Racconti Erotici > tradimenti > Prima o molto poi...
tradimenti

Prima o molto poi...


di Solotre2012
27.09.2019    |    38.048    |    13 8.8
"Sentii bussare alla porta, mi rivestii , indossai il copricostume e scesi ad aprire: era lui con uno scatolo di cioccolatini per me..."
Non avevo ancora 50 anni e facevo lezioni private gratuite ad un ragazzo di appena 18 anni. Pur essendo sposata, vivevo la giornata praticamente da sola perchè mio marito, per lavoro, spesso era fuori sede per intere settimane. Il mio allievo era figlio di amici stretti di mio marito e, nonostante una bocciatura, era un ragazzo molto sveglio e intelligente. La bocciatura era in gran parte dovuta ad un freno familiare, che lo preferiva lavoratore anziché laureato.
Ormai erano già 4 mesi che lo aiutavo negli studi e in questo modo combattevo la noia che mi affliggeva tutti i pomeriggi. Era carino e affettuoso, e recepiva molto i miei insegnamenti. Tutto andò liscio fino a quando si fidanzò con una ragazza coetanea, per cui iniziò ad essere distratto, spesso assente.
Vidi perso tutto il mio lavoro per cui un giorno lo presi di petto e quasi lo cacciai. Non venne per due settimane e quando ritornò aveva un problema che lo affliggeva: aveva rapporti sessuali continui con la sua neofidanzata. Lo consolai con chiacchiere , caffè e sigarette. A scuola stava andando tutto male a causa del sesso, che era diventata una droga.
Il ragazzo disse che voleva riprendere le lezioni e io accettai, nulla era perso definitivamente. Recuperammo il perduto in poco tempo e con la frequentazione diventammo molto intimi, al punto perfino si spinse a farmi domande impertinenti sul mio passato. Un giorno mi disse che per caso aveva spiato a casa sua un'amica della madre tutta nuda, tutta flaccida e brutta. Io obiettai che non tutte le “mature” sono flaccide e brutte.
Il ragazzo mi rintuzzò che l'età conta, e che la sua fidanzata era soda dappertutto.
Non so cosa mi prese, ma mi alzai la maglietta, sganciai il reggiseno e dissi : Ti sembra cadente e mollo? Mi spinsi oltre e lo invitai : Tocca , Tocca!
Lui con timore carezzò il seno e disse : ammetto non tutte le 50enni sono flaccide! Non mi fermai mi sollevai la gonna e gli mostrai il mio pezzo forte : il culetto! Non lo feci toccare né mi tolsi le mutandine, ma glielo feci vedere tondo e trofico com'è tuttora.
Questa mia debolezza condizionò i ns.rapporti da lì a venire.
Confesso che la sera stessa mi toccai riproponendo mentalmente la sensazione delle sue mani sul mio seno, e non l'ho fatto solo una volta.
Il mio giovane allievo era un tipo pronto, aveva intercettato la mia puttanaggine/repressa e sperava che io crollassi per cui spesso mi provocava raccontandomi i suoi rapporti sessuali. Mi faceva capire, non in maniera esplicita, che facevo parte delle sue fantasie segaiole e io mi arrapavo sempre di più.

Anche io lo arrapavo continuamente.Una volta arrivai perfino a mettermi una minigonna stretta senza mutandine e lo invitai ad aiutarmi a sistemare un'anta dell'armadio.
La mia camera da letto era al piano superiore e io salivo davanti a lui,
mostrandogli la fica da dietro. Fantasticavo che entrando in camera da letto lui mi sbattesse sul letto e mi scopasse selvaggiamente, ma non avvenne. La situazione era in Loop poichè Lui aspettava che fossi io a prendere una chiara iniziativa, mentre io, verginella bigotta, cercavo qualcosa che mi assolvesse davanti ai miei occhi: Necessitavo di un “ Che potevo fare?” “ L'ho subito, sono innocente”. Entrambe le posizioni erano inconciliabili. Lui era intimidito da me, perchè spesso e volontariamente ero fredda con lui , non gli concedevo spazio. Lo facevo per non perdere potere.
Arrivò la fine della primavera e gli esami si avvicinavano, le lezioni sarebbero finite e l'allievo giocò un'ultima carta, facendomi capire che desiderava scoparmi.
Disse: fumi troppo, devi ridurre! Gli risposi indicando il posacenere che avevo fumato solo 2 sigarette. Lui ribattè : l'altro giorno quando eri al sole in terrazzo hai fumato un pacchetto intero. Io restai stupita e dissi: Ma che fai mi spii? Ma non dire fesserie, hai inventato, siamo un po' lontani e non si vede nulla. Lui concluse: Ho un binocolo e mi piace guardarti in bikini, sei molto bella! Io mi sentivo molto imbarazzata e glissai. Dissi : Pensa a studiare che gli esami sono a giorni!
Naturalmente mi masturbai all'idea che lui mi guardasse .
Venne il giorno dopo e, quando stava per andar via, estrasse dalla borsa un binocolo e me lo mostrò. Mi disse che glielo aveva prestato un suo amico che andava alle corse dei cavalli. Il mio allievo era un giovane porco, sapeva come eccitarmi. Appena uscì presi il mio vibratore e...
La mia abitazione era una casa colonica e di fronte, ma non vicinissima, c'era solo la casa del mio allievo, un'altra casa colonica.
Entrambe le case avevano un ampio terrazzo al primo piano.
Arrivarono gli esami e il mio allievo li superò, ero felice quanto lui e anche per me.
Festeggiammo in casa sua, pizzette e vino.
C'era molta gente, soprattutto amici di famiglia. Nonostante la folla restammo soli per qualche minuto sul terrazzo e lui ne approfittò per dirmi che aveva un regalo in credito e mentre diceva ciò, improvvisamente senza preavviso mi baciò sulla bocca Per l'immediatezza dell'azione non riuscii ad avere reazioni, ma fu una piacevole sorpresa.
Per settimane non ci vedemmo più e lui mi mancava, ormai ero abituata a vedermelo girare intorno e ne sentivo la nostalgia.
Un giorno lo vidi che stava nel giardino di casa sua e mi salutò calorosamente con tanti gesti.
Ero in terrazzo a prendere il sole, e sperando che mi spiasse tolsi il reggiseno e mi sdraiai, poi sfilai anche lo slip e infine mi alzai e fumai una serie di sigarette, gironzolando tutta nuda per il terrazzo. Dopo un po' lo vidi nel suo terrazzo e continuai lo show.
Lo spettacolo durò circa venti minuti e cercai di essere naturale.
Sentii bussare alla porta, mi rivestii ,indossai il copricostume e scesi ad aprire: era lui con uno scatolo di cioccolatini per me. Ci salutammo e lo feci entrare. Lui si comportava in maniera inusuale, si avvicinava fisicamente a me, un pò troppo! Mentre preparavo il caffè si attaccò dietro di me e sentii il suo cazzo duro sul mio culo. Il logico prosieguo era... ma io sono tutta strana per cui , al contrario della logica, cercai di raffreddarlo. Preparai il caffè e lo versai in tre tazze al posto di due, informandolo che stava venendo mio marito per cui il caffè era pronto anche per lui.
L'invenzione ebbe effetto benefico, lui si calmò e iniziammo a parlare da buoni amici. Anche l'amicizia ha una scadenza e la ns. finì a Luglio, in un giorno caldissimo. Avevo preso il sole per metà giornata e poi avevo cucinato la cena, perchè avevamo ospiti. Mi sentivo l'odore di cipolle addosso fino ai capelli e stavo ancora in bikini. Il mio allievo arrivò improvvisamente e fui molto contenta, al punto da invitarlo a cena con gli altri ospiti. Poichè ero in procinto di fare la doccia gli proposi di fare il caffè mentre io mi docciavo.
Sul mio terrazzo/solarium avevo una seconda doccia, schermata da una tenda sottilissima di cotone. Era niente più di un velo, completamente trasparente, per cui feci la doccia ma senza togliermi il bikini.
Il mio giovane allievo venne in terrazzo e disse a voce alta: il caffè è pronto .
Mentre finivo il lavaggio, sentii il sottile telo della doccia sulla mia schiena, era la sua mano. Senza togliere il telo iniziò a carezzarmi la schiena, e io non mi opposi. Poi mi toccò il seno sopra il reggiseno: mi piaceva, ero già partita! Continuai a stare girata di spalle e Lui con la mano piano piano scese giù verso il culetto. Cercava di farmi girare, mi forzava sempre con più decisione.
Non lo feci, ma gli permisi di slacciare il nodino laterale dello slip. Pur senza girarmi riusci' a mettermi la mano tra le cosce e da dietro mi toccava la figa, andava su e giù con il dorso della mano. Poi cercò di inserire un dito dentro di me ma a causa del telo non ci riusciva. Sentivo la mano tremante, perchè intanto aveva tirato fuori il cazzo e si stava masturbando. La mano diventava sempre più frenetica tra e mie cosce/figa e io ero arrapatissima, ma non me ne venivo perchè l'acqua della doccia mi dava fastidio. Nonostante fantasticassi che mi ficcasse il suo cazzo nel culo appena tolse il telo per entrare e scoparmi bene, io con un gesto immediato lo scacciai indietro e richiusi il telo della doccia. Lui ricominciò a toccarmi la schiena, cercando così di capire se potesse riprendere l'operazione sospesa. Sempre carezzandomi la schiena, si spostò lateralmente con l'intenzione di farmi vedere il suo cazzo in erezione. Desiderai che lo mettesse tutto nel mio culo, era tanto tempo che non lo facevo. Ritornò dietro di me e lo sentivo ansimare e tremare sempre di più. Adesso mi toccava la figa come prima, ma sempre più veloce e penetrante . Allargai le cosce e lui, intuendo che stavo capitolando, iniziò a ripetere continuamente “ Fammi entrare, dai fammi entrare. . Contemporaneamente i movimenti della sua mano diventarono sempre più frenetici. Spostò il telo e senza entrare nella doccia mi penetrò in profondità con il suo dito . Glielo concessi e me ne venni e nel tentativo di appoggiarmi a lui, con la mano toccai il suo grosso cazzo in erezione. Fu automatico per me fargli una sega e lui se ne venne subito nella mia mano. Soddisfatto mi baciò sul collo, richiuse la doccia e si allontanò sedendosi al tavolino sul terrazzo.
Mi asciugai , mi rivestii e andai a caffè anch'io. Era rosso come un peperone, aveva dimenticato di tirare su la cerniera del pantalone, ma non glielo dissi.
La mia figa bruciava ancora, ma cercai di comportarmi con naturalezza come se fosse accaduto niente. Volevo restare sola e non fui molto loquace, per cui dopo un po', andò via ancora visibilmente eccitato.
Mi giudicavo puttana e contemporaneamente stupida, mi continuavo a ripetere : O te lo scopavi bene o non facevi niente, se ti fossi girata... cretina!.
Per molti mesi non ci incontrammo ma, a sorpresa, il mio ex allievo un giorno mi chiamò e mi invitò a cena. Aveva saputo dalla madre che io stavo a Napoli per un corso di aggiornamento, e alloggiavo a casa di una mia amica sposata.Non lo vedevo da tempo, poiché si era iscritto all''Università per cui si era trasferito a Napoli.
Chiusi il telefono, ero molto indecisa.
Andai all'appuntamento e indossai un vestitino elegante di seta, un minislip con una generosa apertura anteriore e il reggiseno : lo dimenticai.
Il mio ex allievo mi venne a prendere con un'auto tipo Suv, che era del padre.
Era molto attratto dal mio seno e dalle mie cosce abbronzate e spesso non guardava la strada. Andammo in una pizzeria di sua conoscenza e durante la cena mi raccontò delle sue esperienze universitarie e sessuali e io, stupida1, accesi il suo interruttore chiedendogli se facessi ancora parte delle sue fantasie erotiche. Mi chiese dove andassi a scopare quando ero giovane e io risposi che, a causa della mia educazione molto repressiva, avevo incominciato molto tardi e aggiunsi, stupida2, che spesso le prime volte andavamo al Parco Virgiliano ma cmq. facevo “cosucce”. Sotto il tavolo mi toccava con la gamba, poi improvvisamente prese la mia mano e la mise sul suo cazzo.
Era in erezione sotto i pantaloni. Facendo ciò mi sussurrò : sta così da oggi pomeriggio per te: Non ti fa piacere? Non risposi a parole , ma non tirai indietro la mano, non subito.
Uscimmo dalla pizzeria alle ore 23.00 circa e , l'allievo porco ormai uomo invece di accompagnarmi a casa mi fece una sorpresa e andammo al Parco Virgiliano. Entrai in un altro mondo, ricordavo la mia gioventu' . Ci fermammo sotto un albero quasi vicino ad uno chalet.Ero come drogata e gli raccontai dettagli che ai tempi del Virgiliano ero vergine. Finito il racconto aprii la portiera per scendere, e il mio allievo cercò di mettere chiavi e documenti sotto il mio sedile. Si abbassò e si trovò con la sua testa altezza figa,e io gliela presi tra le mani. Con la mano mi iniziò a toccare le gambe, poi su per le cosce e alla fine la figa. Si accorse che le mutandine erano praticamente "inesistenti" e con l'altra mano si sbottonò i pantaloni cercando di passare sul lato dx per scoparmi. Ma io non volevo il suo cazzo dentro la figa e lo fermai.Mi baciava molto , poi succhiò il seno. Chiusi lo sportello, mi alzai il vestito e gli forzavo la testa così indicandogli di leccarmi.Mi girai sul sedile verso di lui , aprii le cosce e mi leccò a lungo il clitoride, me ne venni subito ma non se ne accorse e continuò facendo entrare la lingua in profondità: dopo un pò me ne venni un'altra volta! Mi accorsi che si stava facendo una sega e dissi : No No, adesso a te ci penso io! Abbassò lo schienale del suo sedile e io mi spostai e gli feci un super pompino facendolo soffrire un po', per aumentare l'eccitazione. Quando stava per venire gli stringevo forte il cazzo con la mano e gli davo un morso altezza prepuzio, l'erezione diminuiva, e ricominciavo. Alla fine non ce la faceva più e mi tenne ferma la testa sul suo cazzo e se ne venne tanto. Aveva gli occhi che gli brillavano e mi confidò che s'era accorto di non aver mai scopato veramente in vita sua.Non volli uscire dall'auto per andare allo chalet, mi vergognavo per cui andammo via. Al ritorno parlammo di noi e il giorno dopo mi chiamò numerose volte, ma io non risposi: Ero incazzatissima con me stessa, avrei dovuto resistere!
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Prima o molto poi...:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni