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I dubbi del tabaccaio


di boschettomagico
20.12.2015    |    4.020    |    5 9.5
"-No tranquillo tu non succhi niente..."
Ho 29 anni e abito dalla nascita in un paese della bassa emiliana.
Il mio nome è Stefano ma in paese tutti mi chiamano Muratti, nomignolo che mi è stato affibbiato in quanto avendo una tabaccheria nella piazza del paese fino a poco tempo fa avevo di fianco all'ingresso un grosso poster di latta che reclamizzava quella vecchia marca di sigarette.
La pioggia e le intemperie l'hanno col tempo rovinata, la ruggine ha distrutto così il cartellone che ho dovuto staccare, ma il nomignolo mi è rimasto però attaccato come spesso succede nei paesi della bassa dove i soprannomi sono all'ordine del giorno.
Sono un etero ma di spirito libero in quanto odio le relazioni fisse, in paese però so trovarmi piacevoli passatempi sessuali; una volta alla settimana infatti me la spasso con la Elide, la moglie del farmacista, che vado consolare tutte le notti in cui il marito ha la farmacia aperta per turno.
In quella notte la Elide può assaporare senza pericolo di essere scoperta il mio cazzo e soprattutto la mia lingua...in quanto il dottore essendo igienista paranoico non le ha mai leccato la passera, cosa che la moracciona ama invece più di ogni altra cosa.
La donna che però riesce a soddisfare di più le mie più recondite voglie è la Dora, una giunonica bionda ninfomane moglie di un camionista, che spesso sta fuori la notte per i trasporti che fa col suo camion e che mi da via libera a passare una notte di sesso sfrenato.
La Dora non ne ha mai basta e devi andare su e giù tutta la notte per soddisfare tutta la sua fame di cazzo, riempiendole di sborra sia la sua figa pelosissima che il suo spettacolare culo.
Al mattino quando torno a casa dopo una notte di fuoco con lei sono praticamente distrutto e ho le palle secche come due noccioli di oliva.
Con queste due donne io posso soddisfarmi completamente senza rimpiangere per nulla il mio stato di single convinto... ed è per me un piacere estremo quando in negozio posso dare le sigarette al farmacista e al camionista guardando loro la fronte per vedere se le corna che regolarmente metto ai due stanno crescendo.
Insomma non mi posso lamentare per nulla e godermi le mie avventure extra galanti che mi fanno sentire come un gallo nel pollaio.
Tutto è filato liscio finchè non è successo un fatto che mi ha portato in testa mille dubbi.
Il tutto è cominciato una sera che ero dalla Dora e mentre mi ero appena calato le mutande e la biondona aveva iniziato a succhiarmi l'uccello le è suonato il cellulare... al'inizio la Dora aveva ignorato il trillo del telefono perchè quando si sta lavorando un cazzo non vuole distrazioni...ma poi ha risposto e meno male...perchè era il marito che la avvisava che la fabbrica dove doveva caricare era in sciopero e quindi tornava vuoto e di lì a mezz'ora sarebbe stato a casa e aveva una fame boia.
Ho dovuto rivestirmi di tutta fretta e anche se incavolato nero perchè non potevo svuotarmi le palle con la ninfomane, ringraziare il fatto che il marito le avesse telefonato perchè se mi avesse trovato nel suo letto non so come sarei finito visto che l'Ezio, il marito della Dora, è una montagna di muscoli, e a proposito di soprannomi in paese è per tutti il Tyson, il che è tutto detto...
Erano le nove e mezza di sera e di andare a letto non ne avevo per niente voglia; sono passato al bar per vedere se riuscivo a fare un ramino ma il tavolo delle carte era già in fase di gioco per cui ho preso due lattine di birra fresca e sono andato in tabaccheria a battere gli ordini delle sigarette e dei valori bollati da ritirare il giorno dopo.
La mia tabaccheria è un piccolo negozio con un retro che mi funge da ufficio dove ho un bagnetto e una scrivania sulla quale ho un vecchio computer fisso per sbrigare la burocrazia del lavoro e cazzeggiare in qualche chat nei momenti di libertà.
Sono entrato e ho acceso il computer, poi siccome era una sera di maggio in cui sentivi che l'estate stava bussando alle porte, per arieggiare la stanza ho tirato su lo stuoino della finestra munita di una grata di ferro che da sull'androne di un portone illuminato da una minuscola lampadina sempre accesa, che serve a rischiarare il passaggio verso una porta che da a due alloggi posti al primo piano.
In uno abita il Gianni che fa il rappresentante di profumi e parte il lunedi e torna il venerdi; nell'altro una coppia di pensionati: la Tina che è la donna che mi fa le pulizie nel negozio e suo marito che si chiama Albano e che è una delle glorie del paese in quanto campione di bocce che ha vinto anche gare a livello nazionale.
Dopo mezz'ora avevo finito gli ordini e sono andato allora su annunci 69 a vedere se trovavo in chat qualche matura vedova da consolare, e l'avrei anche trovata solo che era calabrese....cazzo troppo distante...
Avevo spento il computer e tirato giù lo stuoino ed ero completamente al buio quando ho sentito scattare la serratura del portone; sicuramente era l'Albano che tornava dalla bocciofila, stavo per salutarlo ma ho sentito un chiacchierio per cui sono rimasto al buio dietro la finestra.
Era si l'Albano...ma con il suo socio di bocce, il Dario un quarantenne che in paese ha un piccolo negozio di riparazione TV e fa il tecnico informatico e ripara tutti i pc del paese.
L'Albano si è appoggiato al muro davanti alla mia finestra e il Dario si è inginocchiato davanti a lui gli ha abbassato la zip dei pantaloni e ha cominciato a succhiargli il cazzo.
Sono rimasto lì di stucco, sia perchè non avrei mai pensato che il Dario fosse gay sia perchè tra i due c'erano come minimo una trentina d'anni di differenza.
Mentre il Dario succhiava con impegno l'Albano gli diceva
-Dai puttanella, succhiami bene il cazzo che stasera hai giocato da schifo e abbiamo vinto solo perchè avevamo contro quei due incapaci...cerca di farti perdonare che con la lingua ci sai fare meglio che con le bocce.
Il Dario ci dava dentro e dopo un po' l'Albano si è irrigidito e ha cominciato a venirgli in bocca
- Puttanella sei proprio uno splendido succhiacazzi... me lo fai tirare come quando avevo vent'anni...su puliscimelo bene adesso che se impiastro le mutande la Tina pensa che me la faccio ancora con la padrona della bocciofila.
Il Dario ha ripulito l'uccello del vecchio, gli ha chiuso la zip e una volta alzatosi ha cercato di baciare l'Albano che però l'ha quasi cacciato
-Ma cosa vuoi baciare che puzzi di sborra...vai a casa...e non passare dei giardinetti a cercare qualche altro cazzo da succhiare...che domani abbiamo la semifinale e quella coppia di Parma è molto tosta.
Ho aspettato che se ne andassero e sono uscito dal negozio sempre più sconvolto dalla scena che avevo visto, mentre mi sono chinato a chiudere la serranda ho sentito però che avevo il cazzo duro...possibile che quella scena mi aveva eccitato...ma no era solo perchè avevo dovuto rinunciare improvvisamente alla Dora...
Nei giorni seguenti ho pensato spesso a quell'episodio, quando l'Albano e il Dario venivano a comprare le sigarette dovevo nascondere un ghigno di sberleffo ma non nascondo che certe sere ho provato a nascondermi nel retro per vedere se era possibile riassistere alla scena che però non si è più ripetuta.
Era un mercoledi sera e pioveva a raffica, stavo chiudendo in anticipo la tabaccheria che in giro non c'era nessuno e la notte ero di servizio dalla Dora.
Ero con la serranda a metà quando mi è suonato il cellulare e per non bagnarmi sono rientrato in negozio lasciando la serranda mezza aperta: era la Dora che mi diceva che il marito aveva deciso di non viaggiare la notte con quel tempaccio e sarebbe partito al mattino...cazzo non ci voleva...
Ero li con l'incazzatura che mi saliva quando ho sentito battere sulla serranda...era il Dario che mettendo la testa dentro mi diceva
-Muratti fai ancora in tempo a darmi due pacchetti di sigarette...
Gli ho detto di si e lui è entrato, gli ho dato le sigarette e mi è balenata una idea improvvisa e gli ho detto
-Senti dai una occhiata al mio p c che fa le bizze...
E mentre lui si dirigeva nell'ufficio io sono andato a chiudere la serranda.
Dario aspettando che il p c si illuminasse aveva infilato una sigaretta in bocca ma io ho abbassato i calzoni e ho tirato fuori il cazzo dicendogli
-Perchè invece di quelle sigarettine non ti fumi questo bel sigaro
Mi ha guardato quasi attonito e mi ha detto
-Muratti ma che dici...
Io indicando la finestra gli ho detto
-Non vorrai mica dirmi che ti piace succhiare solo i cazzi mezzi mosci dei vecchi pensionati...
Dario guardando la finestra ha capito; sorridendo si è alzato e si è avvicinato a me e ha subito cominciato a palparmi le palle e succhiarmi l'uccello...Cazzo se ci sapeva fare...una lingua da sballo...
Mentre mi spompinava passavo in rassegna tutte le donne che mi avevano succhiato il cazzo ma nessuna avevo quel tocco morbido della lingua di Dario...nemmeno la Loredana di Modena che era famosa nei dintorni col nomignolo di" Bocca di rosa"...
Ho sentito un brivido nella schiena e ho scaricato sborra a schizzi potenti in quella bocca calda e morbida.
Dario non ne ha perso una goccia ingoiando tutto con ingordigia.
Pensavo si fermasse ma invece ha continuato a succhiarmelo con una melodiosa lingua... e di li a pochi minuti ero ancora in tiro...pronto a rigodermi quel piacere
-Dai Dario dai... succhia che ti innaffio di nuovo le tonsille...
Ma Dario si è staccato e abbassandosi i calzoni mi ha detto
-E no caro adesso tocca a me godere
-Guarda che se pensi che io ti succhio il cazzo hai capito male...
-No tranquillo tu non succhi niente...tu adesso me lo infili nel culo...
E così dicendo si è messo nudo a cavalcioni sulla scrivania...
-Dai Muratti su infilamelo e vedrai che il mio culo non ha niente di meno della Dora...anzi è più morbido
-Perchè come fai sapere di me e della Dora...
-Forse non sai che abito a fianco alla Dora e le nostre camere da letto sono adiacenti e più di una volta ho sentito come la fai mugugnare quando la inculi...Ora che ho visto come sei dotato ho capito il motivo e adesso fai mugugnare me dai...
Ho guardato il culo di Dario...accidenti non aveva un pelo, era morbido e sembrava il culo di una giovane donna, lui nel frattempo si era sputato sul medio e infilandoselo dentro si lubrificava il buchino...dimentico di ogni remora gliel'ho puntato e spingendo sono entrato senza il minimo sforzo nel suo culetto...
Dario è andato subito in estasi e anch'io anche se riluttante ammettevo a me stesso che la cosa mi piaceva
Ormai ero in piena eccitazione e pompavo Dario con la stessa euforia con cui pompavo la Dora.
Dario mi incitava senza soste
-Dai Muratti...dai Muratti...Sfondami con quel bel cazzone....
Sentivo che presto sarei esploso di nuovo ma Dario se ne è accorto...
Allora mi ha preso la mano che lo stava stringendo ai fianchi, l'ha staccata e l'ha portata a impugnare il suo cazzo dicendomi
-Menamelo Muratti che godiamo insieme...
A trent'anni mi sono trovato per la prima volta un cazzo in mano...subito ho sentito un senso di ripugno ma Dario mi teneva la mano bloccata e allora sentendo quel coso che mi pulsava mi sono lasciato trascinare dall'euforia e ho cominciato a menarglielo.
Il senso di ripugno mi ha quindi presto lasciato e ora menavo l'uccello di Dario con estrema libidine.
Siamo venuti praticamente insieme...io nel suo morbido culo, lui annaffiando il pavimento e il bordo della scrivania, e non nascondo che sentire il suo uccello che si contraeva nello schizzare sborra a volontà mi aveva fatto provare una sensazione strana ma piacevole.
Siamo stati immobili a recuperare le forze in quanto eravamo esausti, poi lui mi ha preso per mano e mi ha portato in bagno...
Mi ha lavato il cazzo con una delicatezza impressionante, quasi che il mio uccello fosse di fine porcellana e poi dopo essersi lavato anche lui ha preso lo scopettone e ha ripulito il pavimento e la scrivania.
Io lo guardavo in assoluto silenzio incredulo di quello che avevo fatto; senza riuscire a trovare un senso logico al mio comportamento.
Dario rivestendosi mi ha detto
-Quando vuoi ripetere questa esperienza lascia la serranda a metà a queste ore e io capisco...Forse adesso pensi che non lo farai mai più ma vedrai che avrai ancora voglia del mio culo...
Credimi la cosa mi farebbe molto piacere...hai un bell'uccellone e succhiartelo mi è piaciuto un casino.
E lanciandomi un sorriso di completa soddisfazione se ne è andato.
Sono rimasto alcuni minuti da solo a riflettere ma avevo il cervello in completa confusione...
Avevo voglia di pizzicarmi per capire se quello che era successo era stata realtà o uno stupido sogno...
Ero inginocchiato a chiudere la serranda e sentivo la mia testa ronzare come se avessi avuto uno stormo di api nel cervello...
Da un lato sentivo che provavo un senso di vergogna per cosa era successo, ma se pensavo al culo depilato di Dario, la vergogna spariva di colpo.
Insomma ero pieno di dubbi...di una sola cosa ero certo...Quella puttanella non mi aveva pagato le sigarette...

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