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Gay & Bisex

Il nipote sul camion 3


di Megaciccio
04.01.2020    |    17.677    |    16 9.6
"Ti assicuro che non fanno tutti così..."
Antonio stava in ginocchio sulla cuccetta che uso come letto quando posso riposare.
Mi fissava con uno sguardo tra l’incerto ed il voglioso, mentre nudo si metteva una mano davanti il cazzo dritto per non farselo vedere. Quasi a vergognarsi dell’eccitazione provata.
“Antonio, non fare quella faccia. A te piace il cazzo. Si vede lontano un miglio. Se hai paura è solo perché non l’hai mai fatto. Ma ho visto come ti sei dedicato a succhiarmi la fava. Ti assicuro che non fanno tutti così.”
Antonio abbassò lo sguardo arrossendo.
“Se vuoi continuiamo, ma lo devi decidere tu. O ti rimetti i pantaloni” aggiunsi tirandogli quelli che si era appena tolto, “o adesso ti pieghi in avanti e ti afferri le chiappe per allargartele. Così ti faccio provare questo”.
Mi afferrai il cazzo ed iniziai a farlo roteare in aria, scappellato, lucido ed estremamente rigido.
Non so cosa passò nella testa di mio nipote in quei pochi secondi, ma alla fine si girò e, lasciando il culo in aria, affondò la testa sul cuscino.
“Perfetto, nipotino mio, adesso lo zio ti fa divertire come mai ti era successo. Ti faccio sentire cosa si prova ad avere questo palo nel culo. Ti faccio gridare come una troia.”
Dicendo questo superai anche io gli schienali dei sedili liberandomi degli ultimi vestiti.
Mi piazzai immediatamente dietro Antonio e gli afferrai le chiappe, dandogli ampie manate e facendole ballare tutte su e giù. Poi presi ad allargarle. Vedevo il suo buchino contrarsi per l’eccitazione del momento, aspettando l’attimo dell’impalamento.
Decisi di giocarci ancora un po’.
Iniziai a sfiorarlo con le dita e a dargli delle schicchere, mentre gli mordevo le chiappe generose che mi riempivano la bocca. Poi mi avvicinai con la bocca ed iniziai a leccarlo.
Antonio non se lo aspettava e sicuramente non immaginava il piacere che si prova quando una lingua ti solletica l’ano. Iniziò a gemere e a roteare il bacino all’infuori per favorirmi l’operazione mentre gli stuzzicavo la rosellina con la punta.
Estrassi del lubrificante dal vano porta oggetti e glielo versai nello spacco.
Ricominciai a lavorarlo con le dita.
Prima uno. Avanti e indietro.
Poi due, roteandole un po’.
Antonio gemeva un po’ per il dolore.
“Zio, fa un po’ male”
“Lo so, ma è per farti abituare. Altrimenti il mio cazzone ti distrugge. Invece se ti abitui poi ti piacerà. Tu sta fermo”
Poi tre dita.
“Ahhh” esclamò Antonio sfuggendo in avanti
“TI HO DETTO DI STARE FERMO” gli urlai riafferrandolo per i fianchi e riportandolo in posizione.
Gli rinfilai subito due dita nel culo muovendole rapidamente, facendole accompagnare presto dalla terza.
“AHI AHI ZIO!!!”
“Shhh, zitto tesoro, vedrai che tra poco passa”.
Infatti presto il suo sfintere si rilassò e decisi che era il tempo di passare all’azione.
Avvicinai il mio cazzo scuro appoggiandolo su quelle chiappe chiare. Lo spettacolo era meraviglioso.
Poi iniziai ad indirizzare la cappella verso il basso, cercando il punto giusto, il magico incavo, per poter finalmente deflorare il mio nipote porcello.
“Antonio, ora inizio. Tu rilassati, spingi un po’ in fuori. Se ti fa male mordi il cuscino.”
Iniziai a forzare l’anello di carne. Il lavoro fatto con le dita diede subito buoni frutti dato che cedette immediatamente.
Procedei lentamente spingendolo dentro centimetro dopo centimetro, facendogli sentire tutta la mia lunghezza
“Ahi, ahi”
“Zitto Antonio, sopporta 2 minuti. Vedrai che poi il dolore passa e inizia a piacerti”
“Oddio, ma è grosso! Mi sento spaccare!!”
Non ottenne risposta da me: ero concentrato su altro…
Arrivai fino a metà e mi fermai per poi tornare indietro.
Ricominciai subito dopo ficcandoglielo tutto nel culo, fino a che le nostre palle non sbatterono tra di loro.
“Aia!!! Aia!!! Cazzo è enorme!!!” protestava Antonio mentre lo ignoravo proseguendo con la sua deflorazione.
Sentivo il suo ano che si stringeva attorno al mio cazzo e la sensazione mi eccitava da matti. La nerchia fasciata dalle pareti interne del suo culo. Era fantastico. Avrei voluto entrare dentro ancora di più se avessi potuto.
Iniziai a muovermi avanti e indietro mentre ascoltavo mio nipote gemere, perlopiù per il fastidio o per il dolore.
L’interno del suo culo era caldissimo, umido ed invitante. Avrei voluto iniziare subito a trapanarlo senza sosta, ma era la prima volta per lui e cercai di trattenermi per non traumatizzarlo.
Provai a muovermi lentamente, ma mi rendevo conto che mi attirava dentro di sé e pian piano mi lasciavo trasportare.
Afferravo le sue chiappe a piene mani e lo trascinavo verso di me fino a farle sbattere sul mio pube.
I nostri coglioni urtavano tra di loro mentre mio nipote alternava gemiti di dolore a gemiti di piacere
“Oddio zio, mi fa male ma è bello. Cazzo se è bello!! Ahi, ahi, non ti fermare. Ahi”
“Te lo avevo detto Antò che eri una bella puttanella. Il tuo culo è fantastico. Ti cavalcherei per ore”
Stavo fottendo il buco del culo di mio nipote con passione e forza. La sua rosellina vergine mi restituiva piacere come non mi succedeva da tempo ed ero più che intenzionato a goderne il più a lungo possibile.
Ascoltavo Antonio mugugnare, gemere, lamentarsi ed incitarmi a continuare allo stesso tempo, intanto che gli piantavo tutto il cazzo nel culo. Guardavo le sue chiappe tremolare ad ogni colpo come le onde su uno specchio d’acqua, mentre mio nipote, il cui buco ormai si era abituato a tutto quell’attrito, iniziava a rispondere alle mie spinte spingendo a sua volta verso di me.
“Si zio, è fantastico! Mi piace tanto il tuo cazzo nel culo!! Mi fa godere!!! Spingilo dentro, di più”
“Certo zoccoletta. Te lo pianto tutto dentro. Ti sborro così a fondo che non riuscirai a cacare via la sborra. Sei proprio un bravo nipotino.”
Martellavo il suo ano incessantemente. Afferravo quei fianchi prosperosi per evitare che mi sfuggisse e per aiutarmi a scoparlo più forte. Non capivo più niente. Tutto quello che contava era scopare quel buco vergine e godere.
La cabina del camion rimbombava dei nostri suoni. I gemiti, i gridolini, il rumore dei nostri corpi che si scontravano.
Il mio cazzo era sempre più duro. Lo sfintere che lo rivestiva come una guaina mi stava portando al picco di piacere. Il ritmo della cavalcata si faceva sempre più serrato.
Fottevo Antonio senza sosta come un toro forsennato. Le sue chiappe delicate si arrossavano per lo sfregamento con i miei peli ispidi e per le forti manate che di tanto in tanto gli sferravo.
“Ahi zio, rallenta, mi fai male”
“Sta zitta puttana. Questo è quello che ti aspetta per il futuro. Cazzi duri che ti scopano senza pietà”
“Ahi, ahi, mi spacchi il culo!!”
“Si, bel nipotino, ti distruggo il buco del culo!!!” gli urlai mentre lo afferravo per la nuca spingendogli la faccia contro il cucino.
Da quella posizione lo dominavo totalmente.
Non mi sarebbe potuto sfuggire mentre continuavo a martellargli il culo. Le sue lamentele soffocate dal cuscino non facevano altro che eccitarmi ancora di più. Ero il primo a scopare il culo vergine di mio nipote ed ero deciso a farcirglielo per bene con tutta la mia crema calda.
“Si Antò, ti sfondo il culo!!!! Ti apro!!! Prendilo tutto, prendilo tutto!!!!”
Gridando queste parole sentii l’orgasmo arrivare. Con veloci scatti portai gli ultimi affondi al culo di mio nipote liberando una immane quantità di sborra.
La sentivo defluire dai coglioni ed eruttare dalla punta del cazzo. Getti di crema calda e vischiosa stavano farcendo il culo di Antonio mentre il mio cervello esplodeva di godimento.



…Continua
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