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Quel gran toro del ... Croato


di Membro VIP di Annunci69.it cumonface
30.01.2023    |    8.393    |    18 9.6
"Fa molto “maschio” e a me fa sentire tanto troia..."
“… Che gran scopata ieri sera!
Ho ancora addosso l’odore di maschio di quel tizio
Ha detto di chiamarsi Igor …. e che si rifarà vivo lui”.
_________________________________________
Mattina dopo ….
Appena sveglia ricevo un primo messaggio WhatsApp da un numero sconosciuto:
- Ciao troia! -
Sono assolutamente abituata a messaggi che iniziano così, per cui subito per subito non gli do quasi importanza.
- Che cazzo fai? La preziosa, puttanona che non sei altro?!?
Due sono le cose: o sei già impegnata a succhiare cazzi oppure hai ancora il culo
rotto da ieri ed è per questo che non rispondi -
Devo essere sincera: questo secondo messaggio cominciò a incuriosirmi, nel senso che non mi lasciò del tutto indifferente.
Chi poteva essere?
Le pensai tutte. Subito per subito … immaginai che potesse essere Igor.
In effetti – a pensarci bene - non avevo il suo numero. Ci eravamo incontrati a quella festa, ma avevo ricordi confusi …
Sapevo di aver esagerato come mio solito e magari – chissà? – potevo avergli dato il numero e non ricordare . Sono fatta così: quando faccio la troia, non mi so contenere. E il mio numero ce l’hanno cani e porci. Soprattutto …. porci!
Poteva anche starci che quelli non fossero messaggi per me. Chi li scriveva, poteva benissimo aver sbagliato numero.
Di solito non rispondo mai a numeri sconosciuti, se non sono più che certa che a quell’ora o in quel minuto mi sta chiamando qualcuno che io so… ma quella mattina mi andava di giocare e allora …. risposi:
- Se cerchi quella troia di tua moglie, è appena andata via. Dice che a momenti sarà a
casa da te! Io e lei abbiamo fatto i numeri stanotte. Ci siamo fatte scopare da 4 militari in cerca di puttane da riempirei! -
Per qualche secondo non seguì nessuna replica, nonostante il messaggio risultasse letto.
Ben gli sta – pensai tra me e me, così impara a fare lo stronzetto.
Passarono cinque minuti … Ormai non ci pensavo più, quando sento un nuovo segnale:
- Sfotti! Sfotti! … ché so io come farti passare la voglia di giocare! -
Da quel momento seguì una lunga botta e risposta tra me e questo “numero sconosciuto”.
Ne riporto solo alcuni passaggi …. per far capire il tono.
- Chi sei?!? Non ho il tuo numero -
- Non importa! Non devi avere tu mio numero , io si! -
- Ci conosciamo? -
- Ancora no! Ma presto sì, puttana! -
(“non era Igor, allora” – pensai)
- E cosa te lo fa credere?!? -
- Sai Boris, croato? -
- Si, certo! Vi conoscete? -
- Mio amico. Anche io croato -
- Te l’ha dato lui il numero, vero? -
- Si, e ho visto foto e video tuo, troia -
Boris è il buttafuori del locale dove vado spesso, dove ero stata la notte prima e dove sono parecchio conosciuta e “chiacchierata”, in tutti i sensi.
Lo stesso potrei dire io di Boris. Penso che Boris si sia scopato quasi tutte le trans e le trav che per lui sbavano. Lo sanno tutte che Boris ha un gran cazzo e che a letto è un porco, padrone e dominante. Di storie ne sono sempre girate tante, e così non passa notte che Boris non si scopi una, due o più puttanelle a botta. Me compresa! Con Boris credo che io ci finisca a letto almeno due volte al mese, o da sola o con altre sorelline. Oppure con Boris e qualche suo amico. Igor l’avevo conosciuto, tramite lui. Tutti croati, insomma. Quel locale era noto anche per la presenza di parecchi croati, albanesi ecc.
Adesso capivo pure l’italiano un po’ incerto di questi messaggi. Boris parlava un pochino meglio, ma più o meno così
- Ho capito! Ma io e te ci siamo mai visti di persona?!? -
- Si, ma non ci conosciamo! Io lavoro altro locale e quando finisco prima venire locale di Boris. Io vista te ieri, ma tu andata via con altro. Io chiesto numero a Boris. Lui dato me.
Io voglio scopare te. Io cazzo grosso! So dove tu abitare! Io vicino. -
- Se vieni subito …. Scopiamo. Non più tardi di mezz’ora, capito?” -
- Puttana, tu già voglia … vero? Io vengo quando voglio … e tu fai la puttana come e quando dico io! -

Conoscevo i modi di questi ragazzotti. Ero abituata e poi – se devo essere onesta – è proprio questa loro fierezza che me li ha sempre fatti amare . Fa molto “maschio” e a me fa sentire tanto troia.
Meno di venti minuti e fu già sotto casa.
Babydoll in pizzo nero, autoreggenti, scarpe col tacco da vera puttana, perizoma trasparente, trucco pesante e capelli sciolti.
Mi apprestavo ad incontrare quel tizio, di cui – adesso che ci pensavo – non sapevo neppure il nome.
Non che cambiasse molto: sai quanti me n’ero scopati senza che io sapessi il loro nome e loro … il mio.
Sentì il rumore dell’ascensore che era arrivato al piano …. Ero ferma sull’uscio di casa … Si aprì la porta dell’ascensore e vidi per la prima volta quell’uomo.
Non potevo crederci.
Si trattava di Gabriel. Di vista lo conoscevo e … come!
Era da poco giunto in città e nel locale che frequentavo tutti, ma …. soprattutto molte delle mie sorelline lo avevano incontrato e si erano fatte scopare da lui. Girava voce che avesse un cazzo da paura e che a letto fosse una forza della natura. Non ci ero ancora mai finita a letto, ma solo perché non c’era stata occasione. Lui era molto ambito … ma anche un po’ stronzetto. Sapeva di essere desiderato e quindi s’atteggiava come quello che pensa di avercelo solo lui.
Trovarmelo quasi davanti alla porta di casa … mi faceva un po’ tremare le gambe, ma ormai i giochi erano fatti.
- “Ecco la mia bella puttanella!” – fu il suo saluto, prima di saltarmi addosso, infilandomi le mani da sotto il babydoll. Con forza, mi spinse dentro e chiuse la porta alle spalle, mentre continuava a stringermi, a palparmi le natiche e a baciarmi sul collo.
- “Che culo da troia!” – mi diceva mentre con le dita spostava il perizoma e frugava tra i solchi delle mie chiappe, fino a violare il mio buco. Mi infilò un suo dito in bocca e se lo fece succhiare. Poi tornò con la stessa mano a cercare il mio buco, e spinse forte quel suo dito umido nel mio culo. Ebbi un brivido e ansimai. Lui mi baciò con passione, mentre il suo dito affondava sempre più.
- “Godi troia! Senti che bel culo caldo! Te lo spacco” – diceva mentre il mio corpo fremeva e le sue dita divennero due e poi … tre.
I miei gemiti erano tutt’uno con i sospiri di lui.
Quando mi sfilò le dita dal culo fu solo per spingermi a terra, in ginocchio.
- “Stai giù, puttana. Apri la bocca. Guardami!” – mi ordinava. Si chinò, mi afferrò la faccia e mi sputò in bocca:
- “E adesso succhia e ingoia questo cazzo!” – disse infilandomi di colpo tutto il suo possente uccello in bocca!
Era davvero incontenibile e tutto questo stando ancora lì, quasi sull’uscio di casa.
Gabriel ci andò subito giù pesante. Non gli bastava un semplice bocchino: voleva scoparmi la gola e gli piaceva vedermi sottomessa, mentre soffocavo.
- “Ti piace, eh? Dimmi che ti piace, troia! “
- “Siiiii, mi piace. Hai un cazzo enorme!”
- “Sentirai dopo quando mettere in culo!” – disse mentre continuava a scoparmi la bocca
Mi trascinò sul divano e mi spinse a sedere. Poi mi tirò verso il bordo e cominciò di nuovo a scoparmi la bocca, stando lui in piedi e spingendomi la testa verso il suo cazzo.
- “Che succhiacazzi divina! Sei proprio una gran maiala!”
La saliva grondava dal suo uccello ogni volta che lo tirava fuori e io …. potevo così riprendere fiato.
- “Sputa sul cazzo, troia!” – mi intimò
Lo feci e poi lui me lo rinfilò in gola con forza, tappandomi il naso e usandomi a suo piacere.
-“Boris aveva ragione. Sei nata per fare bocchini. Ti piace Boris, vero?”
- “Siiiii ….. mi fa sentire troia! “
- “Tu lo sei e basta! La prossima volta ti scopiamo in due, così avrai un cazzo in bocca e uno in culo!”
-“Siiiii …. Vi prego! Fatelo!” – dicevo mentre prendevo quel palo in bocca.
-“Puttana!”
Gabriel estrasse il cazzo duro dalla mia bocca, mi sollevò di peso e mi girò …. mettendomi a pecorina sul divano: “alza la gamba, troia! Così! Brava! …. Guarda che bel culo!” – diceva, mentre mi schiaffeggiava le chiappe. “Allarga! Fammi vedere il buco del culo!”
Gabriel non resistette …. e cominciò a leccarmelo, facendomi sentire la lingua anche dentro.
Gemevo e mi dimenavo come una gatta in calore. Che passione e che …. lingua!
Gabriel alternava la lingua con il dito … Quando sfilava il dito …. tornava a leccare e così via.
Poi lo sentì sputare abbondantemente sul buco ….
L’istante dopo … puntò il suo uccello sul mio buco e prese a spingere.
- “Stai ferma puttana! Vedrai che entrare tutto! Tu vacca!”
Era enorme ma sapevo che ce l’avrebbe fatta.
Un affondo violento … un po’ più di forza …. e “AHHHHHHHH!”
Sentì la sua cappella entrare tutta …. e il resto del cazzo sfregare contro le pareti del mio culo.
Il mio grido e il sentire la cappella dentro …. spinse Gabriel a continuare …. sempre più a fondo.
Pochi istanti di dolcezza e poi … afferrandomi per i fianchi … me lo sbatté tutto dentro, fino alle palle.
Il mio grido fu più forte ma Gabriel era questo che voleva. Cominciò a scoparmi con una forza inaudita e più gridavo …. e più lui mi scopava come una puttana da sfondare.
- "Zitta, troia! Fatti scopare. Tira su il culo. So io cosa piace alle cagne come te!"
Niente di più vero: Gabriel sapeva scopare bene e allora decisi di provocarlo ancora di più: - "Spaccami il culo! Forte! Fammi sentire quanto sei maschio!"
- "Prendi il cazzo puttana" - ripeteva mentre con una mano mi tappava la bocca, facendomi sentire tutta la potenza del suo corpo piegato sulla mia schiena.
Ormai Gabriel aveva pieno controllo. Avevo il buco talmente aperto e bagnato che poteva farci di tutto.
"Scopati da sola!" - mi disse mentre rimaneva fermo e ... così feci. Avanti e indietro su quel cazzo duro che scivolava dentro e fuori.
-" Sto per sborrare, cagna!" ....
Tirò fuori il cazzo e mi girò di peso .... Voleva sborrarmi in bocca, il porco.
- "Apri la bocca, puttana! Bevi tutto!"
Pochi secondi e sentì la bocca piena di schizzi bollenti.
- "Rimani così troia! Non muoverti!"
Prese il telefonino e capii che stava forse facendo una foto.
- "Apri la bocca! Fai vedere quanto sei troia con la bocca piena di sborra!"
Era un video!
Io facevo la puttana ovviamente e giocavo con la sborra
- "Dì che sei troia!"
Annuivo per non far colare la sborra!
- Ingoia! Fai vedere come fanno le brave troiette!
Ingoiai e lui mi infilo di nuovo tutto il cazzo in gola, continuando a filmare
- "Puliscimi il cazzo!" e poi aggiunse: - "saluta Boris e digli che sei una puttana!"
A quel punto feci la puttana fino alla fine e dissi: "Ciao Boris. Gabriel è stato fantastico, Mi ha sfondato come una vacca. Vi aspetto insieme la prossima volta! E se hai altri amici maiali da mandarmi .... fallo pure!"
Forse quest'ultima cosa potevo anche risparmiarmela ma Gabriel non ci fece molto caso ... anzi
- "La prossima volta te la ricorderai, puttana!"

E io non potrei desiderare di meglio!


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