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SESSO E POTERE – PARTE 6


di xxpedroxx
18.10.2023    |    3.209    |    5 9.6
"Mentre percorrevamo il bordo della piscina mi fermai di scatto, vidi un espressione di stupore sul viso della Bonanni, lasciai per un istante la sua mano e..."
OGNI RIFERIMENTO A COSE E PERSONE E' PURAMENTE CASUALE
Andai avanti per diversi minuti a destreggiarmi con la lingua su quei due bastoni, sentivo le dita di Monia intrufolarsi dentro di me, in particolare la sua attenzione si era concentrata sul mio sfintere, prima un dito, poi due, poi tre … i suoi movimenti avevano un non so che di maestria, non mi stava sfondato con irruenza, mi preparava ad altro, cosa ero certa che l’avrei scoperto da li a poco; mi interruppe dal rapporto orale che stavo praticando ai mie amanti del momento, non nascondo che provai un certo sollievo, la mascella mi si era indolenzita a causa della circonferenza di quei due arnesi, a tratti mi infilarono contemporaneamente i loro cazzi in bocca, ne riuscii a contenere appena la punta.
Monia, mi prese per mano guardandomi negli occhi e mostrando un sorriso sincero, pari a quello di un maestro che si compiace per i risultati del proprio allievo; incrociai gli occhi della Bonanni che mi scrutava con attenzione, sembrava più interessata a captare le emozioni che provavo in quel momento piuttosto che a godersi la parte più erotica della situazione, era li, appoggiata a bordo vasca con i suoi due assistenti che le baciavano i seni e le massaggiavano la vulva, accanto a Lei Denise, probabilmente intenta a procurarsi piacere da sola.
Scortata da Monia e dai due energumeni fui condotta al di fuori della vasca, verso una sorta di futon a bordo piscina, fui inviata a sdraiarmi in posizione supina, immediatamente uno dei due si gettò con la testa tra le mie gambe, sentivo la sua lingua carnosa massaggiarmi con forza il clitoride, sembrava che quel tizio avesse i muscoli anche sulla lingua, ci sapeva davvero fare … l’altro si sdraiò accanto a me, incominciò a baciarmi ed a palparmi le tette, aveva un odore forte, neanche il cloro dell’acqua della piscina era stato capace di coprirlo, mi piaceva quell’odore, mi eccitava … mi sollevò con la facilità con cui io avrei potuto prendere in braccio un gattino, si sistemò sotto di me e per me fu automatico agguantargli il cazzo ed impalarmici sopra; sentii una sensazione di “pienezza” totale, avevo provato soddisfazione dalle dimensioni di Marelli ma l’attrezzo di questo tizio aveva una circonferenza decisamente più importante, mi sentii allargare le pareti interne della vagina come non pensavo fosse possibile, la “corsa” del mio corpo nel cavalcarlo sembrava non finire mai, con mia grande sorpresa scoprii di riuscire a riceverne l’intera lunghezza senza provare dolore ma solo quella sensazione di invasione interna, totale. Il suo compare si mise in piedi davanti a me porgendomi a portata di bocca il suo cazzo, non ebbi alcuna remora a rincominciare a succhiarlo nonostante il permanere del dolore alla mascella.
Andammo avanti per un pò con quel “menage a trois”, ad un certo punto sentii due mani posarsi sulla mia schiena, una spintarella che mi invitava ad accovacciarmi sul petto del mio amante, voltai la testa per un secondo e vidi Denise intrufolarsi con la lingua fra le mie chiappe, mi stava leccando il buco del culetto, una cosa che non mi avevano mai fatto e di cui credo non potrò più fare a meno … ad ogni modo sembrava che il mio culo fosse al centro delle attenzioni di tutti i presenti.
Il mio amante incominciò ad aumentare il ritmo e la potenza dei suoi colpi, i mie capezzoli strusciavano con attrito sulla sua pelle sudata e potevo sentire ancor più forte il suo odore di toro da monta, durò ancora pochi istanti prima che sentissi salire il mio orgasmo … il bastardo doveva essersene accorto perché d’improvviso fermò le sue spinte, lo guardai con aria interrogativa e prima di poter formulare qualsiasi tipo di pensiero sentii qualcosa puntare il mio buco più stretto, e capii immediatamente che non si trattava del vibratore di Denise; girai la testa di scatto guardando il secondo energumeno che si apprestava ad incularmi, ebbi una reazione istintiva di diniego, provai a sussurrare: “no ti prego, e troppo grande mi farai male”, ma non riuscii a terminare la frase che Denise infilò la sua lingua nella mia bocca.
La Bonanni si era piazzata in piedi davanti a me, in prima fila a godersi lo spettacolo, accanto a lei Denise e Monia spompinavano rispettivamente Federico e Pietro, entrambi gli assistenti mi guardavano dritto negli occhi in attesa delle espressioni di sconvolgimento che il mio viso avrebbe trasmesso; sentii quel bastone iniziare ad entrare lentamente, piccoli colpetti che cercavano di farsi strada tra le mie viscere, poi per qualche particolare istinto animalesco il bastardo si spinse dentro di me con forza, sentii un dolore tremendo, posso giurare di aver sentito il rumore delle mie carni lacerarsi, lo stesso rumore di uno straccio strappato di netto. Dalla mia bocca ne uscì un urlo incontrollato, coi miei occhi cercai lo sguardo della Bonanni, la sua figura mi risultava annebbiata a causa delle lacrime di dolore che mi gonfiavano gli occhi, ma riuscii a vedere il suo sguardo di ghiaccio indirizzato verso il bastardo che mi aveva spaccato, la conferma di quanto immaginato la ebbi quando il porco sussurrò con voce sottomessa: “scusi Dottoressa” … Scusa Dottoressa? Il culo lo hai spaccato a me brutta merda e chiedi scusa a lei?
Ne seguirono momenti di calma apparente, continuavo a sentire dentro di me quei due arnesi, mi sembrava che mi arrivassero in gola, entrambi i due tori continuarono con movimenti lenti, calmi, apparentemente potevano sembrare una sorta di coccola erotica, col passare del tempo, forse per il naturale e progressivo dilatarsi del mio sfintere, incominciai a sentire sempre meno dolore, questo fu captato dai miei due carnefici che incominciarono a “battere” i loro colpi in maniera sempre più decisa, dapprima si alternavano nelle rispettive penetrazioni, fino a poi raggiungere la sincronia nel penetrarmi … la mia prima DP, una sensazione di godimento assoluto, un piacere mai provato prima, mi sentivo come sospesa nell’aria, il dolore aveva lasciato spazio ad un piacere infinito, i colpi dei due mi facevano sobbalzare le tette sul viso del toro che sentivo possente dentro la mia vagina, il mio sguardo era ormai smarrito da qualche parte fino al momento in cui raggiunsi l’orgasmo più potente della mia vita, liberatosi all’unisono con le mie urla di piacere che questa volta avevano un timbro decisamente diverso dal precedente.
Fui liberata delle penetrazioni dei due, rimasi distesa sul futon in una sorta di extasy ultraterrena, non mi sentivo più le gambe, avevo il fiatone e la vista annebbiata, vidi i miei due tori avvicinarsi in ginocchio ai miei fianchi menandosi le verghe, scossi il capo per fargli capire che non avevo le forze per andare avanti in nessun modo, per risposta Federico e Pietro li emularono, li avevo li, sopra di me, infoiati come delle scimmie a segarsi guardando il mio corpo esamine; il primo a sborrarmi addosso fu il bastardo che mi aveva deflorato l’ano, un fiume di sperma si adagiò sul mio corpo, ne sentivo il calore sulla pelle, a ruota gli altri fecero lo stesso, Pietro mi schizzò il suo nettare in faccia, le mie labbra erano ricoperte del suo seme, così come erano coperte di sperma i miei seni.
Non sapevo se sentirmi umiliata da quel bukkake, o se ritenerlo un omaggio, una sorta di unzione di iniziazione, ma mentre mi perdevo in questo pensiero le tre donne che mi avevano accompagnato in questa avventura estrema si posarono accanto al mio corpo; incominciarono a leccarmi ovunque, la Bonanni si dedico alle mie labbra, le leccava con l’intento di raccogliere il seme che Pietro aveva abbondantemente distribuito, per poi condividerlo in una danza tra le nostre lingue.
Mi ripulirono come mamma gatta fa coi suoi cuccioli, la Bonanni mi guardò negli occhi in un modo diverso dal solito, uno sguardo privo della freddezza che normalmente risiedeva nei suoi occhi, mi sussurrò: “vieni Barbara, vorrei poterti avere ospite nella mia stanza, vorrei potermi prendere cura di te questa sera, credo tu abbia bisogno delle dovute attenzioni dopo questa esperienza”.
Monia e Denise mi aiutarono ad alzarmi, la Bonanni mi appoggiò sulle spalle un accappatoio, anche lei ne aveva indossato uno identico, mi prese per mano ed insieme ci dirigemmo verso l’uscita della SPA, passammo davanti ai quattro maschi, compagni di giochi e di torture alcune piacevoli altre no, detto questo in quell’ambiente nessuno era stato costretto a fare nulla che non volesse, me compresa, anzi, soprattutto me.
Mentre percorrevamo il bordo della piscina mi fermai di scatto, vidi un espressione di stupore sul viso della Bonanni, lasciai per un istante la sua mano e tornai pochi passi indietro verso dove tutto aveva avuto luogo, incrociai il body guards che mi aveva lacerato le carni del mio di dietro che ancora mi doleva, (e che probabilmente mi avrebbe fatto male ancora per qualche giorno), lo guardai con uno sguardo interrogativo e posandogli le mani sulle sue possenti spalle … con tutte le forze che mi erano rimaste gli sferrai una ginocchiata in mezzo ai gioielli di famiglia; quell’uomo così grande e possente si accosciò per terra soffocando gridolini di dolore, lo guardai ulteriormente negli occhi e gli dissi: “male vero?”
Mi girai su me stessa, vidi nello sguardo della Dottoressa un misto di stupore e divertimento, le ripresi la mano ed insieme ci congedammo da quell’allegra combriccola.

CONTINUA … FORSE …
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