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Lui & Lei

Save a Prayer


di sociopatico
10.03.2022    |    236    |    0 9.2
"Nello The Strange Behaviour Tour..."
Anno 1987, il gruppo inglese Duran Duran arriva in Italia, migliaia di ragazze non aspettavano altro, è il primo tour nel Bel Paese, potranno vedere l’idolo Simon Le Bon & C. nello The Strange Behaviour Tour.

Anna e tre amiche hanno i biglietti per la data di Milano, stadio Meazza San Siro, sono eccitate come mai prima, settimane che non parlano d’altro, tutto organizzato nei dettagli, treno, autobus e una zia delle ragazze le ospiterà per la notte.

Il giorno prima della partenza la catastrofe per una di loro, viaggio negato dal padre per una discussione familiare, con un preavviso così breve nessun altra ragazza ottiene il permesso per la trasferta musicale, resta il biglietto vacante.

Anna è amica di Stefano e lo contatta al telefono di casa.
- Ciao, ti andrebbe di venire con me al concerto dei Duran domani sera? Ti prego non dire di no
- Dove?
- Milano, la zia della mia amica ci ospita per la notte, il biglietto è pagato, pure quello del treno, dai, dai, dai, almeno c’è un uomo a difenderci – risata
- Che palle
- Sarà pieno di ragazze …
- Capirai
- Ci sono io
- Va bene ma mi devi un favore
- Smack, vieni al bar Verdi che ci mettiamo d’accordo per i dettagli
- Arrivo

Al bar Anna spiega che si parte al mattino presto, treno, autobus sino a casa della zia a portare gli zaini con la roba per la notte, pranzo e poi allo stadio per prendere i posti migliori (leggasi almeno tre ore di fila fuori dai cancelli).

- Grazie davvero ti meriti un bacio
- Vorrei ben vedere

Al mattino Stefano aspetta le ragazze direttamente alla stazione dei treni, le riconosce ancora prima di vederle perché si annunciano da lontano cantando a squarciagola – la giornata sarà pesante pensa tra se.

Presentazioni di rito e si sale in treno, le amiche di Anna sono simpatiche, chiaccherano fitte fitte per almeno due ore, sino a che Stefano non esce dallo zaino un mazzo di carte, sigarette e una birra.

- Evvai – esclama Anna – vogliamo la birra, vogliamo la birra, vogliamo la birra – parte il coro
- Avete l’età per bere? – sorride
- Se non ce la offri ti saltiamo addosso – risata
- Però la finite di cantare
- Uffa, va bene

Nell’ora successiva le birre diventano due e le ragazze a stomaco vuoto sono già mezze ubriache, arrivano a Milano, Stefano tira fuori delle gomme.

- Se vi sente l’alito la "zia" siamo nella merda
- Sei un fottuto genio – risata
- Vorrei solo evitare di prendere un cazziatone dalla vecchia zia
- Guarda che mia zia è giovane e pure una gran figa
- ….
- Stefano, ricordati che sei con me – dice Anna – per la zia di Giò sei il mio ragazzo – sorriso
- Quando pensavi di dirmelo?
- Proprio ora – sorriso – le camere per gli ospiti sono due, se non vuoi dormire solo – sorriso
- Mica pensavo di dormire
- Ahahahah

Si arriva dalla “zia” che accoglie la nipote con baci e abbracci, ci mostra le camere, il bagno per rinfrescarci.

- Ma se sono il tuo ragazzo la “zia” si aspetterà che ti baci?
- Pure io me lo aspetto – occhiata maliziosa
- Allora meglio fare qualche prova
- Niente di meglio

Anna è una ragazza acqua e sapone ma è bella, lisci capelli biondi con la frangetta, lentiggini, un nasino alla francese, fisico longilineo perché è una brava danzatrice, sedere scolpito e seno piccolo, si conoscono da quando andavano alle scuole medie.

Anna bacia bene, Stefano le bacia il collo come piace a lui e mentre stanno approfondendo la conoscenza vengono chiamati che il pranzo è pronto.

Inutile narrare la lunga attesa fuori dai cancelli dello stadio al caldo sole di giugno, mitigata almeno in parte dalle effusioni di Anna e da qualche birra, lo stadio è imponente, si spinge in quella marea umana cercando di non perdersi, dopo infiniti spintoni riescono pure a ottenere una discreta posizione sulla trequarti del campo, finalmente inizia il concerto.

Stefano e Anna seguono il concerto distrattamente, impegnati come sono a baciarsi e infilarsi le mani sotto le magliette e pure nei pantaloni, le amiche di Anna osservano e ridono di gusto.

“No don’t say a prayer for me now, save it till the morning after” canta Simon Le Bon e Stefano deve ricacciare le lacrime in gola, guarda Anna gioiosa e felice, quanto vorrebbe essere come lei ora.

Finisce il concerto e non senza fatica arrivano a casa della “zia”, che dorme beata sul divano, verso l’una di notte, si fanno una doccia veloce e tutti a nanna, le endorfine del concerto si stanno esaurendo.

In camera i letti sono singoli ma poco importa, Anna si spoglia e abbraccia Stefano.

- E’ stato bellissimo
- Parli del concerto? – sorriso
- Lo è stato perché c’eri tu – sorriso

Stefano si spoglia

- Sei pieno di lividi, hai fatto a botte?
- No, gioco a rugby
- E vi picchiate?
- Assolutamente no ma è uno sport di contatto, immagino che tu non abbia mai visto una partita?
- No, dai vieni qui
- Sicura?
- Si

Si stendono sul letto singolo e iniziano ad abbracciarsi e baciarsi, le mani ad esplorare i loro corpi, in breve la carica sessuale è al massimo.

- L’ho già fatto ma non sono proprio esperta
- Devi solo assecondare il tuo corpo ed io farò altrettanto
- Cerchiamo di non fare casino - sorriso

Fanno l’amore quasi in silenzio, soltanto loro sentono quei piacevoli gemiti di piacere, Stefano porta all’orgasmo Anna con la bocca, la lingua e penetrandola con tutta la delicatezza che richiede la situazione.

- Wow fantastico
- Parli sempre del concerto?
- Scemo
- Non avevi mai goduto?
- Soltanto masturbandomi, mai con un uomo, è stato … la fine del mondo!
- Esagerata
- Sei così dolce

La stanchezza ha il sopravvento su Anna che si addormenta sul petto di Stefano che rimane a guardarla e regola il suo respiro con quello di lei.

Al risveglio Anna è ancora nella stessa posizione e stropiccia gli occhi sbadigliando, si sposta e trova gli occhi scuri di Stefano che la sta osservando, è bella, radiosa.

- Ciao
- Bensvegliata
- Che ore sono?
- Quasi le 7
- E’ presto, ma mi sento come se avessi dormito per due giorni – sorriso
- Mi fa piacere
- E’ stata la mia prima notte con un uomo
- Prima o poi ti sarebbe capitato
- Per fortuna è capitato con te – sorriso
- C’è ancora un letto intatto, non è che la “zia” penserà male? – sorriso
- Allora dobbiamo disfare pure quello - sorriso

Fanno ancora l’amore, più intensamente, cercano di farlo silenziosamente ma nel momento dell’orgasmo questa volta Anna alza il tono della sua soddisfazione.

- Shhhhhh
- Ahahahahah, non ce l’ho fatta a trattenermi, mi è arrivata una scarica fino alla testa
- Così deve essere
- Mamma mia che figata – risata
- Shhhhhh
- Sono così felice, vorrei restare come adesso per sempre
- Ti auguro il meglio di tutto
- Non ti va di stare con me?
- Il mio cuore è ancora occupato ….
- Pensi ancora a quella “vicenda”?
- Si
- Sei una gran persona
- ….
- Lascia che baci quegli occhi malinconici, mi sento in colpa
- Non devi, se non ti volessi bene non ti avrei nemmeno accompagnato e lo sai
- Si
- Godiamoci la giornata, una alla volta
- Posso venire a vederti giocare a rugby?
- Ne sarei onorato

“No don’t say a prayer for me now, save it till the morning after”
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