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Galeotto fu il social


di intriganteMarcy
22.02.2019    |    1.156    |    1 7.2
"Sai, quelle che crescono con casa e chiesa e che vanno a messa tutte le domeniche..."

Questa è una storia vera accaduta a me cinque anni fa. Come spesso mi accade quel giorno piovoso di circa cinque anni fa ero intento a smanettare su facebook. Ad un certo punto notai il suo commento sulla bacheca di un amico in comune che mi colpì per l'originalità e l'ironia. Premetto che non mi sono mai mancate le donne e sono continuamente attratto da quelle speciali. Andai subito a spulciare sul suo profilo a dare un'occhiata alle sue foto e mi colpì per la sua straordinaria bellezza. Le chiesi l'amicizia dopo averle inviato un msg in privato e, con mia enorme sorpresa, lei accettò subito. Giovanna è una donna 50enne ben portati, capelli castani come i suoi occhi con un taglio che le dà un'immagine sbarazzina. Cominciammo a scriverci e messaggiarci in privato parlando del più e del meno. Notai che era affascinata dal mio modo di scriverle, mai banale e mai scontato, e dopo un po' di tempo le chiesi di incontrarci per un caffè. Ci vedemmo una mattina in un bar del lungomare e quando arrivò rimasi senza fiato. Era ancora più bella che in foto. Alta, terza di seno come piace a me, vestita con un tubino e scarpe con tacco alto. Aveva un sorriso meraviglioso che illuminava la scena. Dopo un po' d'imbarazzo ci presentammo e ci sedemmo ad un tavolino. Mentre aspettavamo il caffè i nostri occhi non smettevano di fissarsi e cominciammo a parlare. Donna di una classe e di un'eleganza immensa, timida e con una voce quasi da bambina che mi faceva già impazzire. Era sposata e capii che aveva avuto un'educazione rigida da ragazza. Sai, quelle che crescono con casa e chiesa e che vanno a messa tutte le domeniche. Sembrava un po' freddina e questo mi intrigava molto perchè la immaginavo tra le mie braccia a letto. Dopo aver chiacchierato un'oretta mi disse che doveva andare e mentre ci salutavamo la presi e la baciai intensamente infilandole tutta la mia lingua nella bocca. Lei mi strinse e rispose a quel bacio, ma dopo un po' si stacco di colpo ed andò via. Per tutta la giornata rimasi a pensare a lei ed all'eccitazione che provavo. Sognavo di scoparla trattandola come una troia e vista la sua timidezza questo pensiero mi faceva impazzire. Nei giorni seguenti cominciai ad inviarle messaggi un po' più hot, facendole tanti complimenti, ma rimanendo sempre nei limiti della buona educazione. Volevo tastarle il polso e vedere se si eccitava nel fare certi discorsi. Lei stava al gioco ed io cominciavo a spingermi sempre oltre, piano piano,un po' per volta, e notavo che questo gioco le piaceva e la eccitava. Arrivò a confidarmi che suo marito non la scopava più ed anche se da lei stimolato lui si girava dall'altra parte e si addormentava. Queste conversazioni in privato durarono diversi giorni fino a che capii che lei era pronta a cornificarlo. Una sera le dissi: come fa tuo marito a non fare sesso con una donna sexy e sensuale come te accanto? Lei mi rispose con un'altra domanda e mi chiese: perchè tu cosa faresti? A quel punto le dissi che se avessi accanto una come lei la scoperei più di una volta al giorno e che ero talmente eccitato al solo pensiero che mi stavo toccando. Mi rispose che la mettevo in imbarazzo e che non mi credeva perchè nessuno le aveva mai detto quelle cose. Le dissi: vuoi la prova? Fotografai il mio cazzo in tiro e le inviai la foto. Oramai era pronta. Mi disse che era si imbarazzata, ma felice di scatenare questa libidine in un uomo. Le chiesi di vederci di nuovo e lei accettò. Ci demmo appuntamento la mattina alle 09.00 e la portai a casa mia in quanto vivo solo. Arrivammo li senza dire una parola e quando fummo in casa la presi e la baciai appassionatamente. Lei si stringeva a me e mi infilò la sua lingua in bocca, mi baciava e si strusciava a me ansimando. La girai di spalle, le appoggiai il cazzo sul culo e cominciai a stringere il suo capezzolo. Le infilai il dito nella fica già bagnata e fradicia alternando pressioni sul suo clitoride. Si stava lasciando completamente andare e mi pregava di non fermarmi. La mia lingua accarezzava il suo collo e le sussurrai all'orecchio: oggi ti farò femmina e diventerai la mia troia. Ti piace l'idea?. Al suo sì le presi con forza la testa, la feci inginocchiare e le chiesi di succhiarmi il cazzo. Lo prese in bocca con un'avidità ed una forza tale che mi fece male. La sua lingua cominciò a fare su e giù, a leccarmi e succhiarmi la cappella ed i coglioni. Il sangue mi pulsava fino alla testa ed il mio cazzo era diventato come il marmo. La insultavo, le dicevo che era la più grande bocchinara che avevo mai conosciuto (ed era vero), che era una grandissima troia. Lei, eccitatissima per i miei insulti, aumentava la velocità e la pressione sul mio cazzo fino a che le sborrai in bocca. La inondai di sperma, ero felicissimo ed eccitatissimo per aver trovato una donna calda come lei. La spogliai e cominciai a leccarle la fica fradicia dei suoi umori, godeva e gemeva e mi faceva impazzire la sua voce da bambina. Venne e inondò la mia bocca di sborra. A quel punto mi chiese di scoparla, di riempirla di cazzo, di farla sentire veramente troia. La girai a pecorina, legai i suoi polsi alla spalliera del letto con i lacci delle scarpe e le infilai il mio cazzo nella fica. Spingevo come un dannato, la sbattevo e le chiedevo s ‘era quello che voleva. Mi urlò che voleva andare oltre ogni limite e che il mio cazzo la faceva vibrare dal piacere. Mentre la scopavo da dietro a volte le stringevo il seno ed i capezzoli, altre volte la prendevo pei i capelli e le urlavo che era una maiala, una troia immensa, la più grande puttana e bocchinara al mondo. Godeva anche per gli insulti, urlava e mi chiamava stronzo pervertito. Cominciai a sculacciarla mentre continuavo a sbatterla con forza da dietro. Mi chiese di sborrarle dentro e le inondai la fica di sborra mentre anche lei veniva. Oramai eravamo persi entrambi. Sesso, emozioni, libidine assoluta. I nostri corpi vibravano e suonavano come uno strumento musicale. Ci sdraiammo un po' sul letto per riposarci, ma lei cominciò a farmi di nuovo un pompino, succhiava il mio cazzo con una voracità ed una voluttà allucinanti. Me lo fece tornare duro in poco tempo e si piazzò sopra di me infilando di nuovo il mio cazzo nella sua fica. Cominciò a cavalcarmi e fu pazzesca perchè stavolta la guardavo in viso. Vedevo la sua faccia da troia che godeva come una cagna ondeggiando sul mio uccello ormai allo stremo. Mi guardava negli occhi e mi baciava, urlava e godeva, sentivo i suoi umori colare su di me. Il suo sguardo era oramai privo di ogni freno inibitore, si leccava le labbra e mi passava la lingua sul collo e sul petto. Raggiunse l'ennesimo orgasmo mentre io preferii schizzarle in faccia. Eravamo sudati, sporchi entrambi di sborra, ma soddisfatti e felici di quell'incontro. Ci siamo poi visti per altre due volte e la storia è finita. E' stata una donna che mi ha fatto godere molto. Ci penso ancora a lei e mi eccito, ma le nostre strade si sono divise per tanti motivi.
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