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IL MOTOCICLISTA


di AmaciAncora2023
22.10.2023    |    617    |    0 9.4
"Lo ringraziammo, risalimmo in auto e Shana lasciò che il suo biglietto da visita fosse travolto dal vento che ci investiva, finendo fuori nei campi, poi..."
Era fermo poco sotto al colle del Piccolo San Bernardo, con la sua BMW R Ninet Scrambler in panne, targa tedesca, scintillante sotto il sole di giugno, che faceva cenno alle auto di fermarsi per dargli una mano.
Appena lo vide, Shana mi disse:"Che bella moto! Gli diamo un passaggio?"
Accostai e gli proposi di portarlo fino al primo meccanico a valle, probabilmente a Bourg-Saint-Maurice che distava meno di 10 km. Era indeciso, non voleva lasciare la sua moto incustodita; ci raccontò, in un inglese appena comprensibile, di essere diretto in Spagna per raggiungere moglie e figlia che lo aspettavano a Sagunto e che viaggiavano in aereo.
Più alto di me, una faccia simpatica, un sorriso aperto, capelli lunghi spettinati dal casco, già sapevo che le sarebbe piaciuto.
Accettò infine il passaggio, e lo feci accomodare dietro sulla cabrio, nei due posticini sacrificati della Peugeot 106 rossa che ci eravamo appena regalati, esclusivamente per andare in vacanza.
Fatti appena un paio di chilometri, Shana mi chiese di fermarmi di nuovo perché doveva fare la pipì, cosa che succedeva spesso soprattutto d'estate col caldo, quando beveva in continuazione. Accostai in una piazzola che dava su un pendio erboso ricco di grandi massi: lei scese, lasciando lo sportello aperto, e si mise a pisciare con le gambe bene aperte e rivolte verso di noi, appena a fianco del primo masso, poco nascosta non solo a noi, ma anche alla vista di chiunque fosse transitato in quel momento.
Mark, così si chiamava il nostro nuovo compagno di viaggio, fu dapprima distratto dal paesaggio mozzafiato, ma appena si accorse delle clamorosa provocazione in atto, ebbe un sussulto, strabuzzò gli occhi e mi guardò completamente sorpreso. Gli sorrisi e reclinai lo schienale del lato passeggero, cercando di fargli intendere che al ritorno Shana avrebbe potuto anche sedersi dietro con lui.
Lo stupore diventò un largo sorriso e un rossore improvviso, accompagnato dal movimento del corpo sul sedile per ricavare uno spazio per un'altra persona accanto a lui.
Shana terminò di pisciare e ne approfittò per sfilarsi le mutandine: senza pulirsi, tornò quindi alla macchina e prese posto dietro, accanto a lui.
Appena ripartiti, dallo specchietto retrovisore vidi dita umide che si infilavano in cavità bollenti, lingue che si intrecciavano e finivano sulle labbra vaginali bagnate, e un pene turgido che gridava "Aiuto, fatemi uscire!" da sotto ai pantaloni di pelle nera...
Li ammiravo estasiato, chiedendomi se le auto che salivano al colle dal coté francese potessero accorgersi del petting sfrenato che si stava consumando sui nostri sedili posteriori in pelle: certamente era così, ma la fugacità dell'incrocio non permetteva a molti di realizzare subito gli eventi. Ne stupimmo certo molti, ma non tutti quelli che incontrammo si resero conto che Mark, dopo che gli consegnai in modo fermo ed esplicito un condom, si stava infine scopando Shana senza ritegno, tenendola sotto di sé in posizione sicuramente molto scomoda, ma che consentiva anche una penetrazione profonda.
Avevo rallentato considerevolmente la mia andatura, sia perché volevo dar loro il tempo necessario per divertirsi, sia perché ero molto, troppo distratto dallo spettacolo che si svolgeva sullo specchietto retrovisore; alcune auto, per fortuna poche, ci superarono accorgendosi che il passeggero posteriore aveva una strana postura, ma non so se capirono anche che sotto di lui Shana stava venendo a ripetizione sotto i colpi profondi del tedesco.
Fu così che arrivammo a Moûtiers, ben oltre Bourg-Saint-Maurice, dove mi fermai infine nel piazzale di un supermercato, chiedendo loro di ricomporsi.
Accompagnammo Mark da un meccanico e ci accertammo che potesse riportarlo alla sua amata moto; lui ci ringraziò moltissimo e insistette per lasciarci il numero di telefono, invitandoci a ricontattarlo alla fine dell'estate.
Lo ringraziammo, risalimmo in auto e Shana lasciò che il suo biglietto da visita fosse travolto dal vento che ci investiva, finendo fuori nei campi, poi reclinò un pochino lo schienale, si infilò gli occhialoni da sole e si rilassò completamente, con la mia mano che da sotto la gonna le regalò almeno altri 2 orgasmi accarezzandole la vagina fradicia, prima che si addormentasse del tutto.
La vacanza era iniziata bene, direi
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