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SCOPATE ANTIDEPRESSIVE COVID


di Solotre2012
19.08.2020    |    19.803    |    11 9.7
"Raccontavo un pò e poi continuavo con il suo cazzo..."
Ciao a tutti, sono a casa vacanze finite. Sto in Vs.compagnia. Il racconto è un po' lungo, sopportatemi ! Ciao.

La depressione era già in atto prima del Covid19, niente scuola, niente marito e niente emozioni : azzeramento totale! Era quasi un anno che non facevo sesso con mio marito, perfino il vibratore non funzionava , forse aveva il Covid.
Appena il governo mi aveva “scarcerata” andai al paese da mia madre e subito mia sorella mi demolì : Fai schifo! Aveva ragione, mi ero trascurata in tutto.
Iniziai la restaurazione con amici, vecchie glorie di gioventù, l'oculista: visita gratis e invito a cena. Proseguii con il dentista: visita gratis e mentre guardava un 'otturazione allineò la spalliera del riunito ad altezza del suo cazzo e premeva sul mio avambraccio. Finii con il ginecologo: Dopo essersi tolto i guanti appoggiò la mano sul mio villoso pube e, giocando con i miei peli, mi diagnosticò una piaghetta per troppa violenza sessuale. Letteralmente disse in dialetto napoletano : “Figliola tien' a' foja” che tradotto vuol dire “Ragazza sei violenta!”. Gli volevo obiettare che forse era solo a causa della secchezza vaginale, perchè non avevo rapporti sessuali da tempo. Mi diede appuntamento per settembre, mi prescrisse dell' Alkagin gel e mi consegnò un bigliettino da dare alla segretaria che era un loro codice per cui la visita era gratis.
Poichè ottico, dentista e ginecologo avevano investito sul futuro avevo risparmiato minimo 350 euro, che decisi di utilizzare dal “carrozziere”. Il giorno dopo andai dal parrucchiere /estetista e colpì la mia attenzione la pubblicità di una modella che mi somigliava molto, solo che era biondissima. Il mio amico artista/estetista immediatamente mi fotografò con il computer, e con un programma mi mostrò Bionda. Lui disse: Che ne dici invece di fare i soliti colpi di sole? Diventai bionda ma stavolta il conto fu salato. Con i soldi restati comprai dei sandali alti e due copricostume orientali. Telefonò mia sorella informandomi che se volevo potevo andare al mare da Lei, anche subito. Lei stava sulla costa abruzzese e il solito appartamentino che avevo fittato gli anni passati era libero. La proprietaria me lo dava allo stesso prezzo dell'anno precedente e mi regalava gli ultimi 10 gg di giugno : andai giugno e luglio.
L'appartamento era antico, in un vicoletto aveva 7 scalini esterni all'entrata. Non era vicinissimo alla pensione di mia sorella ed era un po' isolato.
Quando arrivai mia sorella e le mie due nipotine non mi riconobbero, ero girata di spalle. Quando mi riconobbero rimasero a bocc'aperta, molto alta sui tacchi e bionda, commentarono: sembri un'attrice.
Il giorno dopo andai in spiaggia e feci una scorpacciata di complimenti di vecchi conoscenti. La pensione era sulla spiaggia e gli ospiti erano clienti “routinari”. Li conoscevo quasi tutti perchè ero stata ospite negli anni passati. Stando alle occhiate dei villeggianti la mia ristrutturazione era riuscita, ma continuavo a non aver voglia di nulla per cui avevo affidato il mio “appeal” alla sola mediocrità del fattore estetico, senza altra partecipazione da parte mia. C'era un precedente ”profumo d'intesa “ mai sviluppato con l'istruttore della piccola palestra della pensione, un giovane molto bello di circa 35 anni, che mi aiutava sempre nel fare gli esercizi . Era un ragazzo buono e. fu lui a risvegliare in me i neuroni della puttanaggine. Un giorno agli anelli dovevo mettere le gambe a 90°, ma non riuscivo, Allora lui si avvicinò e mi aiutò poggiando le mie gambe distese sulle sue spalle, una a dx e una a sx. Mi invitava a fare forza come se non le tenessi poggiate, ma non ci riuscivo. Si avvicinò di più e ormai avevo quasi poggiato le cosce sulle sue spalle, avevo la sua testa tra le ginocchia. Ci incrociammo con lo sguardo e restammo fissi per alcuni secondi: Mi risvegliai!
Da quel momento il "ragazzino" mi stava sempre più "appiccicato", mi era sempre vicino o con gli occhi o con caffè e cornetti. Una sera dopo la solita festicciola in pensione, me ne tornai a casa dopo mezzanotte. Notai che c'era un'auto che mi seguiva, ebbi paura e mi affrettai . Appena entrata nel vicoletto che portava al mio alloggio mi nascosi dietro un albero e vidi passare l'auto, nella quale riconobbi il mio “istruttore”. Era un vicolo stretto e cieco, mi avvicinai a lui e gli chiesi : Perchè mi segui? Lui mi rispose che voleva stare un po' solo con me e non ne aveva mai occasione. Mi invitò a salire in auto per andare a bere qualcosa insieme. Io non fui decisa ma titubai, e purtroppo lui se ne accorse per cui continuò ad insistere, non mollava. Non volevo stare in pubblico con lui che aveva 20 anni circa meno di me. Dissi decisa : Vuoi andartene? Lui rispose toccandomi la mano : Dai vieni, entra. Non se ne andava e non potevo stare più in piedi in pubblico vicino alla sua auto: sembravo una puttana che contrattava con il suo prossimo cliente. Risolsi dicendogli di fermare l'auto sulla strada principale e di venire a piedi da me, io avei lasciato la porta aperta ma lo avvisai : solo chiacchiere e un bicchier di vino, nient'altro ! Era tardi e i vicini dormivano, almeno così speravo. Lui arrivò dopo poco, entrò , era sudato ed eccitato. Gli offrii una birra fredda e subito affondai: ti ho fatto venire solo per chiarire alcune cose. Iniziamo : Perchè mi perseguiti? Hai tante ragazze che ti corteggiano potrei essere tua madre! In spiaggia già pensano che ce la intendiamo, la devi smettere, sono una donna sposata e anche vecchia. Lui ripose che gli piacevo già dall'anno scorso e non sapeva il motivo né se l'era mai chiesto, aggiunse che lui era una persona seria e non era un tipo chiacchierino. Non so se fosse vero ma di certo era un tipo sveglio, incominciava a cercare quali fossero le mie resistenze. Mi guardava fisso negli occhi, quando riusciva a staccare lo sguardo dalle mie cosce. Mi arrapava sempre di più. A suo dire esistevo solo io nei suoi pensieri. Mi mostrò il suo telefono dove c'erano molte foto mie in spiaggia. Alla loro vista mi stupii e ordinai: cancella tutto! Mi confidò che aveva ancora nel “naso” il mio intimo profumo di quando mi aveva aiutato nell'esercizio degli anelli. La situazione si metteva male e quindi lo invitai ad andare via, perchè era tardi ed avevo sonno. Sulla porta mi baciò sulla guancia poi indugiando arrivò alla bocca e non si limitò ad un sol bacio. Vincendo le mie resistenze mi scoprì un seno e se lo succhiò come se fosse il calippo. Poichè non la smetteva mi staccai e lo spinsi fuori e subito chiusi la porta. Cmq.ero cosciente che la frittata era fatta! La notte fu complicata, l'avevo cacciato ma la sensazione della sua bocca sul mio seno era restata viva. Non feci niente da sola, ma ci provai.Il mattino seguente ,in spiaggia,oltre ad occhiate " fornicatorie" , mi arrivarono molti sms intriganti da parte sua: aveva perso la testa! La sera , dopo aver assaporato il cazzo di un collega professore, vecchio conoscente nonchè storico corteggiatore, che nel guardare i fuochi a mare si era attaccato al mio culo, tornai al mio alloggio. Alle ore 0.30 il mio atletico istruttore mi mandò un sms con il quale annunciò il suo arrivo. Risposi con un secco quanto inutile: No! Venne lo stesso con in mano 6 lattine di Birra e una bottiglia di un liquore dolciastro e profumato e traditore . Il discorso riprese da dove l'avevamo lasciato. Il liquore era gustoso e ne bevvi un po', un po' troppo per me . Lui era seduto sull'unico divano e io attaccai: Di ieri sera devi stare zitto, e stasera è la seconda e ultima volta che ci vediamo . A me dispiace allontanarti ma se sarà necessario lo farò, non mi va di diventare per causa tua la puttana della Costiera Adriatica. Lui mi interruppe dicendo: hai la mia parola d'onore! Stavo appoggiata sul tavolo, mi sedetti su di esso e per far ciò tirai su il largo vestito arabo. Alla vista delle mie cosce si alzò dal divano ma io feci la vergine: Weeee, che intenzioni hai? Non mi ascolti ? Rispose: voglio solo sentire il tuo odore. Si avvicinò , mi accorsi che aveva il telefonino nel taschino della camicia e gli dissi “Spegnilo, mica hai registrato la conversazione?”. Mi rispose con un'occhiataccia. Gettò il telefonino sul divano, ma io incalzai “Spegnilo”. Allora lui lo aprì e tolse la batteria. Tornò da me e si inginocchiò. Lo fece molto lentamente, in questo modo chiedeva la mia autorizzazione. Delicatamente mi alzò ancora di più il vestito,poi si fermò. Gli dissi che non era onesto approfittare di un'ubriaca ma contemporaneamente aprii le cosce e gli schiacciai la testa sul mio pube: Odora cane! Mi masturbava con il naso e io scostai lo slip : Ora lecca cane! Mi distesi completamente sul tavolo e sentii la sua lingua sulle grandi labbra, poi dentro. Mi sfilò gli slip e leccava in profondità. I miei peli lo eccitavano me li toccava e poi mi leccava anche il pube.Mezza ubriaca e eccitata gli aprii ancora più le cosce ma non riuscivo a venire. Mi iniziò a mordicchiare il clitoride e finalmente... Lui se ne accorse e continuò schiacciando la sua bocca sulla mia figa, sussultai ripetutamente. Non mi era mai accaduto e io stessa mi meravigliai. Lui aveva ancora il cazzo nei pantaloni, ci alzammo e andammo in camera da letto. Lo spogliai e uscì un cazzo in prepotente erezione. Si mise sopra di me e mi penetrò profondamente, ero tutta lubrificata dalla sua saliva.
Gli chiesi di non venire subito, e lui uscì dalla mia figa. Carezzavo con dolcezza il suo cazzo e lui mi confidò di essersi fatto molte seghe guardando le mie foto. Scherzando dissi: Come mi sono comportata? Gli avevo chiesto di non venire subito , ma non sapevo cosa mi aspettasse. Eccitati dalle chiacchiere ero di nuovo pronta e diressi il cazzo nella mia figa. Lo misi dentro e lui iniziò a pompare sempre più forte. Gli sussurrai: non uscire resta dentro: Capitolò e mi allagò la figa.
Fu una notte indimenticabile fino alle 5 del mattino facemmo l'amore 6 volte: Beata gioventù!
Gli volevo regalare il culo ma non lo capì . Mentre giocavamo mi girai sul letto mostrandogli il mio culo. Lui si mise sopra di me e teneva il suo cazzo tra i glutei ma non entrò.
Ad un certo punto mi alzai e mi posizionai a 4 zampe ma lui entrò nella figa stando in piedi fuori dal letto, mi afferrò per i capelli e pompava, pompava e mi tirava i capelli sempre più forte. Era violento e mi faceva un po' male, ma appena disse “vengo, vengo” il dolore sparì e me ne venni anch'io. Mi era piaciuto molto essere violentata.
Continuammo fino alla terza settimana di luglio con meravigliose scopate, in media 3 volte a notte. Parlavamo molto e diventammo abbastanza intimi. Confidarci era istintivo.Una notte mi confessò perfino che aveva avuto una relazione di qualche mese con un trans. Mi fece vedere la foto, bella mora capelli lunghi seno quasi 3a mis. : molto attraente. Gli chiesi se avesse il cazzo piccolo e lui mi rispose che era di dimensioni normali. Riuscii ad "estirpargli"che mentre lui se lo scopava in culo. gli faceva le seghe per farlo venire. Disse che gli era piaciuto, erano sensazioni diverse.
Il suo racconto mi arrapò e quella sera scopai immaginando un rapporto a tre particolare : il suo amico trans mi chiavava in figa, mentre lui se lo scopava in culo. Bello, no? Ah mentre il trans mi scopava io Gli/Le toccavo il seno. La sera dopo gli confessai questa mia "fantasia/sgarro" della sera precedente. A lui piacque la mia onestà e mi chiese se l'avessi mai preso in culo ed io, stupida, invece di cogliere l'occasione al volo risposi: Mai! La situazione era molto soddisfacente per entrambi, lo sentivo molto vicino e anch'io gli parlai di qualche trasgressione di gioventù. Gli raccontai anche di Erotica tour a Pescara. Glielo raccontai mentre gli facevo un pompino. Raccontavo un pò e poi continuavo con il suo cazzo. Lui mi chiedeva altri particolari e io continuavo un altro pò. Il pompino durò un'ora ma fu meraviglioso a suo dire. Gli raccontai un fatto realmente accaduto.
Con questo pompino si conclusero anche i ns. incontri che non potevano restare segreti se continuavamo a passare insieme tutte le notti fino alle ore 6.00. Capii che dovevo interrompere la mia vacanza quando il mio collega professore porco mi chiese il permesso di offrire un caffè aggiungendo “non vorrei fare arrabbiare il “palestrato”. In più la sera mia sorella, con un tono ironico, invitò il “palestrato” ad accompagnarmi con l'auto: Qualcuno aveva fatto la spia! Era giunta l'ora di andar via. Ciao a tutti

Ciao a tutti e buone vacanze.
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