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IL COMPLEANNO


di intriganteMarcy
22.02.2019    |    1.194    |    2 6.0
"Stavi con la gamba sinistra sul cubo e con la destra mi avevi scavalcato per poggiare il piede sul lettino alla mia sinistra..."
Io e l ‘amica, di quel periodo, eravamo stesi tutti e due a pancia sotto su lettini separati, in attesa che la sua amica e la sua collega iniziassero il massaggio. Io in costume e lei con indosso solo quel piccolo perizoma monouso che ci danno in dotazione e che io ho sempre rifiutato di indossare. Il bianco e nero della sua abbronzatura mi ha sempre eccitato e benché in estate si depilasse di più per favorire la sgambatura dei costumi, prima che si stendesse ho visto un ciuffetto fare capolino lì sul davanti. Non ero eccitato, ma avere il membro a contatto con il lettino non favoriva certo buoni propositi. Le ragazze sono salite su dei cubi al nostro fianco ed hanno iniziato con lo spalmarci unguenti odorosi. La posizione elevata dovuto allo stare sul cubo permetteva loro di fare molta pressione sui nostri corpi e il mio arnese diventava sempre più duro con l’essere schiacciato sul lettino. Quando la sua amica aumentava e diminuiva la pressione sulle mie natiche sembrava mi guidasse a penetrare qualcuno sotto di me. Ricordavo che la seconda parte del massaggio era più soft ed ho pensato che quindi a breve il mio membro non sarebbe più stato sollecitato, ma mi sbagliavo. Non ho resistito ed invece di restare con la testa incavata nell’apposito alloggiamento del lettino, mi sono girato dalla tua parte. Vedere le mani dell’atra ragazza che scivolavano sulla tua pelle oleata, dal collo alle spalle, da sotto le ascelle ai lati del seno schiacciato sul lettino e dai fianchi alle natiche, mi ha fatto capire che ormai il mio uccello non avrebbe trovato pace se non nel giusto modo. Quando ci hanno invitato a metterci supini ho tentennato per l’imbarazzo di dover mostrare la mia erezione. Rigirandoti prima di me ho potuto osservare che anche i suoi capezzoli erano irti e con l’areole turgide, viva eccitazione anche da parte tua! Mi sono girato ad occhi chiusi e quell’attimo di sospensione temporale percepito nella stanza mi ha fatto capire che tutte voi vi eravate accorte di quali erano le condizioni del mio basso ventre. Vivendo l’imbarazzo del momento pensavo che finalmente mi si sarebbe afflosciato tutto, ma avevo ancora in mente l’immagine dei suoi seni. L’avevo immaginato o eri eccitata anche lei? Nel frattempo le mani della tua amica si facevano sempre più audaci, o anche questo era solo nella mia immaginazione? Movimenti ripetitivi la portavano dal mio torace a scendere sempre più giù. Quando ho sentito le dita affondare sotto l’elastico del costume e sfiorarmi la cappella mancava poco che venissi! Mi son distratto prestando attenzione al rumore del cubo alla mia destra che veniva spostato, non avevo il coraggio né la voglia di aprire gli occhi per paura di poter rovinare tutto. Qualcuno era salito nuovamente sul cubo, ho sentito una pressione sul lettino all’altezza della spalla sinistra e contemporaneamente il mio uccello veniva liberato da quella stretta gabbia che ormai era diventato il mio costume. Ho aperto gli occhi. Stavi con la gamba sinistra sul cubo e con la destra mi avevi scavalcato per poggiare il piede sul lettino alla mia sinistra. Avevo la tua figa ad un palmo dalla bocca e da quella finestra di spazio ho incrociato lo sguardo della tua amica che prima mi ha fatto l’occhiolino e poi mi ha preso il cazzo in bocca! Ho alzato gli occhi a cercare i tuoi. Prima mi hai fatto segno di tacere e poi con la stessa mano sei scesa ad allargarti la figa. Ti aspettavo a bocca aperta. E mentre ti abbassi lenta mi sono giunte sulla lingua le prime gocce del tuo desiderio. Quanto è troia la tua amica! Quello che era stato dapprima un lento sali e scendi è diventato man mano un roteare di lingua, gocciolare di saliva e risucchi infiniti. Ti ho stretto le pacche e ti ho spinto a scoparti la mia lingua. Ti alzavo e ti abbassavo facendoti entrare ed uscire la lingua da dentro mentre mi inondavi di effluvi densi e profumati. All’improvviso ti sei staccata e ti sei girata per metterti in posizione di sessantanove ed alla mia visuale si è presentato il tuo culo sodo. Nel frattempo eravate in due a contendervi il cazzo. Sembrava una gara a chi lo spingesse più in gola! Sentivo il vostro alternarvi e il vostro gorgogliare e anche le palle, che sapientemente la tua amica massaggiava, erano diventate di pietra. Ho usato tutte e due le mani per aprirti tutta. Figa e culo! I due pollici allargavano la figa; medio, anulare e mignolo facevano presa sulle pacche per spalancarle e coi due indici ho iniziato a penetrarti il culo. Entrati per metà della lunghezza e continuando a succhiarti il clitoride, ho iniziato ad allargare l’orifizio. Ho iniziato lentamente a creare spazio tra le due dita che avevi nel culo dilatandoti l’ano. Dilatavo e congiungevo piano piano per allenare il tuo buco all’apertura. Man mano lasciavo sempre più spazio tra le due dita e i tuoi gemiti sono diventati mugolii. La sensazione di dolore doveva essere forte perché così non te lo avevo mai sguarrato! Questo, insieme al ciucciare continuo del clitoride ti ha fatto venire come una cascata nella mia bocca. Eri pronta per essere sfondata! Nel cambiare posizione mi sono accorto che anche la tua amica era nuda, ero stato troppo impegnato per poter dire quando si fosse spogliata. Fighetta ben rasata con solo un filino di peli scuri, fronte imperlata dal sudore a rimarcare la dedizione alla causa e tette gonfie e sode con capezzoli turgidi e areole quasi marroni a conferma che anche lei era eccitata. Si è messa un po’ in disparte mentre tu, ventre sul lettino e cosce spalancate, ti sistemavi a pecora pronta ad accogliermi. Ma questa volta sono stato io ad esitare e ad indicarvi come avrei voluto che il gioco proseguisse. Adesso il sessantanove toccava a voi! Lei stesa sul lettino e tu sopra. Hai tentennato, guardandomi. So che è una cosa che non hai mai fatto, ma nemmeno tutto quello che stava accadendo avevamo mai fatto. Sarà perché volevi rendere questo mio compleanno indimenticabile o sarà che ormai avevamo superato da un bel po’ i preliminari e le vostre voglie ormai erano irrefrenabili: vi siete buttate a capofitto l’una sulla figa dell’altra. Ti stavo di fronte. Sembrava non sapessi cosa fare. Hai iniziato ad accarezzare la fighetta, poi delicatamente hai cercato il clitoride ed hai cominciato a sgrillettarlo. Ti sei ritrovata immediatamente le due dita bagnate ed appiccicose, evidentemente la tua amica ci aveva preso gusto già da un bel po’! Utilizzando anche l’altra mano le hai allargato le grandi labbra ed hai tirato fuori il grilletto. Ti ci sei avvicinata con la lingua dura ed hai cominciato a dargli dei piccoli colpi, ma forse o perché ti è venuto in mente come a te piace essere leccata o perché lei, dall’altro lato, stava facendo un ottimo lavoro e tu non volevi essere da meno, hai rilassato la lingua e morbidamente hai cominciato a leccare. Ho avvicinato la cappella al buco che tu tenevi aperto e senza farti smettere di leccare l’ho tappato. Ho aspettato che la tua saliva gocciolasse sull’asta e poi l’ho spinta dentro. A quel punto hai rotto gli indugi ed hai cominciato a leccare la parte di cazzo che entrava ed usciva e dopo aver sfilato anche la cappella dalla figa hai tenuto la bocca spalancata invitandomi a scopartela. Ti ficcavo in gola tutti i liquidi di quella figa calda e se non mi fossi fermato in tempo sarei venuto! Mi sono messo dietro di te, lei ti leccava avidamente e, come prima nella mia, adesso anche nella sua bocca sgorgava il tuo nettare. Avrei voluto che non finisse più ma ormai stavo per esplodere. Lei ha messo la saliva su due dita per lubrificarti il buco e quando ha ripreso a succhiarti il clitoride, ti ha aperto le pacche per prepararmi ad entrare. Ho poggiato la cappella sul tuo buco spalancato e dopo aver aspettato che l’anello lentamente ne accoglieva la metà, tenendoti stretta per i fianchi, ho spinto dentro tutto il cazzo con un solo colpo di reni. Il tuo respiro affannoso si è trasformato in urlo! Senza pietà ho continuato con la stessa intensità per altri due o tre colpi. L’ho tirato fuori scaricando fiotti di sborra sul buco ancora spalancato! Più sborravo e più lo sperma ti inondava il buco e più sborravo, più il rigagnolo si ingrossava arrivando a colare sulla figa dove la tua amica con la lingua lo mescolava ai tuo umori spalmando tutto sul clitoride finché non è stata piena anche la sua bocca! Molte cose mi hanno obnubilato i sensi quel pomeriggio, tanto che l’altra massaggiatrice l’avevo completamente dimenticata fino a quando, mentre stavamo andando via, dopo esserci ricomposti e comportandoci come nulla fosse accaduto, l’abbiamo incontrata alla reception che con un sorriso malizioso, salutandoci ci ha consegnato un dvd augurandomi buon compleanno!





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