Racconti Erotici > Prime Esperienze > Through The Barricades
Prime Esperienze

Through The Barricades


di sociopatico
04.03.2022    |    301    |    0 9.0
"- Ci spostiamo in fondo al parcheggio dove non ci sono luci? - Meglio Gira la chiave e tira le levette vicine al cambio (così era l’accensione di quelle..."
Dopo un grande dolore non è facile ritrovare la propria via e bisogna, talvolta anche fisicamente, attraversare delle vere e proprie barricate, superare ostacoli e fare esperienze alquanto lontane da quelle passate, spesso inutili ma tant’è.

Stefano ha passato mesi di totale isolamento mentale e fisico dopo il terrificante lutto, anche una banale uscita con degli amici diventa difficile, non c’è voglia di divertimento ma viene trascinato.

L’uscita non è altro che una normale bevuta in birreria, tanta caciara è un monotono sottofondo per Stefano che vorrebbe restare solo con i suoi pensieri, nemmeno la vista di alcune belle ragazze lo scuote, senza saperlo la compagnia si accorda per andare in discoteca il sabato successivo.

Sabato lo passa a prendere un amico più grande dotato di patente e pure di una fatiscente Fiat 126 di un terrificante color giallo pallido, la discoteca è piuttosto grande e nota in zona, l’affluenza è notevole, all’epoca le discoteche aprivano alle 22.00 e verso l’una e mezza di notte restavano dentro solo quelli che non avevano una ragazza, gli ultimi sfigati della serata in pratica.

Il ritrovo con la compagnia è nell’enorme parcheggio dell’area commerciale ove è situata la discoteca, si arrivava carichi di alcolici perché soldi da spendere all’interno per cocktail non ce ne erano molti, si aprivano birre e bottiglie di rum da mischiare con la cola, si restava fuori per “carburarsi” fumando sigarette MS.

L’entrata era agevolata se ti presentavi con una ragazza e il prezzo per la donna era, a volte, ridotto, quindi a Stefano appioppano letteralmente una ragazza per l’entrata.

- Ciao
- Ciao
- Di chi sei amico che non ti ho mai visto?
- Di Claudio ma è la prima volta che esco dopo un bel pezzo
- Sei Stefano vero?
- Si
- Mi hanno parlato di te
- …..
- Andiamo che la coda scorre
- Andiamo

All’interno la classica atmosfera da discoteca fine anni ’80, c’è più fumo di sigarette che quello scenografico, c’è ancora la sfera a specchi, luci strobo, divani sfondati, non è ancora arrivata la musica tunz-tunz, manca qualche anno per la house, passa ancora qualche lento.

Dopo un’ora le orecchie già sono sature dei decibel emessi dai potenti altoparlanti e Stefano decide che è giunto il momento di fare una pausa.

- Claudio mi dai le chiavi dell’auto che vedo se è rimasta una birra sotto il sedile?
- Okay ma vedi di tornare presto, non fare l’asociale

Stefano trova le birre ben nascoste sotto il sedile, è dicembre e sono fresche al punto giusto, la prima sorsata è un sollievo.

- Ciao
Cazzo, era uscito per stare da solo, si volta ed è la ragazza con cui era entrato.

- Ciao
- Una boccata d’aria fresca?
- Si e una birra
- Posso chiedertene un sorso?
- Certo, se vuoi ne ho delle altre in macchina
- Intanto va bene una sorsata
- Tieni
- Glu glu … ci voleva proprio, buona
- Mica tanto, è la peggiore del supermercato ma costa poco
- Ti va di rientrare a ballare
- Resto qui ancora un poco
- Disturbo se ti faccio compagnia?
- Non sono di gran compagnia
- Vuol dire che staremo in silenzio

Restano in silenzio forse per mezzora

- Il freddo si fa sentire
- Vuoi il mio giubbotto?
- Potremmo entrare in auto?
- Okay

Si accomodano nella minuscola 126, non c’è autoradio, restano ancora in silenzio, Stefano a fissare il vuoto, poi si allunga per cercare una birra sotto il sedile, le loro facce si sfiorano e lei gli stampa un bacio sulla bocca, Stefano si allontana di scatto con la birra in mano.

- Scusami, credevo … scusami
- Scusami tu potevo avvisarti che stavo prendendo la birra
- Pensavo ..
- Non è per te, sei una gran bella ragazza
- E allora?
- ….

In quel momento scatta qualcosa in Stefano, si avvicina alla ragazza, la bacia sulle labbra, sul collo, la inizia pure a palpeggiare, lei ricambia.

- Ci spostiamo in fondo al parcheggio dove non ci sono luci?
- Meglio

Gira la chiave e tira le levette vicine al cambio (così era l’accensione di quelle vecchie Fiat), si sposta nella zona più lontana e buia.

Salta letteralmente addosso alla ragazza, l’alito che puzza di sigarette e alcool economico, la mangia letteralmente, le mani si insinuano veloci sotto i vestiti, scende a baciare e leccare due belle tette sode, infila la mano sotto la minigonna a cercare il sesso di lei, prima sopra le calze e poi senza tanti complimenti abbassa calze e mutandine , improvvisando una contorsione scende ancora ed arriva a leccarle la fica.

In un solo movimento fa scorrere il sedile indietro ed inclina lo schienale, la ragazza cerca di baciarlo attirandolo a se ma è una furia, la camicia è sbottonata e lecca quei capezzoli duri, risale per infilarle la lingua in bocca quasi con violenza, slaccia i pantaloni, il suo cazzo è duro e violaceo, la ragazza non riesce a dire nulla, con una mano cerca di prenderglielo.

Stefano si stende per quanto possibile, le sue gambe sono in mezzo a quelle della ragazza che non può fare altro che aprirle, i due sessi si toccano, il testosterone sale senza dopamina, spinge mentre la ragazza cerca di posizionarsi meglio, con un colpo di reni è dentro di lei.

Lei cerca di accarezzargli i capelli con dolcezza e baciarlo ma Stefano è come sordo, spinge con forza bruta, la sta scopando non sta facendo l’amore, gli abbracci di lei sono ricambiati con morsi al collo, pochi interminabili minuti fatti di affondi, quasi rabbiosi, e respiri affannati a raggiungere l’orgasmo.

Le endorfine rilasciate dal corpo di Stefano non creano benessere.

Esce dal sesso di lei, apre finalmente gli occhi e come risvegliandosi da un incubo inizia a tremare e calde lacrime scendono dai suoi occhi neri a rigargli le guance, con un filo di voce riesce a dire, scusami, scusami, scusami.

La ragazza è attonita, l’attira a se con senso materno, gli carezza il capo.

Stefano è come una bambola di pezza, vuoto, solo più di prima, nella sua testa continua a ripetere le stesse parole : scusami, scusami, scusami … Arianna, Amore mio.

Attraversare le barricate è doloroso.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Through The Barricades:

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni