Racconti Erotici > orge > La puttana, nonno Umberto e un'allegra compagnia (parte seconda))
orge

La puttana, nonno Umberto e un'allegra compagnia (parte seconda))


di leccoleccami
28.11.2022    |    3.387    |    0 8.3
"" Conclude Barbara mentre fa scorrere il carrello dentro l'ascensore..."
E così, il giovedì e il venerdì Stefanie passa il tempo a caricare di pulsioni sessuali negli uffici di Marcello, dell'esausto ragionier Mauro, e nel laboratorio di Francesco e Sergio.
Io mi godo lo spettacolo che è solo agli inizi. C'è una tale tensione nell'aria che è andata in panne anche la macchina del caffè.
Alle dodici incrocio Stefanie . "Passi da me prima di uscire?" Le domando.
"Certo, prendi un caffè?"
"Magari, peccato che l'elettricità che hai messo addosso a tutti ha mandato in tilt la macchina.
Dai entra da me, ma ho solo cinque minuti....
Cosa mi dici dei due piccoli? Mi sembrano completamente rimbambiti."
"Sono stata da loro non più di quindici minuti. Se rimanevo ancora un minuto li avrei fatti venire in un attimo.
Sudavano e sentivo il loro odore. Mi guardavano le cosce e io mi sono piegata più volte.... Non so come mai tutto mi cadeva di mano. Ho sentito una mano sfiorarmi ma si è subito ritirata. Ero eccitatissima, volevo prendere l'iniziativa e calargli i pantaloni a entrambi.
Ti immagini la tua puttanella con due cazzi in bocca. E poi uno in bocca e magari il più grosso nel culo.... E poi ingoiare tutto quello sperma!"
"Smettila! Dimmi solo che non l'hai fatto.."
"Ma certo che no. Il gioco deve avere un epilogo ancora più piacevole... Tipo con tutti presenti e partecipi, no?"
"Sei stupenda. Ora il gioco è in mano tua.... Passa alle diciotto che, come scriveva il marchese De Sade... Dovrò perdere sperma."
Alle diciotto e trenta Stefanie si presenta in ufficio.
"Scusa per il ritardo, sono stata fino ad ora da Mauro.
Mi ha confidato alcune cose a riguardo della sua segreteria. Cioè, per farla breve non ha più voglia di tornare a casa dalla moglie, e Gabriella lo turba molto."
"Interessante, come immaginavo a Mauro viene duro tutto il giorno quando è vicino alla signorina Gabriella...e poi ci penseremo noi.
E poi, e poi sono due ore che mi masturbo pensando a te in quel laboratorio, inginocchiata davanti a loro con i loro cazzi in bocca."
"Smettila lo sai che non è successo. Piuttosto cosa vuoi fare ora? Ci sono le ragazze in giro."
"Succhiamelo un po' e poi usciamo."
"Vuoi farlo davanti a loro?"
"No, ma lasciamogli dei segnali inequivocabili, se non gli sono bastati quelli di mercoledì.
Dai succhia ma quando senti che sto per venire esci e vai a chiamare l'ascensore.
Schiacciami i testicoli, dai schiaccia... Dio che male tanto sono pieni."
"Sai nonno come vorrei che i ragazzi ci vedessero mentre ti spompino."
"Smettila puttanella! Vai!"
Si stacca dal mio uccello, corre di fuori mentre mi ritiro su alla bene meglio i pantaloni.
"L'ho chiamata, dai muoviti nonno, che sta arrivando."
Entriamo. I piani sono solo tre, troppo rapida la discesa e quindi decido di bloccarla.
"Dai segami! Fammi venire, fammi schizzare sulle pareti."
"Si Umberto, dai perdi sperma. Dai sporca le pareti...Dai! Dai!"
"Vengo! Godo godo!!!"
"Ma quanto ne avevi. Guarda come cola! Vuoi che ne lecchi un po'?"
"Si, so che ti piace. Ma solo un po'. Le ragazze lo devono trovare."
"Magari si eccitano talmente che incominciano a leccarlo... Uuummm com'è caldo sulla lingua con il freddo dell'acciaio."
"Basta! Se proprio non puoi farne a meno, puliscimi la cappella."
"Ma quanto ne avevi, nonno?"
"Te lo detto, sono andato avanti tutto il pomeriggio a segarmi, e ogni volta che ero lì lì per venire, smettevo. Dai sblocchiamo l'ascensore e usciamo."
Sono realmente svuotato e sfiancato. L'ascensore si apre e Barbara e Laura sono lì con il loro carrellino e due sorrisi maliziosi.
"L'ascensore sembrava bloccato. Eravamo preoccupate, sentivamo delle voci ma non capivamo cosa stesse succedendo."
Dicendo ciò Laura ci prende in contropiede, ma Stefanie passandosi un dito sulle labbra sussurra: "Con il signor Umberto anche tre minuti in ascensore so o ben spesi. Come vi posso dire... È una fonte inesauribile."
"Beh, speriamo di non rimanere bloccate noi due adesso. Per lo più senza di lei Umberto." Conclude Barbara mentre fa scorrere il carrello dentro l'ascensore.
"Buona sera e buon fine settimana ragazze, e divertitevi, gli dico e sento le porte chiudersi.
"Quando hai detto che ero una fonte inesauribile..... Laura era già dentro l'ascensore e non può non aver visto cosa colava dalle pareti. Hai avuto un tempismo perfetto."
"E ora sono sicura si sono già tolte i guanti e se lo stanno passando tra le dita. Scommetto che Barbara sì è già portata le dita alla bocca. Vedrai lunedì sera come ti squadrera'. Preparati."
Lunedì mattina vengo convocato dalla dirigenza per la consueta riunione di inizio mese. Un argomento mi viene posto in evidenza: hanno la sensazione che ci sia un certo distacco, quasi freddezza fra i dipendenti, e questo potrebbe nuocere al buon andamento dei vari progetti. Mi incaricano in quanto, e soprattutto, come persona più anziana di coinvolgere, magari con riunioni informali, quei soggetti che a mia discrezione reputo più distaccati. Quando sto per uscire dall'ufficio mi sento dire: " Umberto, magari se per lei non è un problema, coinvolga anche la signorina Stefanie. Ci sembra abbia una certa confidenza con tutti, sia uomini che donne. Potrebbe per così dire, tornare utile alla causa."
"Questo è un bel punto di partenza. E in più siamo molto in sintonia." Aggiungo io, e lascio la direzione con tutti i propositi di velocizzare le cose e organizzare una riunione per venerdì sera.
Decido di mettere subito al corrente Stefanie, ma è irreperibile.
Finalmente qualche minuto prima di pranzo la scorgo uscire dall'ufficio di Marcello.
Un po' arrabbiato, un po' ingelosito, ma soprattutto molto arrappato ,di fronte ad altri colleghi le dico:"signorina è tutta la mattina che la cerco. Venga subito in ufficio da me."
"Certo signor Umberto."
Salgo in ufficio precedendola e attendo il tacchettio dei suoi tacchi e il chiudersi della porta.
"A chiave, chiudi a chiave." Le dico.
"Dove sei stata? Si lo so già, da Marcello,ti ho visto uscire dal suo ufficio. Ho delle novità importanti e tu non ti fai neanche vedere?"
"Sapevo che non c'era Annalisa e quindi ho sfruttato l'occasione per lavorarmelo un po'.... E poi anch'io ho delle novità..."
"Come lavorartelo un po'.... Mica glielo hai fatto venire duro?"
'se è per questo, a parer mio, quello è sempre in tiro. E ti dico che ci ha pure provato."
"Come ci ha provato?" E dicendo questo mi calo i pantaloni, scosto gli slip e comincio a menarmelo davanti a Stefanie.
"Dico solo che è stato gentile... Umberto sei arrabbiato ma il tuo uccello è ben felice di vedermi. Guarda come è già duro e umido. Dai voglio l'antipasto prima di uscire a pranzo con Marcello e la sua segreteria che sta arrivando."
"No. Voglio mettertelo nel culo, e mentre ti inculo ti parlo delle novità. Mettiti a pecorina sul divano con le gambe belle aperte. Abbassati puttanella che con quei tacchi non ci arrivo."
"Allungami la borsetta e fammi prendere il gel."
Non a tempo di prepararsi che già la mia cappella è pronta a introdursi in quella rosellina così deliziosa. Spingo con forza ma entro con facilità e questo stempera un po' la mia tensione.
"Che culo accogliente tesoro. Scusa se parlo mentre ti inculo, ma è importante che tu sappia che per venerdì dobbiamo organizzare un incontro molto informale... Dio come godo Stefanie!!!"
"Allora non sei più arrabbiato con me nonno?"
"Con un culo così come si può essere arrabbiati.... Fatti fottere da chi vuoi. Voglio che tu sia la puttana di tutti! Dove vuoi la sborra?"
"Nel culo, poi spalmami in bocca quello che esce."
"Vengo! Vengo! Vengo!"
"Si Umberto! Si. Si... Fammelo in bocca che devo pulirtelo."
"Brava pulisci tutto. Solo sapessero ai piani alti ciò che accade qua..."
"Non credo sappiano. Però io, già sabato sera ero stata incaricata di, come si può dire, di capire le necessità dei nostri colleghi... Uuhmm quanto me ne cola dal culo."
Lo raccolgo sulla mia mano e glielo spalmo sulla bocca.
"Stefanie, ma vai conciata così a pranzo?"
"È lo scopo del mio invito a pranzo a Marcello e ad Annalisa. Al loro arrivo, saluterò con una stretta di mano l'ingegner Marcello, e invece baciero', fino a sfiorargli la bocca, Annalisa.
Il sapore dello sperma la confonderà e si domanderà di chi è... Temerà che sia di Marcello, ma io nel pomeriggio, sapendo che lui non ci sarà, andrò da lei e ci confideremo."
"Perfetto. Anticipagli anche di una probabile riunione venerdì dopo le diciotto. Io, invece passerò nel pomeriggio dal ragionier Mauro e gli metterò un po' di ansia da lavoro, tu poi nei prossimi giorni penserai al resto. I ragazzi del laboratorio non necessitano di preparativi, si muoveranno a comando."
Stefanie e Annalisa dopo pranzo non rientrano nemmeno e così mi reco nell'ufficio di Mauro. Ma invece del ragioniere trovo Gabriella.
Questo scombussola un po' i miei piani, o forse è la piccola Gabriella che scombussola ....


Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La puttana, nonno Umberto e un'allegra compagnia (parte seconda)):

Altri Racconti Erotici in orge:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni