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La moglie del vicino pt. 1 introduzione


di Membro VIP di Annunci69.it Lovervr
25.06.2022    |    24.709    |    6 9.6
"Marta" mi disse camminando verso di me con un gran sorriso e porgendomi la mano..."
Sono passati una decina d'anni, ma, in me, è ancora vivido il ricordo di quell'estate in cui la mia vicina divenne molto più che una vicina.
Iniziò tutto nel periodo natalizio. Mi ero appena trasferito da qualche mese in quella palazzina di 6 appartamenti. Un giorno, rientrando dal lavoro, incrociai una condomina sul cancelletto indaffarata tra borse e borsoni pieni di pacchetti regalo ed in cerca delle chiavi nella capiente borsa.
Era una signora sui 40, capelli mossi castani ed occhi castani, fisico tonico e sempre vestita in modo ricercato, talvolta appariscente. L'avevo già notata entrare ed uscire dalla palazzina, ma mai l'avevo incrociata sulle scale.
Mi ofrii di aiutarla ed avendo già le chiavi in mano le aprii il cancelletto e poi la porta delle scale. Lei rimase quasi stupita, mi guardava, sorrideva, ma non proferiva parola. Entrati nell'antro delle scale le chiesi se potevo aiutarla con i sacchetti visto che non c'era l'ascensore ed il volume degli stessi era notevole.
" Sei gentile..." mi disse con voce timida, mi passò un paio di sacchetti ed iniziammo a salire le scale. La feci passare per farmi strada e mi ritrovai a salire con le sue natiche strette in jeans blu aderenti, che sbucavano dal piumino corto che indossava, proprio davanti al viso. Nonostante un leggero imbarazzo non potevo far a meno di guardarle ed apprezzare la forma e l'evidente tonicità.
Arrivati al secondo piano si diresse verso il suo appartamento e scoprii che era l'appartamento esattamente sotto il mio. Appoggiai le borse a lato della porta e dopo alcuni convenevoli mi congedai e mi diressi verso le scale.
" Scusa... non mi sono neanche presentata, non vorrei pensassi che sono maleducata. Marta" mi disse camminando verso di me con un gran sorriso e porgendomi la mano.
"Marco... Tranquilla, a giudicare dalle borse di regali immagino che hai mille cose da pensare per le feste. Poi abitiamo l'uno sopra l'altra perciò ci sarebbe stata un'altra occasione per presentarsi." Le dissi stringendole la mano, sorridendo ed indicando le voluminose borse di regali.
La sua mano era mordiba piccolina e tremendamente fredda, viste anche le temperature esterne.
"Hai le mani caldissime!!!" esclamò portando anche l'altra mano sulla mia.
Preso un po in controtempo mi limitai ad annuire, ma un pensiero lussurioso attraversò come un lampo la mia mente. E credo che lei se ne rese conto. In quel secondo di silenzio era scattato un imbarazzo incredibile. Ritrasse la sua mano mi salutò ed io presi a salire le scale.
Entrato in casa ripensai a quei momenti ed alle mille risposte che potevo dare e che non ho dato. Di certo con quelle banalità dette non avevo fatto una gran figura. Lei era carina, niente di eccezionale, ma aveva quel qualcosa che mi piaceva troppo.
Passarono le feste natalizie senza che ci incrociassimo mai sulle scale, poi un sera tardi di ritorno da una serata con amici, si ripetè la stessa situazione. Stavolta non aveva borse e borsoni di regali, ma la trovai davanti al cancelletto sempre alla ricerca delle chiavi nella sua borsa.
Mi avvicinai da dietro e complice qualche birra con gli amici, Le dissi: "Permette signorina... Posso avere l'onore di aprirle il cancelletto della sua magione?"
"Certo messere, lei è davvero carino e gentile"
Su quel carino mi girai verso di lei e guardandola con spavalderia: "madame, per lei questo ed altro. Sono a disposizione..."
Lei sorrise compiaciuta, abbassando la testa. Entrò dal cancelletto e fermandosi sulla porta d'ingresso delle scale, sorridendo: "Mi apri?"
Li per li non capivo se stava flirtando o se lo facesse con ingenuità scherzando. Rimasi mezzo secondo a guardarla per capire. Lei con un sorrisetto si morse delicatamente il labbro ed abbassò lo sguardo.
Era il mometo di osare.
"Certo, come detto sono a disposizione. Chieda e le verrà dato, madame"
Aprii la porta e da buon gentiluomo la feci passare. Lei quasi imbarazzata mi sfilò davanti e prese a salire le scale.
Quella sera la giacca era lunga e pesante, perciò la salita era meno imbarazzante. Arrivati sul pianerottolo le augurai la buona notte e mi girai per salire le scale.
Proprio in quel momento, nel silenzio della notte, sentii un mazzo di chiavi cadere. Mi girai d'istinto verso di lei che si piegò a raccogliere il mazzo di chiavi senza piegare le gambe ma avendo cura di mostrare tutto il possibile. Appena raccolte girò leggermente la testa verso di me come a controllare che non mi fossi perso nenache un secondo dello spettacolo.
La guardai con un sorriso ironico e soddisfatto e mi congedai.
Avevo ancora qualche dubbio sulle sue reali intenzioni, ma sembrava evidente che il gioco iniziasse a diventare veramente malizioso. In fondo era una donna sposata ed io solo un ragazzino che viveva nell'appartamento del piano superiore.
Passarono pochi giorni e scenendo le scale, arrivato al suo pianerottolo, la trovai che usciva di casa. Stavolta, però, accompagnata dal marito.
Lui mi passò davanti salutando con un cenno della testa ed un sorriso, lei dietro mi fece un gran sorriso ed abbassando la testa prese a scendere le scale. Sul giro scale vedevo lei che ad al pianerottolo guardava di sfuggita verso l'alto ed arrivati in fondo quando mi guardò prima di uscire con un gran sorriso le feci un occhilino d'intesa. Imbarazzata, diventò tutta rossa e seguì il marito vero la macchina a testa bassa.
Ora era chiaro che avesse un minimo d'interesse per me e che magari col tempo e la situazione giusta, qualche chance potevo averla.
Non passò molto tempo, in realtà, per trovare la giusta situazione. Anzi, fu lei a volerla creare.
Una sera sentii bussare alla porta. Aprii e mi trovai lei davanti. Rimasi quasi pietrificato. Non mi aspettavo di certo di trovarmela li davanti. Avevo immaginato mille situazioni, ma non una così banale.
Mi ripresi e con un sorrisone: "Buonasera madame, come posso esserle utile?"
"Messere, lei è sempre così gentile. Mi chiedevo se ha del sale da prestarmi che l'ho terminato."
Del sale?? ma veramente mi sta chiedendo del sale dissi tra me e me. Davvero usa una scusa così banale?? pensai.
Mi accorsi solo in quel momento del suo outfit casalingo. Un pantacollant grigio ed una magliettina bianca senza reggiseno. Le basse temperature rendevano ancora più evidente la mancanza del reggiseno.
"Certo!!" dissi co il sorriso ed uno sguardo un po prolungato su quella magliettina con evidenti capezzoli turgidi.
Poi per dire qualcosa nel mentre che andavo a prendere il sale: " madama, cosa prepara di buono stasera a suo marito?"
Seguì un secondo di silenzio, poi con voce timida: " In realtà preparo per me stessa, sono a casa sola perchè mio marito è via qualche giorno per lavoro."
Proprio in quel momento stavo prendendo il sale dalla dispensa. Mi bloccai a metà movimento, sorrisi compiaciuto e dissi: "Si fermi a cena da me, almeno ci facciamo compagnia e non mangiamo da soli." dissi dalla cucina verso la porta d'ingresso.
"Non sarebbe una brutta idea, ma non vorrei disturbarla" mi disse lei.
Riposi il sale in dispensa, e mentendo spudoratamente dissi:" intanto entri pure madame e si accomodi, che cerco il sale. Poi le preparo da mangiare...
Sentii la porta chiudersi e guardando in corridoio le vidi li ferma, imbarazzata in attesa senza sapere esattamente cosa fare.
" Venga pure madame, non vorrà mangiare sulla porta" le dissi andandole incontro.

to be continued...

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