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Lui & Lei

La provetta


di rhapiu
08.12.2009    |    34.443    |    2 7.2
""Allora è proprio un vizio! Per fortuna che in terra è pulito, avanti Petra, datti una mossa e raccogli lo sperma" disse la dottoressa rivolgendosi..."
Arrivai in ritardo all’appuntamento e la dottoressa non mancò di notarlo “La sto
aspettando da un quarto d’ora, lo sa?” “Ha ragione, mi scusi ma c’era traffico”
fu la mia giustificazione. “Almeno avrà portato con se la provetta delle urine con sè
spero?” chiese il medico. Accidenti, me l’ero dimenticato, non avevo fatto la pipì
dentro la provetta, che era vuota. E adesso chi glielo diceva a quella lì? Era una
dottoressa veramente arrogante, sulla cinquantina, capelli corti e tinti di rosso.
Era abbastanza magra e molto alta e portava gli occhiali. "Ehm, veramente ce l'ho
la provetta, ma è abbastanza... come dire... è vuota!" dissi prendendola un pò in giro. "Senta, la mia pazienza ha un limite, se adesso esce di qui per andare in bagno i miei pazienti successivi in sala d'attesa si innervosiranno, per cui vadadietro a quella tenda e si dia una mossa" mi ordinò la dottoressa. Rimasi un po'
disorientato: come diavolo facevo adesso a fare pipì nella provetta? tra l'altro il mio
glande era piuttosto grosso anche quando non ero eccitato, quindi risultava molto difficile orinare nella provetta in quelle condizioni. Comunque mi trovavo dietro la
tenda e ci provai. Il risultato fu che già al primo schizzo ne cadde più sul pavimento
che nella provetta, poi però riuscì miracolosamente a riempirla. Mi tirai su la lampo
dei pantaloni e tornai dalla dottoressa. "Fatto? Vedo che si è un po' bagnato i jeans, complimenti! Immagino anche che avrà anche sporcato per terra, no?" disse mentre si recava dietro la tenda a controllare. Diventai rosso e a parziale mia difesa dissi "E' difficile sa, ho una cappella grossa e non sono riuscito subito a centrare la fessura del pene nel buco della provetta". La donna scosse la testa e chiamò la sua segretaria per pulire con un panno il pavimento. "Ecco bene, dia pure a me la
provetta!" disse la dottoressa strappandomela di mano. "Ora" proseguì "voglio proprio sperare che abbia con sè un campione di sperma". Oh no! Accidenti. Ora 'sta qui mi avrebbe ucciso. Mi ero dimenticato di fare anche questo, ero troppo
preso dal lavoro e me lo scordai totalmente. "Purtroppo no, ma non si arrabbi, la
prego" dissi tentando di tranquillizzarla. "Ma lei ci è o ci fa? Prima arriva in ritardo
netto, poi si dimentica le orine e per giunta adesso il campione di sperma?!? Per le orine ci vuole anche poco ma per il liquido seminale... lo sa benissimo che non è un'operazione veloce, non le pare?" mi rimproverò ormai in preda ad una crisi di nervi. "Non ho neanche giornalini porno qui, e ci mancherebbe del resto, quindi
come caspita fa adesso?" disse continuando con la ramanzina. Nel frattempo la ragazza, segretaria della dottoressa, era appena entrata e si era inginocchiata per pulire la mia orina sulle piastrelle bianche, e notai che stava ascoltando la conversazione e a stento riusciva a trattenere le risa. Ero stufo di sentire brontolare quella vecchia stangona rossa, per cui proposi "Pago 100 euro di più se la sua
segretaria fa uno spogliarello per me, vedrà che in cinque minuti avrà la mia sborra"
La ragazza smise di ridere e si alzò di scatto in piedi, era poco più che ventenne (una mia coetanea insomma) e si rivolse a me "che cosa? Stai scherzando vero?".
Io risposi "No. Dico sul serio, insomma, puoi rimanere in reggiseno e mutande,
basterà che farai qualche movimento un po' sensuale per farmi eccitare, non chiedo
chissà cosa, no?". "Per me va bene basta che vi date una mossa" se la sbrigò la dottoressa. "Quei cento euro però me li da a me, ok signora?" chiarì la segretaria,
e la sua datrice di lavoro fece un cenno di assenso. Fu allora che tirai fuori la mia
verga che era già in tiro, e cominciai subito a masturbarmi, mentre la ragazza, titubante ed estremamente imbarazzata, cominciava a sbottonarsi la camicetta.
Al solo pensiero di trovarmi in uno studio medico davanti ad una segretaria molto carina che faceva lo spogliarello per me e una dottoressa che ammirava (un po' scocciata) il tutto non mi fece essere così rapido da prendere la provetta e schizzarci dentro, quindi diedi delle smanettate violente facendo cadere tutto il mio seme per terra. "Allora è proprio un vizio! Per fortuna che in terra è pulito, avanti Petra, datti una mossa e raccogli lo sperma" disse la dottoressa rivolgendosi alla sua
segretaria. Avevo sporcato anche la sedia, che colava ancora con le gocce della mia sborra. "Che disastro che è, comunque può uscire, ne ho abbastanza di lei" disse la dottoressa, e così feci. Ero nella sala d'attesa, aveva tanta fretta e i pazienti
si sarebbero innervositi con la mia perdita di tempo... ma quali, visto che non c'era nessun paziente? Mi accorsi che avevo dimenticato il portafoglio dentro e mi avvicinaialla porta, che era accostata, e sentì la stangona rossa dire a Petra "A cosa mi serve quello sperma? Deve rifarlo, quello è da buttare, o se ci tieni puoi anche ingoiartelo". La ragazza mora rispose "Beh, ha un buon profumo" con un dito ne prese un po' dalla sedia e se lo portò alla bocca. "Delizioso, vuole provare?" La dottoressa si alzò per poi sdraiarsi quasi completamente in terra e con lingua leccò un po' il mio succo sul pavimento "Non c'è male, fallo rientrare" Io le spiavo dalla porta e mi stavo masturbando, così corsi subito a sedermi e feci in tempo a prendere un giornale che Petra uscì e mi fece cenno di rientrare. "In terra, per quanto pulito sia, ci sono i microbi, ne ha voglia di riprovarci, ma di metterla nella provetta?" mi
domandò in tono clamorosamente gentile la rossa. In un attimo ero di nuovo con l'asta fuori a masturbarmi, mentre Petra stavolta rimase in intimo; dopo dieci minuti dissi "Per quanto bella sei, è dura venire due volte masturbandosi. Ci vorrebbe di più". La dottoressa disse, alzandosi in piedi e affiancandosi alla segretaria "anche se sono una tardona forse il mio fisico la può eccitare, visto che sono disposta a rimanere nuda e masturbarmi a mia volta, la vista di quel suo arnese mi sta sconvolgendo, non ce la faccio più, mi devo sfogare". Detto e fatto, in poco tempo rimase nuda e si sedette sulla sedia con le rotelle (da ufficio) e cominciò a sditalinarsi.
Era visibilmente bagnata, con mia somma sorpresa, e aveva ceduto alla propria inibizione prima di Petra, mentre io pensavo che era di ghiaccio. Aveva grosse tette, che nonostante ormai la mezza età, erano invidiabili anche per Petra. "Ci siamo" comunicai a loro, in un attimo la dottoressa e la segretaria si scaraventarono sopra al mio pisello, presero la provetta e la stangona rossa mi tolse la mano che lavorava
su e giù e cominciò a farlo lei, ed era davvero brava. Non ce la feci più, iniziai a sborrare; Petra riuscì non so come a prelevarne i primi due schizzi nella provetta, poi la dottoressa la scostò e i restanti schizzi le arrivarono in bocca. Mollò la presa dal mio randello e si alzò in piedi, e fece cenno a Petra di avvicinarsi a lei con la bocca per fare un bel travaso. La segretaria intanto aveva chiuso la provetta,
rimase inginocchiata e aprì la bocca; la dottoressa cominciò ad operare con il travaso di bocca, si scambiarono per un paio di volte la mia sborra mischiata delle loro salive e infine la inghiottirono. Mi riabbottonai la patta e me ne andai: il tutto si era consumato senza quasi toccarsi, tranne quei pochi colpi di mano della mitica rossa alla mia asta... che esperta di seghe...
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