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Caro Diario 1: Il compleanno di Armando (prt2)


di Attivocs18cm
02.05.2023    |    2.522    |    6 9.5
"Caro Diario, ognuno di noi ha avuto nella vita un vicino rosicone pronto a rimproverare o minacciare chicchessia al solo fine di dispiacere il povero..."
Caro diario,

dove eravamo rimasti?
E' difficile, molto difficile, riprendere il discorso ora: individuarne il filo interrotto, verificarne la trama e far si che ogni piccolo filamento vada a ricongiungersi con quello giusto è impresa alta quasi quanto trattenere il proprio senno quando si ha a che fare con la burocrazia.

Burocrazia...che idea!
Eh già, mio cario Diario, sfrutto palesemente questa arguzia sopravvenuta per introdurti un personaggio sulfureo, intangibile, tanto presente nella serata quanto assente come fisicità: una sorta di Godot contemporaneo, mefistofelico nella sua anima che, vincolata da paure e frustrazioni ataviche in lui, lo incatenano ad una rabbia sorda, cieca e sempiterna.
Come in tutti i racconti dev'esserci un cattivo che incarni il contraltare dei protagonisti, fosse anche per rendere più arzigogolato il percorso che ci condurrà ai saluti o ancora per rendere più efficaci le immagini che seguiranno.
In questo caso il villain di turno esiste, è vivo ed ancora lotta imperterrito con la propria cistifellea onde evitarne i numerosi travasi: il vicino rosicone.

Caro Diario,
ognuno di noi ha avuto nella vita un vicino rosicone pronto a rimproverare o minacciare chicchessia al solo fine di dispiacere il povero afflitto di turno e dare senso così alla propria vuota vita: dopotutto ancora chiedo al buon Dio il perchè dell'esistenza delle zanzare vuoi che anche il vicino rosicone non possa trovare un suo perchè?
Un personaggio che puoi immaginare come una giusta via di mezzo tra il cadere a terra con le chiavi nelle tasche posteriori dei jeans e risvegliarsi la mattina con la congiuntivite.
Il nostro, caro Diario, è allegro come un impiegato del catasto, entusiasta come Leopardi e trasgressivo come la fesa di tacchino; sempre pronto ad origliare, osservare, spiare ma in fondo fondo roso come pochi dalla sua inconfessabile voglia di far parte dello stesso mondo che condanna.
Chuck il castoro, lo chiamo così, è importante caro Diario, per renderti l'idea delle tante capriole cui siamo stati sottoposti, in un'orgia di ben undici persone, per mantenere quel volume basso necessario al fine di non dover continuare il sesso di gruppo in compagnia di qualche aitante carabiniere o procace poliziotta. Per carità! Avremmo di certo potuto soddisfare diverse altre fantasie ma non credo sarebbe stato il caso né il momento ma soltanto perchè non bevono in servizio!

Caro Diario,
fatta questa premessa addentriamoci adesso nella parte più frizzantina della serata. Tu sai bene che questo cimento, la descrizione in sé, è assai ardua e ti chiedo, pertanto, di leggermi con occhio benevolo, cercando attraverso i miei occhi e le mie parole di cogliere l'essenza, l'armonia e la magia della serata.

Come ben sai, caro Diario, nel mondo della trasgressione esistono due grandi insiemi adattabili a tutti senza alcuna distinzione di sesso, sessualità o altro ancora. Sono due gruppi che si distinguono fin dall'inizio e prescindono da ogni superflua considerazione riguardo chi sia il migliore, chi si diverta di più etc. : sono semplicemente diversi.

Mi riferisco alle coccole!

Eh già, caro Diario, lo so, ti ho sorpreso!

Nel nostro mondo esiste una separazione quasi netta tra chi riesce ad incontrare e ad accendersi in un istante aldilà di ogni contatto e chi necessita innanzitutto incrociare i propri sensi per possedersi l'un l'altro.
Io appartengo senza se e senza ma al secondo gruppo: non sono mai riuscito a trarre molto piacere da incontri cui presentarmi al pari di un Mastrolindo sull'attenti che lava e incera e vola via. No mio caro Diario, non ho mai giudicato negativamente chi vi riesce anzi, a volte, ho provato una vera e propria invidia per questo gruppo così facile alla pugna, rapido alla tenzone e pronto al combattimento!

Epperò...

Epperò dovrei forse rinunciare a quei baci profondi, intensi, capaci di rapirti tanto da dover spalancare di colpo la bocca in cerca d'aria per poi ricercare immediatamente l'un l'altro ricominciando. E che dire delle sensazioni che può regalarti l'incrociarsi degli occhi, un sensuale ammiccarsi e accendersi l'un l'altro con la sola fantasia a giocare nella cornice di uno sguardo. Certo non potrei mai separarmi da una conversazione: giocare a rincorrersi con battute sagaci o con innocenti doppi sensi a nascondere la lussuria più voluttuosa.

Sono modi d'intendere la vita diversamente come tra chi mangia sempre di fretta e chi assapora anche un panino con la mortadella, tra chi si esalta con un porno o chi adora Tinto Brass, tra chi adora perdersi nei preliminari e chi si tuffa a capofitto nel coito: semplicemente diversi. Questo per dirti, caro Diario, che solitamente non mi piacciono molto le orge: troppa dispersione e confusione e poi, ti confesso, vedere in continuazione Donatella che mi passa alle spalle con uno strapon megalitico un po' di preoccupazione addosso me la fa salire.

Proprio a sottolineare ciò, caro Diario, nel mentre che ti propino questo po' po' di pistolotto mi giro e vedo Greta che ha già strappato via ogni inibizione insieme ai pantaloni di Francesco buttandolo sul divano per deliziarlo con la sua bocca voluttuosa dipinta di un rossetto acceso di passione. E' una delizia osservarli, guardare la bramosia della sua bocca scorrere lungo il membro di Francesco al tempo stesso delle sue smorfie in viso. Immaginare l'eccitazione che pervade Greta nel cercare l'azimut del piacere mentre Francesco cerca di ostentare indifferenza nonostante la monumentale erezione. Un continuo salire e scendere le scale del piacere al solo fine di deliziarsi ognuno del corpo dell'altra.

Ma eravamo rimasti al divano: Diario immagina queste due splendide donne, Donatella e Susanna, tanto diverse tra loro eppure tanto uguali nel loro ardente desiderio, osservare bramose noi teneri e pavidi maschietti, desiderose di rivendicare per loro quel legittimo desiderio che pochi uomini praticano a dovere. In questa serata sono due le donne che conoscono la mia "confidenza" con determinate pratiche e non è un caso che Donatella, in uno slancio di solidarietà femminile, regali la sua scelta a Susanna.

Posso garantirvi che non se lo è fatto ripetere due volte...

Acchiappata la mia mano,
scrivo rima da villano,
sol per dirvi siam sul divano!

E son subito su di lei che, stesa supina, sente il mio soffio scorrerle sulla pelle che arde di desiderio, si insinua nelle pieghe, scende lungo la schiena ed affonda tra le natiche regalandole brividi di piacevole freschezza.
Ed ecco, dopo il freddo, il caldo della punta della mia lingua scivolarle lungo la spina dorsale, saettando in mille ed una diagonale imprevista.
Sono brividi di piacere, a volte di solletico, che cominciano ad accendere quell'immenso e meraviglioso mondo che è il corpo femminile cominciando a trasformarsi in leggerissimi respiri di soddisfazione quando comincio a massaggiarle e baciarle le gambe. Massaggiare la pianta dei piedi mentre si bacia e si stringe una gamba al proprio petto per trasmetterle calore può mandare molte donne in estesi caro Diario.
Ed è proprio ciò che sembra provare Susanna che con gli occhi chiusi ed un sorriso muove il capo da destra a sinistra e viceversa al ritmo dei propri sospiri di piacere.

La scusa di un nuovo ed appassionato bacio mi consente di farla girare quasi senza che se ne accorga tanto da meravigliarsi quando mi sente giungere sul suo seno.
Baciarlo, apprezzarne la rotondità, misurarne il volume e la circonferenza con la lingua, respirarne il profumo più intenso, quello che di giorno non si può assaporare.
Il suo piacere crescente si tramuta di colpo in stupore quando Susanna si accorge che, senza che me lo abbia detto, sono riuscito a far dischiudere i suoi capezzoli facendoli ergere e prorompere quasi anch'essi bisognosi di urlare il proprio piacere.

Di nuovo la bacio, sento il ghiaccio nella bocca e capisco che è il momento di cominciare a scalare la vetta del suo orgasmo: continuando a baciarla le pongo un cuscino sotto le natiche e comincio a scendere giù, giù...fino a quello splendido paradiso che sogniamo fin da quando veniamo al mondo: in effetti passiamo nove mesi con la voglia di uscire e tutta la vita con la speranza di rientrare caro Diario!

A volte è la natura a scrivere le poesie migliori e dipingere i quadri più belli e pertanto, caro Diario, ti racconterò l'atto per metafore:

Diario immagina che io sia la mia lingua e sia davanti all'ingresso interno di un teatro. Non quei teatri moderni, asettici e senza appeal ma quei teatri storici, tutti lampadari, stucchi e broccati che sono nascosti da un primo sipario damascato.
Ecco caro Diario, toccare il sipario, studiarlo, apprezzarne le trame intessute, apprezzarne l'odore della stoffa e scostarlo delicatamente onde farlo aprire sono solo poche delle tante delicatezze da usare nei confronti delle labbra femminili.
Sono le porte del piacere e valicarle senza attenzione equivale ad un'intrusione. Ad una festa non ci si presenta senza invito e quale miglior presentazione del lasciar che sia la festa stessa a chiederti di entrare? Lo so, caro Diario, qui riciccia la storia che sono un gran paraculo ma credo possa anche permettermelo no? Che dici?

Scostato il sipario, caro Diario, ecco apparire il palcoscenico in tutto il suo splendore. Personalmente adoro i palcoscenici un po' chiusi, piccoli dove bisogna faticare non poco per lasciar prorompere l'attore principale. Infatti egli, il clitoride per chi ne sospetta ancora l'esistenza, è un "oggetto" assai curioso: come non esistono due peni uguali non esistono due bottoncini identici.
Se non è opera del buon Dio questa: concentrare tante e tali quantità di filamenti nervosi in un punto così piccolo in modo tale da far eruppere, opportunamente stimolati, il vulcano del piacere femminile.

Orbene Diario, io conosco già Susanna e le sue debolezze quindi "gioco facile". E' un po' come procedere in casa propria quando va via la luce: la strada la conosci. Ed è proprio questa "facilità di gioco" che m'indice a cogliere un'idea "subdola e malvagia" opportunamente insufflatami da Donatella: innescarle gli orgasmi in serie.

Si lo so, caro Diario, ora comincerai con il canzonarmi dandomi del patacca o del fanfarone ma ti assicuro che "SI PUO' FARE!!!" (cit. Frankenstain Jr). Basta un pizzico di conoscenza dell'anatomia femminile, molta costanza nei movimenti, consapevolezza delle zone erogene quanto basta e 200 grammi di farina che "ntosta" (cit. mia nonna), lievitare a piacere.

La verità è che costanza del ritmo e conoscenza delle zone di stimolazione sono davvero la chiave del piacere femminile insieme alla ovvia pazienza di non pretendere che qualunque donna venga come un sedicenne alla sua prima avventura! Vi assicuro che più è lenta la salita verso la cima dell'orgasmo femminile e più sarà roboante ed inarrestabile la valanga di piacere che vi riverserà addosso.

Nel nostro caso le vittime si annoverano nella mia barba impregnata oltre ogni umano pensiero ed un cuscino talmente zuppo da essere tramutato de imperio come sacra reliquia a testimonianza che si, l'orgasmo femminile esiste!

E si comincia in un crescendo rossiniano di fendenti e scudisciate, affondi ed arretramenti, in tondo o in diagonale, mantenendo il contatto continuo o schiaffeggiando il clitoride con la punta della lingua. Ad ogni passaggio un gemito, un fremore, un leggero sospiro fino a prorompere in un urlo liberatorio condito da un caldo e continuo schizzo che m'inonda viso e labbra del suo incontenibile piacere.
Quasi soffoco tanta la sua abbondanza e per un attimo mi sento un Dio ma un colpo in testa di Sofia mi riporta con i piedi per terra: "Falla urlare in silenzio! Il vicino ci denuncia!!!"; come è ovvio siamo scoppiati tutti a ridere!

Caro Diario come puoi ben immaginare non mi sono fermato e, nonostante delle vaghe e risibili proteste da parte di Susanna seguite dalle prese in giro di Donatella e Sofia, ho continuato ad aumentare il ritmo e l'impegno fino ad un certo punto...
Era da un paio di minuti che mi sentivo come osservato, avvertivo più presenze dietro le mie spalle ed era calato un po' il volume dei gemiti in generale: insospettito mi giro e vedo che dietro di me si erano comodamente sedute, a mò di platea di studenti di medicina, Sunrise, Donatella e Sofia con Donatella a raccogliere scommesse sul raggiungimento o meno dell'orgasmo successivo! Per amor di verità Donatella è stata l'unica a puntare sul sottoscritto ed a far saltare il banco!!!

Cinque successivi, cinque uno dietro l'altro!
"Scus' ss'è poc' " (cit. Abatantuono)

Tra le note di merito più eclatanti l'invito di Susanna alle amministrazioni pubbliche, udito da più testimoni a cavallo del quarto orgasmo, ad organizzare tempestive sottoscrizioni al fine di innalzare statue al valor "clitorideo" dello scrivente!

E con questa cazzatella finale anche per oggi ti lascio Diario. Preferisco concludere così per oggi, con una battuta che ti lasci un sorriso in attesa delle prossime pagine.


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