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Trav in autostrada


di Jessicatrav90
09.02.2023    |    1.369    |    18 9.9
"Uno, due, tre, quattro schizzi, si pulisce la cappella nelle mie guance poi sale in macchina e se ne va..."
Qualche anno fa mi trovavo in casa da sola e così come spesso faccio mi sono travestita r sono andata in chat a fare alcune video chiamate con qualche maschio porco e mi divertivo con il mio vibratore ad infilarmelo in tutti in buchi guardando gli uomini masturbarsi e venendo. Avrò fatto video chiamate con una 15 di uomini, io mi divertivo ed eccitavo a guardarli e loro si eccitavano guardando me. La visione di tutto quello sperma mi ha fatto venire una voglia matta di cazzo vero, di quello duro, rude, quello che ti prende senza chiedere e ti usa. Così mi sono preparata per bene, un filo di trucco, i miei tacchi preferiti, perizoma rosa, minigonna cortissima, parrucca a caschetto castana chiara. Esco dal portone di casa con il terrore di essere vista dai vicina ma fortunatamente non c’era nessuno. Erano circa le 21 ed era estate, forse luglio, caldo afoso. Salgo in macchina direzione autostrada. Mi piace fare incontri nelle piazzole di sosta. Si trovano sempre uomini vogliosi, sconosciuti con le palle piene che vogliono solo farsele svuotare e io volevo proprio avere quel ruolo, la svuotapalle. Mi sono portata con me i fazzoletti, I preservativi e il vibratore che tenevo dentro al culetto durante la guida per essere pronta ad essere sfondata nel caso avessi trovato qualcuno di mio gradimento. Non sono una che va con tutti, sono molto selettiva, mi piacciono maturi anche con pancia, principalmente guardo la carica sessuale che mi da l’uomo e ovviamente il suo attrezzo. Durante il tragitto dicevo a me stessa di stare attenta a non esagerare ma si sa, quando la voglia di essere troia chiama è difficile resisterle. Dopo una ventina di minuti alla guida mi sono fermata in una piazzola e sembrava il paradiso per me… camion parcheggiati dappertutto, qualche macchina che fa avanti e indietro alla ricerca di non si sa che cosa e un paio di uomini appoggiati al cofano della macchina a fumare una sigaretta… parcheggio davanti ad uno di questi, circa 50 anni, fisico robusto, tutto sommato un bell’uomo, come parcheggio vedo che inizia a toccarsi da sopra i pantaloni come a invitarmi. Poi si sposta a lato, lo tira fuori ed inizia a pisciare, c’era ancora un filo di luce e ho potuto vedere che bestia aveva tra le gambe. Così scendo dalla macchina, lui mi fissa, io a sguardo basso mi avvicino verso di lui fino a trovarmi di fianco. Mentre continua a pisciare mi da uno schiaffetto nel culo, io mi inginocchio e attendo che finisca. Fa gli ultimi schizzi poi si gira verso di me e senza che io me lo aspettassi fa un ultimo schizzo, poche gocce, nel mio viso e subito mi infila il cazzo in bocca. Inizia a fottermi la gola con violenza, io non riuscivo a muovermi (o non volevo?), in un paio di minuti lo sento grugnire, tira fuori il cazzo e mi riempie la faccia di sborra. Uno, due, tre, quattro schizzi, si pulisce la cappella nelle mie guance poi sale in macchina e se ne va. Così senza dire una parola. Io resto in ginocchio a pulirmi con i fazzoletti quando, senza che me ne fossi accorta, noto due camionisti che stavano guardando la scena. Parlavano tra di loro e ridevano. Io non sapevo cosa fare, sarei dovuta andare via o dovevo restare lì, in attesa dei loro cazzi? … ho scelto la seconda, così mi sono messa un dito in bocca e con l’altra mano li ho invitati ad avvicinarsi. Hanno tirato fuori due bei cazzi già duri, non lunghissimi ma proprio belli, ed entrambi si sono infilati nella mia bocca. Così li ho succhiati con molta foga, uno in bocca, l’altro in mano e viceversa. Poi mi sono alzata, tenendoli per i cazzi mi sono appoggiata ad un albero e gli ho detto di scoparmi. Senza farsi pregare uno mi ha alzato la minigonna, spostato il perizoma e me l’ha messo dietro con forza, fortuna che avevo indossato il vibratore in macchina ed ero pronta. Inizia a scoparmi come un animale mentre l’altro mi tappava la bocca con il suo cazzo. Mentre usavano il mio corpo mi chiamavano in ogni modo, troia, puttana, zoccola, avevo il culetto tutto rosso per gli schiaffi che quello dietro mi stava dando. È andato avanti una decina di minuti fino a che l’ha tirato fuori e mi ha sborrato sulla schiena dicendomi della troia. Avevo ancora l’altro cazzo in bocca che alla vista di questo non ha resistito e mi ha sborrato in faccia. Ci siamo guardati e abbiamo sorriso tutti insieme poi mi hanno pisciato sui piedi e qualche goccina finale sul viso. Esausta sono salita in macchina e tornata verso casa con l’eccitazione a mille. Sul letto ho infilato nuovamente il vibratore e mi sono masturbata ripensando a quei bei cazzi e a quanti altri avrei potuto prendere. Avrei tante altre storie da poter raccontare, incontri fugaci nelle autostrade, incontri con sconosciuti in spiaggia o al parco, o in sauna. Quando la troia che è in me vuole uscire mi è difficile tenerla ferma, quasi impossibile e vado alla ricerca di maschi che la soddisfino. È il primo racconto che scrivo, storia vera ovviamente, spero di avervi eccitato ameno un pochino. Bacio
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