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Illuminati dalla lampada solare


di Membro VIP di Annunci69.it Tim0te0
19.03.2023    |    3.713    |    7 9.6
"Era una delle personal trainer che ci stava spiando..."
Alla fine mi iscrissi a quella palestra vicino l’ufficio, dove ebbi l’avventura fantastica.
L’intento doveva essere rimettermi in forma ,ma soprattutto incontrare nuovamente quella donna.

Il primo mese iniziai con gli ultimi turni che coincidevano con quelli dell’incontro, tuttavia non riuscii ad incontrarla nuovamente. Provai saltuariamente in altri orari, ma nulla.
Pensai che avesse lasciato la palestra e comunque non volevo chiedere informazioni al personale perché sarebbe stato troppo imbarazzante.
Avevo quindi rinunciato, però di contro il mio fisico era tornato ad essere bello scolpito.

Si avvicinava l’estate ed ero si fisicato, ma bianco mozzarella.
Ma lì in palestra c’era una sala lampade che avrebbe risolto il problema.
Era una sala per due persone ma ci si poteva prenotare anche da soli.
Io volevo andarci per avere l’abbronzatura integrale visto che al mare frequento spiagge naturiste.
Quindi un venerdì sera prenoto ultima ora.

Finito l’allenamento mi doccio e mi dirigo alla sala lampade.
Entro e c’è un separè dove ci si può spogliare e lasciare gli indumenti, poi oltre c’è la zona lampade.
Mi spoglio nudo, fa caldo, ho addosso solo alcune gocce di sudore nonostante la doccia appena fatta, ma espando il profumo Eros di Versace spruzzato poco prima.
Passo il separè ma scopro di non essere solo.

Sul lettone sotto le lampade c’è stesa una donna in perizoma. Non una donna!
Era lei, la donna della mia avventura.
Sono incredulo, forse sto sognando. Sono un po’ imbarazzato, mi chiedo “se mi sbaglio e non è lei!?”

Si gira mi guarda: è lei, è proprio lei!
Anche il mio attrezzo sex ginnico l’ha riconosciuta e si è messo in tiro.
Lei mi guarda con lo stesso sguardo ammiccante dell’altra volta e senza parlare mi fa cenno di andare a posizionarmi lì accanto a lei.
Io però sono un po’ in imbarazzo perché potrebbero scoprirci e le dico solo “ma se..” , lei mi tappa la bocca con la mano, profuma di donna, e mi dice “ zitto sono la proprietaria, ho le chiavi e sono andati tutti via”.

Rassicurato, la mia mano gli sfila il perizoma e in pochi secondi sono con la lingua dentro il suo fiore profumato.
La mia lingua si muove lateralmente sul clitoride per poi affondare dentro le labbra ritmicamente. Ho continuiamo così per più di venti minuti provocandole diversi orgasmi. Il nettare mi inonda il viso e smetto solo quando lei mi tira su per baciarmi, mi fa male la lingua e lei si gode il mio ed il suo sapore nella mia bocca.
Poi la penetro in classico missionario con lei che stringe le gambe sul mio fondoschiena mentre alterno spinte “dentro e fuori”.
Lo facciamo per una buona mezz’ora, alternando la posizione delle sue gambe per gestire la profondità della penetrazione. Possiamo farlo perché anatomicamente siamo compatibili: io sono un uomo cavallo e lei invece è una donna cerva.
Provo anche la tecnica di allineamento coitale, la posizione in cui nella nota serie Sex/Life, Brad delizia Billie standole sopra, in quella che apparentemente sembrava un missionario.
In questa tecnica solo la punta del pene è all'interno della vagina mentre la base del pene sfrega contro il clitoride.
Di fatti questa piccola variazione della posizione del missionario che si concentra sulla stimolazione del clitoride, le fece raggiungere tassi di orgasmo più elevati e che le tirò fuori vere e proprie urla di piacere.
Per fortuna eravamo soli e la palestra era insonorizzata.
La passione e l’eccitazione è tanta, le sue urla risuonano nel mio cervello creando una scarica adrenalinica che discende fino al mio sesso che le esplode dentro con la reazione di provocarle un altro orgasmo ed un grido acuto.

Ci stacchiamo un attimo distesi con la mano nella mano ancora intrecciata.
Dura poco, sono ancora carico, la giro di lato passando le braccia sulla testa quasi fosse un tango. Ora è di schiena, le alzo la gamba e la prendo così, lei è fracida della mia calda crema e mi sembra di penetrare del burro. Lei gode gemendo, mugola si inarca, questa posizione le provoca orgasmi multipli diversi dai primi. Evidentemente le sto stimolando internamente il suo punto G.
Ho contato nei 15 minuti successivi almeno 5 orgasmi in lei, ma in quel brodo primordiale è difficile resistere e capitolo irrorando di nuova linfa la sua libido.

Il lettino è unto dei nostri umori, io non sono per niente scarico, nonostante i due orgasmi sto ancora in tiro. La giro, con la mano raccolgo quegli umori dal lettino e gli lubrifico il suo bel lato B che subito si rende accogliente. La prendo di dietro, lo sento stretta rispetto a prima e mi da ancora più eccitazione. Lei si tocca io clitoride e io spingo con forza, lei gode ancora io anche.
Dopo altri venti minuti di suoi orgasmi sono allo stremo e non so più trattenermi. Lei lo capisce mi sfila e mi fa stendere dissetandosi di me.
Ha tutto il mio godimento sulla faccia.

Siamo stesi di fianco, esausti ma soddisfatti, ci baciamo ancora e ci rilassiamo finendo di prendere colore sotto le lampade.
Quando decidiamo di uscire, una volta rivestiti, ci guardiamo riflessi nello specchio di fianco allo spogliatoio: scoppiamo a ridere, come in un film da polizia scientifica le lampade uv evidenziano le macchie di sperma sui nostri visi.

Ci diamo ancora un bacio, lei mi prende la mano e mi porta in sala pesi. Mi fa sedere sulla HACK SQUAT e si posiziona su di me.
Mi dice: “fai l’esercizio mentre mi prendi da dietro”.
La lubrifico con un po’ di saliva e penetro piano cercando con piccoli movimenti di farmi strada in quel pertugiò ancora stretto.
Appena sento che è più rilassato entro completamente e lei ha un gemito di godimento. Mette le mani sulle mie che sono sui manubri e iniziamo a muoverci all’unisono. La sensazione di fare l’esercizio mentre la penetro nel suo orifizio è stupenda: sudiamo, siamo un corpo unico ed i nostri fasci muscolari si intrecciano in un’orgia di piacere.
Oltre tutto la sala specchiata ci dona la possibilità di vederci da più angolazioni e questo ci stimola ulteriormente.

Ad un tratto lei si blocca ed esclama “oddio Lidia” e mi fa cenno di guardare nello specchio di fronte nella porta dello spogliatoio semichiusa.
Intravedo un volto di donna che si morde le labbra. Era una delle personal trainer che ci stava spiando. Noto soprattutto che indossava solo un perizoma appena scostato per lasciare spazio alla mano intenta a toccare freneticamente il suo sesso.
Lei sicura come sempre e tutta nuda si dirige verso la personal trainer.
Ho la sensazione che non è la prima volta che si vedono nude in palestra.
Infatti le vedo ridere, poi si baciano, le sussurra qualcosa nell’orecchio, l’altra prende qualcosa dallo spogliatoio e si avvicinano entrambe a me.
Lei mi scosta dalla HACK SQUAT, le sfila il perizoma e insieme vi si posizionano, l’oggetto preso è un lungo doppio fallo che usano ripetendo l’esercizio che noi stavamo facendo prima.
Lei mi dice “ora tu guarda come si fa!”.

Mi sono sentito un po’ impotente, forse non ero stato così bravo e lei preferiva l’altra col fallo di gomma.
Le vedevo godere, entrambe sudate e con i loro muscoli in mostra. La mia erezione era al massimo ma ero in disparte. Loro non smettevano di guardarmi fissandomi mentre i loro volti erano deformati dalle smorfie di godimento.
Vengono più volte, poi lei si stacca viene vicino e prendendomi la mano mi porta dall’altra. Senza neanche presentarmi mi dice “ora insieme, tu dietro e lei avanti”.
Ci scambiamo, lei in mezzo a me ed alla personal trainer, la penetriamo in due.
Uno di carne, altro di gomma, ma lei gode più di prima, ora anche l’altra gode.
La palestra rimbomba delle loro grida di sesso.
Lei ha gli umori che le colano dalle cosce e viene, l’altra squirta inondandoci entrambi.
Ho terminato le 50 serie sulla macchina e siamo tutti e tre sfiniti ma ho le ultime energie per inondarle entrambe con il mio dolce e bianco culmine di piacere.
Si posizionano entrambe davanti a me con le loro lingue intrecciate ed accolgono tutto continuando a baciarsi. Sono in estasi.

Si è fatto tardi, ormai è ora di andare, gli dico: “la prossima volta ti scopo sulla panca piana e se vuoi ancora in tre con lei” e fuggiamo via, io nelle docce uomini e loro in quelle donne.

Mi rivesto e per andare via passo vicino il loro spogliatoio: sento dei gemiti dalle docce, incredibile, insaziabile.
Vado via.







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