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Lui & Lei

La vacanza casta e poi le mani…


di Membro VIP di Annunci69.it Tim0te0
01.09.2023    |    5.007    |    2 9.1
"Una sorta di lotta fino all'ordine..."

Giulia stava tornando dalla vacanza in solitaria fatta nel caldo Salento.
Una settimana di relax dove è riuscita a staccare da tutto e tutti.

Avventure?
Non le aveva cercate e forse non le voleva a perturbare quella ricercata pace.
Però il desiderio di appagare i sensi sta sempre lì in agguato.
Allora diciamo che non c’è stata la situazione o la persona giusta che ha rotto quel sottile cristallo che Giulia aveva levato a sua apparente protezione.

Eppure non è mancata la sua voglia di trasgredire. Ogni giorno spiaggetta o insenatura diversa in modo da stare da sola col sole e liberamente in topless.

Il giorno prima della partenza era l’ultimo giovedì di fine agosto e Giulia vuole vedere l’alba.
Così si alza alle 6 e va a fare colazione nella spiaggia del resort.
Il sole sorge mentre lei gusta il cappuccino con un bel pasticciotto e due fichi.
Finita la colazione decide di partire in esplorazione e con zainetto in spalla dopo qualche km fatto a piedi, trova una bella insenatura con una spiaggetta davvero carina che poteva ospitare al massimo due asciugamani.
Ci si piazza, il mare è azzurro cristallino e la spiaggetta di sabbia bianca è incastonata di conchigliette.
Un sogno.
Era ancora presto e allora decide che può liberarsi di tutto.
Si leva il bikini e si tuffa nuda in quel paradiso.
Che senso di libertà con la pelle completamente a contatto con la natura.
Mentre entrava in mare l’acqua le accarezzava le gambe, insinuandosi tra le sue cavità. Era una sensazione inebriante e dopo qualche bracciata la mano le iniziò a scivolare giù, a cercare il punto del piacere, fino a farlo vibrare al ritmo di quel pensiero che lì in solitudine stava crescendo.

Un’orgasmo che esplode in acqua è una delle 10 cose da provare perché regala una sensazione unica.

Giulia finito il bagno orgasmico ritorna ancora tremante al suo asciugamano, ora il sole la scalda integralmente come un caldo abbraccio che prende ogni suo pezzo di pelle, comprese quelle labbra che poco prima stavano emettendo vibrazioni di piacere.

La giornata di Giulia passerà così in estrema solitudine ma pianamente in compagnia di se stessa.

Il giorno successivo si rientra, Giulia è sul treno che la riporterà nella sua caotica città.
Il treno non è pieno anzi, il suo comparto vuoto, prima della partenza arriva solo un Uomo che ha il posto di fianco al suo.
Un tipo particolare, moro con una barba curata occhi di ghiaccio e sorriso rassicurante.
Subito con una battuta “di rientro anche tu in città?” Attacca la conversazione.
Anche lui “Antonio” di origini del Sud era in vacanza solitaria e stava rientrando.

Pensa a trovarlo ieri nella spiaggetta deserta penso tra se Giulia.
Aveva una certa attrazione per il tipo complice anche l’astinenza dovuta al ritiro in solitudine.
Forse per Giulia era ora di rompere la castità, ma le serviva altro, doveva osservarlo meglio.
Poi un tintinnio dei braccialetti ed un tocco sulla sua gamba, accennato, gentile, le fece notare la sua mano.
Aveva una mano proporzionata con dita affusolate, curata ma anche ruvida, da uomo selvaggio, di quelli che con le mani ci fa tutto e Giulia già immaginava cosa potessero fare a lei quelle mani.
Solo a guardarle stava impazzendo.
Non resistete e la prese tra le sue, voleva toccarla e sfacciatamente gli disse “mi piacciono le tue mani.
Poi furono gli occhi ad incontrarsi e due sorrisi reciproci schiusero in un bacio appassionato.
La gamba di lui premeva contro la sua.
Giulia ha le cosce strette e la sua mano che si insinua lentamente cercando di raggiungere e schiudere le labbra... una sorta di lotta fino all'ordine... apri! 
Maledetto....pensava Giulia"
Quella mano la penetro con una, poi due dita e il pollice a stimolare il punto più in alto. Era un mare quello che si stava ricreando e la mano stava ormai entrando completamente accolta dal suo intimo.
L’orgasmo risuonò subito concomitante col suono della tromba di un’altro treno incrociato, così da passare inosservato ai lontani passeggeri.

Ma ancora le mani, fu lui stavolta.
Gliele afferrò facendola alzare e portandola in fondo al vagone.
Apri la porta del bagno, entrarono e chiusero la porta.
La sollevò facendola sedere sul lavandino e la prese così in modo selvaggio.

Il treno fece 30 minuti di ritardo e furono 30 minuti di ulteriore piacere.
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