Racconti Erotici > tradimenti > La sposa in bianco del marito cuckold
tradimenti

La sposa in bianco del marito cuckold


di Jack_Wolf
08.11.2019    |    18.732    |    8 8.1
"Rimango lì attaccato per qualche secondo ancora, a dare colpetti e godermi le ultime scariche di piacere, cosa che anche Valentina sembra apprezzare, alla..."
Ci incontrammo in un in un pub. Erano settimane che ci scrivevamo e in diverse delle nostre conversazioni via skype lui mi aveva fatto vedere varie foto della sua lei, quindi sapevo cosa aspettarmi.
Ci eravamo dati appuntamento alle 23:00, ma ormai erano già passate le 23:30 e di quei due nemmeno l'ombra... via messaggio non rispondeva nessuno, il numero di telefono non ce l'avevo, scocciato finii di scolarmi la mia birra e feci per andarmene, quando un secondo prima di alzarmi venni interrotto da una voce femminile:
"Sei tu Jack?" chiese la ragazza. "Sì" risposi io con una certa naturalezza.
Si accomodarono al tavolo e iniziammo a parlare del più e del meno. Lei era irrequieta, piuttosto a disagio, e la cosa mi creò un certo disappunto, le sweet le preferisco quando sono un po' spregiudicate. Non prestai invece molta attenzione a lui, francamente non lo faccio mai... era un tipo ordinario, sui 35, piuttosto mite e taciturno, cosa strana a dirsi adesso, soprattutto visto quanto chiacchierava via skype, tant'è che, durante la fase di conoscenza, in più di un'occasione ho pensato si trattasse del solito segaiolo da tastiera che parla tanto ma poi non organizza nulla.
La serata proseguì senza particolari problemi, tra una chiacchiera e l'altra notai subito che Valentina iniziò a sciogliersi, quell'imbarazzo da primo incontro se ne stava piano piano andando, lasciando nel suo sguardo qualcosa di molto più interessante della vergogna... nei suoi grandi occhi furbetti color nocciola intravidi interesse nei miei confronti, interesse che di lì a poco si trasformò in una vena di lussuria.
Lei aveva non più di 30-32 anni ed era alta circa 1,65, capelli scuri, tratti del viso molto femminili, delicati e piacevoli, e la carnagione chiara. Il fisico era longilineo e il seno piccolo e sodo, proprio a coppa di champagne. Indossava un vestitino nero, corto e aderente, con stivali fino al polpaccio e collant.
Mano a mano che la serata andava avanti la situazione iniziava a farsi più bollente. Feci io la prima mossa, iniziando ad allungare le mani sotto il tavolo. Lei non se lo aspettò, e di primo acchito sussultò, ma appena apprese quello che stava accadendo accolse la mia mano con un sorriso lascivo. Allargò le gambe e si fece palpare per bene, si lasciò toccare lì, di nascosto, in mezzo a tutta quella gente, e nessuno si accorse di niente. D'altronde a chi mai verrebbe in mente di mettersi a guardare sotto ai tavoli per vedere cosa fa la gente?
La situazione sembrava piacerle molto, perché in breve tempo in quelle mutandine si aprì un lago.
Di lì a poco la situazione arrivo al climax, anche lei iniziò a toccarmi l'uccello da sopra i pantaloni e dal nulla mi infilò la lingua in bocca proprio davanti a suo marito. Lui esclamò: "Dai amore, almeno non qui davanti a tutti". Lei senza il minimo ritegno gli rispose: "Piantala di fare la verginella, tanto lo so che ti piace vedermi fare la troia". La ragazza timida che neanche un'ora fa avevo iniziato a studiare si era adesso trasformata in una spregiudicata troia, e devo dirlo... questo mi piacque moltissimo. Lei era praticamente addosso a me, e mentre la limonavo guardavo lui con la coda dell'occhio e con sguardo di scherno.
Era arrivato il momento di andarsene da lì e spostare l'azione a casa loro.

Appena varcammo la porta di casa lei andò subito a prepararsi, io rimasi in salotto e mi feci un'altra birra insieme a quell'ameba del marito. Parlammo un po', mi raccontò di come già da tempo si è dovuto arrendere all'idea di essere un povero cornuto, di come abbia problemi di erezione e che a 35 anni già non gli tirava più. Già dalle conversazioni su skype capii subito che a lui piaceva essere trattato da coglione, e che quella della vittima era in realtà solo una pantomima; a lui piaceva tutto questo forse anche più che a lei. Gli piaceva vedere la sua donna con un altro, gli piaceva sapere che altri uomini usassero la sua figa come guaina per il cazzo, in definitiva a lui piaceva soffrire; e pertanto lo volli accontentare. Gli rispondo seccamente che non me ne fregava un cazzo della storia della sua vita, che se non era in grado di soddisfare una donna non era affar mio. Cupamente mise giù la testa in segno di rammarico e andò a sedersi in silenzio sul divano, ma non mi sfuggì il sorrisetto che gli spuntò sulla bocca dopo il mio trattamento. Aveva gradito il mio essere brusco, sperava che lo trattassi così.

Passarono alcuni minuti e d'un tratto vidi riapparire Valentina… abito bianco, sguardo da porca. Strizzai gli occhi un paio di volte per essere sicuro di non aver visto male, e che quello fosse solo un comune vestito da sera, casualmente bianco. Invece no, ci vedevo benissimo; lei era proprio in abito da sposa.
Questa non me l'aspettavo davvero! La cosa mi divertì e stuzzicò in modo incredibile, lei voleva davvero farsi sbattere in abito da sposa! Mi avvicinai e inizierei d'impeto a limonarla e a toccarla dappertutto, nel mentre mi tirai fuori il cazzo, già duro e nodoso, e inizierei a farmi fare un pompino lì in mezzo al salotto, affondandoglielo per bene fino in gola.
La misi a quattro zampe sul divanetto e inizierei a masturbarla infilandole le dita dentro quella figa bagnata, prima una, poi due, tre, quattro, alla fine tutta la mano. Lei si bagnò tantissimo e inizierà a gemere e gridare. Emetteva versi rauchi e soffocati sotto la forte presa delle mie mani, e mentre la fistavo lei ripeteva: "Si così, dai adesso scopami". Ma io temporeggiavo, volevo farla aspettare, volevo portarla al punto massimo in cui non sarebbe riuscita a resistere un istante di più senza il mio grosso cazzo nella figa. Continuai di mano finché proprio non ne poté più, e cominciò a supplicarmi di fotterla come una cagna in calore. Gridava, gemeva e si contorceva continuava a ripetermi di scoparla. A quel punto, quando vidi che stava iniziando a fare schiuma dalla figa e veramente non riusciva più ad aspettare, glielo spinsi dentro fino in fondo, tutto d'un botto. Era caldissima e bagnatissima. Entrò una meraviglia, come infilare un coltello rovente nel burro.
Appena glielo infilai lei prese subito ad ansimare a schiumare dalla figa, la pompai per pochi intensi minuti, ma visto quanto era eccitata, furono più che sufficienti per farle avere il primo orgasmo della serata.
Decisi che era arrivato il momento di spostarsi in un posto più appartato del salotto. Il cornuto si stava già tirando una sega di gran carriera, e a vederlo tutto preso e con quella faccia paonazza quasi gli scoppiai a ridere in faccia.
Gli chiesi dove fosse la camera da letto e lui me la indicò; presi di peso Valentina e la portai sull'uscio della stanza. Guardai il cornuto e chiesi: "Adesso la monto sul TUO letto, il letto dove amici e parenti credono che tu la scopi, il letto dove dormite insieme tutte le notti, il letto chesimboleggia il vostro matrimonio, quel letto che dovrebbe essere soltanto tuo" lui mi guardò con aria estasiata, l'avergli ricordato per l'ennesima volta quanto cornuto fosse, lo fece eccitare. Ma siccome sono stronzo mi comportai di conseguenza, e con una gran faccia di bronzo aggiunsi: "Purtroppo è uno spettacolo privato" e gli sbattei la porta in faccia, dando pure due sonore mandate con la chiave. Quella porta, rigorosamente chiusa, rappresentava tutto l'essere cuckold di quel povero disgraziato, quella porta segnava il confine tra l'essere bull e l'essere cuck. Se proprio voleva guardare come godeva la sua donna, doveva spiare dalla serratura come un coglione, come il coglione che era. "Questo perché sei un cornuto e quindi devi soffrire da cornuto" pensai.
Ma non mi dilungai troppo a badare a lui, avevo altro di cui occuparmi... subito misi Valentina sul letto a gambe divaricate e leccai a fondo quella figa, mi misi quel clitoride tutto in bocca e lo succhierei fino a farle diventare viola la passera. Dopo averla preparata a dovere con la lingua passai di nuovo a montarla, prima a missionario lentamente, poi più veloce, sempre più veloce, fino a far sentire al cuck dall'altra parte della porta il rumore del mio inguine che sbatteva sul suo. Lei urlava sempre più forte e si contorceva sotto i miei potenti colpi, la sentivo bagnarsi sempre di più ed emettere suoni sempre più soffocati, i muscoli vaginali si contrassero e lei esplose in un secondo, intenso, orgasmo.
Dopo averglielo fatto sentire per bene a missionario la presi con una mano per i fianchi e con l'altra per il collo e me la portai sopra, la feci cavalcare a pelo fino a sfinirla, e quando si stancava iniziavo a darle io dei colpi da sotto e farglielo sentire bene fino in fondo alla figa, doveva sentirlo fino all'utero il mio cazzo, il giorno dopo avrebbe avuto i dolori per quella monta ma doveva ricordarsela per anni quella notte.
Dopo averla impalata così per un po', me lo faccio succhiare ancora, la presi per i capelli, e gli montai sopra la faccia, presi a fotterla in bocca con una certa irruenza, fino a farle venire le lacrime agli occhi.
Quando fui soddisfatto di quel deep throat mi staccai e le concessi qualche secondo per riprendere fiato, dopodiché mi avventai nuovamente su quel corpo vizioso da cagna in calore. Ripresi a scoparla di nuovo mettendola sdraiata a gambe alzate, godendomi l'immagine del mio uccello che entra ed esce da quella figa per un po', per un bel po'… ogni volta che il mio cazzo entrava usciva sempre coperto da una patina di secrezioni vaginali che andavano ad accumularsi colando dai bordi della vagina, giù fino all'ano. A una prima occhiata sarebbe potuto sembrare un creampie.
Andammo avanti con quell'amplesso furioso per almeno un'ora, e alla fine, quando ormai era troppo stanca per reggere la monta, decisi che era arrivato il momento di concludere. Mi misi seduto e me la feci salire sul cazzo, lei con le gambe incrociate attorno alla mia vita e il mio cazzo ben piantato dentro la sua figa, rimanemmo così, attaccati con lei a gestire il ritmo dell'amplesso in maniera lenta e cadenzata. Mentre si contorceva sul mio uccello iniziò a baciarmi avidamente, in modo sempre più appassionato, sembrava quasi una situazione romantica... col suo corpo mi fa capire che aveva gradito la monta e adesso voleva essere riempita. Il mio pene, umido e turgido, scivolava dentro la sua femminilita, era da parecchio ormai che stava dritto, era diventato sensibilissimo, e stavo iniziando a dare i primi segni di cedimento. Riuscivo a sentire molto distintamente l'interno della sua vagina. Lei ansimando molto sensualmente portò le sue labbra al mio orecchio, e mi sussurrò "Vieni dentro di me". Non me lo feci ripetere una seconda volta, mi alzai e la rimisi subito pecora, così come avevo cominciato a fotterla in salotto, solo che stavolta le braccia gliele tengo ferme dietro la schiena. Lei era con la faccia schiacciata contro il materasso e il culo alzato verso l'alto esponendomi quella figa arrossata e provata dalla monta. Era proprio arrivato il momento di concludere, affondai quindi il mio cazzo tutto dentro e iniziai a spingere come un dannato, con sempre più forza e sempre più a fondo fino a toccare la cervice, i muscoli del collo e della schiena mi si contrassero dallo sforzo, il sudore colava da entrambi i nostri corpi come se fossimo usciti da una sauna, il respiro iniziò a farmisi sempre più profondo come una bestia feroce. Nel mentre lei urla, soffre, e gode, gode un sacco, aspettava questo momento da tutta la serata. Continuo a scoparla come un animale fino a quando, in un attimo che sembra dilatato nel tempo, vengo… per un istante vedo tutto bianco, e subito dopo un esplosione di sperma le inonda la figa. Lei percepisce immediatamente tutto lo sperma che le inonda la cavità uterina e questo la fa impazzire dall'eccitazione, tant'è che viene immediatamente dopo, per la terza volta, in un assordante orgasmo che probabilmente sveglia mezza palazzina.
Rimango lì attaccato per qualche secondo ancora, a dare colpetti e godermi le ultime scariche di piacere, cosa che anche Valentina sembra apprezzare, alla fine mi stacco, e nel momento in cui esco da dentro di lei, un fiotto di sperma inizia a colarle fuori dalla figa. Quella visione è spettacolare, tant'è che quasi mi fece venire voglia di montarla un'altra volta... rimasi lì per un minuto buono a guardarla colare del mio piacere. Poi mi distesi, e rimanemmo lì su quel letto, nudi e sudati, abbracciati per un tempo indefinito. Alla fine ci addormentammo.
Il cornuto invece quella notte se la passò sul divano...


Racconto di fantasia, ogni fatto, luogo o persona sono frutto della mia immaginazione. Ringrazio chi l'ha letto, e ancor di più chi lo commenterà lasciando un suo parere. Accetto di buon grado suggerimenti o spunti per un nuovi racconti. Altrettanto gradite sono le critiche, purché esse siano sensate e costruttive. Anzi, esorto coloro a cui non è piaciuto a farmi sapere il perché nei commenti, così da potermi migliorare
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.1
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La sposa in bianco del marito cuckold:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni