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Le vicine di tenda


di Membro VIP di Annunci69.it Fantasieinracconti
14.04.2024    |    801    |    13 9.8
"Visitammo Pontremoli la mattina stessa..."

Come tutti gli anni era arrivato il weekend alternativo, ovvero sceglievamo una meta e per visitarla soggiornavamo in tenda, era un modo per sentirsi sempre giovani.
Inizialmente portavamo le tende, ma poi scoprimmo che alcune strutture avevano a disposizione delle tende già montate complete praticamente di tutto a prezzi molto abbordabili.
Quell’anno volevamo visitare Pontremoli.
Città molto importante, per la sua posizione strategica, fu repubblica nel secolo Xl più volte contesa e con vari passaggi di proprietà, Malaspina, Antelminelli 1300, Vide le battaglie tra Guelfi e Ghibellini passò ancora di mano varie volte,fu anche proprietà dei Visconti e degli sforza,poi nel XlX secolo divenne parte del ducato di Parma e Piacenza.
Nota ai giorni nostri anche per il premio bancarella che si svolgeva proprio in quei giorni.
Premio molto ambito per gli scrittori che vide la luce nel 1953 con la vittoria niente poco dimeno che di Ernest Emingway con “Il Vecchio e il mare”

Il nostro campeggio era situato a una 20 di Km di distanza, a circa 650 m di altitudine,praticamente isolato dal resto del mondo
La struttura centrale era piuttosto moderna, le tende erano posizionate in mezzo all’area boschiva e così in quel luogo potevi sentirsi libero e selvaggio.

Arrivammo al mattino presto, io e mio marito Carlo. Era il mese di Luglio e li si stava piacevolmente bene.
C’erano due tipi di tende, quelle family dotate di un parco giochi e recintate e quelle young (simil canadese) che erano posizionate su di una collinetta un po’ più appartate e anche se più piccole molto più invitanti.
Ovviamente scegliemmo quelle.

Il campeggio siccome era martedì era praticamente deserto.
Entrammo in tenda, poggiai i pochi bagagli quando sentii mio marito Carlo che mi venne dietro e senza tanti preamboli e smancerie mi sposto a lato il cavallo dei pantaloncini e le mutande estrasse il suo pene che era già turgido (probabilmente aveva premeditato tutto)ed iniziò a penetrarmi.
“Mm, non perdi tempo vero porcellino?” dissi stupita.
Fu poco di più di una sveltina, quando fu pronto a venire estrasse l’arnese dalla mia vagina lo puntò alla mia bocca e liberò il suo sperma.
Ovviamente per non sporcare a terra ed i nostri vestiti ingoiai tutto e leccai fino all’ultima goccia.
Quando uscimmo dalla nostra tenda ci accorgemmo che nella tenda a fianco qualcuno stava ancora dormendo, anzi era stato svegliato da noi.

Visitammo Pontremoli la mattina stessa.
In primis il castello del piagnaro, una fortificazione eretta a difesa della città ed alle vie di comunicazione ed il suggestivo museo delle statue stele, sito al suo interno, che consiglio a tutti di visitare.
Non so perché, ma davanti ad una di queste sculture mi venne l’istinto di toccare una delle due sporgenze che parevano rappresentare il seno ed una eccitazione fortissima mi pervase, se la nostra guida con visitatori al seguito non fosse stata lì con noi avrei preso mio marito in quel luogo.
Quando la guida passò davanti alla statua disse “ questa è la statua della libido, la leggenda narra che quando una coppia non riusciva ad avere rapporti bastava toccarla e il loro problema sarebbe stato risolto”
“Alla faccia della leggenda, qui si parla di stregoneria pura” pensai tra me e me.
All’uscita c’era il clsssico negozietto che vendeva ricordìni e guide ed alcuni soprammobili. Fui attratta da una piccola stele che raffigurava la statua di prima, una riproduzione di circa 10 cm d’altezza.
La acquistai
Continuammo la nostra visita alla città, piazza della repubblica con la torre caccia guerra fatta edificare per segnare il confine dei territori durante le contese tra Guelfi e Ghibellini.
Entrammo poi al caffè degli svizzeri, uno dei locali stole liberty più affascinanti d’Italia,dove assaporammo dei dolci tipici ed un ottimo caffè.
Proseguimmo a visitare la cattedrale di Santamaria Assunta, chiesa eretta nel 1630, il ricco arredo pittorico della chiesa costituisce una sorta di antologia della pittura italiana del Settecento. Commissionati da “Benefattori e Devoti alla Gran Protettrice Maria Vergine Santissima del Popolo”, giunsero dapprima gli importanti dipinti di soggetto mariano del presbiterio e del coro: la “Nascita della Vergine” di Gian Domenico Ferretti, la “Visitazione” di Vincenzo Meucci, “Lo Sposalizio della Vergine” di Giuseppe Peroni e l’“Assunzione” di Giuseppe Bottani.
Splendido anche l’organo a canne costruito a metà del secolo scorso.
Ci spostammo poi per andare a vedere la chiesa e convento della santissima annunziata sita a poco più di un km da lì.
Un edificio del 1400 fatto erigere in ricordo dell’apparizione della madonna con annesso convento dei frati Agostiniani.
Assolutamente da vedere lo stupendo tempietto ottagonale realizzato nel 1526, già attribuito a Jacopo Sansovino dove all’interno è presente lo splendido capolavoro di Luca cambiaso rappresentante l’adorazione dei Magi.

Felici di aver passato ed immortalato bei momenti con tanti scatti, rientrammo verso il campeggio.
Riposi il cellulare in borsetta e notai la statuetta ancora avvolta nella carta, la aprii e mi venne in mente il fatto capitatomi all’interno del museo, ne parlai a Carlo che si beffeggiò di me dicendo: “ quindi adesso che hai toccato la statua sei diventata una ninfomane” e si lasciò andare ad una risata.
Io stetti al giuoco e dissi:” si, adesso ti faccio un pompino mentre stai guidando e mi faccio sborrare in faccia”, detto questo sbottonai la patta a Carlo e misi in bocca il suo cazzo molle che pian piano si stava ingrossando nella mia bocca.
Pompai roteando la lingua, succhiando e Carlo che a fatica riusciva a guidare stava godendo come un porcellino.
Io mi misi una mano dentro le mutande e siccome avevo voglia di infilarmi qualcosa,presi la statua che per forma si apprestava perfettamente all’uso che volevo farne e me la infilai dentro.
Fu una piacevolissima sensazione.
Aumentai il ritmo sul cazzo di Carlo e aumentai il ritmo della stele nella mia fica che si stava bagnando sempre più. “Non posso squirtare” pensai. Accelerai sempre di più fino a venire, fortunatamente riuscii a trattenere lo sauirting,con grande fatica. Velocizzai poi le movenze sul cazzo di Carlo che disse :”veeeengoooo!” Estrassi allora il suo cazzo e come promesso mi feci sborrare su tutta la faccia.
Feci accostare Carlo e gli ordinai di ripulirmi il viso dalla sua sborra. Ovviamente usando la lingua. Obbedì.

La tenda vicino alla nostra era aperta quando rientrammo e finalmente vedemmo i nostri vicini. Erano due ragazze straniere di circa trent’anni, entrambe molto carine, una aveva capelli corti e tatuaggi e l’altra tratti più marcatamente femminili.
Tutto lasciava intendere che fossero una coppia.
Facemmo conoscenza di Stephanie e Rachel, ci dissero di essere effettivamente una coppia, erano lì perché stavano percorrendo la parte più antica della via Francigena per mapparle in una guida a cui stavano lavorando per conto di una casa editrice britannica.
Loro parlavano poco l’italiano e noi poco l’inglese e durante i nostri discorsi scoppiavamo a ridere più volte per le castronerie che dicevamo. Nonostante tutto finimmo per cenare insieme. Carlo preparò per tutti degli spaghetti alla carbonara veramente buonissimi.
“Da leccarsi i baffi” dissi, non capendo le due scoppiarono a ridere, spiegai loro che era un modo di dire italiano per esprimere apprezzamento al cibo.
Restammo a chiacchierare un po’ di tutto sorseggiando un ottimo Vermentino.
Siccome faceva piuttosto freschino decidemmo di accendere un fuoco dentro la sede del barbecue, lo scoppiettio del fuoco era molto
romantico.
Avevamo finito il vino e le due ragazze aprirono una bottiglia di porto accompagnata da una torta al cioccolato.

Quando eravamo un po’ brilli iniziarono i primi discorsi a fondo sessuali ed ad un certo punto io dissi del fatto accadutomi nel museo delle steli.
Entrambe le ragazze erano incuriosite e dissero che avrebbero fatto visita al museo il giorno dopo.
Poi mi invitarono ad andare a prendere la statuetta e quando la presero in mano Stephanie fece finta di esssere stata stregata dalla statua e disse “I’m getting a nymphomaniac!” e detto questo si girò verso Rachel e la baciò con la lingua. Poi si girò verso di me e fece altrettanto lasciandomi di stucco, ma piacevolmente sorpresa dal ricevere la morbida lingua di Stephanie.
Ci fu un attimo di imbarazzo , ma poi Stephanie alzò il calice col porto e disse “Toast to Sofia’s stele, toast” “toast!” rispondemmo e bevemmo l’ennesimo calice di porto.
A quel punto Rachel prese la stele in mano e poi disse “I feel like a fire!” e detto questo si avventò su Carlo si mise a cavallo delle gambe di mio marito gli avvolse le braccia attorno al collo gli sbattè la lingua in bocca e col culo stava massaggiando il cazzo di Carlo. Carlo non si tirò indietro e mise le mani sulle tette di Rachel.
Stephanie ed io allora ci avvicinammo ed iniziammo a limonarci. Lei mi abbassò la maglietta e liberatemi dal reggiseno iniziò a palpeggiare le tette e stuzzicare i capezzoli fino a farli inturgidire. Poi iniziò a tastarlo con la lingua e finalmente me li succhiò voracemente. Stavo bagnandomi incredibilmente. Non mi era mai successo di fare l’amore con una donna, ma Stephanie era incredibile. Sapeva dove toccare e sapeva come toccare. La sua mano scivolo verso il basso. La aiutai a sganciarmi i pantaloncini e sentii le sue dita raggiungere la mia figa bagnata.
Dapprima si limitò a sfiorarla in superficie, poi uso due dita per carezzare le labbra ed uno me lo infilò stuzzicando contemporaneamente il clitoride incurvandolo verso l’alto mentre lo muoveva all’interno.
“Sono fuori controllo!” dissi in modo da avere una scusante per quello che stavo facendo. “Don't worry i'm here” e detto questo mi prese per mano e mi portò nella loro tenda.
La segui guardando Carlo e cercando la sua approvazione. Lui che era ormai al settimo celo con Rachel mi guardò e fece cenno positivo col capo. “Fino alla fine!” disse “Until the end!”ribattè Stephanie guardando Rachel.

Mi spinse nella loro tenda illuminata da una piccola luce da notte e mi gettò sul materasso, ero ubriaca completamente ed ero in balia di lei che mi si avventò addosso con tutto il corpo.
Iniziò a baciarmi poi scese sul mio petto che era già nudo, prese i seni uno alla volta li svolse con entrambe le mani, li strizzava mentre con la bocca andava a ciucciare i miei capezzoli, fece così alternando a un
seno e poi l’altro per una decina di volte. Poi sali di nuovo a baciarmi, e quando lasciò la mia bocca lo fece senza staccare la lingua dal mio corpo.
Scese leccando i bordi delle labbra, il mento, li collo. Passò in mezzo ai due seni senza mai staccare la lingua. Lecco la pancia, l’ombelico e si staccò lasciando a bocca asciutta la mia intimità per passare a leccare l’interno coscia di una e dell’altra gamba.
Mentre Stephanie era in basso vidi, con la luce tremula del fuoco che si stava spegnendo, la sagoma di mio marito con Rachel che gli stava succhiando il cazzo.
Entrambi si erano spogliati completamente, lui era in piedi e lei in ginocchio. Vedevo a malapena il pene eretto e lei che con la bocca lo stava leccando attorno e poi lo faceva scomparire tra le sue labbra. Era una scena molto eccitante, ma la lingua di Stephanie che leccava i miei piedi lo era di più. Leccava dal basso fino al pube, evitava per ora la mia figa bagnata.
Risalì di nuovo per venirmi a ciucciare le labbra e poi leccarmi anche il naso e le palpebre, tornò a baciarmi strizzandomi le labbra con le mani ed emettendo un mugugno di godimento.
Mi schiaffeggiò leggermente il viso e tornò a baciarmi. Scese di nuovo dal collo fino al piede leccando ogni cm del mio corpo e poi finalmente rIsalì ed affondò la lingua dentro la mia figa.
Provai un brivido incredibile, una sensazione mai provata prima con nessun uomo.

Intanto là fuori Carlo aveva fatto stendere Rachel e aveva portato la sua testa in mezzo alle gambe di lei.
Sapevo esattamente cosa provava Rachel in quel momento, Carlo ha una lingua di dimensioni incredibili e alterna martellate al clitoride per poi penetrarti con lo stesso organo provocandoti una sensazione di appagamento.

Stephanie invece mi stava leccando la figa in maniera diversa, aveva una lingua cortissima, ma mi leccava in maniera velocissima mentre succhiava. Era una sensazione diversa, ma altrettanto godosa.
Una sensazione più simile ad un vibratore satisfare, aggeggio regalatemi da Carlo e mai più abbandonato.

Ero sull’orlo dell’orgasmo, presi la testa di Stephanie tirando i corti capelli, la schiacciai strofinandola verso la figa, iniziai un movimento ritmico che aumentai sempre più, urlai mentre raggiungevo l’orgasmo.
Lei leccò tutto mentre calmavo i miei spasmi, poi raggiunse la mia bocca e mi fece assaporare tutti i miei umori.

Anche là fuori le cose stavano andando molto bene, ma ora non riuscivo quasi più a vedere in quanto del fuoco era rimasta una sola fiammella.
Avevo però sentito anche Rachel che aveva lanciato urla di godimento e probabilmente era venuta sotto i colpi di lingua di Carlo perché stava avendo anche lei degli spasmi orgasmici fortissimi.

Stephanie ora aveva aperto un beauty dal quale estrasse un dildo abbastanza piccolo che aveva tre sfere di diverse dimensioni.
Mi fece girare e mettere a carponi, sentii la sua lingua sul buco del mio culetto e dopo averlo lubrificato con la saliva sentii la punta del plug entrare. Le tre sfere erano separate a sufficienza per far richiudere il buco e riaprirlo alla sfera successiva.
Iniziò così un andare e venire di quel cosetto che mi provocava un grande godimento.
Continuò ad andare e venire mentre lo lubrificava con la saliva ogni vota che usciva, ad un certo punto lo lasciò piantato nel mio culo.
La sentii allontanarsi ed armeggiare con qualcosa, nel frattempo la fuori era cominciata la penetrazione di Rachel, la sentivo che ansimava e diceva a Carlo:”si così, così ah continua, i like it yes, yes!”

Sentii di nuovo le mani di Stephanie appoggiarsi sulle mie chiappe, aveva indossato uno strap on “now I'll fuck you like no one has ever fucked you before” e detto questo mi infilò il grande cazzo indossato. D’apprima aveva iniziato a stantuffarmi con un movimento lento e dolce, poi aumentò leggermente il ritmo, il plug anale più la penetrazione di Stephanie erano un fantastico godimento.
Dopo avermi sbattuto per alcuni minuti Stephanie prese con le dita delle mani il plug anale e si agganciò al dildo con il palmo della mano. In questo modo quando estraeva il cazzo faceva uscire anche il plug dandomi la sensazione di una doppia penetrazione.
Iniziò a dare dei colpi più decisi ed io ero in visibilio sapevo di non potere resistere a lungo con il mio “difetto” ed infatti dopo pochi minuti iniziai a godere come una matta “si, continua more quick please please go go ahhhh” iniziai a squirtare squirtare e squirtare.
Lei se ne accorse e lasciò andare il plug anale, mi cinse i fianchi aumentando il ritmo ed iniziò ad ansimare dicendo “ vieni troia, i come with you oh my god oh my god I come i come I come aaaahhhhh!” Dicendo così mi sentii invadere la figa di un abbondante liquido e quella sensazione “ahhhh I come too ahhhh!!!” mi fece venire anche a me.
In quell’istante sentii Rachel che diceva “I come i come “ “vengo anch’io” rispose Carlo “ inside me, inside me, please , cum inside me ahhhhhh!” “Si si ti vengo dentro vengoooooo!!!”
Nel frattempo Stephanie mi abbracciò e mi baciò dolcemente.

Rianimammo il fuoco e ci sedemmo in cerchio, molto imbarazzati per quel che era successo.
Ci raccontarono che Rachel era bisex, mentre Stephanie assolutamente lesbica.
Tra loro vigeva un patto ogni volta che Rachel voleva scoparsi un uomo Stephanie avrebbe avuto un rapporto con un’altra.
Confessarono che una coppia non gli era mai capitata. Chiesi di quel liquido che fuoriuscì dallo strapon, la risposta mi travolse: Era un nuovo strumento per squirtatrici. Il liquido si accumulava durante tutto il rapporto e veniva spinto fuori nel momento più opportuno tramite una pompetta.
Praticamente ero piena del suo nettare. Ero decisamente soddisfatta frastornata, ma soprattutto soddisfatta di ciò.
Intanto io ritrovai la stele per terra. La ripulii e la tenevo tra le mani. Non so spiegare il motivo, ma sentivo ancora strane sensazioni con essa.
Decisi che l’indomani sarei tornata al museo per scoprirne di più, ma questa è un’altra storia
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