirsi a noi: tu e mamma lo avete mai fatto il tre?”

“No, tesoro: ne parlammo molto, poiché la cosa eccitava entrambi, ed eravamo ormai arrivati al punto di cercare un valido uccello da inserire nei nostri giochi, ma purtroppo non ne avemmo il tempo!”

Seguitava ad accarezzarmi il viso… e a darmi teneri bacetti…

“E con me lo faresti? Ti piacerebbe vedermi giocare con due cazzi? Vedermi impalata davanti e dietro?”

Non persi tempo a rispondere… il pensiero mi affascinava!

“Certo, tesoro mio: se lo avrei fatto con mamma, con maggior ragione lo farei con te! Purché, ovviamente, la cosa piaccia anche a te!”

Mi baciò in bocca con passione e la sentii vibrare.

“Allora faresti con me una cosa che non hai fatto con mamma! Gesù mio, sarebbe la prima volta sia per me che per te… padre e figlia insieme in un incestuoso triangolo! Cazzo santo, solo l’idea mi fa nuovamente bagnare! Dai, papà, divertiamoci con il mio maritino: la cosa mi sta intrigando da morire!”

Riprese il cellulare e ricompose un messaggio di risposta.

“La tua proposta indecente è molto interessante: potremmo prenderla in considerazione! Ma queste richieste così oscene non si fanno alla moglie tramite un messaggio al cellulare: voglio sentirlo dalle tue labbra che vuoi vedermi chiavare con mio padre, che vuoi vedermi dargli il culo, che vuoi godere nel sentirti cornuto! Telefonami, amore… comincia ad eccitarmi l’idea di avere un marito cornuto… e poi vedo che si sta ridestando anche l’interesse sessuale nei miei confronti… ma devi chiedermelo! Ti aspetto!”
P.S. Tesoro, ma che domande mi fai! Non voglio farti stare sulle spine: pensi che al mio stupendo papà avrei negato il piacere di venirmi nella fica, per il nostro reciproco piacere? E poi si, non posso negartelo: papà me lo ha messo anche nel culo… con mia, e sua, grande soddisfazione!”

Arrivò subito la telefonata di Franco… Carla rispose.

“Pronto, ciao amore: vedo che ti piace avere la moglie puttana… così mi inviti a nozze! Cosa volevi dirmi? Che ti piacerebbe partecipare alle nostre porcate? Vuoi vedermi all’opera dal vivo? E cosa ci dai in cambio per vedere l’eccitante spettacolo di tua moglie che si fa chiavare dal padre? Come? In cambio della tua partecipazione ci permetteresti di scopare quando vogliamo? Ma tesoro mio, allora non hai capito un cazzo: da oggi io e papà siamo amanti, anche senza il tuo consenso! Nel caso non lo avessi capito ti sarà più precisa: da oggi il rapporto tra me e papà è cambiato: non siamo più “solo” padre e figlia, ma siamo di più, molto ma molto di più… con nostro reciproco immenso piacere!
Ormai devi accettare di essere cornuto, anche perché questa situazione l’hai voluta tu, sei tu che mi hai spinto tra le sue braccia ed ora è giusto tu ne paghi le conseguenze! Sai, da oggi le cose sono cambiate: io e te saremo sempre marito e moglie e mi scoperai come è giusto che sia, ma per i miei piaceri extra coniugali ormai appartengo a papà! Sarà lui a gestire il mio piacere al di fuori del talamo nunziale, sarà lui a decidere chi far partecipare ai nostri giochi… e non sarà detto sia sempre tu! Ormai al di fuori del nostro rapporto coniugale sento di appartenere completamente a lui: se avessi voglia di un altro cazzo sarei ben felice di seguire le sue piacevoli direttive!

Comunque se fai il bravo e non rompi troppo le palle peroro la tua causa presso papà… dai, ci metto una buona parola per farti partecipare!! In fin dei conti ti voglio bene… e poi mi ecciterebbe enormemente vederti con gli occhi di fuori dall’eccitazione mentre mi gusto il cazzone di papà!
Più tardi ti faccio sapere la sua decisione, se farti partecipare o meno.
Nell’attesa torna a giocare a poker e cerca di vincere anche tu: io oggi la mia smagliante vittoria già l’ho avuta!”

Chiuse la conversazione e mi guardò sorridente.

“Hai sentito tutto: che dici, papà, lo facciamo partecipare?”



Lascio ai miei fedeli lettori la decisione: facciamo partecipare anche Franco alle porcate di Carla con il padre?


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